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Nemesis68
03 Giugno 2020 | 15.32

Mah ... onestamente, il tema di tornare presto allo stadio con tutte le limitazioni del caso non mi scalda particolarmente ... se per la ripartenza ero e sono favorevole al "piuttosto che niente meglio piuttosto ...." perchè anche solo in TV, sapere che c'è la partita dell'Atalanta (in primis), poter vivere l'attesa, guardarla, gioire o incazzarmi per l'andamento e il risultato, parlarne con amici e colleghi, fa molta differenza rispetto al nulla cosmico di questi mesi e alle minestre riscaldate delle partite d'annata (che una tantum si guardano pure volentieri, ma quando diventano il palliativo di quelle che non ci sono diventano una tortura), sul ritorno allo stadio la penso diversamente.

O si torna "come si deve" potendo vivere la partita "da stadio", oppure tanto vale guardarla in TV (che si vede meglio e pure più comodamente, tra l'altro) come e con chi si vuole ... il differenziale a questo punto è talmente minimo che non vale la pena, anche perchè, se dal punto di vista sanitario il disputare gli incontri significa accettare una certa percentuale di rischio (comunque molto bassa), il fatto di riaprire gli stadi anche solo col 10/25% del pubblico significa comunque assumersi rischi sicuramente maggiori: se infatti, ad esempio, all'interno dell'impianto si può manterene la distanza, bisogna anche entrarci, e 3.000/5.000 persone che entrano allo stadio, se non al tornello 10, 50 o 100 metri più indietro, fatalmente si assembreranno, così come accadrà sui mezzi pubblici che allo stadio portano e ai bar che nei dintorni stanno, perchè è impensabile che, una volta aperte le porte, ciascuno vada per conto proprio e non si fermi a bersi una birra nel punto "meno lontano" dallo stadio che sarà aperto. Meglio pazientare ancora un paio di mesi e, casomai, cercare di rientrare in condizioni di normalità o quasi con il prossimo campionato.

Nemesis68
03 Giugno 2020 | 15.32

Mah ... onestamente, il tema di tornare presto allo stadio con tutte le limitazioni del caso non mi scalda particolarmente ... se per la ripartenza ero e sono favorevole al "piuttosto che niente meglio piuttosto ...." perchè anche solo in TV, sapere che c'è la partita dell'Atalanta (in primis), poter vivere l'attesa, guardarla, gioire o incazzarmi per l'andamento e il risultato, parlarne con amici e colleghi, fa molta differenza rispetto al nulla cosmico di questi mesi e alle minestre riscaldate delle partite d'annata (che una tantum si guardano pure volentieri, ma quando diventano il palliativo di quelle che non ci sono diventano una tortura), sul ritorno allo stadio la penso diversamente.

O si torna "come si deve" potendo vivere la partita "da stadio", oppure tanto vale guardarla in TV (che si vede meglio e pure più comodamente, tra l'altro) come e con chi si vuole ... il differenziale a questo punto è talmente minimo che non vale la pena, anche perchè, se dal punto di vista sanitario il disputare gli incontri significa accettare una certa percentuale di rischio (comunque molto bassa), il fatto di riaprire gli stadi anche solo col 10/25% del pubblico significa comunque assumersi rischi sicuramente maggiori: se infatti, ad esempio, all'interno dell'impianto si può manterene la distanza, bisogna anche entrarci, e 3.000/5.000 persone che entrano allo stadio, se non al tornello 10, 50 o 100 metri più indietro, fatalmente si assembreranno, così come accadrà sui mezzi pubblici che allo stadio portano e ai bar che nei dintorni stanno, perchè è impensabile che, una volta aperte le porte, ciascuno vada per conto proprio e non si fermi a bersi una birra nel punto "meno lontano" dallo stadio che sarà aperto. Meglio pazientare ancora un paio di mesi e, casomai, cercare di rientrare in condizioni di normalità o quasi con il prossimo campionato.

