Ultimi commenti

Francisco d Anconia
26 Maggio 2025 | 19.39

Io, al contrario, ho trovato le parole del Gasp tutto fuorché ambigue o ricattatorie. Non ha messo nessuno sotto scacco, non ha minacciato nessuno: ha semplicemente fatto quello che raramente si fa in questo ambiente: dire la verità. A viso aperto. Senza giri di parole.

Ha parlato alla piazza per spiegare una situazione che evidentemente, dentro, è già chiara da un po’. Magari per la Società la rosa attuale è sufficiente a tenere il solito posto in classifica (e ci può anche stare). Ma per chi vive lo spogliatoio tutti i giorni, tra età che avanzano, giovani ancora da formare, future partenze, e nuovi innesti che per un motivo o per l’altro si sono persi per strada, le certezze sono meno solide.

E sia chiaro: nessuno ha colpe. Nessuno pretende l’infallibilità. Gli acquisti sono stati fatti con criterio, con logica, sulla carta erano operazioni condivisibili. Solo che poi c’è il campo e lì, purtroppo o per fortuna, il verdetto è reale. Retegui, per dire, lo snobbavano in tanti ed è finito per overperformare alla grande. Succede. Ma quando sei in una fase di transizione dove devi fare più di un innesto, sperare di azzeccarli tutti è come giocare alla roulette sperando che esca sempre il tuo numero. Se ti va bene fai il colpaccio, se no stai nella pancia della classifica.

Quindi no, non vedo un Gasperini che tira la corda per aspettare il Milan, il Napoli o chi per loro. Vedo uno che, dopo nove anni, con la solita schiettezza, vuole capire se esiste ancora una visione comune. E che ha avuto anche le palle per dire pubblicamente che, per la prima volta da quando è qui, si rischia di abbassare l’asticella. Quella frase a me è sembrata un allarme. Ma un allarme sano. Un “guardate che qui serve chiarezza”, non un “vado via domani”. Chi lo ha ridotto a teatrino o capriccio forse ha capito poco di Gasperini. O fa finta di non capire, che è anche peggio.

unodibergamo
27 Maggio 2025 | 06.23
eligio71
27 Maggio 2025 | 03.15
PIERALBINO
27 Maggio 2025 | 03.52
Il Vate
26 Maggio 2025 | 23.10

In questi giorni ho letto commenti che citano una "rifondazione", commenti di utenti che accetterebbero quasi di buon grado una non qualificazione alle coppe l'anno prossimo e altre cose di questo tipo.

Per carità, esempi devastanti e devastati ce ne sono stati in questo campionato (Milan su tutti e anche la Lazio) però sono certo che noi, nella nostra non più così piccola realtà, non siamo assolutamente nella loro situazione.

Loro sì che devono rifondare.

Noi abbiamo una società forte, con un progetto che prosegue da anni e, soprattutto, abbiamo fortunatamente i risultati.

Cerchiamo di analizzare con la stessa lucidità con cui analizziamo il: "ricordiamoci da dove veniamo, siamo l'Atalanta" anche il momento ATTUALE.

Vittoria dell'Europa League l'anno scorso (non di certo per caso), quinto piazzamento su 7 anni in champions (non all'ultima giornata, ma bensì con due giornate di anticipo), una squadra che ha un'identità da anni e lo stesso allenatore da anni con un imprinting di gioco chiaro e valido.

Partendo DA QUESTE BASI (non da quelle di Milan e Lazio e men che meno da quella del Monza) saremo in grado di sostituire due giocatori seppur fortissimi con due profili di medio-alto livello magari ancor più funzionali al gioco del gasp (se rimarrà) e che ci possano dare una mano, come si è sempre fatto

In questi anni, e raggiungere quantomeno una qualificazione in una delle competizioni europee?

Anche perché non penso proprio che gli americani accetterebbero tranquillamente una non qualificazione alle coppe come se fossimo un Torino o un Verona qualunque.

In difesa c'è da lavorare, siamo tutti d'accordo, ma scalvini e il kola non sono passati a miglior vita.

