Ultimi commenti

paolo_trei
03 Novembre 2025 | 14.19

Dopo aver letto tutti i commenti ed essermi preso 2 giorni dalla vergognosa prestazione di Udine - sarei stato poco lucido nel commentare a caldo - volevo condividere con voi alcune considerazioni sul nostro momento. Anzitutto credo che la caccia al colpevole non porti da nessuna parte. Se vogliamo il bene dell’Atalanta non è rilevante capire di chi è la colpa se le cose non vanno, ma perché le cose non vanno e cosa si potrebbe fare per farle funzionare nuovamente. Mi sembra evidente che il “modello Atalanta” in questo momento sia in crisi. Il modello è nato grazie alla passione e alle capacità manageriali di Antonio Percassi, alla competenza silenziosa di Giovanni Sartori, alle idee chiare e alle intuizioni di Giampiero Gasperini, ad un ambiente in cui la cultura del lavoro è un valore basilare e a una tifoseria coinvolta e appassionata. Molti di questi pilastri sono oggi in discussione. A livello societario l’avvento della nuova proprietà e la crescita di importanza di Luca Percassi sembrano aver limitato il ruolo di Antonio Percassi. Il ruolo di Luca Percassi è importante, è una garanzia per il futuro sapere che la Dea è nelle mani delle nuove generazioni. Ma ci deve essere chiarezza nei ruoli: l’amministratore delegato deve amministrare la società. Non è il suo ruolo quello di occuparsi di mercato. Il mercato dovrebbe essere l’ambito del direttore sportivo. E qui si apre una nota dolente: gli ultimi mercati, decisamente costosi, hanno indebolito la squadra anziché rinforzarla. Quanti soldi sono stati spesi per i vari Krstovic, Maldini, K. Sulemana, Samarzic a fronte di risultati ad oggi mediocri? Sono tutti giovani (non giovanissimi) di prospettiva, ma zavorrano la resa attuale della squadra. Sartori ha acquistato molti giocatori discutibili, ma pagandoli poco e spendendo altrettanto poco per gente che ha fatto la fortuna della Dea (De Roon, Freuler, Hetoboer, Djimsiti e Gosens, solo per ricordarne alcuni). La Dea ha raggiunto i suoi livelli massimi investendo su gente già affermata, anche se non nel suo momento più alto, come Ilicic e Zapata. La scelta di sostituire Gasperini con Juric è difficilmente commendabile. Quale è il motivo che spiega la sostituzione dell’allenatore più vincente di sempre visto a Bergamo con un allenatore reduce da annate “grigie” (Torino e parzialmente Genova e Verona), seguite da esperienze fallimentari? Ero molto perplesso quando è stato annunciato il nuovo allenatore, lo sono ancora di più oggi. E veniamo all’allenatore. Tutti oggi ne chiedono l’esonero, io non mi voglio accodare. Deciderà la società. Le carenze di Juric sono evidenti: la squadra gioca un calcio scolastico 30 metri indietro rispetto al passato. Ma manca soprattutto di intensità e di voglia. L’intensità vista a tratti con Bruges e Lazio e che sta velocemente scomparendo (Slavia, Udinese e, in parte, Cremonese, ci hanno surclassato su pressing e ritmo). La gestione dello spogliatoio è molto discutibile, le reazioni alle parole di Carnesecchi sbagliate e inopportune. Per restare deve dare una svolta e ripresentare la squadra coraggiosa e asfissiante che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Sarà in grado di vincere le sue paure? Infine 2 parole sull’ambiente. Complici i successi degli ultimi anni, diversi tra di noi pensano che il modello Atalanta sia una cosa scontata e che alla prima difficoltà si debba sparare addosso al presunto colpevole. E’ un atteggiamento nocivo, che porta solo discussioni e risentimenti. Le critiche costruttive sono giustissime, quelle distruttive (es: scrivere continuamente Juric out), o, peggio, le offese personali al mister, servono solo ad avvelenare l’ambiente. Ho apprezzato la mossa dello staff di ridurre il numero dei commenti, per evitare di avvelenare un clima già teso. Avanti senza paura, siamo l’Atalanta!

