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Con passo incerto e aria da naufrago urbano, Marmotta si avvicinò al benzinaio della Esso della superstrada, poco prima dell’uscita per Seriate, fermandosi davanti al gabbiotto con uno sguardo talmente storto che il pover’uomo non capiva se lo stesse fissando o se stesse controllando la targa di un camion a cento metri di distanza. Quel benzinaio era Steven Zhang, un cinese ricercato in patria per debiti colossali accumulati dopo anni di scommesse compulsive sui cavalli a Milano. Per mantenere un basso profilo, oltre a fare il benzinaio, arrotondava vendendo frigoriferi usati direttamente dal retro della stazione di servizio, stipati accanto alle bombole del gas.  

“Mi servono 5 euro per cercare Ademolina!” disse Marmotta con enfasi. Steven, che stava lucidando la porta di un frigorifero Candy del ’94, replicò con tono stanco: “Ma… a chi lo stai dicendo? A me o alla colonnina numero quattro?” Marmotta sorrise mostrando una dentatura incompleta e tirò fuori dalla tasca un oggetto che teneva come un gioiello: una moneta da 5 centesimi nera di sporco. Poi iniziò a raccontare l’origine di quella reliquia. Era un pomeriggio d’autunno. Marmotta, piegato come un gancio da macellaio, stava cercando di recuperare quei 5 centesimi caduti vicino a un tombino. Dal suo punto di vista che in realtà era mezzo orizzontale e mezzo diagonale per via dell’occhio sbilenco - il mondo appariva leggermente inclinato. Ed è proprio da quell’angolazione obliqua che la vide: Ademolina, 28 anni, nigeriana, lunghe treccine nere, china a pulire la strada con una scopa (in Italia da più di 3 anni, aveva imparato solo a dire “bonifico! Bonifico!” ).

Per lui fu amore a prima vista… o meglio, a “mezza vista”. “Quando l’ho vista… col sinistro”  disse con orgoglio  “mi si è fermato il cuore. Il destro invece guardava il portafoglio di un pakistano (sia mai gli possa cadere e raccoglierlo), ma vabbè, i sentimenti non hanno un orientamento preciso.” Purtroppo, prima che potesse dirle qualcosa, Ademolina lo guardò, fece una smorfia e se ne andò. Da allora, Marmotta aveva giurato che un giorno l’avrebbe ritrovata. Steven, che nella vita aveva sentito tante storie ma poche così storte (in tutti i sensi), si commosse quel tanto che basta per dargli 2 euro. Marmotta li prese e, senza pensarci, infilò i soldi direttamente nel serbatoio assieme alla moneta “portafortuna” da 5 centesimi, dicendo:  “Così il motorino va a benzina e destino, metà carburante e metà amore!” Poi partì come un Catamarano ad Isla Margarita…nella direzione sbagliata, del resto: occhio non vede, cuore non duole. 

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Con passo incerto e aria da naufrago urbano, Marmotta si avvicinò al benzinaio della Esso della superstrada, poco prima dell’uscita per Seriate, fermandosi davanti al gabbiotto con uno sguardo talmente storto che il pover’uomo non capiva se lo stesse fissando o se stesse controllando la targa di un camion a cento metri di distanza. Quel benzinaio era Steven Zhang, un cinese ricercato in patria per debiti colossali accumulati dopo anni di scommesse compulsive sui cavalli a Milano. Per mantenere un basso profilo, oltre a fare il benzinaio, arrotondava vendendo frigoriferi usati direttamente dal retro della stazione di servizio, stipati accanto alle bombole del gas.  

“Mi servono 5 euro per cercare Ademolina!” disse Marmotta con enfasi. Steven, che stava lucidando la porta di un frigorifero Candy del ’94, replicò con tono stanco: “Ma… a chi lo stai dicendo? A me o alla colonnina numero quattro?” Marmotta sorrise mostrando una dentatura incompleta e tirò fuori dalla tasca un oggetto che teneva come un gioiello: una moneta da 5 centesimi nera di sporco. Poi iniziò a raccontare l’origine di quella reliquia. Era un pomeriggio d’autunno. Marmotta, piegato come un gancio da macellaio, stava cercando di recuperare quei 5 centesimi caduti vicino a un tombino. Dal suo punto di vista che in realtà era mezzo orizzontale e mezzo diagonale per via dell’occhio sbilenco - il mondo appariva leggermente inclinato. Ed è proprio da quell’angolazione obliqua che la vide: Ademolina, 28 anni, nigeriana, lunghe treccine nere, china a pulire la strada con una scopa (in Italia da più di 3 anni, aveva imparato solo a dire “bonifico! Bonifico!” ).

Per lui fu amore a prima vista… o meglio, a “mezza vista”. “Quando l’ho vista… col sinistro”  disse con orgoglio  “mi si è fermato il cuore. Il destro invece guardava il portafoglio di un pakistano (sia mai gli possa cadere e raccoglierlo), ma vabbè, i sentimenti non hanno un orientamento preciso.” Purtroppo, prima che potesse dirle qualcosa, Ademolina lo guardò, fece una smorfia e se ne andò. Da allora, Marmotta aveva giurato che un giorno l’avrebbe ritrovata. Steven, che nella vita aveva sentito tante storie ma poche così storte (in tutti i sensi), si commosse quel tanto che basta per dargli 2 euro. Marmotta li prese e, senza pensarci, infilò i soldi direttamente nel serbatoio assieme alla moneta “portafortuna” da 5 centesimi, dicendo:  “Così il motorino va a benzina e destino, metà carburante e metà amore!” Poi partì come un Catamarano ad Isla Margarita…nella direzione sbagliata, del resto: occhio non vede, cuore non duole. 

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