"E se poi stecchi gli acquisti e fai una stagione mediocre e finisci fuori da tutto?"...

"e se invece no???"

Sono d'accordo con chi dice che non si può mai sapere se si riuscirà nuovamente a valorizzare i nuovi acquisti; va bene, verissimo...

Ma può anche accadere che magari ne trovi qualcuno che con il tempo si può rivelare migliore di chi se ne è andato...

Non capisco tutto sto pessimismo cosmico che ci affligge e questi timori preventivi considerate le premesse fatte ad inizio post.

Perché mai dovremmo ripartire con un nuovo ciclo?

Partiranno lookman ed ederson;

va bene, si interverrà per sostituirli nella miglior maniera possibile con gente PRONTA e si andrà a puntellare i ruoli dove siamo più corti e basta, come abbiamo sempre fatto con un pizzico in più di qualità rispetto agli anni precedenti forti dei tanti soldini nelle casse che già ci sono e che ci saranno, e dell'appetibilitá di giocare ancora una volta la champions league.

Ah, che non ci si dimenticasse, mi raccomando: l'anno prossimo giocheremo la champions league, magari aspettiamo qualche anno prima di ripartire o "rifondare".

Direi che sono altri quelli che devono "rifondare" ad oggi, per fortuna...

eligio71
27 Maggio 2025 | 03.00
eligio71
27 Maggio 2025 | 03.00
Francisco d Anconia
26 Maggio 2025 | 19.39

Io, al contrario, ho trovato le parole del Gasp tutto fuorché ambigue o ricattatorie. Non ha messo nessuno sotto scacco, non ha minacciato nessuno: ha semplicemente fatto quello che raramente si fa in questo ambiente: dire la verità. A viso aperto. Senza giri di parole.

Ha parlato alla piazza per spiegare una situazione che evidentemente, dentro, è già chiara da un po’. Magari per la Società la rosa attuale è sufficiente a tenere il solito posto in classifica (e ci può anche stare). Ma per chi vive lo spogliatoio tutti i giorni, tra età che avanzano, giovani ancora da formare, future partenze, e nuovi innesti che per un motivo o per l’altro si sono persi per strada, le certezze sono meno solide.

E sia chiaro: nessuno ha colpe. Nessuno pretende l’infallibilità. Gli acquisti sono stati fatti con criterio, con logica, sulla carta erano operazioni condivisibili. Solo che poi c’è il campo e lì, purtroppo o per fortuna, il verdetto è reale. Retegui, per dire, lo snobbavano in tanti ed è finito per overperformare alla grande. Succede. Ma quando sei in una fase di transizione dove devi fare più di un innesto, sperare di azzeccarli tutti è come giocare alla roulette sperando che esca sempre il tuo numero. Se ti va bene fai il colpaccio, se no stai nella pancia della classifica.

Quindi no, non vedo un Gasperini che tira la corda per aspettare il Milan, il Napoli o chi per loro. Vedo uno che, dopo nove anni, con la solita schiettezza, vuole capire se esiste ancora una visione comune. E che ha avuto anche le palle per dire pubblicamente che, per la prima volta da quando è qui, si rischia di abbassare l’asticella. Quella frase a me è sembrata un allarme. Ma un allarme sano. Un “guardate che qui serve chiarezza”, non un “vado via domani”. Chi lo ha ridotto a teatrino o capriccio forse ha capito poco di Gasperini. O fa finta di non capire, che è anche peggio.

eligio71
27 Maggio 2025 | 02.58
Il Vate
26 Maggio 2025 | 23.10

In questi giorni ho letto commenti che citano una "rifondazione", commenti di utenti che accetterebbero quasi di buon grado una non qualificazione alle coppe l'anno prossimo e altre cose di questo tipo.

Per carità, esempi devastanti e devastati ce ne sono stati in questo campionato (Milan su tutti e anche la Lazio) però sono certo che noi, nella nostra non più così piccola realtà, non siamo assolutamente nella loro situazione.

