Ultimi commenti

Paramo
30 Aprile 2020 | 11.15
Nemesis68
30 Aprile 2020 | 11.46

A prescindere dalla simpatia verso il personaggio e dal nostro orticello nerazzuro (torti o ragioni subiti sotto il suo mandato), Gravina non ha torto nel dire che una responabilità così pesante dal punto di vista economico-finanziario (perchè questo è anche se lui usa il termine "sociale" per non dirlo esplicitamente) deve prendersela il Governo, come è accaduto in Francia.

Capisco che il Governo abbia anche molte altre cose a cui pensare, magari anche più urgenti e necessarie, ma visto anche l'impatto "nazionalpopolare/elettorale" del calcio, dovrebbe mettersì lì e fare una cosa "semplice".

Chiamare attorno ad un tavolo pay tv, società e calciatori (ovviamente chi li rappresenta) e, conti alla mano (fatti come si deve), dire questo:

Signori, il campionato non può riprendere per evidenti ragioni ... la perdita complessiva ammonta a 100 ... 25 ce li metto io, 25 a testa ce li mettete voi, quindi si preveda un meccanismo per suddividere la perdita complessiva tra minori introiti dei dirtti, minori stipendi ai calciatori, perdite in capo alle società con corrispondenti meccanismi di ristoro da parte dello Stato in modo da mantenere le suddette proporzioni.

Concretamente senz'altro più difficile da mettere nero su bianco che a dirlo, ma meno che cercare invano di inventarsi improbabili meccanismi per continuare a giocare che, in ogni caso, risolverebbero solo parzialmente il problema delle perdite economiche, per cui bisognerebbe comunque rifare questo lavoro per la quota di perdita "parziale".

michi1907
30 Aprile 2020 | 11.54
POLASTER
30 Aprile 2020 | 11.50
95Frank
30 Aprile 2020 | 11.20
Nemesis68
30 Aprile 2020 | 11.46

A prescindere dalla simpatia verso il personaggio e dal nostro orticello nerazzuro (torti o ragioni subiti sotto il suo mandato), Gravina non ha torto nel dire che una responabilità così pesante dal punto di vista economico-finanziario (perchè questo è anche se lui usa il termine "sociale" per non dirlo esplicitamente) deve prendersela il Governo, come è accaduto in Francia.

Capisco che il Governo abbia anche molte altre cose a cui pensare, magari anche più urgenti e necessarie, ma visto anche l'impatto "nazionalpopolare/elettorale" del calcio, dovrebbe mettersì lì e fare una cosa "semplice".

Chiamare attorno ad un tavolo pay tv, società e calciatori (ovviamente chi li rappresenta) e, conti alla mano (fatti come si deve), dire questo:

Signori, il campionato non può riprendere per evidenti ragioni ... la perdita complessiva ammonta a 100 ... 25 ce li metto io, 25 a testa ce li mettete voi, quindi si preveda un meccanismo per suddividere la perdita complessiva tra minori introiti dei dirtti, minori stipendi ai calciatori, perdite in capo alle società con corrispondenti meccanismi di ristoro da parte dello Stato in modo da mantenere le suddette proporzioni.

Concretamente senz'altro più difficile da mettere nero su bianco che a dirlo, ma meno che cercare invano di inventarsi improbabili meccanismi per continuare a giocare che, in ogni caso, risolverebbero solo parzialmente il problema delle perdite economiche, per cui bisognerebbe comunque rifare questo lavoro per la quota di perdita "parziale".

soloatalanta699
30 Aprile 2020 | 11.44
ste63neroblu
30 Aprile 2020 | 11.43
Bald In Bergamo
30 Aprile 2020 | 11.38
wigners_friend
30 Aprile 2020 | 10.25
Nemesis68
30 Aprile 2020 | 11.33

Premesso che nessuna variazione potrebbe evitare di portare danni a qualcuno e vantaggi a qualcun altro, si tratta di cercare una eventuale soluzione alternativa che abbia un senso logico e non danneggi troppo nessuno.

Se si optasse per i play-off bisogna sposarne anche la formula, per cui andrebbero fatti a quattro o a otto, farli a due/tre/cinque vorrebbe dire fare un pastrocchio ad hoc molto più criticabile a prescindere.

