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Non ho potuto vedere la partita ma solo i momenti salienti. Premetto che non sono d’accordo con chi sminuisce lo Shaktar, si, non sarà da vertice ma è pur sempre CL, e cmq non si è fatto battere dal Bologna, quindi non sono livello serie B italiana (****** si è espresso in questi termini nel video commento con Gennari).

Detto questo sappiamo che il potenziale di squadra forte lo abbiamo, solo che in campionato siamo altalenanti e pecchiamo di leggerezze negli inizi dei tempi da molto tempo. Si dice che le motivazioni in CL sono maggiori che in campionato.

Posso immaginarlo ma bisogna che il gruppo, i ragazzi si ricordino bene che se a loro piace così tanto giocare in quel palco scenico il modo più probabile resta quello del piazzamento in campionato che bisogna prendere sul serio. Non è impossibile che l’Atalanta vinca la CL, le probabilità che ciò avvenga sono meno alte rispetto a riuscire ad entrare tra le prime quattro in Serie A.

Se si riconquista uno tra i primi 4 posti, ci saranno più introiti di diritti televisivi, migliore appeal per giocatori di un certo livello e forse qualche incentivo pecuniario in più. Allora da cosa viene questa differenza di prestazione oltre che da un diverso livello di attenzione e adrenalina? Forse ai ragazzi oltre che stimolare di più la CL, permette l’esprimere il loro calcio secondo ciò che gli viene più naturale in un contesto dove tra arbitri ed avversari si fa più sul serio calcio. Non ci sono manfrine per falli da sfioramenti, tuffi da villaggio olimpico e arbitri magari non perfetti ma che abboccano di meno se non si tratta di intoccabili come Real. In Europa te la smazzi al meglio di quanto sei in forma ed è più possibile vedere partite in cui le avversarie provano a fare un gioco propositivo senza mettersi dietro a fare muro e ripartire in contropiede sperando di fare un golletto con ogni mezzo incluso quelli meno leciti. Al netto di un inizio tra rodaggio dei nuovi, infortuni e qualche mancanza di giocatori di ruolo in rosa dopo aver provato la CL e quanto bene si riesce ad esprimersi e a vincere senza manfrine, il gioco italiano tra arbitri e la vasta maggioranza dei giocatori che incontriamo da avversari nel nostro campionato sono un “dovere” che annoia. Perché tra sudditanze, ostruzionismo e arbitraggi indecenti quando sai di cosa sei capace, posso capire che certe partite preferiresti evitarle o giocarle senza farti venire il mal di testa. Purtroppo serve solo armarsi di pazienza e “sporcarsi” mani, piedi e testa perché il convento passa questo campionato, che è un po’ lo specchio del paese. È purtroppo una cosa imprescindibile e deve sempre essere in mente come il primo obiettivo anche se a volte viene la nausea. Solo così si resta dove conta e la squadra ma soprattutto l’allenatore per farlo li abbiamo.  Coraggio che si vede già che si inizia ad ingranare.