Loro sì che devono rifondare.

Noi abbiamo una società forte, con un progetto che prosegue da anni e, soprattutto, abbiamo fortunatamente i risultati.

Cerchiamo di analizzare con la stessa lucidità con cui analizziamo il: "ricordiamoci da dove veniamo, siamo l'Atalanta" anche il momento ATTUALE.

Vittoria dell'Europa League l'anno scorso (non di certo per caso), quinto piazzamento su 7 anni in champions (non all'ultima giornata, ma bensì con due giornate di anticipo), una squadra che ha un'identità da anni e lo stesso allenatore da anni con un imprinting di gioco chiaro e valido.

Partendo DA QUESTE BASI (non da quelle di Milan e Lazio e men che meno da quella del Monza) saremo in grado di sostituire due giocatori seppur fortissimi con due profili di medio-alto livello magari ancor più funzionali al gioco del gasp (se rimarrà) e che ci possano dare una mano, come si è sempre fatto

In questi anni, e raggiungere quantomeno una qualificazione in una delle competizioni europee?

Anche perché non penso proprio che gli americani accetterebbero tranquillamente una non qualificazione alle coppe come se fossimo un Torino o un Verona qualunque.

In difesa c'è da lavorare, siamo tutti d'accordo, ma scalvini e il kola non sono passati a miglior vita.

"E se poi stecchi gli acquisti e fai una stagione mediocre e finisci fuori da tutto?"...

"e se invece no???"

Sono d'accordo con chi dice che non si può mai sapere se si riuscirà nuovamente a valorizzare i nuovi acquisti; va bene, verissimo...

Ma può anche accadere che magari ne trovi qualcuno che con il tempo si può rivelare migliore di chi se ne è andato...

Non capisco tutto sto pessimismo cosmico che ci affligge e questi timori preventivi considerate le premesse fatte ad inizio post.

Perché mai dovremmo ripartire con un nuovo ciclo?

Partiranno lookman ed ederson;

va bene, si interverrà per sostituirli nella miglior maniera possibile con gente PRONTA e si andrà a puntellare i ruoli dove siamo più corti e basta, come abbiamo sempre fatto con un pizzico in più di qualità rispetto agli anni precedenti forti dei tanti soldini nelle casse che già ci sono e che ci saranno, e dell'appetibilitá di giocare ancora una volta la champions league.

Ah, che non ci si dimenticasse, mi raccomando: l'anno prossimo giocheremo la champions league, magari aspettiamo qualche anno prima di ripartire o "rifondare".

Direi che sono altri quelli che devono "rifondare" ad oggi, per fortuna...

Il Vate
26 Maggio 2025 | 23.10

In questi giorni ho letto commenti che citano una "rifondazione", commenti di utenti che accetterebbero quasi di buon grado una non qualificazione alle coppe l'anno prossimo e altre cose di questo tipo.

Per carità, esempi devastanti e devastati ce ne sono stati in questo campionato (Milan su tutti e anche la Lazio) però sono certo che noi, nella nostra non più così piccola realtà, non siamo assolutamente nella loro situazione.

Loro sì che devono rifondare.

Noi abbiamo una società forte, con un progetto che prosegue da anni e, soprattutto, abbiamo fortunatamente i risultati.

Cerchiamo di analizzare con la stessa lucidità con cui analizziamo il: "ricordiamoci da dove veniamo, siamo l'Atalanta" anche il momento ATTUALE.

Vittoria dell'Europa League l'anno scorso (non di certo per caso), quinto piazzamento su 7 anni in champions (non all'ultima giornata, ma bensì con due giornate di anticipo), una squadra che ha un'identità da anni e lo stesso allenatore da anni con un imprinting di gioco chiaro e valido.

Partendo DA QUESTE BASI (non da quelle di Milan e Lazio e men che meno da quella del Monza) saremo in grado di sostituire due giocatori seppur fortissimi con due profili di medio-alto livello magari ancor più funzionali al gioco del gasp (se rimarrà) e che ci possano dare una mano, come si è sempre fatto

In questi anni, e raggiungere quantomeno una qualificazione in una delle competizioni europee?