wigners_friend
03 Giugno 2020 | 11.39

Ora basta, fino a oggi ho sostenuto il profilo basso, ma adesso, almeno in questa occasione, la società deve rispondere in modo DURISSIMO e rimettere questi qua al posto loro, il silenzio rischierebbe anzi di suonare come un'ammissione di colpa, soprattutto alle orecchie di chi ha interesse a farlo. E, spiace dirlo, consigliare caldamente al Gasp di non rilasciare più interviste, se non ovviamente in occasione delle partite, perché chiaramente non riesce a gestire la comunicazione con i grandi media, che sono fatti da squali alla continua ricerca di scoop e polemiche. Così come gli avversari, che a questo livello hanno uffici stampa preparatissimi e sanno cogliere al volo ogni occasione. Non è un difetto, d'altra parte fa un altro mestiere (e lo fa benissimo) e come noi fino a due anni fa aveva a che fare solo con la provincia (parentesi all'Inter esclusa, comunque brevissima). È troppo umorale e non riesce a distinguere tra schiettezza e opportunità. A dire il vero stavolta non aveva neanche detto chissà cosa, ha fatto gaffes peggiori in passato, e la polemica è davvero forzata, ma al livello in cui siamo oggi non possiamo permetterci il minimo errore, e nemmeno un non-errore che però possa facilmente passare per tale. Secondo voi le altre squadre di Champions, Bayern, Real, Barcellona, Juve, City, ecc., permettono ai loro tecnici di rilasciare interviste autonomamente su ogni cosa senza quanto meno concordare a grandi linee i modi, senza un coordinamento con l'ufficio stampa, senza delle linee guida? Finché lotti per la salvezza è un conto, è come avere la miniazienda che non interessa a nessuno, adesso però stiamo competendo con le più grandi, e spietate, multinazionali del settore, dobbiamo prenderne atto e regolarci di conseguenza.

wigners_friend
03 Giugno 2020 | 15.56
maurom72
03 Giugno 2020 | 15.24
soloatalanta699
03 Giugno 2020 | 15.49
moreto
03 Giugno 2020 | 15.55
Nemesis68
03 Giugno 2020 | 15.32

Mah ... onestamente, il tema di tornare presto allo stadio con tutte le limitazioni del caso non mi scalda particolarmente ... se per la ripartenza ero e sono favorevole al "piuttosto che niente meglio piuttosto ...." perchè anche solo in TV, sapere che c'è la partita dell'Atalanta (in primis), poter vivere l'attesa, guardarla, gioire o incazzarmi per l'andamento e il risultato, parlarne con amici e colleghi, fa molta differenza rispetto al nulla cosmico di questi mesi e alle minestre riscaldate delle partite d'annata (che una tantum si guardano pure volentieri, ma quando diventano il palliativo di quelle che non ci sono diventano una tortura), sul ritorno allo stadio la penso diversamente.

O si torna "come si deve" potendo vivere la partita "da stadio", oppure tanto vale guardarla in TV (che si vede meglio e pure più comodamente, tra l'altro) come e con chi si vuole ... il differenziale a questo punto è talmente minimo che non vale la pena, anche perchè, se dal punto di vista sanitario il disputare gli incontri significa accettare una certa percentuale di rischio (comunque molto bassa), il fatto di riaprire gli stadi anche solo col 10/25% del pubblico significa comunque assumersi rischi sicuramente maggiori: se infatti, ad esempio, all'interno dell'impianto si può manterene la distanza, bisogna anche entrarci, e 3.000/5.000 persone che entrano allo stadio, se non al tornello 10, 50 o 100 metri più indietro, fatalmente si assembreranno, così come accadrà sui mezzi pubblici che allo stadio portano e ai bar che nei dintorni stanno, perchè è impensabile che, una volta aperte le porte, ciascuno vada per conto proprio e non si fermi a bersi una birra nel punto "meno lontano" dallo stadio che sarà aperto. Meglio pazientare ancora un paio di mesi e, casomai, cercare di rientrare in condizioni di normalità o quasi con il prossimo campionato.

castebg
03 Giugno 2020 | 13.22

Sicuramente frange estremiste che prendono il controllo sono il rischio concreto che si sta, pare, realizzando, ti dò ragione.

Non capisco però la questione della "mezza bufala": o è una bufala o non lo è.

Il fatto che parte (magari la parte maggiore) della degenerazione violenta risieda in frange estremiste "di sinistra" non rende automaticamente meno vero il tentativo di approfittare della situazione da parte della controparte di destra. Dico questo perchè dal tuo commento pare tu voglia sostenere che la "parziale bufala" sia tale perchè, appunto, la maggior parte della responsabilità risiede in frange violente dei manifestanti.

