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08 Maggio 2020 | 18.18

Nel 2009 ci fu una crisi economica mondiale (dalla quale alcuni settori si stavano rialzando in modo strutturale solo ora...) ma non ci furono guerre (se si escludono i conflitti nelle aree cronicamente interessate).

Quella attuale tra l'altro non è una situazione generata da una crisi economica...la crisi è sanitaria ed ha impatti economici. È molto diverso, la curva di ripresa / rimbalzo nel momento in cui avverrà ci dovrebbe portare ad una situazione anti crisi sanitaria in un intervallo di tempo mediamente ristretto (2/3 anni stimano gli analisti).

Detto questo io credo (a prescindere dal fatto che il virus se ne vada da solo o che un vaccino venga trovato) che in breve tempo (max 2 mesi) saremo tutti costretti ad accettare i compromessi necessari a riportarci alla vita di tutti i giorni con alcune limitazioni "minime" perché ci siamo costruiti una società che non può resistere a situazioni anche di solo parziale lockdown

Ti faccio un esempio sul turismo: pensi realmente che un paese come il nostro che basa il 15% del proprio PIL su turismo possa permettersi di perdere anche solo parzialmente la stagione turistica?

Già il comparto turistico faticherà causa assenza dei turisti stranieri e causa difficoltà economiche degli italiani (oltre al fatto che la "testa" di ognuno di noi faticherà a rimettersi in modalità relax tipica delle ferie)...manca solo che il tutto venga ulteriormentebpenalizzato da regole e limitazioni imposte dal governo.

Se ciò avvenisse, allora sì che saremmo di fronte al rischio di una guerra...civile interna però...

unodibergamo
08 Maggio 2020 | 18.18

Nel 2009 ci fu una crisi economica mondiale (dalla quale alcuni settori si stavano rialzando in modo strutturale solo ora...) ma non ci furono guerre (se si escludono i conflitti nelle aree cronicamente interessate).

Quella attuale tra l'altro non è una situazione generata da una crisi economica...la crisi è sanitaria ed ha impatti economici. È molto diverso, la curva di ripresa / rimbalzo nel momento in cui avverrà ci dovrebbe portare ad una situazione anti crisi sanitaria in un intervallo di tempo mediamente ristretto (2/3 anni stimano gli analisti).

Detto questo io credo (a prescindere dal fatto che il virus se ne vada da solo o che un vaccino venga trovato) che in breve tempo (max 2 mesi) saremo tutti costretti ad accettare i compromessi necessari a riportarci alla vita di tutti i giorni con alcune limitazioni "minime" perché ci siamo costruiti una società che non può resistere a situazioni anche di solo parziale lockdown

Ti faccio un esempio sul turismo: pensi realmente che un paese come il nostro che basa il 15% del proprio PIL su turismo possa permettersi di perdere anche solo parzialmente la stagione turistica?

Già il comparto turistico faticherà causa assenza dei turisti stranieri e causa difficoltà economiche degli italiani (oltre al fatto che la "testa" di ognuno di noi faticherà a rimettersi in modalità relax tipica delle ferie)...manca solo che il tutto venga ulteriormentebpenalizzato da regole e limitazioni imposte dal governo.

Se ciò avvenisse, allora sì che saremmo di fronte al rischio di una guerra...civile interna però...

Rudenko
08 Maggio 2020 | 18.05

Sono assolutamente convinto anche io della veridicità di quello che hai scritto, Paramo.

Lo dimostrano i dati: la Svezia, che non ha scelto la chiusura o blocco totale, adottando misure leggere e discrezionali, ha meno morti, in proporzione, di molti Paesi che hanno adottato misure più drastiche. (certo, aiutata in questo anche da altri fattori hanno aiutato: clima, tempo, lontananza dai centri industiali e finanziari) 

Partendo dal presupposto che la malattia, prima o poi la prenderemo tutti, si può dire che:

A) il numero di morti iniziali è stato determinato dall'imprevedibilità del contagio unitamente alla scarsa conoscenza della malattia... che ha impedito risposte adeguate in tempi rapidi;

B) pare che il virus, mutando, stia perdendo in aggressività, per raggiungere una stabilità ideale (che può garantirgli "la sopravvivenza" (se tutti gli ospiti morisero, morirebbe anche lui). Quindi i Paesi colpiti in un secondo tempo hanno un numero di morti molto basso, rispetto ai Paesi, tra cui, ahimé, il nostro, dove la pendemia ha fatto i suoi esordi in modo esponenziale.

