Ultimi commenti

paolo_trei
03 Novembre 2025 | 14.19

Dopo aver letto tutti i commenti ed essermi preso 2 giorni dalla vergognosa prestazione di Udine - sarei stato poco lucido nel commentare a caldo - volevo condividere con voi alcune considerazioni sul nostro momento. Anzitutto credo che la caccia al colpevole non porti da nessuna parte. Se vogliamo il bene dell’Atalanta non è rilevante capire di chi è la colpa se le cose non vanno, ma perché le cose non vanno e cosa si potrebbe fare per farle funzionare nuovamente. Mi sembra evidente che il “modello Atalanta” in questo momento sia in crisi. Il modello è nato grazie alla passione e alle capacità manageriali di Antonio Percassi, alla competenza silenziosa di Giovanni Sartori, alle idee chiare e alle intuizioni di Giampiero Gasperini, ad un ambiente in cui la cultura del lavoro è un valore basilare e a una tifoseria coinvolta e appassionata. Molti di questi pilastri sono oggi in discussione. A livello societario l’avvento della nuova proprietà e la crescita di importanza di Luca Percassi sembrano aver limitato il ruolo di Antonio Percassi. Il ruolo di Luca Percassi è importante, è una garanzia per il futuro sapere che la Dea è nelle mani delle nuove generazioni. Ma ci deve essere chiarezza nei ruoli: l’amministratore delegato deve amministrare la società. Non è il suo ruolo quello di occuparsi di mercato. Il mercato dovrebbe essere l’ambito del direttore sportivo. E qui si apre una nota dolente: gli ultimi mercati, decisamente costosi, hanno indebolito la squadra anziché rinforzarla. Quanti soldi sono stati spesi per i vari Krstovic, Maldini, K. Sulemana, Samarzic a fronte di risultati ad oggi mediocri? Sono tutti giovani (non giovanissimi) di prospettiva, ma zavorrano la resa attuale della squadra. Sartori ha acquistato molti giocatori discutibili, ma pagandoli poco e spendendo altrettanto poco per gente che ha fatto la fortuna della Dea (De Roon, Freuler, Hetoboer, Djimsiti e Gosens, solo per ricordarne alcuni). La Dea ha raggiunto i suoi livelli massimi investendo su gente già affermata, anche se non nel suo momento più alto, come Ilicic e Zapata. La scelta di sostituire Gasperini con Juric è difficilmente commendabile. Quale è il motivo che spiega la sostituzione dell’allenatore più vincente di sempre visto a Bergamo con un allenatore reduce da annate “grigie” (Torino e parzialmente Genova e Verona), seguite da esperienze fallimentari? Ero molto perplesso quando è stato annunciato il nuovo allenatore, lo sono ancora di più oggi. E veniamo all’allenatore. Tutti oggi ne chiedono l’esonero, io non mi voglio accodare. Deciderà la società. Le carenze di Juric sono evidenti: la squadra gioca un calcio scolastico 30 metri indietro rispetto al passato. Ma manca soprattutto di intensità e di voglia. L’intensità vista a tratti con Bruges e Lazio e che sta velocemente scomparendo (Slavia, Udinese e, in parte, Cremonese, ci hanno surclassato su pressing e ritmo). La gestione dello spogliatoio è molto discutibile, le reazioni alle parole di Carnesecchi sbagliate e inopportune. Per restare deve dare una svolta e ripresentare la squadra coraggiosa e asfissiante che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Sarà in grado di vincere le sue paure? Infine 2 parole sull’ambiente. Complici i successi degli ultimi anni, diversi tra di noi pensano che il modello Atalanta sia una cosa scontata e che alla prima difficoltà si debba sparare addosso al presunto colpevole. E’ un atteggiamento nocivo, che porta solo discussioni e risentimenti. Le critiche costruttive sono giustissime, quelle distruttive (es: scrivere continuamente Juric out), o, peggio, le offese personali al mister, servono solo ad avvelenare l’ambiente. Ho apprezzato la mossa dello staff di ridurre il numero dei commenti, per evitare di avvelenare un clima già teso. Avanti senza paura, siamo l’Atalanta!