Anche perché non penso proprio che gli americani accetterebbero tranquillamente una non qualificazione alle coppe come se fossimo un Torino o un Verona qualunque.

In difesa c'è da lavorare, siamo tutti d'accordo, ma scalvini e il kola non sono passati a miglior vita.

"E se poi stecchi gli acquisti e fai una stagione mediocre e finisci fuori da tutto?"...

"e se invece no???"

Sono d'accordo con chi dice che non si può mai sapere se si riuscirà nuovamente a valorizzare i nuovi acquisti; va bene, verissimo...

Ma può anche accadere che magari ne trovi qualcuno che con il tempo si può rivelare migliore di chi se ne è andato...

Non capisco tutto sto pessimismo cosmico che ci affligge e questi timori preventivi considerate le premesse fatte ad inizio post.

Perché mai dovremmo ripartire con un nuovo ciclo?

Partiranno lookman ed ederson;

va bene, si interverrà per sostituirli nella miglior maniera possibile con gente PRONTA e si andrà a puntellare i ruoli dove siamo più corti e basta, come abbiamo sempre fatto con un pizzico in più di qualità rispetto agli anni precedenti forti dei tanti soldini nelle casse che già ci sono e che ci saranno, e dell'appetibilitá di giocare ancora una volta la champions league.

Ah, che non ci si dimenticasse, mi raccomando: l'anno prossimo giocheremo la champions league, magari aspettiamo qualche anno prima di ripartire o "rifondare".

Direi che sono altri quelli che devono "rifondare" ad oggi, per fortuna...

Francisco d Anconia
26 Maggio 2025 | 19.39

Io, al contrario, ho trovato le parole del Gasp tutto fuorché ambigue o ricattatorie. Non ha messo nessuno sotto scacco, non ha minacciato nessuno: ha semplicemente fatto quello che raramente si fa in questo ambiente: dire la verità. A viso aperto. Senza giri di parole.

Ha parlato alla piazza per spiegare una situazione che evidentemente, dentro, è già chiara da un po’. Magari per la Società la rosa attuale è sufficiente a tenere il solito posto in classifica (e ci può anche stare). Ma per chi vive lo spogliatoio tutti i giorni, tra età che avanzano, giovani ancora da formare, future partenze, e nuovi innesti che per un motivo o per l’altro si sono persi per strada, le certezze sono meno solide.

E sia chiaro: nessuno ha colpe. Nessuno pretende l’infallibilità. Gli acquisti sono stati fatti con criterio, con logica, sulla carta erano operazioni condivisibili. Solo che poi c’è il campo e lì, purtroppo o per fortuna, il verdetto è reale. Retegui, per dire, lo snobbavano in tanti ed è finito per overperformare alla grande. Succede. Ma quando sei in una fase di transizione dove devi fare più di un innesto, sperare di azzeccarli tutti è come giocare alla roulette sperando che esca sempre il tuo numero. Se ti va bene fai il colpaccio, se no stai nella pancia della classifica.

Quindi no, non vedo un Gasperini che tira la corda per aspettare il Milan, il Napoli o chi per loro. Vedo uno che, dopo nove anni, con la solita schiettezza, vuole capire se esiste ancora una visione comune. E che ha avuto anche le palle per dire pubblicamente che, per la prima volta da quando è qui, si rischia di abbassare l’asticella. Quella frase a me è sembrata un allarme. Ma un allarme sano. Un “guardate che qui serve chiarezza”, non un “vado via domani”. Chi lo ha ridotto a teatrino o capriccio forse ha capito poco di Gasperini. O fa finta di non capire, che è anche peggio.

assocuori
26 Maggio 2025 | 19.50
Scania76
26 Maggio 2025 | 20.43
Ode2392
26 Maggio 2025 | 18.20
Francisco d Anconia
26 Maggio 2025 | 19.39

Io, al contrario, ho trovato le parole del Gasp tutto fuorché ambigue o ricattatorie. Non ha messo nessuno sotto scacco, non ha minacciato nessuno: ha semplicemente fatto quello che raramente si fa in questo ambiente: dire la verità. A viso aperto. Senza giri di parole.