Fosse così la tua tesi sarebbe chiaramente falsa.

In caso non sia così portami una prova del fatto che sia una bufala: io ti cito il TG1 che avrà le sue fonti (chiaro che l'uno e le altre possano, per carità, stra-sbagliare), tu cosa citi?

Capisco poi le critiche alle modalità di protesta ma la tua analisi è parziale:

1) prendi solo a riferimento una parte delle proteste e degli atteggiamenti dei manifestanti (la stagione del 68 non è solo BR e questa protesta non è solo assalti ai piccoli negozi e violenza) cadendo nella semplificazione che chiedi di evitare. Il fatto che prendi a riferimento per la critica solo movimenti "di sinistra" voglio pensare che sia solo per non perdersi a fare mille esempi. (PS la fam. Floyd si è dissociata dalla protesta violenta non dalla protesta in sè).

2) la stagione del 68 portò gravi problemi e danni per le sue discutibili modalità nella declinazione terroristica data dalle BR ma portò anche dei frutti grazie alle iniziative di gruppi e persone più intelligenti e costruttive. Non dimenticare che la rivalutazione del ruolo della donna e molte conquiste sindacali furono figlie di quegli anni. Poi puoi opinare su cosa sindacato & co. siano divenuti oggi ma senza il 68 saremmo, a livello di diritti, alla stregua degli operai cinesi. Non giustifico affatto le BR (criminali) ma gli estremismi sono derive (purtroppo) insite in ogni rivoluzione anche moderna e questo è un fatto, seppure un fatto che non deve indurci a giustificarle. Neppure però deve portarci a non vedere chi agì bene per il bene e ottenne risultati. Il bene non offuschi il male ma neppure viceversa.

Wow che discorsi.. mi sento tornare all'Università!! Facendo storia era la normalità fare discorsi del genere coi "colleghi".

maco68
03 Giugno 2020 | 14.43
farabundo
03 Giugno 2020 | 14.39
michi1907
03 Giugno 2020 | 14.06
coder
03 Giugno 2020 | 14.37
moreto
03 Giugno 2020 | 14.19
unodibergamo
03 Giugno 2020 | 12.35
castebg
03 Giugno 2020 | 13.22

Sicuramente frange estremiste che prendono il controllo sono il rischio concreto che si sta, pare, realizzando, ti dò ragione.

Non capisco però la questione della "mezza bufala": o è una bufala o non lo è.

Il fatto che parte (magari la parte maggiore) della degenerazione violenta risieda in frange estremiste "di sinistra" non rende automaticamente meno vero il tentativo di approfittare della situazione da parte della controparte di destra. Dico questo perchè dal tuo commento pare tu voglia sostenere che la "parziale bufala" sia tale perchè, appunto, la maggior parte della responsabilità risiede in frange violente dei manifestanti.

Fosse così la tua tesi sarebbe chiaramente falsa.

In caso non sia così portami una prova del fatto che sia una bufala: io ti cito il TG1 che avrà le sue fonti (chiaro che l'uno e le altre possano, per carità, stra-sbagliare), tu cosa citi?

Capisco poi le critiche alle modalità di protesta ma la tua analisi è parziale:

1) prendi solo a riferimento una parte delle proteste e degli atteggiamenti dei manifestanti (la stagione del 68 non è solo BR e questa protesta non è solo assalti ai piccoli negozi e violenza) cadendo nella semplificazione che chiedi di evitare. Il fatto che prendi a riferimento per la critica solo movimenti "di sinistra" voglio pensare che sia solo per non perdersi a fare mille esempi. (PS la fam. Floyd si è dissociata dalla protesta violenta non dalla protesta in sè).

2) la stagione del 68 portò gravi problemi e danni per le sue discutibili modalità nella declinazione terroristica data dalle BR ma portò anche dei frutti grazie alle iniziative di gruppi e persone più intelligenti e costruttive. Non dimenticare che la rivalutazione del ruolo della donna e molte conquiste sindacali furono figlie di quegli anni. Poi puoi opinare su cosa sindacato & co. siano divenuti oggi ma senza il 68 saremmo, a livello di diritti, alla stregua degli operai cinesi. Non giustifico affatto le BR (criminali) ma gli estremismi sono derive (purtroppo) insite in ogni rivoluzione anche moderna e questo è un fatto, seppure un fatto che non deve indurci a giustificarle. Neppure però deve portarci a non vedere chi agì bene per il bene e ottenne risultati. Il bene non offuschi il male ma neppure viceversa.

