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11 Novembre 2024 | 19.54
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Gustavsson
11 Novembre 2024 | 19.18

Visto che insieme a qualcun altro ho sollevato la questione, cerco di spiegare come interpreto il regolamento a riguardo: trattasi di rimessa in gioco del pallone, uscito dal rettangolo di gioco per fatto frequente e accidentale, diverso dalla situazione di calcio d'angolo, perché in tal caso si presuppone un'azione difensiva volontaria e contraria a un attacco alla porta. Secondo il saggio pensiero (oggi troppo spesso dimenticato e travisato) di coloro che posero le regole del più bel gioco del mondo, il fatto accidentale dell'uscita laterale del pallone dal campo non poteva avere le stesse conseguenze di una volontaria azione difensiva contro un attacco diretto alla porta e neppure quelle della punizione di una scorrettezza di giuoco. Perciò disciplinarono attentamente la rimessa in gioco laterale, impedendo che essa potesse assumere caratteristiche tali da avere conseguenze simili a quelle di un calcio: entrambi i piedi devono toccare il terreno, da fermi e fino al limite massimo della linea laterale, il lancio deve essere perpendicolare alla linea laterale e il pallone deve essere portato all'altezza delle spalle per essere scagliato da sopra la testa (cioè le mani che tengono il pallone non possono idealmente superare la linea laterale). Tutto questo perché di rimessa in gioco per fatto casuale si tratta e non di punizione per episodi di giuoco. Per questo viene indicata come scorretta, quale esempio casistico ufficiale, la cosiddetta catapulta, che prevede piedi in movimento, e non entrambi fermi in terra, e pallona non lanciato da sopra la testa, con azione di rimessa che prosegue per inerzia invadendo il terreno. Queste le regole.

Ultimamente si sono viste sempre più frequentemente azioni di rimessa in gioco laterale contraddistinte da tecniche mutuate dal settore dei lanci dell'atletica, che contravvengono al regolamento e al suo spirito e consentono lanci ancor più precisi di quelli fatti coi piedi.

Nel nostro caso, il giocatore dell'Udinese mette in atto quelle tecniche scorrette, alle quali è stato evidentemente addestrato, invade con il piede d'appoggio il terreno di gioco e, dunque, rilascia la palla stando sul terreno di giuoco (la palla stessa è, al momento del suo rilascio, sul terreno di giuoco, almeno in parte). Quindi, egli "giuoca la palla con le mani stando sul terreno di giuoco" e commette un fallo che, nella sua sostanza, è uguale a quello che commetterebbe un giocatore se passasse il pallone con le mani a un compagno e questi segnasse. Nella sostanza è tale e quale, diversificandosi soltanto per la sanzione meno pesante, che qui è soltanto l'inversione della rimessa laterale, poiché si parte da una situazione in cui trattenere la palla con le mani è  prescritto. Ma il fallo commesso è per sua natura lo stesso di un passaggio effettuato con la mano.

Il giocatore friulano è stato molto evidente nella commissione della scorrettezza, che credo non sia sfuggita ad arbitro e Var... i quali non se la sono forse sentita di punire un solare fallo di mano in area che ha intercettato in modo scomposto un tiro nato da un passaggio fatto volontariamente con le mani all'interno del terreno di giuoco.

Questo è quel che ho pensato subito lì, al momento. Discutiamone.

cavron
11 Novembre 2024 | 17.52
SubbuteoGroup
11 Novembre 2024 | 18.13
farabundo
11 Novembre 2024 | 17.44
maxibon63
11 Novembre 2024 | 17.20