Ultimi commenti

lucanember
05 Aprile 2020 | 14.46
95Frank
05 Aprile 2020 | 14.10

Ciao Lucanember,

Quello che scrivi circa l'organizzazione in Germaniae' e' assolutamente vero.

Sanno organizzarsi a tutti i livelli, con semplicita', efficienza e grande coesione.

 

Noi siamo un po' all'opposto: geniali, fantasiosi, brillanti (a volte), in eterna ricerca della bellezza (anche quando la "bellezza" proprio non c'entrerebbe ....) spesso a scapito della funzionalita'.

 

Ma quello che ci frena (o ci frega) costantemente, e' un "sistema" burocratico asfissiante e unico al mondo per la sua inefficienza ed invasivita' (salvo qualche episodica eccezione).

 

Il nostro paese ha bisogno di essere "riformato" dalle fondamenta per quanto riguarda la Costituzione (inutilmente bella, ma obiettivamente carente in fatto di funzionalita'), le Leggi, i Regolamenti, le strutture (politiche, giudiziarie e amministrative) e l'azzeccagarbuglismo di tanti, troppi "burocrati! (che si auto-preservano).

 

Tanto per cominciare, bisognerebbe poter rovesciare velocemente il concetto cardine del nostro ordinamento,

da: (1) "TUTTO E' PROIBITO SE NON ESPERRAMENTE AUTORIZZATO (LICENZE)"

a: (2) "L'ESERCIZIO DI UNA ATTIVITA' E' LIBERO SE NON ESPRESSAMENTE PROIBITO DALLA LEGGE PENALE".

 

Noi siamo organizzati come al punto (1) e, nella concessuine delle "licenze" (anche per le cose piu' elementari), comincia ad incepparsi il sistema.

 

Germania, Olanda, paesi Scandinavi e Nordici in genere, sono organizzati, come al punto (2).

Li', e' sufficiente assicurarsi (presso studi legali/fiscali/tecnici competenti in materia) che quanto si intende fare NON vada contro la Legge (penale) o i Regolamenti.

 

Su un'altre nota (divieti legati a Covid-19) e sulla base delle tue preoccupazioni, espresse anche ieri, ho l'impressione, per la prima volta, che le cose comincino a migliorare (anche se lentamente).

 

 

 

EMANUELE-B
05 Aprile 2020 | 14.24
lucanember
05 Aprile 2020 | 12.17
95Frank
05 Aprile 2020 | 14.10

Ciao Lucanember,

Quello che scrivi circa l'organizzazione in Germaniae' e' assolutamente vero.

Sanno organizzarsi a tutti i livelli, con semplicita', efficienza e grande coesione.

 

Noi siamo un po' all'opposto: geniali, fantasiosi, brillanti (a volte), in eterna ricerca della bellezza (anche quando la "bellezza" proprio non c'entrerebbe ....) spesso a scapito della funzionalita'.

 

Ma quello che ci frena (o ci frega) costantemente, e' un "sistema" burocratico asfissiante e unico al mondo per la sua inefficienza ed invasivita' (salvo qualche episodica eccezione).

 

Il nostro paese ha bisogno di essere "riformato" dalle fondamenta per quanto riguarda la Costituzione (inutilmente bella, ma obiettivamente carente in fatto di funzionalita'), le Leggi, i Regolamenti, le strutture (politiche, giudiziarie e amministrative) e l'azzeccagarbuglismo di tanti, troppi "burocrati! (che si auto-preservano).

 

Tanto per cominciare, bisognerebbe poter rovesciare velocemente il concetto cardine del nostro ordinamento,

da: (1) "TUTTO E' PROIBITO SE NON ESPERRAMENTE AUTORIZZATO (LICENZE)"

a: (2) "L'ESERCIZIO DI UNA ATTIVITA' E' LIBERO SE NON ESPRESSAMENTE PROIBITO DALLA LEGGE PENALE".

 

Noi siamo organizzati come al punto (1) e, nella concessuine delle "licenze" (anche per le cose piu' elementari), comincia ad incepparsi il sistema.