ROMAGNANEROBLU
03 Novembre 2025 | 15.42
Paramo
03 Novembre 2025 | 15.00
paolo_trei
03 Novembre 2025 | 14.19

Dopo aver letto tutti i commenti ed essermi preso 2 giorni dalla vergognosa prestazione di Udine - sarei stato poco lucido nel commentare a caldo - volevo condividere con voi alcune considerazioni sul nostro momento. Anzitutto credo che la caccia al colpevole non porti da nessuna parte. Se vogliamo il bene dell’Atalanta non è rilevante capire di chi è la colpa se le cose non vanno, ma perché le cose non vanno e cosa si potrebbe fare per farle funzionare nuovamente. Mi sembra evidente che il “modello Atalanta” in questo momento sia in crisi. Il modello è nato grazie alla passione e alle capacità manageriali di Antonio Percassi, alla competenza silenziosa di Giovanni Sartori, alle idee chiare e alle intuizioni di Giampiero Gasperini, ad un ambiente in cui la cultura del lavoro è un valore basilare e a una tifoseria coinvolta e appassionata. Molti di questi pilastri sono oggi in discussione. A livello societario l’avvento della nuova proprietà e la crescita di importanza di Luca Percassi sembrano aver limitato il ruolo di Antonio Percassi. Il ruolo di Luca Percassi è importante, è una garanzia per il futuro sapere che la Dea è nelle mani delle nuove generazioni. Ma ci deve essere chiarezza nei ruoli: l’amministratore delegato deve amministrare la società. Non è il suo ruolo quello di occuparsi di mercato. Il mercato dovrebbe essere l’ambito del direttore sportivo. E qui si apre una nota dolente: gli ultimi mercati, decisamente costosi, hanno indebolito la squadra anziché rinforzarla. Quanti soldi sono stati spesi per i vari Krstovic, Maldini, K. Sulemana, Samarzic a fronte di risultati ad oggi mediocri? Sono tutti giovani (non giovanissimi) di prospettiva, ma zavorrano la resa attuale della squadra. Sartori ha acquistato molti giocatori discutibili, ma pagandoli poco e spendendo altrettanto poco per gente che ha fatto la fortuna della Dea (De Roon, Freuler, Hetoboer, Djimsiti e Gosens, solo per ricordarne alcuni). La Dea ha raggiunto i suoi livelli massimi investendo su gente già affermata, anche se non nel suo momento più alto, come Ilicic e Zapata. La scelta di sostituire Gasperini con Juric è difficilmente commendabile. Quale è il motivo che spiega la sostituzione dell’allenatore più vincente di sempre visto a Bergamo con un allenatore reduce da annate “grigie” (Torino e parzialmente Genova e Verona), seguite da esperienze fallimentari? Ero molto perplesso quando è stato annunciato il nuovo allenatore, lo sono ancora di più oggi. E veniamo all’allenatore. Tutti oggi ne chiedono l’esonero, io non mi voglio accodare. Deciderà la società. Le carenze di Juric sono evidenti: la squadra gioca un calcio scolastico 30 metri indietro rispetto al passato. Ma manca soprattutto di intensità e di voglia. L’intensità vista a tratti con Bruges e Lazio e che sta velocemente scomparendo (Slavia, Udinese e, in parte, Cremonese, ci hanno surclassato su pressing e ritmo). La gestione dello spogliatoio è molto discutibile, le reazioni alle parole di Carnesecchi sbagliate e inopportune. Per restare deve dare una svolta e ripresentare la squadra coraggiosa e asfissiante che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Sarà in grado di vincere le sue paure? Infine 2 parole sull’ambiente. Complici i successi degli ultimi anni, diversi tra di noi pensano che il modello Atalanta sia una cosa scontata e che alla prima difficoltà si debba sparare addosso al presunto colpevole. E’ un atteggiamento nocivo, che porta solo discussioni e risentimenti. Le critiche costruttive sono giustissime, quelle distruttive (es: scrivere continuamente Juric out), o, peggio, le offese personali al mister, servono solo ad avvelenare l’ambiente. Ho apprezzato la mossa dello staff di ridurre il numero dei commenti, per evitare di avvelenare un clima già teso. Avanti senza paura, siamo l’Atalanta!