romy67
03 Novembre 2025 | 11.17
Ramsay
03 Novembre 2025 | 13.12

Un po di considerazioni, a mente fredda:

- Se i giocatori non avessero buttato al cesso diverse partite sbagliando goal facili davanti alla porta, oggi parleremmo di una Atalanta più equilibrata e meno spregiudicata ma perfettamente in linea con il rendimento atteso, con statistiche che ci vedevano ai primissimi posti per tiri e occasioni create, e quella di udine sarebbe stata la prima vera partitaccia dopo 10 gare disputate. E non sarebbe stato male come biglietto da visita, perchè a voler essere onesti di partite così in passato ne abbiamo viste. Oh, se ne abbiamo viste.

- Ho visto anche io la roma a san siro: al netto di una produzione offensiva decisamente sotto il volume di gioco proposto, il calcio di gasperini è stato messo in atto con una certa efficacia. Perchè? Perchè i giocatori corrono, non sono sistematicamente in ritardo di mezz'ora sull'avversario da pressare e tutti hanno quella volontà di fare lo sforzo in piu piuttosto che in meno. Ora, visto che sta roba non si vede da anni da queste parti, evidentemente abbiamo un problema con grossa fetta dei nostri giocatori. Vuoi per età, vuoi per scarse motivazioni a spendersi per la causa, vuoi perchè non ce la fanno più... ma allora perchè, a fronte di una differenza di rendimento simile, nessuno tra società, vecchio allenatore (che, lo ricordo, difendeva sempre a spada tratta le prestazioni dei suoi e garantiva il posto fisso ai suoi fedelissimi anche quando non lo meritavano affatto) e nuovo allenatore ha preso o prendono provvedimenti in tal senso?

- Perchè (no davvero, perchè?) una società che ha avuto la fortuna di rivoluzionare drasticamente la propria dimensione anche economica e che ha avuto l'onore e l'onere di vincere una coppa europea e di essere portata in alto come esempio di calcio moderno e virtuoso, deve accontentarsi (addirittura con apparente soddisfazione!) di una direzione sportiva a mio parere così palesemente retrogada e mediocre come quella che stiamo vivendo con tony D'amico e di conseguenza anche di avallare una serie di scelte così poco ambiziose come quell che stiamo vedendo?

bna75
03 Novembre 2025 | 09.47

Non sono mai stato un estimatore di Juric.

Essendo uno che guarda le statistiche, xchè alla fine è uno sport, ci si allena per raggiungere degli obiettivi e i risultati determinano una stagione o l'intera carriera.

Prima di Udine la squadra, almeno per un tempo aveva sempre dimostrato di poter vincere le partite grazie anche ad un super Carnesecchi che ci ha tenuto a galla in più di una occasione. La gara con l'Udinese, dopo la chiacchierata post Cremona e la prestazione con il Milan doveva dimostrare che Juric era la scelta giusta, l'allenatore con cui proseguire la strada percorsa negli ultimi 9 anni.

Purtroppo, come già scritto, i numeri sono impietosi se confrontati con il suo predecessore:

Squadre di Juric gol fatti/subiti

Mantova 40/36

Crotone 64/39

Genoa 47/73 

Verona 48/53 - 50/53

Torino 47/43 - 50/41 - 38/39.

Ancora più sorprendente il rapporto vittorie/pareggi/sconfitte dal 2024/2025 ad oggi:

Roma 4/3/5

Southampton 2/1/13

Atalanta 3/8/2

Solamente 9 vittorie in tutte le competizioni negli ultimi 14 mesi.

Precedentemente, dopo l'11esimo posto in B con il Mantova l'unico acuto con la promozione del Crotone senza vincere il campionato di serie B. Dal 2016 al 2018 tre esoneri col Genoa, due anni discreti a Verona e tre insignificanti a Torino. In questi 5 anni due noni posti e tre decimi. Non mi capacito per quale Santo in paradiso la Roma gli affidò la panchina ed i Tafazziani da Southampton con perseveranza. 