Wow che discorsi.. mi sento tornare all'Università!! Facendo storia era la normalità fare discorsi del genere coi "colleghi".

wigners_friend
03 Giugno 2020 | 11.19

Quella dei "suprematisti bianchi" è una mezza bufala, certo che c'è qualcuno su twitter che aizza, ma la realtà è che al contrario della rivolta di Los Angeles per il caso di Rodney King (anni '90) stavolta per davvero anarchici violenti hanno preso il controllo e dirottato la protesta, che non è più tale. Infatti anche esponenti della comunità nera, famiglia di George Floyd compresa, si sono dissociat (anche i Dem stanno cominciando, pur troppo timidamente, a farlo, speriamo che non si facciano condizionare dai radical se non vogliono riuscire a perdere pure queste elezioni). Negli anni 70 c'erano pure disuguaglianze sociali, gravi ingiustizie, polizia violenta, servizi deviati... ariivarono le BR e, infiltrate o no che fossero, vennero salutate inizialmente come la giusta reazione o, nel migliore dei casi, come "compagni che sbagliano", con gli stessi discorsi di oggi (non giustifico ma... bisogna capire la situazione... ci sono fascisti infiltrati), è finita malissimo, sotto tutti i punti di vista (morti, feriti, tessuto sociale a pezzi, sfiducia nello stato e giuste rivendicazioni macchiate e impossibili da riproporre). La verità è che stanno distruggendo le proprietà essenzialmente di piccoli o piccolissimi negozianti, in gran parte poveri o quasi, molti appartenenti a minoranze o afroamerticani essi stessi, che hanno perso tutto ciò che avevano costruito in una vita, a opera, ironia della sorte, di giovani bianchi annoiati che giocano a fare la rivoluzione. Esattamente come nel Sessantotto. Spero che le comunità afroamericane siano più furbe degli operai italiani negli anni di piombo, e anche di qualche commentatore illuso che si legge qui. "Il mondo è complesso" non vale solo per la destra (e vale sicuramente per la destra), ma anche per la sinistra. 

castebg
03 Giugno 2020 | 13.22

Sicuramente frange estremiste che prendono il controllo sono il rischio concreto che si sta, pare, realizzando, ti dò ragione.

Non capisco però la questione della "mezza bufala": o è una bufala o non lo è.

Il fatto che parte (magari la parte maggiore) della degenerazione violenta risieda in frange estremiste "di sinistra" non rende automaticamente meno vero il tentativo di approfittare della situazione da parte della controparte di destra. Dico questo perchè dal tuo commento pare tu voglia sostenere che la "parziale bufala" sia tale perchè, appunto, la maggior parte della responsabilità risiede in frange violente dei manifestanti.

Fosse così la tua tesi sarebbe chiaramente falsa.

In caso non sia così portami una prova del fatto che sia una bufala: io ti cito il TG1 che avrà le sue fonti (chiaro che l'uno e le altre possano, per carità, stra-sbagliare), tu cosa citi?

Capisco poi le critiche alle modalità di protesta ma la tua analisi è parziale:

1) prendi solo a riferimento una parte delle proteste e degli atteggiamenti dei manifestanti (la stagione del 68 non è solo BR e questa protesta non è solo assalti ai piccoli negozi e violenza) cadendo nella semplificazione che chiedi di evitare. Il fatto che prendi a riferimento per la critica solo movimenti "di sinistra" voglio pensare che sia solo per non perdersi a fare mille esempi. (PS la fam. Floyd si è dissociata dalla protesta violenta non dalla protesta in sè).

2) la stagione del 68 portò gravi problemi e danni per le sue discutibili modalità nella declinazione terroristica data dalle BR ma portò anche dei frutti grazie alle iniziative di gruppi e persone più intelligenti e costruttive. Non dimenticare che la rivalutazione del ruolo della donna e molte conquiste sindacali furono figlie di quegli anni. Poi puoi opinare su cosa sindacato & co. siano divenuti oggi ma senza il 68 saremmo, a livello di diritti, alla stregua degli operai cinesi. Non giustifico affatto le BR (criminali) ma gli estremismi sono derive (purtroppo) insite in ogni rivoluzione anche moderna e questo è un fatto, seppure un fatto che non deve indurci a giustificarle. Neppure però deve portarci a non vedere chi agì bene per il bene e ottenne risultati. Il bene non offuschi il male ma neppure viceversa.