Gabry76
03 Novembre 2025 | 14.54
Andrea BG
03 Novembre 2025 | 14.11
mlucky
03 Novembre 2025 | 14.59
Mapi-BA
03 Novembre 2025 | 14.09
paolo_trei
03 Novembre 2025 | 14.19

Dopo aver letto tutti i commenti ed essermi preso 2 giorni dalla vergognosa prestazione di Udine - sarei stato poco lucido nel commentare a caldo - volevo condividere con voi alcune considerazioni sul nostro momento. Anzitutto credo che la caccia al colpevole non porti da nessuna parte. Se vogliamo il bene dell’Atalanta non è rilevante capire di chi è la colpa se le cose non vanno, ma perché le cose non vanno e cosa si potrebbe fare per farle funzionare nuovamente. Mi sembra evidente che il “modello Atalanta” in questo momento sia in crisi. Il modello è nato grazie alla passione e alle capacità manageriali di Antonio Percassi, alla competenza silenziosa di Giovanni Sartori, alle idee chiare e alle intuizioni di Giampiero Gasperini, ad un ambiente in cui la cultura del lavoro è un valore basilare e a una tifoseria coinvolta e appassionata. Molti di questi pilastri sono oggi in discussione. A livello societario l’avvento della nuova proprietà e la crescita di importanza di Luca Percassi sembrano aver limitato il ruolo di Antonio Percassi. Il ruolo di Luca Percassi è importante, è una garanzia per il futuro sapere che la Dea è nelle mani delle nuove generazioni. Ma ci deve essere chiarezza nei ruoli: l’amministratore delegato deve amministrare la società. Non è il suo ruolo quello di occuparsi di mercato. Il mercato dovrebbe essere l’ambito del direttore sportivo. E qui si apre una nota dolente: gli ultimi mercati, decisamente costosi, hanno indebolito la squadra anziché rinforzarla. Quanti soldi sono stati spesi per i vari Krstovic, Maldini, K. Sulemana, Samarzic a fronte di risultati ad oggi mediocri? Sono tutti giovani (non giovanissimi) di prospettiva, ma zavorrano la resa attuale della squadra. Sartori ha acquistato molti giocatori discutibili, ma pagandoli poco e spendendo altrettanto poco per gente che ha fatto la fortuna della Dea (De Roon, Freuler, Hetoboer, Djimsiti e Gosens, solo per ricordarne alcuni). La Dea ha raggiunto i suoi livelli massimi investendo su gente già affermata, anche se non nel suo momento più alto, come Ilicic e Zapata. La scelta di sostituire Gasperini con Juric è difficilmente commendabile. Quale è il motivo che spiega la sostituzione dell’allenatore più vincente di sempre visto a Bergamo con un allenatore reduce da annate “grigie” (Torino e parzialmente Genova e Verona), seguite da esperienze fallimentari? Ero molto perplesso quando è stato annunciato il nuovo allenatore, lo sono ancora di più oggi. E veniamo all’allenatore. Tutti oggi ne chiedono l’esonero, io non mi voglio accodare. Deciderà la società. Le carenze di Juric sono evidenti: la squadra gioca un calcio scolastico 30 metri indietro rispetto al passato. Ma manca soprattutto di intensità e di voglia. L’intensità vista a tratti con Bruges e Lazio e che sta velocemente scomparendo (Slavia, Udinese e, in parte, Cremonese, ci hanno surclassato su pressing e ritmo). La gestione dello spogliatoio è molto discutibile, le reazioni alle parole di Carnesecchi sbagliate e inopportune. Per restare deve dare una svolta e ripresentare la squadra coraggiosa e asfissiante che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Sarà in grado di vincere le sue paure? Infine 2 parole sull’ambiente. Complici i successi degli ultimi anni, diversi tra di noi pensano che il modello Atalanta sia una cosa scontata e che alla prima difficoltà si debba sparare addosso al presunto colpevole. E’ un atteggiamento nocivo, che porta solo discussioni e risentimenti. Le critiche costruttive sono giustissime, quelle distruttive (es: scrivere continuamente Juric out), o, peggio, le offese personali al mister, servono solo ad avvelenare l’ambiente. Ho apprezzato la mossa dello staff di ridurre il numero dei commenti, per evitare di avvelenare un clima già teso. Avanti senza paura, siamo l’Atalanta!