Farli a otto, oltre che implicare un numero comunque maggiore di partite (a questo punto avrebbe molto più senso fare due gruppi da quattro, uno per lo scudetto e l'altro per l'E.L., considerando comunque che per i piazzamenti C.L., ad oggi, dando per vinto il recupero col il Sassuolo, avremmo sette punti di vantaggio sulla Roma ndr), metterebbe in lotta per lo scudetto squadre come Napoli e Verona/Parma (che hanno un punto e una partita in meno del Milan ndr) distanziate di oltre 25 punti dalla prima, cosa obiettivamente iniqua.

Sul tuo rilievo dei distacchi, mi permetto di sottolineare che, dando per vinti secondo logica i recuperi di Inter e Atalanta, l'Atalanta avrebbe sì 12 punti in meno della Juventus e 11 dalla Lazio, ma al contempo ne avrebbe 12 di vantaggio sul Napoli (con ritorno da disputare in casa e vantaggio di 30 nella differenza reti) e addirittura 15 sul Milan (che, come sopra, potrebbe peraltro essere scavalcato da Parma e/o Verona sistemando i recuperi).

Con questa formula non perderemmo nulla (C.L. blindata) e potremmo solo guadagnarci? Sì, vero ...  siamo più lontani da Juve e Lazio di quanto la Roma (solo lei) lo sia da noi? Si, vero ... ma trovi un'altra soluzione più logica e funzionale, nel caso non si volesse smettere e non si riuscisse a giocare tutte le partite? Io no ... se la Roma firmasse un accordo di non rompere i c.....i con eventuali ricorsi, per la parte alta della classifica non ci sarebbero problemi ... anzi, sarebbe tra Milan, Parma e Verona l'unica vera ingiustizia dovendo una di loro tre restare fuori dal secondo quartetto.

 

Solefald
30 Aprile 2020 | 10.36
castebg
30 Aprile 2020 | 08.26

Qualcosa mi sfugge... cioè in questa ricerca si è chiesto ad ogni federazione di valutare sè stessa?!?

Non vorrei essere troppo "cattivo" e malpensante ma mi viene da dire che più grande è l'interesse economico dietro il singolo sport (e la singola federazione), più alto sarà il rischio di menzogna per farne riprendere lo svolgimento.

Tra gli sport/discipline menzionati, scherma, curling, scacchi e calcio il calcio è addirittura l'unico ad avere un vero e proprio giro d'affari tra sponsorizzazioni, agenti, diritti TV...

Il calcio vuole riprendere e la FIGC sta facendo di tutto per farlo riprendere, anche cose non proprio responsabili e corrette a livelo medico-sanitario (vedi prima bozza di protocollo per la ripresa bocciata persino dai medici delle Squadre di Serie A): vogliamo fidarci davvero dei loro numerini autovalutativi? Chi li avrà attribuiti sarà stato assistito da una squadra di esperti (perchè per una giusta obbiettività e competenza servirebbero esperti)?

Da profano, esterno e soprettutto non medico mi viede da dire che tutti gli stadi e palazzetti potrebbero e dovrebbero essere chiusi al pubblico (per ora) ma:

- gli scacchi potrebbero avere rischio medio-alto per distanza ridotta tra i giocatori ma il calcio prevede contatto! Facciamo che sono pari.

- la scherma prevede contatto soprattutto tra corpo e spada (che una sua lughezza ce l'ha pur flettendosi al momento del colpo) quando capita un contatto corpo-corpo di mezzo c'è un'intera tuta protettiva che non sarà quella medica ma è meglio di maglietta  a mezze maniche e braghini. Gli atleti hanno una maschera che non sarà medica (perchè comunque tra loro si avvicinano parecchio) ma è meglio di nulla e dei continui sputazzi che si vedono a calcio. Ma facciamo che sono pari (!!!) come rischio.

- il curling non prevede contatto al limite vicinanza tra i due (mi scuso per il termine di certo sbagliato) "spazzolatori" che anticipano la stone. Due belle mascherine FFP2/FFP3 e già male non và. Oppure cambio di regolamento e solo uno "spazzolatore" + distanze da tenere tra tutti gli atleti durante le altre fasi. Meno rischio del calcio.

Qualcosa a me non torna... ma certo sbaglio io (e Spadafora che è critico verso la ripresa "ad minchiam") e non la FIGC.

crazyhorse200
30 Aprile 2020 | 10.19
PeppaPig
30 Aprile 2020 | 10.14
castebg
30 Aprile 2020 | 08.26

Qualcosa mi sfugge... cioè in questa ricerca si è chiesto ad ogni federazione di valutare sè stessa?!?