Wow che discorsi.. mi sento tornare all'Università!! Facendo storia era la normalità fare discorsi del genere coi "colleghi".

ReMo
03 Giugno 2020 | 12.13
wigners_friend
03 Giugno 2020 | 11.39

Ora basta, fino a oggi ho sostenuto il profilo basso, ma adesso, almeno in questa occasione, la società deve rispondere in modo DURISSIMO e rimettere questi qua al posto loro, il silenzio rischierebbe anzi di suonare come un'ammissione di colpa, soprattutto alle orecchie di chi ha interesse a farlo. E, spiace dirlo, consigliare caldamente al Gasp di non rilasciare più interviste, se non ovviamente in occasione delle partite, perché chiaramente non riesce a gestire la comunicazione con i grandi media, che sono fatti da squali alla continua ricerca di scoop e polemiche. Così come gli avversari, che a questo livello hanno uffici stampa preparatissimi e sanno cogliere al volo ogni occasione. Non è un difetto, d'altra parte fa un altro mestiere (e lo fa benissimo) e come noi fino a due anni fa aveva a che fare solo con la provincia (parentesi all'Inter esclusa, comunque brevissima). È troppo umorale e non riesce a distinguere tra schiettezza e opportunità. A dire il vero stavolta non aveva neanche detto chissà cosa, ha fatto gaffes peggiori in passato, e la polemica è davvero forzata, ma al livello in cui siamo oggi non possiamo permetterci il minimo errore, e nemmeno un non-errore che però possa facilmente passare per tale. Secondo voi le altre squadre di Champions, Bayern, Real, Barcellona, Juve, City, ecc., permettono ai loro tecnici di rilasciare interviste autonomamente su ogni cosa senza quanto meno concordare a grandi linee i modi, senza un coordinamento con l'ufficio stampa, senza delle linee guida? Finché lotti per la salvezza è un conto, è come avere la miniazienda che non interessa a nessuno, adesso però stiamo competendo con le più grandi, e spietate, multinazionali del settore, dobbiamo prenderne atto e regolarci di conseguenza.

castebg
03 Giugno 2020 | 09.44

E' magari una goccia nell'oceano, è magari più apparenza che sostanza ma resta un'iniziativa lodevole anche solo per l'eco che crea.

Chi dice che la Dea dovrebbe stare lontana dalla politica ha ragione MA qui non si parla di questioni politiche: si parla di questioni sociali ed è ben diverso.

Sul "pretesto per bruciare e spaccare tutto" ho grosse perplessità... Io faccio notare solo che ieri (notizia data dal TG1) i social hanno chiuso un accont di pseudo-rivoltosi incitanti alla violenza perchè in realtà era stato aperto da suprematisti bianchi che volevano agitare le acque per portare a un'immagine peggiore la gente di colore e magari a misure più severe per reprimere quelle che in molti casi sono state manifestazioni pacifiche.

Ergo chi sostiene la tesi del "è solo un pretesto per bruciare e spaccare tutto" sostiene una tesi che sappiamo bene chi vorrebbe rafforzare.

Due domande me le farei.

Voglio sostenere che non ci sia vera violenza nelle manifestazioni negli USA? Niente affatto, non sono cieco né mistificatore della realtà. Ma di fronte a certi accadimenti e a una situazione sociale decisamente degradata (e questo vale soprattutto per la gente di colore) è comprensibile (NON CONDIVISIBILE N.B.) che la rabbia possa esplodere. La storia parla chiaro ed è una storia che parla anche italiano assieme alle lingue di tutto il mondo, dal francese al messicano, dal russo allo spagnolo.

Chi si chiede infine se sarebbe stato diverso se il "fattaccio" fosse capitato a un cinese, a un eschimese ecc... si chiede una cosa che ha due risposte ovvie:

in senso generale è ovviamente grave a prescindere e in questo non c'è differenza.

nello specifico degli abusi della polizia in USA (non possiamo scordarci del contesto specifico) è diverso perchè questo tipo di abuso in USA è molto più frequente nei confronti delle persone di colore e si và a sconfinare dal tema degli abusi della polizia in quello del razzismo.