Ha parlato alla piazza per spiegare una situazione che evidentemente, dentro, è già chiara da un po’. Magari per la Società la rosa attuale è sufficiente a tenere il solito posto in classifica (e ci può anche stare). Ma per chi vive lo spogliatoio tutti i giorni, tra età che avanzano, giovani ancora da formare, future partenze, e nuovi innesti che per un motivo o per l’altro si sono persi per strada, le certezze sono meno solide.

E sia chiaro: nessuno ha colpe. Nessuno pretende l’infallibilità. Gli acquisti sono stati fatti con criterio, con logica, sulla carta erano operazioni condivisibili. Solo che poi c’è il campo e lì, purtroppo o per fortuna, il verdetto è reale. Retegui, per dire, lo snobbavano in tanti ed è finito per overperformare alla grande. Succede. Ma quando sei in una fase di transizione dove devi fare più di un innesto, sperare di azzeccarli tutti è come giocare alla roulette sperando che esca sempre il tuo numero. Se ti va bene fai il colpaccio, se no stai nella pancia della classifica.

Quindi no, non vedo un Gasperini che tira la corda per aspettare il Milan, il Napoli o chi per loro. Vedo uno che, dopo nove anni, con la solita schiettezza, vuole capire se esiste ancora una visione comune. E che ha avuto anche le palle per dire pubblicamente che, per la prima volta da quando è qui, si rischia di abbassare l’asticella. Quella frase a me è sembrata un allarme. Ma un allarme sano. Un “guardate che qui serve chiarezza”, non un “vado via domani”. Chi lo ha ridotto a teatrino o capriccio forse ha capito poco di Gasperini. O fa finta di non capire, che è anche peggio.

ale1907
26 Maggio 2025 | 19.22
Lorenz67
26 Maggio 2025 | 18.46

Sinceramente sono un po' preoccupato... gli Americani sinora i soldi li hanno tirati fuori eccome... poi che siano soldi guadagnati da vendite o messi di tasca propria a noi cambia zero.. fatto sta che abbiamo fatto due mercati oltre i 100 milioni di acquisti negli ultimi due anni che coi tempi che corrono sono tantissima roba (primi 10 spendaccioni in europa ziobon..) considerato il limitato bacino di utenza/scarso botteghino in rapporto alle potenze degli squadroni che in una partita clou incassano quasi come noi in tutta la stagione! La mia preoccupazione deriva dal fatto che erano arrivati per dare valore internazionale al brand "Atalanta" e dopo 2-3 anni con una EL e due champions nei fatti sta valorizzazione non sembra esserci stata, e se c'e' stata e' stata limitata e non sta dando alcun frutto "sostanzioso".... inutile nascodersi che non sono venuti qui a fare "beneficenza" e che per i primi 2-3 anni hanno rinunciato ad incassare un ritorno sul loro investimento privilegiando il rafforzamento della squadra finanziando i nuovi acquisti, e' chiaro che prima o poi, essendo un fondo, qualche soldo vogliano incassarlo sul capitale investito. Perche' se Pagliuca & Co. fossero ancora quelli di due anni fa del famoso "win win win" che tanta fortuna ci ha portato, credo che il Gasp avrebbe zero problemi a rimanere... se ad oggi ci sono ancora dubbi e remore mi vien da pensare che dopo due calciomercati da squadrone europeo la societa' sia piu' propensa a "calmarsi" con le spese ritornando magari alla vecchia filosofia di inizio era Gasp di valorizzazione dei giovani canterani e ricerca di prospetti a costi ridotti nella speranza di crescere nel tempo. Credo che per ragioni di eta' e livello raggiunto il Gasp non sia piu' disponibile ad iniziare poco piu' che da zero un nuovo ciclo... 

