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Purtroppo il clima è questo e bisogna adeguarsi a quelle che sono le disposizioni nazionali confidando nella loro efficacia in ogni ambito, anche quello sportivo.

Detto ciò, volendo dare solo qualche spunto di riflessione, riporto dati verificabili anche sul sito "Epicentro", ossia Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell'Istituto superiore di sanità (direi non www.negazionistidelCovid19.it o www.complottomondiale.it):

-nel 2019-2020, per quanto riguarda la stagione influenzale (ricordo le misure preventive esistenti e i vaccini disponibili) sono stati 5.632.000 i casi di influenza registrati (aggiornamenti ancora da fare visto che l'influenza non viene studiata secondo dopo secondo come il Covid19)

- ogni anno si stimano in Italia mediamente 8.000 morti per influenza e le sue complicanze.

Sentire un virus che ad oggi conta 325 casi circa e 11 morti (tutti per complicanze legate a gravi patologie esistenti) chiamato "epidemia" (termine di per sè corretto visto che colpisce più persone nello stesso momento) e che occupa ogni spazio informativo 24 ore al giorno, con aggiornamenti su contagi e decessi minuto per minuto mi pare decisamente fuori luogo.

Non dico che vorrei silenzio assoluto da parte degli organi di informazione ma almeno un'informazione fatta come si deve.

Mi pare che, come in altri casi, si tenda a montare (volontariamente o meno) un caso più grosso di quanto attualmente non sia e a dare non la notizia ma una valutazione, un'opinione sulla notizia stessa che inevitabilmente và ad intaccare quella della gente e mentalmente noi italiani come popolazione camminiamo sul filo del rasoio anche su argomenti meno importanti.

Poi non voglio sminuire il problema perchè quanto dice Brignuca è vero e se lasciato correre questo virus potrebbe, per dirne una, sovraccaricare un sistema sanitario che si regge su un numero di medici di per sè, nella normalità delle cose, insufficente (con tutte le conseguenze del caso).

Direi che rispetto a peste, spagnola, HIV e AIDS (le grandi epidemie) ad oggi parliamo di un problema, fortunatamente, contenuto e meno "mortale". Non sottovalutiamolo portandolo ad ingrandirsi ma non creiamo neanche un panico che certo non produce cose buone.

Provvedimenti mirati, attenzione, monitoraggio costante, indicazioni utili ai cittadini, tutela dei fragili (anziani, malati gravi, ricoverati in situazioni post operatorie delicate) ma niente allarmismi.

 

95Frank
26 Febbraio 2020 | 00.29
Paolo74
25 Febbraio 2020 | 23.50