romy67
03 Novembre 2025 | 11.17
Ramsay
03 Novembre 2025 | 13.12

Un po di considerazioni, a mente fredda:

- Se i giocatori non avessero buttato al cesso diverse partite sbagliando goal facili davanti alla porta, oggi parleremmo di una Atalanta più equilibrata e meno spregiudicata ma perfettamente in linea con il rendimento atteso, con statistiche che ci vedevano ai primissimi posti per tiri e occasioni create, e quella di udine sarebbe stata la prima vera partitaccia dopo 10 gare disputate. E non sarebbe stato male come biglietto da visita, perchè a voler essere onesti di partite così in passato ne abbiamo viste. Oh, se ne abbiamo viste.

- Ho visto anche io la roma a san siro: al netto di una produzione offensiva decisamente sotto il volume di gioco proposto, il calcio di gasperini è stato messo in atto con una certa efficacia. Perchè? Perchè i giocatori corrono, non sono sistematicamente in ritardo di mezz'ora sull'avversario da pressare e tutti hanno quella volontà di fare lo sforzo in piu piuttosto che in meno. Ora, visto che sta roba non si vede da anni da queste parti, evidentemente abbiamo un problema con grossa fetta dei nostri giocatori. Vuoi per età, vuoi per scarse motivazioni a spendersi per la causa, vuoi perchè non ce la fanno più... ma allora perchè, a fronte di una differenza di rendimento simile, nessuno tra società, vecchio allenatore (che, lo ricordo, difendeva sempre a spada tratta le prestazioni dei suoi e garantiva il posto fisso ai suoi fedelissimi anche quando non lo meritavano affatto) e nuovo allenatore ha preso o prendono provvedimenti in tal senso?

- Perchè (no davvero, perchè?) una società che ha avuto la fortuna di rivoluzionare drasticamente la propria dimensione anche economica e che ha avuto l'onore e l'onere di vincere una coppa europea e di essere portata in alto come esempio di calcio moderno e virtuoso, deve accontentarsi (addirittura con apparente soddisfazione!) di una direzione sportiva a mio parere così palesemente retrogada e mediocre come quella che stiamo vivendo con tony D'amico e di conseguenza anche di avallare una serie di scelte così poco ambiziose come quell che stiamo vedendo?

bna75
03 Novembre 2025 | 09.47

Non sono mai stato un estimatore di Juric.

Essendo uno che guarda le statistiche, xchè alla fine è uno sport, ci si allena per raggiungere degli obiettivi e i risultati determinano una stagione o l'intera carriera.

Prima di Udine la squadra, almeno per un tempo aveva sempre dimostrato di poter vincere le partite grazie anche ad un super Carnesecchi che ci ha tenuto a galla in più di una occasione. La gara con l'Udinese, dopo la chiacchierata post Cremona e la prestazione con il Milan doveva dimostrare che Juric era la scelta giusta, l'allenatore con cui proseguire la strada percorsa negli ultimi 9 anni.

Purtroppo, come già scritto, i numeri sono impietosi se confrontati con il suo predecessore:

Squadre di Juric gol fatti/subiti

Mantova 40/36

Crotone 64/39

Genoa 47/73 

Verona 48/53 - 50/53

Torino 47/43 - 50/41 - 38/39.

Ancora più sorprendente il rapporto vittorie/pareggi/sconfitte dal 2024/2025 ad oggi:

Roma 4/3/5

Southampton 2/1/13

Atalanta 3/8/2

Solamente 9 vittorie in tutte le competizioni negli ultimi 14 mesi.

Precedentemente, dopo l'11esimo posto in B con il Mantova l'unico acuto con la promozione del Crotone senza vincere il campionato di serie B. Dal 2016 al 2018 tre esoneri col Genoa, due anni discreti a Verona e tre insignificanti a Torino. In questi 5 anni due noni posti e tre decimi. Non mi capacito per quale Santo in paradiso la Roma gli affidò la panchina ed i Tafazziani da Southampton con perseveranza. 

Dopo questa disamina sulla storia statistica di Juric la domanda nasce spontanea:

DUE MILIONI A STAGIONE PER AVER DIMOSTRATO COSA?



Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

Brasa
03 Novembre 2025 | 09.52
Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

Alpeggio
03 Novembre 2025 | 08.06
Francisco d Anconia
03 Novembre 2025 | 09.52

Quando non si dispone di dati non resta che fare un po’ di teoria. Possiamo cercare di capire cosa stia facendo la Società in questo momento, sapendo che magari siamo completamente fuori strada e non stiamo considerando altri scenari. Detto questo, partiamo da una cosa semplice: la Società non ha bisogno che la gente le metta pressione. I soldi che si perdono sono i loro, e quando si tratta del proprio denaro tutti diventano molto più attenti di chi commenta da dietro una tastiera. Per questo credo che l’immobilismo che vediamo sia solo apparente: in Società stanno sicuramente lavorando, e tanto.

C’è chi invoca subito l’esonero di Juric. È un’opzione, certo. Ma cambiare solo per cambiare non serve a nulla. Prima di arrivare a lui la Società aveva fatto un lungo casting, scartando parecchi nomi: segno che c’erano differenze di vedute. E allora, perché oggi quelle differenze dovrebbero essere sparite come per magia? Inoltre, la squadra è stata costruita per giocare in un certo modo: se cambi allenatore, devi sceglierne uno che valorizzi la rosa che hai, non che la stravolga. Basti pensare alla Fiorentina, che molti dicono in difficoltà proprio perché costruita per un tipo di gioco (quello di Palladino) e poi affidata a un tecnico diverso come Pioli.

Proviamo però a considerare anche un’altra ipotesi: magari i giocatori stanno con Juric, lo stimano, lo seguono, o meglio, lo vogliono seguire, ma non hanno ancora assimilato  i suoi schemi. Così, per paura di sbagliare, per mancanza di sicurezza, si rifugiano nei soliti passaggi indietro fino al portiere. E il nervosismo visto in campo potrebbe essere solo il sintomo di incomprensioni tattiche più che caratteriali dovute alla mancanza di automatismi. In questo caso, tenere Juric potrebbe avere senso: il progetto esiste, ma serve ancora del tempo perché dia frutti.

C’è però sempre l’altra faccia della medaglia. A volte ci si innamora talmente tanto delle proprie idee da non voler vedere la realtà, anche quando ti bussa forte alla porta. Se la Società fosse convinta di aver fatto tutto bene e pensasse che eventuali malumori interni passeranno da soli, allora sì, si rischia grosso. Perché una cosa è avere fiducia nel proprio progetto, un’altra è chiudere gli occhi davanti ai fatti. E allora la domanda è: dove siamo, oggi? Dentro un progetto che ha solo bisogno di tempo per maturare, o in quella fase in cui la Società ha capito che qualcosa non gira e sta cercando la mossa giusta senza farsi prendere dalla fretta?

bna75
03 Novembre 2025 | 09.47

Non sono mai stato un estimatore di Juric.

Essendo uno che guarda le statistiche, xchè alla fine è uno sport, ci si allena per raggiungere degli obiettivi e i risultati determinano una stagione o l'intera carriera.

Prima di Udine la squadra, almeno per un tempo aveva sempre dimostrato di poter vincere le partite grazie anche ad un super Carnesecchi che ci ha tenuto a galla in più di una occasione. La gara con l'Udinese, dopo la chiacchierata post Cremona e la prestazione con il Milan doveva dimostrare che Juric era la scelta giusta, l'allenatore con cui proseguire la strada percorsa negli ultimi 9 anni.

Purtroppo, come già scritto, i numeri sono impietosi se confrontati con il suo predecessore:

Squadre di Juric gol fatti/subiti

Mantova 40/36

Crotone 64/39

Genoa 47/73 

Verona 48/53 - 50/53

Torino 47/43 - 50/41 - 38/39.

Ancora più sorprendente il rapporto vittorie/pareggi/sconfitte dal 2024/2025 ad oggi:

Roma 4/3/5

Southampton 2/1/13

Atalanta 3/8/2

Solamente 9 vittorie in tutte le competizioni negli ultimi 14 mesi.

