Ultimi commenti

Lorenz67
07 Febbraio 2020 | 11.22
giuliano70
07 Febbraio 2020 | 12.51
PALLAinMARESANA
07 Febbraio 2020 | 09.58

Ho letto un po’ tutto e viene rinsaldato il mio pensiero: i NUOVI MORALISTI sono sprovvisti di un sottostante culturale adeguato per sostenere una nuova morale. In questo senso il popolo “gretto”, i bestemmiatori, oggi paiono più sensati, sicuramente più libertari dei “professori” di morale: questo è un grosso problema, non solo a Bergamo ma in tutto il mondo occidentale.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge completamente il significato epistemologico e la dinamica psichica della bestemmia. Non si chiede perché in province che furono diffusamente cattoliche (da Bergamo a quelle venete) la bestemmia sia così largamente in uso. Come se i bisogni profondi e gli equilibri dell’individuo coevo fossero così diversi da quello dei loro padri.

 

Al NUOVO MORALISTA è del tutto sconosciuta l’antropologia culturale. Scoprirebbe l’autentica valenza taumaturgica, prodigiosa e compensativa della bestemmia come succede nelle parenti di San Gennaro (pie vecchiette che insultano pesantemente il santo) e in decine d’altre culture di tutto il mondo che non cito per non tediarvi.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge il significato sociale della partita allo stadio. Vorrebbero un mondo normalizzato, uniformato. Si tranquillizzino, verso quello ci stanno portando rapidamente le nuove tecnologie: riconoscimento facciale, prevenzione del crimine, prevenzione digitale del decoro urbano, patente a punti comportamentale e morale. Se non capite di cosa sto parlando fatevi un giro a Singapore per conoscere il futuro.

 

L’excalibur del NUOVO MORALISTA è il rispetto, il rispetto per e degli altri, per i credenti in primis. Questa è l’istanza più debole perché sul mero tecnicismo una richiesta di rispetto pone contro istanze e una spirale mortifera. Banalità: se il bestemmiatore invoca rumorosamente il sacro a suo modo avrebbe uguale diritto, se silenziato, di chiedere lo spegnimento di dispositivi del sacro ugualmente invadenti come le campane, che magari qualora miscredente, sovrastano il proprio sonno e tranquillità. E così via a gorgo. Per una convivenza senza conflitti bisogna misurarsi con le diverse posizioni e rispettare è rendersi conto delle complessità, l’empatia è accettazione nonostante non condividiamo le opinioni e i comportamenti di altri. E’ la giusta misura, che i NUOVI MORALISTI non possiedono.

Bestemmiate liberamente quando una palla si stampa sul palo. Con affetto

unadeaxidea
07 Febbraio 2020 | 10.49
lantana69
07 Febbraio 2020 | 12.04
Paramo
07 Febbraio 2020 | 10.56

Sono completamente in disaccordo.

Il moralismo non è nè nuovo ne vecchio.

Anzi,

se vogliamo proprio individuare un novo moralismo (al rovescio) è quello di volr dare alla bestemmia un significato epistemologico ed una dinamica psichica. Questa è una maniera scoclusionata di vestire un qualcosa che di per sè è nudo.

La bestemmia è solo e semplicemente un atto di maleducazione. Non c'è necessità di trovarle nobili attitudini.

Se vogliamo proprio cercare una dinamica psichica, questa non pone certo a merito della bestemmia. infatti, questa imprecazione dovrebbe fungere come sfogo per una situazione di disappunto. Siccome esprimere disappunto in maniera educata non reca soddisfazione, lo si fa in maniera maleducata, sperando di esorcizzare il mal accaduto con un'imprecazione altrettanto mal "educata".

In secondo luogo,

il tirare in ballo altre simbologie religiose, denota una scivolosità di ragionamento lungo un crinale fangoso ed insostenibile. Perchè le "campane" sono indigeste nè più nè meno delle usanze di un vicino di casa indesiderato, le quali, seppur entro i limiti della civiltà, non ci piacciono.

 

In ultima istanza,

ti pregherei di evitare di definire che altri utenti del sito "sono sprovvisti di un sottostante culturale adeguato".

Perchè lo stesso potresti essere tu.

Ma soprattutto perchè è proprio quello che Calep sta chiedendo a tutti noi. RISPETTO.

Però, dopo un pezzo così chiaro e la ripetizione del tema in moltissimi commenti sottostanti, pare non ti sia ancora ben inquadrato.

E qui mi fermo.