Il lockdown (per dirla in inglese - ma perché bisogna sempre usare termini inglesi, quando esistono in italiano?) è stato necessario all'inizio per contenere il numero di ricoveratio in Terapia Intensiva. I politici, in effetti, non sapevano che pesci pigliare ed hanno adottato la oluzione più grossolanamente efficace (efficace in campo sanitario, ma dannosa in campo economico) dopo aver perso molto tempo e aver preso sottogamba il COVID19

lucanember
08 Maggio 2020 | 17.11
unodibergamo
08 Maggio 2020 | 18.18

Nel 2009 ci fu una crisi economica mondiale (dalla quale alcuni settori si stavano rialzando in modo strutturale solo ora...) ma non ci furono guerre (se si escludono i conflitti nelle aree cronicamente interessate).

Quella attuale tra l'altro non è una situazione generata da una crisi economica...la crisi è sanitaria ed ha impatti economici. È molto diverso, la curva di ripresa / rimbalzo nel momento in cui avverrà ci dovrebbe portare ad una situazione anti crisi sanitaria in un intervallo di tempo mediamente ristretto (2/3 anni stimano gli analisti).

Detto questo io credo (a prescindere dal fatto che il virus se ne vada da solo o che un vaccino venga trovato) che in breve tempo (max 2 mesi) saremo tutti costretti ad accettare i compromessi necessari a riportarci alla vita di tutti i giorni con alcune limitazioni "minime" perché ci siamo costruiti una società che non può resistere a situazioni anche di solo parziale lockdown

Ti faccio un esempio sul turismo: pensi realmente che un paese come il nostro che basa il 15% del proprio PIL su turismo possa permettersi di perdere anche solo parzialmente la stagione turistica?

Già il comparto turistico faticherà causa assenza dei turisti stranieri e causa difficoltà economiche degli italiani (oltre al fatto che la "testa" di ognuno di noi faticherà a rimettersi in modalità relax tipica delle ferie)...manca solo che il tutto venga ulteriormentebpenalizzato da regole e limitazioni imposte dal governo.

Se ciò avvenisse, allora sì che saremmo di fronte al rischio di una guerra...civile interna però...

Paramo
08 Maggio 2020 | 17.30
Rudenko
08 Maggio 2020 | 18.05

Sono assolutamente convinto anche io della veridicità di quello che hai scritto, Paramo.

Lo dimostrano i dati: la Svezia, che non ha scelto la chiusura o blocco totale, adottando misure leggere e discrezionali, ha meno morti, in proporzione, di molti Paesi che hanno adottato misure più drastiche. (certo, aiutata in questo anche da altri fattori hanno aiutato: clima, tempo, lontananza dai centri industiali e finanziari) 

Partendo dal presupposto che la malattia, prima o poi la prenderemo tutti, si può dire che:

A) il numero di morti iniziali è stato determinato dall'imprevedibilità del contagio unitamente alla scarsa conoscenza della malattia... che ha impedito risposte adeguate in tempi rapidi;

B) pare che il virus, mutando, stia perdendo in aggressività, per raggiungere una stabilità ideale (che può garantirgli "la sopravvivenza" (se tutti gli ospiti morisero, morirebbe anche lui). Quindi i Paesi colpiti in un secondo tempo hanno un numero di morti molto basso, rispetto ai Paesi, tra cui, ahimé, il nostro, dove la pendemia ha fatto i suoi esordi in modo esponenziale.

Il lockdown (per dirla in inglese - ma perché bisogna sempre usare termini inglesi, quando esistono in italiano?) è stato necessario all'inizio per contenere il numero di ricoveratio in Terapia Intensiva. I politici, in effetti, non sapevano che pesci pigliare ed hanno adottato la oluzione più grossolanamente efficace (efficace in campo sanitario, ma dannosa in campo economico) dopo aver perso molto tempo e aver preso sottogamba il COVID19

soloatalanta699
08 Maggio 2020 | 17.24