Precedentemente, dopo l'11esimo posto in B con il Mantova l'unico acuto con la promozione del Crotone senza vincere il campionato di serie B. Dal 2016 al 2018 tre esoneri col Genoa, due anni discreti a Verona e tre insignificanti a Torino. In questi 5 anni due noni posti e tre decimi. Non mi capacito per quale Santo in paradiso la Roma gli affidò la panchina ed i Tafazziani da Southampton con perseveranza. 

Dopo questa disamina sulla storia statistica di Juric la domanda nasce spontanea:

DUE MILIONI A STAGIONE PER AVER DIMOSTRATO COSA?



MAX62.ROMAGNA-BG
02 Novembre 2025 | 21.52

La speranza o per alcuni la sicurezza che un allenatore affermato (quale?) o diverso da Juric avesse potuto raccogliere l'eredità di Gasperini senza o comunque trovare poche difficoltà sia nel dare un gioco alla squadra che nei risultati a me sembra soltanto utopico.  Vorrei tanto sapere, e l'ho già scritto tempo fa in risposta a una critica sull'allenatore, quale allenatore cosiddetto affermato o di fama o dei nomi fatti qui sotto sarebbe stato attratto dall'ereditare il ciclo meraviglioso di questi 9 anni, vorrei chiedere a Sarri, Mancini, Palladino, Motta, ecc.... se effettivamente si sono offerti ai Percassi e sono stati "bocciati" in favore di Juric o se viceversa sono stati loro a declinare l'offerta dei Percassi. Non lo sapremo mai, quindi la scelta di Juric la dobbiamo accettare in quanto tale e dare da tifosi di questa magnifica squadra tutto il nostro sostegno. Le difficoltà si sapeva fin da subito che ci sarebbero state e che non sarebbe stato per niente facile ripartire facendo sfracelli, alti e bassi sono da mettere in conto, se Juric avesse fatti i risultati che sulla carta volevate, 8 vittorie e due pareggi con Juve e Milan?, vi vanno bene? altro che mago, altro che Guardiola, altro che..... La realtà è che la miriade di infortuni che hanno sicuramente avuto la loro parte, l'inevitabile differenza con Gasp, la telenovela di Lookman, non ci siamo fatti mancare proprio niente dall'inizio stagione, quindi abbiate pazienza, fiducia e lasciateli lavorare in santa pace.:dea::dea02:

fab68
03 Novembre 2025 | 09.13
Gabry76
03 Novembre 2025 | 08.37
Brasa
03 Novembre 2025 | 07.52
Brasa
03 Novembre 2025 | 07.52
Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

farabundo
03 Novembre 2025 | 05.39
Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

MAX62.ROMAGNA-BG
02 Novembre 2025 | 21.52

La speranza o per alcuni la sicurezza che un allenatore affermato (quale?) o diverso da Juric avesse potuto raccogliere l'eredità di Gasperini senza o comunque trovare poche difficoltà sia nel dare un gioco alla squadra che nei risultati a me sembra soltanto utopico.  Vorrei tanto sapere, e l'ho già scritto tempo fa in risposta a una critica sull'allenatore, quale allenatore cosiddetto affermato o di fama o dei nomi fatti qui sotto sarebbe stato attratto dall'ereditare il ciclo meraviglioso di questi 9 anni, vorrei chiedere a Sarri, Mancini, Palladino, Motta, ecc.... se effettivamente si sono offerti ai Percassi e sono stati "bocciati" in favore di Juric o se viceversa sono stati loro a declinare l'offerta dei Percassi. Non lo sapremo mai, quindi la scelta di Juric la dobbiamo accettare in quanto tale e dare da tifosi di questa magnifica squadra tutto il nostro sostegno. Le difficoltà si sapeva fin da subito che ci sarebbero state e che non sarebbe stato per niente facile ripartire facendo sfracelli, alti e bassi sono da mettere in conto, se Juric avesse fatti i risultati che sulla carta volevate, 8 vittorie e due pareggi con Juve e Milan?, vi vanno bene? altro che mago, altro che Guardiola, altro che..... La realtà è che la miriade di infortuni che hanno sicuramente avuto la loro parte, l'inevitabile differenza con Gasp, la telenovela di Lookman, non ci siamo fatti mancare proprio niente dall'inizio stagione, quindi abbiate pazienza, fiducia e lasciateli lavorare in santa pace.:dea::dea02: