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deambulante
31 Maggio 2025 | 15.33

Il giorno che speravo non arrivasse mai. Nove anni indimenticabili, in cui ci hai fatto vivere sogni che avevamo sin da bambini. Ricordo l'emozione a entrare al Mapei Stadium per il debutto con l'Everton. La prima volta della musichetta della Champions a S. Siro.  Le trasferte a Roma per le Finali di Coppa Italia a cui partecipò mezza Bergamo. I trionfi in giro per l'Europa. Il nome della nostra squadra e della nostra città sulla bocca di tutti, non solo in Italia. La notte di Dublino, la Festa per le vie della città. Ma anche l'attesa della squadra all'aeroporto dopo lo 0-2 a Napoli con doppietta di Caldara e con Cristante e Petagna che salirono sulla mia macchina.

Insomma, tantissimi ricordi indimenticabili. Che non potranno mai essere cancellati da un addio tanto sofferto quanto ormai inevitabile. Le croci si fanno in due e mi interessa poco sapere chi ha le "colpe" maggiori. Hai commesso qualche errore a livello comunicativo, soprattutto quest'anno. Ma come allenatore sei riuscito a tirare fuori il meglio da ogni giocatore che ha deciso di mettersi nelle tue mani ed ascoltarti. Sei riuscito a farci emozionare, a farci piangere di gioia, a farci essere orgogliosi di essere bergamaschi ed atalantini. E sei riuscito a farci alzare un Trofeo a livello continentale.

Per tutto questo ti sarò eternamente grato. E mi sarebbe piaciuto renderti il tributo che meritavi. Ma evidentemente tu non ne sentivi il bisogno e questo un pochino mi rattrista, perché ero convinto che il legame che si era creato tra te e la città fosse più forte anche dell'addio alla nostra panchina. Ma evidentemente mi sbagliavo. 

Conta solo la maglia, e solo i tifosi la indossano per tutta la vita. 

Ps chissà quando riuscirò a cambiare la foto profilo. 

cavron
31 Maggio 2025 | 16.07
deambulante
31 Maggio 2025 | 15.33

Il giorno che speravo non arrivasse mai. Nove anni indimenticabili, in cui ci hai fatto vivere sogni che avevamo sin da bambini. Ricordo l'emozione a entrare al Mapei Stadium per il debutto con l'Everton. La prima volta della musichetta della Champions a S. Siro.  Le trasferte a Roma per le Finali di Coppa Italia a cui partecipò mezza Bergamo. I trionfi in giro per l'Europa. Il nome della nostra squadra e della nostra città sulla bocca di tutti, non solo in Italia. La notte di Dublino, la Festa per le vie della città. Ma anche l'attesa della squadra all'aeroporto dopo lo 0-2 a Napoli con doppietta di Caldara e con Cristante e Petagna che salirono sulla mia macchina.

Insomma, tantissimi ricordi indimenticabili. Che non potranno mai essere cancellati da un addio tanto sofferto quanto ormai inevitabile. Le croci si fanno in due e mi interessa poco sapere chi ha le "colpe" maggiori. Hai commesso qualche errore a livello comunicativo, soprattutto quest'anno. Ma come allenatore sei riuscito a tirare fuori il meglio da ogni giocatore che ha deciso di mettersi nelle tue mani ed ascoltarti. Sei riuscito a farci emozionare, a farci piangere di gioia, a farci essere orgogliosi di essere bergamaschi ed atalantini. E sei riuscito a farci alzare un Trofeo a livello continentale.

Per tutto questo ti sarò eternamente grato. E mi sarebbe piaciuto renderti il tributo che meritavi. Ma evidentemente tu non ne sentivi il bisogno e questo un pochino mi rattrista, perché ero convinto che il legame che si era creato tra te e la città fosse più forte anche dell'addio alla nostra panchina. Ma evidentemente mi sbagliavo. 

Conta solo la maglia, e solo i tifosi la indossano per tutta la vita. 

Ps chissà quando riuscirò a cambiare la foto profilo. 

Nightwish
31 Maggio 2025 | 15.37
deambulante
31 Maggio 2025 | 15.33

Il giorno che speravo non arrivasse mai. Nove anni indimenticabili, in cui ci hai fatto vivere sogni che avevamo sin da bambini. Ricordo l'emozione a entrare al Mapei Stadium per il debutto con l'Everton. La prima volta della musichetta della Champions a S. Siro.  Le trasferte a Roma per le Finali di Coppa Italia a cui partecipò mezza Bergamo. I trionfi in giro per l'Europa. Il nome della nostra squadra e della nostra città sulla bocca di tutti, non solo in Italia. La notte di Dublino, la Festa per le vie della città. Ma anche l'attesa della squadra all'aeroporto dopo lo 0-2 a Napoli con doppietta di Caldara e con Cristante e Petagna che salirono sulla mia macchina.

Insomma, tantissimi ricordi indimenticabili. Che non potranno mai essere cancellati da un addio tanto sofferto quanto ormai inevitabile. Le croci si fanno in due e mi interessa poco sapere chi ha le "colpe" maggiori. Hai commesso qualche errore a livello comunicativo, soprattutto quest'anno. Ma come allenatore sei riuscito a tirare fuori il meglio da ogni giocatore che ha deciso di mettersi nelle tue mani ed ascoltarti. Sei riuscito a farci emozionare, a farci piangere di gioia, a farci essere orgogliosi di essere bergamaschi ed atalantini. E sei riuscito a farci alzare un Trofeo a livello continentale.

Per tutto questo ti sarò eternamente grato. E mi sarebbe piaciuto renderti il tributo che meritavi. Ma evidentemente tu non ne sentivi il bisogno e questo un pochino mi rattrista, perché ero convinto che il legame che si era creato tra te e la città fosse più forte anche dell'addio alla nostra panchina. Ma evidentemente mi sbagliavo. 

Conta solo la maglia, e solo i tifosi la indossano per tutta la vita. 

Ps chissà quando riuscirò a cambiare la foto profilo. 

SanPaoloneroblu
31 Maggio 2025 | 15.26