Guardiamoci negli occhi e diciamoci che lì è un tema importante e scottante e chi c'è stato lo sa bene.

wigners_friend
03 Giugno 2020 | 11.19

Quella dei "suprematisti bianchi" è una mezza bufala, certo che c'è qualcuno su twitter che aizza, ma la realtà è che al contrario della rivolta di Los Angeles per il caso di Rodney King (anni '90) stavolta per davvero anarchici violenti hanno preso il controllo e dirottato la protesta, che non è più tale. Infatti anche esponenti della comunità nera, famiglia di George Floyd compresa, si sono dissociat (anche i Dem stanno cominciando, pur troppo timidamente, a farlo, speriamo che non si facciano condizionare dai radical se non vogliono riuscire a perdere pure queste elezioni). Negli anni 70 c'erano pure disuguaglianze sociali, gravi ingiustizie, polizia violenta, servizi deviati... ariivarono le BR e, infiltrate o no che fossero, vennero salutate inizialmente come la giusta reazione o, nel migliore dei casi, come "compagni che sbagliano", con gli stessi discorsi di oggi (non giustifico ma... bisogna capire la situazione... ci sono fascisti infiltrati), è finita malissimo, sotto tutti i punti di vista (morti, feriti, tessuto sociale a pezzi, sfiducia nello stato e giuste rivendicazioni macchiate e impossibili da riproporre). La verità è che stanno distruggendo le proprietà essenzialmente di piccoli o piccolissimi negozianti, in gran parte poveri o quasi, molti appartenenti a minoranze o afroamerticani essi stessi, che hanno perso tutto ciò che avevano costruito in una vita, a opera, ironia della sorte, di giovani bianchi annoiati che giocano a fare la rivoluzione. Esattamente come nel Sessantotto. Spero che le comunità afroamericane siano più furbe degli operai italiani negli anni di piombo, e anche di qualche commentatore illuso che si legge qui. "Il mondo è complesso" non vale solo per la destra (e vale sicuramente per la destra), ma anche per la sinistra. 

atalanta Uber alles
03 Giugno 2020 | 10.59
Barbie
03 Giugno 2020 | 10.27
castebg
03 Giugno 2020 | 09.44

E' magari una goccia nell'oceano, è magari più apparenza che sostanza ma resta un'iniziativa lodevole anche solo per l'eco che crea.

Chi dice che la Dea dovrebbe stare lontana dalla politica ha ragione MA qui non si parla di questioni politiche: si parla di questioni sociali ed è ben diverso.

Sul "pretesto per bruciare e spaccare tutto" ho grosse perplessità... Io faccio notare solo che ieri (notizia data dal TG1) i social hanno chiuso un accont di pseudo-rivoltosi incitanti alla violenza perchè in realtà era stato aperto da suprematisti bianchi che volevano agitare le acque per portare a un'immagine peggiore la gente di colore e magari a misure più severe per reprimere quelle che in molti casi sono state manifestazioni pacifiche.

Ergo chi sostiene la tesi del "è solo un pretesto per bruciare e spaccare tutto" sostiene una tesi che sappiamo bene chi vorrebbe rafforzare.

Due domande me le farei.

Voglio sostenere che non ci sia vera violenza nelle manifestazioni negli USA? Niente affatto, non sono cieco né mistificatore della realtà. Ma di fronte a certi accadimenti e a una situazione sociale decisamente degradata (e questo vale soprattutto per la gente di colore) è comprensibile (NON CONDIVISIBILE N.B.) che la rabbia possa esplodere. La storia parla chiaro ed è una storia che parla anche italiano assieme alle lingue di tutto il mondo, dal francese al messicano, dal russo allo spagnolo.

Chi si chiede infine se sarebbe stato diverso se il "fattaccio" fosse capitato a un cinese, a un eschimese ecc... si chiede una cosa che ha due risposte ovvie:

in senso generale è ovviamente grave a prescindere e in questo non c'è differenza.

nello specifico degli abusi della polizia in USA (non possiamo scordarci del contesto specifico) è diverso perchè questo tipo di abuso in USA è molto più frequente nei confronti delle persone di colore e si và a sconfinare dal tema degli abusi della polizia in quello del razzismo.

Guardiamoci negli occhi e diciamoci che lì è un tema importante e scottante e chi c'è stato lo sa bene.