Ultimi commenti

mmfa
19 Aprile 2020 | 14.06

A differenza di molti non ho "ereditato" l'atalantinità, infatti a mio padre è in famiglia del calcio non importava nulla. 
Ho iniziato a seguire il calcio e l'Atalanta quando era in C, non avevo ancora compiuto 8 anni. Essendo nato a Bergamo  e sentendomi bergamasco mi sembrava assurdo dover tifare per una squadra in cui non mi potessi identificare solo perché magari vinceva più spesso. Lo trovavo e lo trovo tutt'ora innaturale anche se rispetto le scelte di tutti. 
in effetti non tifo solo Atalanta, ma ogni sportivo bergamasco o club bergamasco in qualsiasi sport...

il difficile è stato vivere l'atalantinità crescendo lontano da Bergamo essendoci trasferiti in un'altra regione e anche se ci sono stati anni di gloria con Mondonico & c, la "trincea" intellettuale che un bergamasco solo prova nel tifare la propria squadra che ai tempi non era poi così rispettata e simpatica come ora, era una fatica estrema. 
inoltre il fato oltre avermi dato natali bergamaschi mi ha fatto nascere il 17 ottobre che è il "compleanno" anche della nostra società più amata, quindi per me il legame interiore è più forte. Perché l'atalantinità è una comunione di esperienze vissute in gruppo, per chi ha la fortuna di vivere a Bergamo, ma se vivi tutta la vita altrove e ti senti bergamasco ed atalantino, allora la vivi da lupo solitario anche se qualche partita sia in casa che in trasferta sono riuscito ad andare a vederla e stare nello stesso stadio con chi condivide l'amore per la tua città e per quei colori è un sentirsi accettato e non solo. Sono stanco contento di aver scoperto il sito di atalantini.com perché vivere la passione da solo è un pò un deserto, mi piace leggere le emozioni di chi è bergamasco in bergamasco (quando capita), ma anche di chi è solo atalantino per attrazione pur non avendo legami con la nostra terra. Tifosi e sportivi caldissimi con una generosità grande e discreta, non mollano perché in quella città e in quelle valli l'unione fa la forza soprattutto nei momenti bui e non sentirsi soli è già un modo per superare le difficoltà.

mmfa
19 Aprile 2020 | 14.06

A differenza di molti non ho "ereditato" l'atalantinità, infatti a mio padre è in famiglia del calcio non importava nulla. 
Ho iniziato a seguire il calcio e l'Atalanta quando era in C, non avevo ancora compiuto 8 anni. Essendo nato a Bergamo  e sentendomi bergamasco mi sembrava assurdo dover tifare per una squadra in cui non mi potessi identificare solo perché magari vinceva più spesso. Lo trovavo e lo trovo tutt'ora innaturale anche se rispetto le scelte di tutti. 
in effetti non tifo solo Atalanta, ma ogni sportivo bergamasco o club bergamasco in qualsiasi sport...

il difficile è stato vivere l'atalantinità crescendo lontano da Bergamo essendoci trasferiti in un'altra regione e anche se ci sono stati anni di gloria con Mondonico & c, la "trincea" intellettuale che un bergamasco solo prova nel tifare la propria squadra che ai tempi non era poi così rispettata e simpatica come ora, era una fatica estrema. 
inoltre il fato oltre avermi dato natali bergamaschi mi ha fatto nascere il 17 ottobre che è il "compleanno" anche della nostra società più amata, quindi per me il legame interiore è più forte. Perché l'atalantinità è una comunione di esperienze vissute in gruppo, per chi ha la fortuna di vivere a Bergamo, ma se vivi tutta la vita altrove e ti senti bergamasco ed atalantino, allora la vivi da lupo solitario anche se qualche partita sia in casa che in trasferta sono riuscito ad andare a vederla e stare nello stesso stadio con chi condivide l'amore per la tua città e per quei colori è un sentirsi accettato e non solo. Sono stanco contento di aver scoperto il sito di atalantini.com perché vivere la passione da solo è un pò un deserto, mi piace leggere le emozioni di chi è bergamasco in bergamasco (quando capita), ma anche di chi è solo atalantino per attrazione pur non avendo legami con la nostra terra. Tifosi e sportivi caldissimi con una generosità grande e discreta, non mollano perché in quella città e in quelle valli l'unione fa la forza soprattutto nei momenti bui e non sentirsi soli è già un modo per superare le difficoltà.

DUVANINO
19 Aprile 2020 | 13.10
DUVANINO
19 Aprile 2020 | 13.10
Dago7
19 Aprile 2020 | 12.22
lucanember
19 Aprile 2020 | 12.13
castebg
19 Aprile 2020 | 11.21

Lucanember, cerco di essere pacato:

Capisco il tuo disagio perché vedo, pur non avendo ancora figli, una moglie che, essendo insegnante, è a casa dall'inizio di questa storia, esattamente dagli stessi giorni da cui è a casa tua figlia. 

Ti dirò anche che noi, pur avendo una casa che per due è spaziosa, non abbiamo giardino, quindi neppure la possibilità di uscire per svagarsi "nel giardinetto di casa" esiste.

