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bergamo69
04 Dicembre 2024 | 11.43

Viva Zaniolo testimonial del calcio non patinato, si è ribellato alla dittatura del politicamente corretto.  Una statua per Zaniolo che ha segnato alla sua ex squadra e ha esultato davanti ai tifosi che lo fischiavano. A Roma ricevette minacce

Zaniolo testimonial del calcio non patinato, privo dell’insopportabile politicamente corretto Una statua per Zaniolo. Subito. Il giocatore che riporta il calcio alla sua essenza primordiale, senza questo melmoso e insopportabile politicamente corretto che ci sta togliendo l’ossigeno. Nicolò ha segnato alla Roma sua ex squadra con cui si è lasciata malissimo (ricordiamo che subì anche minacce dai tifosi giallorossi). Con la Roma e con i suoi tifosi che stasera hanno fischiato il suo ingresso in campo. E allora che ha fatto Zaniolo? Ha segnato e ha esultato come se avesse realizzato il gol della vita. Vivaddio. Altro che quell’ipocrita rifiuto di esultare, quella indigeribile forma di finto rispetto. Zaniolo ha goduto come un caimano in calore (godono così i caimani in calore? Non lo sappiamo). Si è tolto la maglietta ed è andato a esultare sotto il settore dei tifosi atalantini. Un po’ perché ha segnato il della sicurezza, dell’ottava vittoria consecutiva dei bergamaschi. Un po’ perché è la prima rete in campionato per lui e somiglia tanto all’uscita dal tunnel per l’eterna promessa del calcio italiano (altro rigenerato da Gasperini). E tanto secondo noi perché lo ha segnato alla Roma. Perché ha messo a tacere i fischi. E ha lasciato i romanisti alla paura di retrocedere in Serie B: ora solo due punti separano la squadra di Ranieri dalla Serie B. Ora chissà quanti pistolotti dovrà subire ma il calcio è questo. Finalmente. Si segna contro la propria ex squadra con cui ci si è lasciati male e si esulta come se non ci fosse un domani. Viva Zaniolo. Le minacce che subì Zaniolo (settembre 2023) Il calciatore ha vissuto momenti difficili come dopo la sconfitta della Roma contro il Napoli, quando una quindicina di persone si presentò fuori alla sua abitazione per “invitare” il classe ‘99 a cambiare aria il prima possibile. “Ci saranno sempre momenti difficili nella vita ed è importante rimanere uniti a chi ti sta vicino e darsi forza a vicenda. Ma preferirei tenere per me le questioni familiari e non parlare del mio stato d’animo in quel periodo. Ho ricordi meravigliosi di Roma e della Roma fin dal mio primo giorno lì, ma le cose nella vita hanno un inizio e una fine. Purtroppo la fine è avvenuta a gennaio, ma non voglio altro che il meglio per i tifosi giallorossi e ho amato i colori della Roma. Adesso sono all’Aston Villa, mi trovo bene, sono tornato in Nazionale e ho riscoperto il piacere di giocare con la maglia azzurra. Ritornare al passato per me non è positivo, perché è finito”. Zaniolo: «Deluso dai miei ex compagni della Roma, nemmeno mi hanno salutato» (marzo 2023) La Gazzetta dello Sport ha intervistato Nicolò Zaniolo, pubblichiamo un breve estratto dell’intervista. Qui invece le parole del vicepresidente del Galatasaray attuale squadra di Zaniolo. Sul suo addio ha pesato il mancato rinnovo? “Potrei parlare ore di promesse non mantenute. Mi dicevano che ero una punta di diamante, invece sono sempre stato considerato solo una plusvalenza. Per due anni mi è stato detto che il nuovo contratto era pronto. A gennaio dell’anno scorso avrei firmato a poco più di quello che guadagnavo, perché a Roma stavo bene e sapevo che c’erano problemi col Financial Fair Play. Dopo tante chiacchiere mi sono stufato. Se io devo riflettere sul mio addio, penso che debbano farlo anche altri”. Però la Roma non aveva in mano offerte che riteneva congrue per lei. “In realtà non c’erano solo Bournemouth e Galatasaray, ma per non avere accettato gli inglesi sono stato messo fuori e i tifosi se la sono presa con me. Alcuni mi hanno inseguito con la macchina, altri sono venuti sotto casa. Io e la mia famiglia ci siamo spaventati anche perché ci siamo sentiti soli. Era gente arrabbiata, con cui non si poteva parlare. In quei giorni ho spento anche il cellulare perché arrivavano pure brutti messaggi”. Come si è lasciato con i suoi compagni? “Sono rimasto deluso da quasi tutti. Non faccio nomi, ma dicevano che eravamo come fratelli e poi non mi hanno neppure salutato”. Che rapporto ha avuto con Mourinho? Si dice che si adatti meglio ai campioni che ai giovani. “È una grandissimo allenatore e una grandissima persona. Mi ha fatto giocare quasi sempre. Certo, lui è abituato a gestire i fuoriclasse e io non lo ero. Mi sarebbe piaciuto averlo fra quattro o cinque anni, però mi ha dato tanto lo stesso”.