Dopo questa disamina sulla storia statistica di Juric la domanda nasce spontanea:

DUE MILIONI A STAGIONE PER AVER DIMOSTRATO COSA?



Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

Brasa
03 Novembre 2025 | 09.52
Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

Alpeggio
03 Novembre 2025 | 08.06
Francisco d Anconia
03 Novembre 2025 | 09.52

Quando non si dispone di dati non resta che fare un po’ di teoria. Possiamo cercare di capire cosa stia facendo la Società in questo momento, sapendo che magari siamo completamente fuori strada e non stiamo considerando altri scenari. Detto questo, partiamo da una cosa semplice: la Società non ha bisogno che la gente le metta pressione. I soldi che si perdono sono i loro, e quando si tratta del proprio denaro tutti diventano molto più attenti di chi commenta da dietro una tastiera. Per questo credo che l’immobilismo che vediamo sia solo apparente: in Società stanno sicuramente lavorando, e tanto.

C’è chi invoca subito l’esonero di Juric. È un’opzione, certo. Ma cambiare solo per cambiare non serve a nulla. Prima di arrivare a lui la Società aveva fatto un lungo casting, scartando parecchi nomi: segno che c’erano differenze di vedute. E allora, perché oggi quelle differenze dovrebbero essere sparite come per magia? Inoltre, la squadra è stata costruita per giocare in un certo modo: se cambi allenatore, devi sceglierne uno che valorizzi la rosa che hai, non che la stravolga. Basti pensare alla Fiorentina, che molti dicono in difficoltà proprio perché costruita per un tipo di gioco (quello di Palladino) e poi affidata a un tecnico diverso come Pioli.

Proviamo però a considerare anche un’altra ipotesi: magari i giocatori stanno con Juric, lo stimano, lo seguono, o meglio, lo vogliono seguire, ma non hanno ancora assimilato  i suoi schemi. Così, per paura di sbagliare, per mancanza di sicurezza, si rifugiano nei soliti passaggi indietro fino al portiere. E il nervosismo visto in campo potrebbe essere solo il sintomo di incomprensioni tattiche più che caratteriali dovute alla mancanza di automatismi. In questo caso, tenere Juric potrebbe avere senso: il progetto esiste, ma serve ancora del tempo perché dia frutti.

C’è però sempre l’altra faccia della medaglia. A volte ci si innamora talmente tanto delle proprie idee da non voler vedere la realtà, anche quando ti bussa forte alla porta. Se la Società fosse convinta di aver fatto tutto bene e pensasse che eventuali malumori interni passeranno da soli, allora sì, si rischia grosso. Perché una cosa è avere fiducia nel proprio progetto, un’altra è chiudere gli occhi davanti ai fatti. E allora la domanda è: dove siamo, oggi? Dentro un progetto che ha solo bisogno di tempo per maturare, o in quella fase in cui la Società ha capito che qualcosa non gira e sta cercando la mossa giusta senza farsi prendere dalla fretta?

bna75
03 Novembre 2025 | 09.47

Non sono mai stato un estimatore di Juric.

Essendo uno che guarda le statistiche, xchè alla fine è uno sport, ci si allena per raggiungere degli obiettivi e i risultati determinano una stagione o l'intera carriera.

Prima di Udine la squadra, almeno per un tempo aveva sempre dimostrato di poter vincere le partite grazie anche ad un super Carnesecchi che ci ha tenuto a galla in più di una occasione. La gara con l'Udinese, dopo la chiacchierata post Cremona e la prestazione con il Milan doveva dimostrare che Juric era la scelta giusta, l'allenatore con cui proseguire la strada percorsa negli ultimi 9 anni.

Purtroppo, come già scritto, i numeri sono impietosi se confrontati con il suo predecessore:

Squadre di Juric gol fatti/subiti

Mantova 40/36

Crotone 64/39

Genoa 47/73 

Verona 48/53 - 50/53

Torino 47/43 - 50/41 - 38/39.

Ancora più sorprendente il rapporto vittorie/pareggi/sconfitte dal 2024/2025 ad oggi:

Roma 4/3/5

Southampton 2/1/13

Atalanta 3/8/2

Solamente 9 vittorie in tutte le competizioni negli ultimi 14 mesi.

Precedentemente, dopo l'11esimo posto in B con il Mantova l'unico acuto con la promozione del Crotone senza vincere il campionato di serie B. Dal 2016 al 2018 tre esoneri col Genoa, due anni discreti a Verona e tre insignificanti a Torino. In questi 5 anni due noni posti e tre decimi. Non mi capacito per quale Santo in paradiso la Roma gli affidò la panchina ed i Tafazziani da Southampton con perseveranza. 

Dopo questa disamina sulla storia statistica di Juric la domanda nasce spontanea:

DUE MILIONI A STAGIONE PER AVER DIMOSTRATO COSA?



MAX62.ROMAGNA-BG
02 Novembre 2025 | 21.52

La speranza o per alcuni la sicurezza che un allenatore affermato (quale?) o diverso da Juric avesse potuto raccogliere l'eredità di Gasperini senza o comunque trovare poche difficoltà sia nel dare un gioco alla squadra che nei risultati a me sembra soltanto utopico.  Vorrei tanto sapere, e l'ho già scritto tempo fa in risposta a una critica sull'allenatore, quale allenatore cosiddetto affermato o di fama o dei nomi fatti qui sotto sarebbe stato attratto dall'ereditare il ciclo meraviglioso di questi 9 anni, vorrei chiedere a Sarri, Mancini, Palladino, Motta, ecc.... se effettivamente si sono offerti ai Percassi e sono stati "bocciati" in favore di Juric o se viceversa sono stati loro a declinare l'offerta dei Percassi. Non lo sapremo mai, quindi la scelta di Juric la dobbiamo accettare in quanto tale e dare da tifosi di questa magnifica squadra tutto il nostro sostegno. Le difficoltà si sapeva fin da subito che ci sarebbero state e che non sarebbe stato per niente facile ripartire facendo sfracelli, alti e bassi sono da mettere in conto, se Juric avesse fatti i risultati che sulla carta volevate, 8 vittorie e due pareggi con Juve e Milan?, vi vanno bene? altro che mago, altro che Guardiola, altro che..... La realtà è che la miriade di infortuni che hanno sicuramente avuto la loro parte, l'inevitabile differenza con Gasp, la telenovela di Lookman, non ci siamo fatti mancare proprio niente dall'inizio stagione, quindi abbiate pazienza, fiducia e lasciateli lavorare in santa pace.:dea::dea02:

fab68
03 Novembre 2025 | 09.13
Gabry76
03 Novembre 2025 | 08.37
Brasa
03 Novembre 2025 | 07.52
Brasa
03 Novembre 2025 | 07.52
Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

farabundo
03 Novembre 2025 | 05.39
Gustavsson
03 Novembre 2025 | 05.30

Calma e gesso. Perdere la testa in questo momento sarebbe esiziale: quel che si sta verificando è stato purtroppo ampiamente previsto, con varie argomentazioni, ma adesso la situazione è questa, e bisogna affrontarla con realismo, freddezza ed equilibrio da parte di tutti, della dirigenza, dell'allenatore, dei giocatori come dei tifosi. Prima di tutto, calma.

Juric e la squadra sono in gravi difficoltà, e chi ha visto dal vivo ne ha condiviso il senso di impotente smarrimento, ma essi paradossalmente potrebbero ancora farcela a "rampar fuori", essendo ormai costretti a trovare con umiltà nuovi assetti, ai quali ci si deve adattare e rassegnare, dimenticando Leonida. Serve certamente tanta intelligenza da parte di tutti onde guardare alle cose per quelle che sono e mettere da parte (almeno per il momento) sogni di gloria, forse presuntuosamente, molto presuntuosamente concepiti: abbiamo una squadra che non è più quella di Leonida,  e assai difficilmente avrebbe mai potuto esserlo, quasi replicandosi, ma non è nemmeno quella più ordinaria  di Ivan, apparendo invece un ibrido zoppo, costruito secondo una visione diversa ancora, formatasi chissà come, dove e perché (e da parte di chi).

Prima di Udine avevo detto che speravo in un pareggio, e Sudatodinverno con felice battuta mi aveva chiesto se volessi far esplodere il sito: semplicemente avevo notato che i pochi punti forti degli avversari coincidevano purtroppo con le nostre grandi debolezze e zoppie, onde mi era facile prevedere novanta minuti di sofferenza.

Dopo aver bevuto l'amaro e temuto calice (sgradito sapore che è stato attutito da un'ottima degustazione al Paradiso), osservo ora che, per assurdo, la situazione si capovolge per quanto concerne Marsiglia, laddove i nostri punti di qualche consistenza corrispondono alle loro non indifferenti lacune: se si mantiene calma e forza d'animo (cosa oggi non facile), tutti quegli infausti e disperati pronostici che vanno dalla cinquina in su potrebbero risultare fuori luogo. Molto, o forse tutto, dipenderà dalla preparazione che sarà stata data alla gara e dalla testa con la quale entreranno in campo i ragazzi, se umilmente consci o no della loro reale situazione attuale.

Dopo di che si potrà davvero decidere il da farsi con maggiore cognizione di causa, anche assumendo, se del caso, drastici provvedimenti, magari non soltanto relativi al "manico".

Buona e turbolenta settimana per tutti noi tifosi.

MAX62.ROMAGNA-BG
02 Novembre 2025 | 21.52

La speranza o per alcuni la sicurezza che un allenatore affermato (quale?) o diverso da Juric avesse potuto raccogliere l'eredità di Gasperini senza o comunque trovare poche difficoltà sia nel dare un gioco alla squadra che nei risultati a me sembra soltanto utopico.  Vorrei tanto sapere, e l'ho già scritto tempo fa in risposta a una critica sull'allenatore, quale allenatore cosiddetto affermato o di fama o dei nomi fatti qui sotto sarebbe stato attratto dall'ereditare il ciclo meraviglioso di questi 9 anni, vorrei chiedere a Sarri, Mancini, Palladino, Motta, ecc.... se effettivamente si sono offerti ai Percassi e sono stati "bocciati" in favore di Juric o se viceversa sono stati loro a declinare l'offerta dei Percassi. Non lo sapremo mai, quindi la scelta di Juric la dobbiamo accettare in quanto tale e dare da tifosi di questa magnifica squadra tutto il nostro sostegno. Le difficoltà si sapeva fin da subito che ci sarebbero state e che non sarebbe stato per niente facile ripartire facendo sfracelli, alti e bassi sono da mettere in conto, se Juric avesse fatti i risultati che sulla carta volevate, 8 vittorie e due pareggi con Juve e Milan?, vi vanno bene? altro che mago, altro che Guardiola, altro che..... La realtà è che la miriade di infortuni che hanno sicuramente avuto la loro parte, l'inevitabile differenza con Gasp, la telenovela di Lookman, non ci siamo fatti mancare proprio niente dall'inizio stagione, quindi abbiate pazienza, fiducia e lasciateli lavorare in santa pace.:dea::dea02:

RubenBG
02 Novembre 2025 | 18.06

Sono le 18.00 di domenica 2 novembre e mi sembra davvero impossibile che quello che ormai tutti i tifosi della Dea definiscono — nella migliore delle ipotesi — uno scarso allenatore, supponente e presuntuoso, sia ancora seduto sulla nostra panchina e non sia stato esonerato. La cosa che mi preoccupa davvero è che, alla prima stagione senza Sartori e/o senza Gasperini, sembriamo diventati un’Udinese qualunque. Ma cosa pensavano di fare prendendo Juric? Per me, con questa scelta, D’Amico e Percassi Jr. si sono giocati tutta la credibilità. Come si può pensare che un allenatore come Juric possa avere presa su un gruppo di giocatori che, presi singolarmente, hanno avuto carriere nettamente superiori alla sua? I più professionali, magari, gli hanno dato credito all’inizio — credito che però si è sgretolato in un amen, alle prime scelte non condivise dai giocatori, alle prime formazioni incomprensibili. Io, alla prima trasferta del Gasp a Marassi, c’ero. Perdemmo 2-1, eppure prendemmo a pallonate la Samp. Uscendo dallo stadio dissi ai miei amici sampdoriani: “quest’anno vi diamo venti punti”. Quella squadra, con tutti i suoi limiti individuali, aveva un’idea, era viva. Giocavamo con Raimondi braccetto, Carmona mezzala alla Ederson, Stendardo dietro, Paloschi davanti… cento volte più scarsa di questa. Ma aveva un’anima, un progetto, un futuro. Poi, sistemati i giocatori con la famosa partita di Pescara, tutto si risolse. Questa no. Questa non ha futuro perché non ha un progetto. E dopo nove anni, è la prima volta che succede. Qual è il nostro progetto oggi? Ingaggiare Juric per cosa? Per lottare per lo scudetto? Per rivincere l’Europa League? La verità, nuda e cruda, è che chi ha sostenuto la scelta di Juric — me compreso — lo ha fatto confidando che quanto costruito in passato fosse frutto della solidità della società, e non solo degli uomini che l’hanno resa grande. Ma la realtà, impietosa, ha dimostrato che i meriti di questi ultimi — Sartori, Congerton e soprattutto Gasperini — erano tutt’altro che secondari. E che senza di loro, forse, non siamo più così speciali. E quella vena, quell’oro che continuava a scorrere sotto Bergamo, si sta lentamente esaurendo. I frutti di quel lavoro stanno finendo, e non bastano più a coprire l’incompetenza dei nuovi attori.



va a tira el carel
02 Novembre 2025 | 17.14
va a tira el carel
02 Novembre 2025 | 17.14
RubenBG
02 Novembre 2025 | 18.06

Sono le 18.00 di domenica 2 novembre e mi sembra davvero impossibile che quello che ormai tutti i tifosi della Dea definiscono — nella migliore delle ipotesi — uno scarso allenatore, supponente e presuntuoso, sia ancora seduto sulla nostra panchina e non sia stato esonerato. La cosa che mi preoccupa davvero è che, alla prima stagione senza Sartori e/o senza Gasperini, sembriamo diventati un’Udinese qualunque. Ma cosa pensavano di fare prendendo Juric? Per me, con questa scelta, D’Amico e Percassi Jr. si sono giocati tutta la credibilità. Come si può pensare che un allenatore come Juric possa avere presa su un gruppo di giocatori che, presi singolarmente, hanno avuto carriere nettamente superiori alla sua? I più professionali, magari, gli hanno dato credito all’inizio — credito che però si è sgretolato in un amen, alle prime scelte non condivise dai giocatori, alle prime formazioni incomprensibili. Io, alla prima trasferta del Gasp a Marassi, c’ero. Perdemmo 2-1, eppure prendemmo a pallonate la Samp. Uscendo dallo stadio dissi ai miei amici sampdoriani: “quest’anno vi diamo venti punti”. Quella squadra, con tutti i suoi limiti individuali, aveva un’idea, era viva. Giocavamo con Raimondi braccetto, Carmona mezzala alla Ederson, Stendardo dietro, Paloschi davanti… cento volte più scarsa di questa. Ma aveva un’anima, un progetto, un futuro. Poi, sistemati i giocatori con la famosa partita di Pescara, tutto si risolse. Questa no. Questa non ha futuro perché non ha un progetto. E dopo nove anni, è la prima volta che succede. Qual è il nostro progetto oggi? Ingaggiare Juric per cosa? Per lottare per lo scudetto? Per rivincere l’Europa League? La verità, nuda e cruda, è che chi ha sostenuto la scelta di Juric — me compreso — lo ha fatto confidando che quanto costruito in passato fosse frutto della solidità della società, e non solo degli uomini che l’hanno resa grande. Ma la realtà, impietosa, ha dimostrato che i meriti di questi ultimi — Sartori, Congerton e soprattutto Gasperini — erano tutt’altro che secondari. E che senza di loro, forse, non siamo più così speciali. E quella vena, quell’oro che continuava a scorrere sotto Bergamo, si sta lentamente esaurendo. I frutti di quel lavoro stanno finendo, e non bastano più a coprire l’incompetenza dei nuovi attori.