DEA62FM
07 Febbraio 2020 | 11.40
PALLAinMARESANA
07 Febbraio 2020 | 09.58

Ho letto un po’ tutto e viene rinsaldato il mio pensiero: i NUOVI MORALISTI sono sprovvisti di un sottostante culturale adeguato per sostenere una nuova morale. In questo senso il popolo “gretto”, i bestemmiatori, oggi paiono più sensati, sicuramente più libertari dei “professori” di morale: questo è un grosso problema, non solo a Bergamo ma in tutto il mondo occidentale.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge completamente il significato epistemologico e la dinamica psichica della bestemmia. Non si chiede perché in province che furono diffusamente cattoliche (da Bergamo a quelle venete) la bestemmia sia così largamente in uso. Come se i bisogni profondi e gli equilibri dell’individuo coevo fossero così diversi da quello dei loro padri.

 

Al NUOVO MORALISTA è del tutto sconosciuta l’antropologia culturale. Scoprirebbe l’autentica valenza taumaturgica, prodigiosa e compensativa della bestemmia come succede nelle parenti di San Gennaro (pie vecchiette che insultano pesantemente il santo) e in decine d’altre culture di tutto il mondo che non cito per non tediarvi.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge il significato sociale della partita allo stadio. Vorrebbero un mondo normalizzato, uniformato. Si tranquillizzino, verso quello ci stanno portando rapidamente le nuove tecnologie: riconoscimento facciale, prevenzione del crimine, prevenzione digitale del decoro urbano, patente a punti comportamentale e morale. Se non capite di cosa sto parlando fatevi un giro a Singapore per conoscere il futuro.

 

L’excalibur del NUOVO MORALISTA è il rispetto, il rispetto per e degli altri, per i credenti in primis. Questa è l’istanza più debole perché sul mero tecnicismo una richiesta di rispetto pone contro istanze e una spirale mortifera. Banalità: se il bestemmiatore invoca rumorosamente il sacro a suo modo avrebbe uguale diritto, se silenziato, di chiedere lo spegnimento di dispositivi del sacro ugualmente invadenti come le campane, che magari qualora miscredente, sovrastano il proprio sonno e tranquillità. E così via a gorgo. Per una convivenza senza conflitti bisogna misurarsi con le diverse posizioni e rispettare è rendersi conto delle complessità, l’empatia è accettazione nonostante non condividiamo le opinioni e i comportamenti di altri. E’ la giusta misura, che i NUOVI MORALISTI non possiedono.

Bestemmiate liberamente quando una palla si stampa sul palo. Con affetto

Paramo
07 Febbraio 2020 | 10.56

Sono completamente in disaccordo.

Il moralismo non è nè nuovo ne vecchio.

Anzi,

se vogliamo proprio individuare un novo moralismo (al rovescio) è quello di volr dare alla bestemmia un significato epistemologico ed una dinamica psichica. Questa è una maniera scoclusionata di vestire un qualcosa che di per sè è nudo.

La bestemmia è solo e semplicemente un atto di maleducazione. Non c'è necessità di trovarle nobili attitudini.

Se vogliamo proprio cercare una dinamica psichica, questa non pone certo a merito della bestemmia. infatti, questa imprecazione dovrebbe fungere come sfogo per una situazione di disappunto. Siccome esprimere disappunto in maniera educata non reca soddisfazione, lo si fa in maniera maleducata, sperando di esorcizzare il mal accaduto con un'imprecazione altrettanto mal "educata".

In secondo luogo,

il tirare in ballo altre simbologie religiose, denota una scivolosità di ragionamento lungo un crinale fangoso ed insostenibile. Perchè le "campane" sono indigeste nè più nè meno delle usanze di un vicino di casa indesiderato, le quali, seppur entro i limiti della civiltà, non ci piacciono.

 

In ultima istanza,

ti pregherei di evitare di definire che altri utenti del sito "sono sprovvisti di un sottostante culturale adeguato".

Perchè lo stesso potresti essere tu.

Ma soprattutto perchè è proprio quello che Calep sta chiedendo a tutti noi. RISPETTO.

Però, dopo un pezzo così chiaro e la ripetizione del tema in moltissimi commenti sottostanti, pare non ti sia ancora ben inquadrato.

E qui mi fermo.

PALLAinMARESANA
07 Febbraio 2020 | 09.58

Ho letto un po’ tutto e viene rinsaldato il mio pensiero: i NUOVI MORALISTI sono sprovvisti di un sottostante culturale adeguato per sostenere una nuova morale. In questo senso il popolo “gretto”, i bestemmiatori, oggi paiono più sensati, sicuramente più libertari dei “professori” di morale: questo è un grosso problema, non solo a Bergamo ma in tutto il mondo occidentale.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge completamente il significato epistemologico e la dinamica psichica della bestemmia. Non si chiede perché in province che furono diffusamente cattoliche (da Bergamo a quelle venete) la bestemmia sia così largamente in uso. Come se i bisogni profondi e gli equilibri dell’individuo coevo fossero così diversi da quello dei loro padri.