Lei ogni tanto sbotta, soffre, ma resiste. Perché serve a lei stessa e agli altri.

E sono certo che i bambini questo lo capiscano e siano disposti ad accettarlo (lo vedo negli studenti di mia moglie che sono alle medie in Valle Imagna), specie pur di non rischiare di fare del male a genitori e nonni (i bambini restano asintomatici al 99% quindi addio a capire che avevano il Covid... Al limite puoi dopo che hanno contagiato, ed è questo il motivo principe delle scuole chiuse, poverini..)

La mia sensazione è che ad avere bisogno di uscire dal "giardinetto" siano gli adulti e che i bambini siano la scusa (certo, a loro se dici "usciamo" escono...)... A voler infrangere le regole non sono i bambini,sono i Cellino di turno che vanno a Pasqua in Sardegna, le persone che dal Nord tornano al Sud in barba a rischi e regole, i decerebrati che vanno a farsi i due passi tutti i giorni e come scusa spendono 2€ di pane e latte al supermercato...si cerca la scusa e i bambini, che oggettivamente avrebbero bisogno di stare all'aperto, sono ottima.

 Ma bona contarsela su! Bona dare colpa ad altri! Bona criticare il governo o chi decide per questa quarantena! Più persone fanno come te più tutti staremo a casa. Io voglio uscire e non avere rischi per me  me e soprattutto per i miei cari e potrò farlo sempre più tardi per colpa di chi ignora le regole. Conti sul fatto di essere l'unico o uno dei pochi ma questo è SBAGLIATO!! In cosa sei diverso da tutti?!? Chi ti dà il diritto ad essere privilegiato, ad infrangere le regole?!? L'avere una figlia? Guarda che mica sei l'unico! E lei per aiutare te, i suoi e i parenti dei suoi amichetti starebbe casa,pur sbuffando, ne sono certo. Prenditi le tue responsabilità e dì che tu vuoi uscire almeno.

Su dove e come le regole servano io mi fido di chi ha studiato minimo 10 anni medicina e lo fa per mestiere... Ma se tu, membro illustre dell'OMS e scienziato di fama mondiale, mi dici che tutti sbagliano e gli elogi verso l'Italia e le sue restrizioni (guarda cosa succede in USA dove pensavano che fare come noi fosse da scemi) sono immeritati allora bon...

lucanember
19 Aprile 2020 | 10.34
castebg
19 Aprile 2020 | 11.21

Lucanember, cerco di essere pacato:

Capisco il tuo disagio perché vedo, pur non avendo ancora figli, una moglie che, essendo insegnante, è a casa dall'inizio di questa storia, esattamente dagli stessi giorni da cui è a casa tua figlia. 

Ti dirò anche che noi, pur avendo una casa che per due è spaziosa, non abbiamo giardino, quindi neppure la possibilità di uscire per svagarsi "nel giardinetto di casa" esiste.

Lei ogni tanto sbotta, soffre, ma resiste. Perché serve a lei stessa e agli altri.

E sono certo che i bambini questo lo capiscano e siano disposti ad accettarlo (lo vedo negli studenti di mia moglie che sono alle medie in Valle Imagna), specie pur di non rischiare di fare del male a genitori e nonni (i bambini restano asintomatici al 99% quindi addio a capire che avevano il Covid... Al limite puoi dopo che hanno contagiato, ed è questo il motivo principe delle scuole chiuse, poverini..)

La mia sensazione è che ad avere bisogno di uscire dal "giardinetto" siano gli adulti e che i bambini siano la scusa (certo, a loro se dici "usciamo" escono...)... A voler infrangere le regole non sono i bambini,sono i Cellino di turno che vanno a Pasqua in Sardegna, le persone che dal Nord tornano al Sud in barba a rischi e regole, i decerebrati che vanno a farsi i due passi tutti i giorni e come scusa spendono 2€ di pane e latte al supermercato...si cerca la scusa e i bambini, che oggettivamente avrebbero bisogno di stare all'aperto, sono ottima.

 Ma bona contarsela su! Bona dare colpa ad altri! Bona criticare il governo o chi decide per questa quarantena! Più persone fanno come te più tutti staremo a casa. Io voglio uscire e non avere rischi per me  me e soprattutto per i miei cari e potrò farlo sempre più tardi per colpa di chi ignora le regole. Conti sul fatto di essere l'unico o uno dei pochi ma questo è SBAGLIATO!! In cosa sei diverso da tutti?!? Chi ti dà il diritto ad essere privilegiato, ad infrangere le regole?!? L'avere una figlia? Guarda che mica sei l'unico! E lei per aiutare te, i suoi e i parenti dei suoi amichetti starebbe casa,pur sbuffando, ne sono certo. Prenditi le tue responsabilità e dì che tu vuoi uscire almeno.

Su dove e come le regole servano io mi fido di chi ha studiato minimo 10 anni medicina e lo fa per mestiere... Ma se tu, membro illustre dell'OMS e scienziato di fama mondiale, mi dici che tutti sbagliano e gli elogi verso l'Italia e le sue restrizioni (guarda cosa succede in USA dove pensavano che fare come noi fosse da scemi) sono immeritati allora bon...