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castebg
21 Settembre 2020 | 15.33
Mi sono dato qualche ora per "farmi una cultura" e cito la "spiegazione" allegata al mutamento della regola sui falli di mano (dell'AIA) volta a dare chiarezza per le occasioni in cui il tocco involontario è un'infrazione (tocco volontario lo è sempre): • è fallo qualora una rete venga segnata con la mano/il braccio (anche se è un tocco accidentale) • è fallo quando un calciatore ottiene il possesso/controllo del pallone con mano/braccio e ne trae un vantaggio importante, ad esempio segna o crea un’opportunità di segnare una rete • NON è fallo quando un calciatore mette il braccio tra il corpo e il terreno per sostenersi quando sta cadendo • è fallo quando un giocarote ha mani/braccia sopra l’altezza delle spalle poichè raramente è una posizione “naturale” e un calciatore si “assume un rischio” avendo mani/braccia in quella posizione, anche quando sta scivolando • NON è fallo se il pallone rimbalza su mani / braccia provenendo dal corpo del calciatore stesso, o da un altro calciatore (dell’una o dell’altra squadra) che è vicino, spesso risulta impossibile evitare il contatto con il pallone. Stando a tutto ciò: Bonucci non rientra in una categoria passibile CON CERTEZZA di fallo visto che non ha le braccia sopra l'altezza delle spalle e non trae vantaggio nel segnare una rete. Ribadisco però quanto ho già detto, ossia che la regola ha problemi enormi: - la distinzione VOLONTARIO-INVOLONTARIO è assolutamente affidata alla percezione del singolo arbitro e, se in alcuni casi la volontarietà è evidente, in altri lo è molto meno= spazio per errori e malafede enorme - non considera la casistica, molto importante, di una mano che, INVOLONTARIAMENTE, para un tiro in porta/ stoppa un'azione da gol; stado alla regola non è mai fallo (ergo quello di Bonucci non può MAI essere fallo se giudicato involontario). Non è l'arbitro/il VAR di ieri ad essere un infame ma è la regola a essere scritta in modo infame più o meno volontariamente.
castebg
21 Settembre 2020 | 15.33
Mi sono dato qualche ora per "farmi una cultura" e cito la "spiegazione" allegata al mutamento della regola sui falli di mano (dell'AIA) volta a dare chiarezza per le occasioni in cui il tocco involontario è un'infrazione (tocco volontario lo è sempre): • è fallo qualora una rete venga segnata con la mano/il braccio (anche se è un tocco accidentale) • è fallo quando un calciatore ottiene il possesso/controllo del pallone con mano/braccio e ne trae un vantaggio importante, ad esempio segna o crea un’opportunità di segnare una rete • NON è fallo quando un calciatore mette il braccio tra il corpo e il terreno per sostenersi quando sta cadendo • è fallo quando un giocarote ha mani/braccia sopra l’altezza delle spalle poichè raramente è una posizione “naturale” e un calciatore si “assume un rischio” avendo mani/braccia in quella posizione, anche quando sta scivolando • NON è fallo se il pallone rimbalza su mani / braccia provenendo dal corpo del calciatore stesso, o da un altro calciatore (dell’una o dell’altra squadra) che è vicino, spesso risulta impossibile evitare il contatto con il pallone. Stando a tutto ciò: Bonucci non rientra in una categoria passibile CON CERTEZZA di fallo visto che non ha le braccia sopra l'altezza delle spalle e non trae vantaggio nel segnare una rete. Ribadisco però quanto ho già detto, ossia che la regola ha problemi enormi: - la distinzione VOLONTARIO-INVOLONTARIO è assolutamente affidata alla percezione del singolo arbitro e, se in alcuni casi la volontarietà è evidente, in altri lo è molto meno= spazio per errori e malafede enorme - non considera la casistica, molto importante, di una mano che, INVOLONTARIAMENTE, para un tiro in porta/ stoppa un'azione da gol; stado alla regola non è mai fallo (ergo quello di Bonucci non può MAI essere fallo se giudicato involontario). Non è l'arbitro/il VAR di ieri ad essere un infame ma è la regola a essere scritta in modo infame più o meno volontariamente.
Claudiopaul70
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Oscar1962
21 Settembre 2020 | 14.10
castebg
21 Settembre 2020 | 15.33
Mi sono dato qualche ora per "farmi una cultura" e cito la "spiegazione" allegata al mutamento della regola sui falli di mano (dell'AIA) volta a dare chiarezza per le occasioni in cui il tocco involontario è un'infrazione (tocco volontario lo è sempre): • è fallo qualora una rete venga segnata con la mano/il braccio (anche se è un tocco accidentale) • è fallo quando un calciatore ottiene il possesso/controllo del pallone con mano/braccio e ne trae un vantaggio importante, ad esempio segna o crea un’opportunità di segnare una rete • NON è fallo quando un calciatore mette il braccio tra il corpo e il terreno per sostenersi quando sta cadendo • è fallo quando un giocarote ha mani/braccia sopra l’altezza delle spalle poichè raramente è una posizione “naturale” e un calciatore si “assume un rischio” avendo mani/braccia in quella posizione, anche quando sta scivolando • NON è fallo se il pallone rimbalza su mani / braccia provenendo dal corpo del calciatore stesso, o da un altro calciatore (dell’una o dell’altra squadra) che è vicino, spesso risulta impossibile evitare il contatto con il pallone. Stando a tutto ciò: Bonucci non rientra in una categoria passibile CON CERTEZZA di fallo visto che non ha le braccia sopra l'altezza delle spalle e non trae vantaggio nel segnare una rete. Ribadisco però quanto ho già detto, ossia che la regola ha problemi enormi: - la distinzione VOLONTARIO-INVOLONTARIO è assolutamente affidata alla percezione del singolo arbitro e, se in alcuni casi la volontarietà è evidente, in altri lo è molto meno= spazio per errori e malafede enorme - non considera la casistica, molto importante, di una mano che, INVOLONTARIAMENTE, para un tiro in porta/ stoppa un'azione da gol; stado alla regola non è mai fallo (ergo quello di Bonucci non può MAI essere fallo se giudicato involontario). Non è l'arbitro/il VAR di ieri ad essere un infame ma è la regola a essere scritta in modo infame più o meno volontariamente.
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