Alpeggio
04 Dicembre 2024 | 11.46
bergamo69
04 Dicembre 2024 | 11.43

Viva Zaniolo testimonial del calcio non patinato, si è ribellato alla dittatura del politicamente corretto.  Una statua per Zaniolo che ha segnato alla sua ex squadra e ha esultato davanti ai tifosi che lo fischiavano. A Roma ricevette minacce

Zaniolo testimonial del calcio non patinato, privo dell’insopportabile politicamente corretto Una statua per Zaniolo. Subito. Il giocatore che riporta il calcio alla sua essenza primordiale, senza questo melmoso e insopportabile politicamente corretto che ci sta togliendo l’ossigeno. Nicolò ha segnato alla Roma sua ex squadra con cui si è lasciata malissimo (ricordiamo che subì anche minacce dai tifosi giallorossi). Con la Roma e con i suoi tifosi che stasera hanno fischiato il suo ingresso in campo. E allora che ha fatto Zaniolo? Ha segnato e ha esultato come se avesse realizzato il gol della vita. Vivaddio. Altro che quell’ipocrita rifiuto di esultare, quella indigeribile forma di finto rispetto. Zaniolo ha goduto come un caimano in calore (godono così i caimani in calore? Non lo sappiamo). Si è tolto la maglietta ed è andato a esultare sotto il settore dei tifosi atalantini. Un po’ perché ha segnato il della sicurezza, dell’ottava vittoria consecutiva dei bergamaschi. Un po’ perché è la prima rete in campionato per lui e somiglia tanto all’uscita dal tunnel per l’eterna promessa del calcio italiano (altro rigenerato da Gasperini). E tanto secondo noi perché lo ha segnato alla Roma. Perché ha messo a tacere i fischi. E ha lasciato i romanisti alla paura di retrocedere in Serie B: ora solo due punti separano la squadra di Ranieri dalla Serie B. Ora chissà quanti pistolotti dovrà subire ma il calcio è questo. Finalmente. Si segna contro la propria ex squadra con cui ci si è lasciati male e si esulta come se non ci fosse un domani. Viva Zaniolo. Le minacce che subì Zaniolo (settembre 2023) Il calciatore ha vissuto momenti difficili come dopo la sconfitta della Roma contro il Napoli, quando una quindicina di persone si presentò fuori alla sua abitazione per “invitare” il classe ‘99 a cambiare aria il prima possibile. “Ci saranno sempre momenti difficili nella vita ed è importante rimanere uniti a chi ti sta vicino e darsi forza a vicenda. Ma preferirei tenere per me le questioni familiari e non parlare del mio stato d’animo in quel periodo. Ho ricordi meravigliosi di Roma e della Roma fin dal mio primo giorno lì, ma le cose nella vita hanno un inizio e una fine. Purtroppo la fine è avvenuta a gennaio, ma non voglio altro che il meglio per i tifosi giallorossi e ho amato i colori della Roma. Adesso sono all’Aston Villa, mi trovo bene, sono tornato in Nazionale e ho riscoperto il piacere di giocare con la maglia azzurra. Ritornare al passato per me non è positivo, perché è finito”. Zaniolo: «Deluso dai miei ex compagni della Roma, nemmeno mi hanno salutato» (marzo 2023) La Gazzetta dello Sport ha intervistato Nicolò Zaniolo, pubblichiamo un breve estratto dell’intervista. Qui invece le parole del vicepresidente del Galatasaray attuale squadra di Zaniolo. Sul suo addio ha pesato il mancato rinnovo? “Potrei parlare ore di promesse non mantenute. Mi dicevano che ero una punta di diamante, invece sono sempre stato considerato solo una plusvalenza. Per due anni mi è stato detto che il nuovo contratto era pronto. A gennaio dell’anno scorso avrei firmato a poco più di quello che guadagnavo, perché a Roma stavo bene e sapevo che c’erano problemi col Financial Fair Play. Dopo tante chiacchiere mi sono stufato. Se io devo riflettere sul mio addio, penso che debbano farlo anche altri”. Però la Roma non aveva in mano offerte che riteneva congrue per lei. “In realtà non c’erano solo Bournemouth e Galatasaray, ma per non avere accettato gli inglesi sono stato messo fuori e i tifosi se la sono presa con me. Alcuni mi hanno inseguito con la macchina, altri sono venuti sotto casa. Io e la mia famiglia ci siamo spaventati anche perché ci siamo sentiti soli. Era gente arrabbiata, con cui non si poteva parlare. In quei giorni ho spento anche il cellulare perché arrivavano pure brutti messaggi”. Come si è lasciato con i suoi compagni? “Sono rimasto deluso da quasi tutti. Non faccio nomi, ma dicevano che eravamo come fratelli e poi non mi hanno neppure salutato”. Che rapporto ha avuto con Mourinho? Si dice che si adatti meglio ai campioni che ai giovani. “È una grandissimo allenatore e una grandissima persona. Mi ha fatto giocare quasi sempre. Certo, lui è abituato a gestire i fuoriclasse e io non lo ero. Mi sarebbe piaciuto averlo fra quattro o cinque anni, però mi ha dato tanto lo stesso”.