Non vorrei essere troppo "cattivo" e malpensante ma mi viene da dire che più grande è l'interesse economico dietro il singolo sport (e la singola federazione), più alto sarà il rischio di menzogna per farne riprendere lo svolgimento.

Tra gli sport/discipline menzionati, scherma, curling, scacchi e calcio il calcio è addirittura l'unico ad avere un vero e proprio giro d'affari tra sponsorizzazioni, agenti, diritti TV...

Il calcio vuole riprendere e la FIGC sta facendo di tutto per farlo riprendere, anche cose non proprio responsabili e corrette a livelo medico-sanitario (vedi prima bozza di protocollo per la ripresa bocciata persino dai medici delle Squadre di Serie A): vogliamo fidarci davvero dei loro numerini autovalutativi? Chi li avrà attribuiti sarà stato assistito da una squadra di esperti (perchè per una giusta obbiettività e competenza servirebbero esperti)?

Da profano, esterno e soprettutto non medico mi viede da dire che tutti gli stadi e palazzetti potrebbero e dovrebbero essere chiusi al pubblico (per ora) ma:

- gli scacchi potrebbero avere rischio medio-alto per distanza ridotta tra i giocatori ma il calcio prevede contatto! Facciamo che sono pari.

- la scherma prevede contatto soprattutto tra corpo e spada (che una sua lughezza ce l'ha pur flettendosi al momento del colpo) quando capita un contatto corpo-corpo di mezzo c'è un'intera tuta protettiva che non sarà quella medica ma è meglio di maglietta  a mezze maniche e braghini. Gli atleti hanno una maschera che non sarà medica (perchè comunque tra loro si avvicinano parecchio) ma è meglio di nulla e dei continui sputazzi che si vedono a calcio. Ma facciamo che sono pari (!!!) come rischio.

- il curling non prevede contatto al limite vicinanza tra i due (mi scuso per il termine di certo sbagliato) "spazzolatori" che anticipano la stone. Due belle mascherine FFP2/FFP3 e già male non và. Oppure cambio di regolamento e solo uno "spazzolatore" + distanze da tenere tra tutti gli atleti durante le altre fasi. Meno rischio del calcio.

Qualcosa a me non torna... ma certo sbaglio io (e Spadafora che è critico verso la ripresa "ad minchiam") e non la FIGC.

Siidi
30 Aprile 2020 | 06.00
95Frank
30 Aprile 2020 | 02.26

Paramo: "...... Frank, sono d'accordo ...... Intendevo solo far comprendere che non esiste assistenzialismo assoluto, almeno ad occidente. Inorroidisco quando sento "lo stato ci deve mantenere" (o affermazioni simili). Perchè lo stato siamo ancora noi ......."

 

Ciao Paramo,

E' un tema molto discusso.

 

In linea di proncipio:

(1) secondo il sistema capitalistico puro, e' come dici tu.

(2) secondo un sistema comunista puro (che oggi non esiste) ciascuno dovrebbe produrre secondo le proprie capacita' e ricevere secondo i propri bisogni.

Naturalmente, ci sono tante altre vie di mezzo.

 

Secondo studi sociologici, una percentuale della popolazione variabile da "x"% a "z"%, passando per "y"%, non e' obiettivamente in grado di rendersi utilie (in vari gradi) alla societa'.

 

Anche a prescindere da considerazioni umanitarie o di solidarieta', e' piu' "costoso" per lo Stato:

(1) mantere decorosamente "x", o "x+y" o "x+y+z", oppure,

(2) far finta di non sapere che, se NON mantenuti decorosamente dallo Stato, "x" e/o "y" e/o "z", dovendo in qualche modo "vivere", finiscano per "arrangiarsi" ..... magari anche nella manovalanza della criminalita' organizzata?

 

Cosa e' piu' costoso/dannoso socialmente: "mantenere" o "subure conseguenze magari anche peggiori"'?

Tenendo ovviamente sempre conto del fatto che, secondo studi sociologici, una percentuale della popolazione variabile da "x"% a "z"%, passando per "y"%, non e' obiettivamente in grado di rendersi utilie (in vari gradi) alla societa'.

 

 

trescurneroblu
29 Aprile 2020 | 21.32
Oiggaiv
29 Aprile 2020 | 20.30
madonna
29 Aprile 2020 | 19.35