 

Germania, Olanda, paesi Scandinavi e Nordici in genere, sono organizzati, come al punto (2).

Li', e' sufficiente assicurarsi (presso studi legali/fiscali/tecnici competenti in materia) che quanto si intende fare NON vada contro la Legge (penale) o i Regolamenti.

 

Su un'altre nota (divieti legati a Covid-19) e sulla base delle tue preoccupazioni, espresse anche ieri, ho l'impressione, per la prima volta, che le cose comincino a migliorare (anche se lentamente).

 

 

 

Rudenko
05 Aprile 2020 | 12.00

Questo è il livello del giornalismo in Italia (guardare anche gli "articoli" de La Stampa sui medici russi, laur de macc!)!

Ma che dire dell'opinione pubblica?

Sui social e nei commenti in calce ad articoli, notizie e filmati c'è ancora gente che scrive dssenza vergognarsi nemmeno un poco che in fin dei conti i bergamaschi se la sono cercata questa epidemia, incoscienti kamikaze e untori, che sono accorsi in massa a vedere quella che per la vulgata nazionalpopolare è divenuta la "partita zero" dell'Atalanta col Valencia (ma qualcuno si confonde e scrive pure la partita col Milan o altre squadra, beata ignoranza!) quando già c'era il covid in circolazione! 

Io ormai non ne posso più!

Ma solo faccio notare, e questo è assai più grave, che quella partita sta diventando lo scaricabarile sulla quale la politica, le istituzioni e i loro leccaderetano (giornali, giornalisti ed esperti) trovano comodo riversare le varie e vere responsabilità e cause del pesante contagio avvenuto nella Lombardiaorientale in primo luogo e meridionale! 

Io non vorrei che i bergamschi da vittime divenissero untori di loro stessi e degli altri (leggasi il caso del ristoratore di Lecce) e fungano da capro-espiatorio una volta finita la crisi. E la partita fosse presentata al'opinione pubblica italiana (quella che guarda la D'Urso e il Grande Fratello, per intenderci) come l'episodio chiave per spiegare la virulenza della pandemia, scavalcando così quelle gravi e reali che retserebbero nell'ombra!

Rudenko
05 Aprile 2020 | 12.00

Questo è il livello del giornalismo in Italia (guardare anche gli "articoli" de La Stampa sui medici russi, laur de macc!)!

Ma che dire dell'opinione pubblica?

Sui social e nei commenti in calce ad articoli, notizie e filmati c'è ancora gente che scrive dssenza vergognarsi nemmeno un poco che in fin dei conti i bergamaschi se la sono cercata questa epidemia, incoscienti kamikaze e untori, che sono accorsi in massa a vedere quella che per la vulgata nazionalpopolare è divenuta la "partita zero" dell'Atalanta col Valencia (ma qualcuno si confonde e scrive pure la partita col Milan o altre squadra, beata ignoranza!) quando già c'era il covid in circolazione! 

Io ormai non ne posso più!

Ma solo faccio notare, e questo è assai più grave, che quella partita sta diventando lo scaricabarile sulla quale la politica, le istituzioni e i loro leccaderetano (giornali, giornalisti ed esperti) trovano comodo riversare le varie e vere responsabilità e cause del pesante contagio avvenuto nella Lombardiaorientale in primo luogo e meridionale! 

Io non vorrei che i bergamschi da vittime divenissero untori di loro stessi e degli altri (leggasi il caso del ristoratore di Lecce) e fungano da capro-espiatorio una volta finita la crisi. E la partita fosse presentata al'opinione pubblica italiana (quella che guarda la D'Urso e il Grande Fratello, per intenderci) come l'episodio chiave per spiegare la virulenza della pandemia, scavalcando così quelle gravi e reali che retserebbero nell'ombra!

ste63neroblu
05 Aprile 2020 | 08.50
maurom72
05 Aprile 2020 | 09.51
lasagna10
05 Aprile 2020 | 03.40
meperme
05 Aprile 2020 | 00.23