Lorenz67
26 Maggio 2025 | 18.46

Sinceramente sono un po' preoccupato... gli Americani sinora i soldi li hanno tirati fuori eccome... poi che siano soldi guadagnati da vendite o messi di tasca propria a noi cambia zero.. fatto sta che abbiamo fatto due mercati oltre i 100 milioni di acquisti negli ultimi due anni che coi tempi che corrono sono tantissima roba (primi 10 spendaccioni in europa ziobon..) considerato il limitato bacino di utenza/scarso botteghino in rapporto alle potenze degli squadroni che in una partita clou incassano quasi come noi in tutta la stagione! La mia preoccupazione deriva dal fatto che erano arrivati per dare valore internazionale al brand "Atalanta" e dopo 2-3 anni con una EL e due champions nei fatti sta valorizzazione non sembra esserci stata, e se c'e' stata e' stata limitata e non sta dando alcun frutto "sostanzioso".... inutile nascodersi che non sono venuti qui a fare "beneficenza" e che per i primi 2-3 anni hanno rinunciato ad incassare un ritorno sul loro investimento privilegiando il rafforzamento della squadra finanziando i nuovi acquisti, e' chiaro che prima o poi, essendo un fondo, qualche soldo vogliano incassarlo sul capitale investito. Perche' se Pagliuca & Co. fossero ancora quelli di due anni fa del famoso "win win win" che tanta fortuna ci ha portato, credo che il Gasp avrebbe zero problemi a rimanere... se ad oggi ci sono ancora dubbi e remore mi vien da pensare che dopo due calciomercati da squadrone europeo la societa' sia piu' propensa a "calmarsi" con le spese ritornando magari alla vecchia filosofia di inizio era Gasp di valorizzazione dei giovani canterani e ricerca di prospetti a costi ridotti nella speranza di crescere nel tempo. Credo che per ragioni di eta' e livello raggiunto il Gasp non sia piu' disponibile ad iniziare poco piu' che da zero un nuovo ciclo... 

credo
26 Maggio 2025 | 17.50
patatinaliscia
26 Maggio 2025 | 18.13
Scozia
26 Maggio 2025 | 17.47
MiniMaxi
26 Maggio 2025 | 17.37
longa
26 Maggio 2025 | 17.13
moreto
26 Maggio 2025 | 16.46
farabundo
26 Maggio 2025 | 16.05
mmfa
26 Maggio 2025 | 14.32

Cambiare squadre per vari motivi è lecito, dipende poi da come avviene. Decidere di restare per identificarsi con la società e con la città da altri premi. Da una fetta di eternità anche se non dovessero esserci trofei. Nel caso di Rafael proseguire la sua strada personale con l’Atalanta lo ha portato a diventare un’icona, lo ha portato a raccogliere in eredità da Gomez il ruolo di capitano, gli ha fatto girare un continente dove è sempre uscito se non vincitore almeno a testa alta dai templi sacri di questo sport contro le squadre che sono simbolo di grandezza e gloria.

gli ha aperto strade e dato possibilità per sua ammissione superiori ai suoi sogni.

questo è come viene ripagato da chi onora, rispetta e rimane attaccato ad una maglia sudandola fino in fondo. Cosa che non è preclusa a nessuno… questo è il messaggio che mi pare più valido, perché vale lo stesso per Djimsiti, per De Roon giusto per nominare la triade di capitani che a Dublino ha alzato la coppa.

tutto questo personaggi che pur hanno fatto cose importanti coi nostri colori ma se ne sono andati per soddisfare ambizioni personali in modi meschini non lo vivranno mai anche se il loro conto in banca ha molti più zeri e le loro mensole hanno più coppe ma con peso diverso rispetto a quella che abbiamo vinto noi.

Vorrei che molti altri ragazzi che crescono coi nostri colori (ma anche negli altri club rispettivamente ), aspirassero a diventare bandiere che incidono il loro nome nella nostra storia. Sarebbe un calcio più autentico, più corretto e meno “stressante” (il sarcasmo è cercato e voluto in questo caso).