 

Al NUOVO MORALISTA è del tutto sconosciuta l’antropologia culturale. Scoprirebbe l’autentica valenza taumaturgica, prodigiosa e compensativa della bestemmia come succede nelle parenti di San Gennaro (pie vecchiette che insultano pesantemente il santo) e in decine d’altre culture di tutto il mondo che non cito per non tediarvi.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge il significato sociale della partita allo stadio. Vorrebbero un mondo normalizzato, uniformato. Si tranquillizzino, verso quello ci stanno portando rapidamente le nuove tecnologie: riconoscimento facciale, prevenzione del crimine, prevenzione digitale del decoro urbano, patente a punti comportamentale e morale. Se non capite di cosa sto parlando fatevi un giro a Singapore per conoscere il futuro.

 

L’excalibur del NUOVO MORALISTA è il rispetto, il rispetto per e degli altri, per i credenti in primis. Questa è l’istanza più debole perché sul mero tecnicismo una richiesta di rispetto pone contro istanze e una spirale mortifera. Banalità: se il bestemmiatore invoca rumorosamente il sacro a suo modo avrebbe uguale diritto, se silenziato, di chiedere lo spegnimento di dispositivi del sacro ugualmente invadenti come le campane, che magari qualora miscredente, sovrastano il proprio sonno e tranquillità. E così via a gorgo. Per una convivenza senza conflitti bisogna misurarsi con le diverse posizioni e rispettare è rendersi conto delle complessità, l’empatia è accettazione nonostante non condividiamo le opinioni e i comportamenti di altri. E’ la giusta misura, che i NUOVI MORALISTI non possiedono.

Bestemmiate liberamente quando una palla si stampa sul palo. Con affetto

unadeaxidea
07 Febbraio 2020 | 10.49
Lungavitaagliultras
07 Febbraio 2020 | 10.27
ventola83
07 Febbraio 2020 | 10.19
mmfa
07 Febbraio 2020 | 10.04
PALLAinMARESANA
07 Febbraio 2020 | 09.58

Ho letto un po’ tutto e viene rinsaldato il mio pensiero: i NUOVI MORALISTI sono sprovvisti di un sottostante culturale adeguato per sostenere una nuova morale. In questo senso il popolo “gretto”, i bestemmiatori, oggi paiono più sensati, sicuramente più libertari dei “professori” di morale: questo è un grosso problema, non solo a Bergamo ma in tutto il mondo occidentale.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge completamente il significato epistemologico e la dinamica psichica della bestemmia. Non si chiede perché in province che furono diffusamente cattoliche (da Bergamo a quelle venete) la bestemmia sia così largamente in uso. Come se i bisogni profondi e gli equilibri dell’individuo coevo fossero così diversi da quello dei loro padri.

 

Al NUOVO MORALISTA è del tutto sconosciuta l’antropologia culturale. Scoprirebbe l’autentica valenza taumaturgica, prodigiosa e compensativa della bestemmia come succede nelle parenti di San Gennaro (pie vecchiette che insultano pesantemente il santo) e in decine d’altre culture di tutto il mondo che non cito per non tediarvi.

 

Al NUOVO MORALISTA sfugge il significato sociale della partita allo stadio. Vorrebbero un mondo normalizzato, uniformato. Si tranquillizzino, verso quello ci stanno portando rapidamente le nuove tecnologie: riconoscimento facciale, prevenzione del crimine, prevenzione digitale del decoro urbano, patente a punti comportamentale e morale. Se non capite di cosa sto parlando fatevi un giro a Singapore per conoscere il futuro.

 

L’excalibur del NUOVO MORALISTA è il rispetto, il rispetto per e degli altri, per i credenti in primis. Questa è l’istanza più debole perché sul mero tecnicismo una richiesta di rispetto pone contro istanze e una spirale mortifera. Banalità: se il bestemmiatore invoca rumorosamente il sacro a suo modo avrebbe uguale diritto, se silenziato, di chiedere lo spegnimento di dispositivi del sacro ugualmente invadenti come le campane, che magari qualora miscredente, sovrastano il proprio sonno e tranquillità. E così via a gorgo. Per una convivenza senza conflitti bisogna misurarsi con le diverse posizioni e rispettare è rendersi conto delle complessità, l’empatia è accettazione nonostante non condividiamo le opinioni e i comportamenti di altri. E’ la giusta misura, che i NUOVI MORALISTI non possiedono.

Bestemmiate liberamente quando una palla si stampa sul palo. Con affetto