prytz
02 Novembre 2025 | 16.38

nel mio unico commento/day, riassumo che (a mio parere) :

- Gasperini aveva da tempo logorato il rapporto, era pacifico e molto giusto che la società non andasse più avanti con lui

- Si apriva un mare di possibilità di portare candidati importanti, attratti dal livello degli ultimi anni e dalla Champions

- Non si è capito perchè si siano fatti sfuggire questa opportunità e quando la scelta - pure tardiva - cadde su Juric la delusione è stata generale e, se inizialmente la narrazione speranzosa può aver fatto breccia su molti di noi che immaginano sempre il meglio per la ns squadra, è diventato chiaro molto presto che l'uomo non ha carisma nè appeal per i giocatori stessi per svolgere questo ruolo

- Sarebbe dovuta bastare la amichevole di Colonia a capire la persona, totalmente passiva e chiusa in sè stessa durante una enorme debacle

- La partita di Parigi , la sua rassegnazione prima e dopo la partita, avrebbe dovuto convincere anche i più refrattari che per il ns. attuale livello non si poteva affidare la squadra a tale mister

- Con la partita di ieri, credo non abbia più trovato un sostenitore razionale nell'intero globo terraqueo; una partita che è stata segnata dalla sua totale passività in qualunque momento della partita, vedi i 4 minuti di recupero con lui silente ed i ns. senza toccare palla . Anche le altre squadre hanno momenti di difficoltà durante le partite, ma poi reagiscono, non mollano e le vincono al 94°

- Invece è del tutto chiaro che lui ha il suo "piano gara", che molte volte è sembrato corretto, con cui la squadra va in campo, però poi il suo lavoro finisce lì; durante le gare lui è uno spettatore del tutto passivo ed anche il piano gara stesso difficilmente cambia in momenti logici e con ancora un pò di tempo da giocare . Ora, di allenatori tanto passivi non ne ricordo nel ns campionato

- Più si avanti peggio è, tra l'altro siamo già lontanissimi da quasi tutte le squadre. E che la ns. Rosa sia forte, tra le primissime del campionato, c'è poco da obiettare ; ma la Ferrari non puoi lasciarla in mano a chi ha guidato quasi sempre una Duna 

- è peggio aspettare anche che con una prova di orgoglio si dovesse far bene e prendere punti a Marsiglia e poi vincere col Sassuolo, cosa comunque non improbabile. Vorrebbe dire ben poco, perchè quando la squadra attraversa momenti di difficoltà si è già visto che non c'è capacità di reazione dalla panchina e quindi dalla squadra.

- Non c'è da aspettare, sappiamo già tutto, ed evitiamo di far perdere altri soldi a Pagliuca e Percassi nell'attesa che il posizionamento della squadra migliori; certo qualche oscillazione in su possiamo averla, ma comunque non c'è modo di sfruttare le potenzialità della Rosa

- sono tante la gare che Juric non ha vinto per mancanza di coraggio; basta ricordare che a Torino in chiaro vantaggio non fece quei cambi che servivano per portarci sul 0 2 . E' proprio una cosa consona, lui non ci pensa neanche a barattare un pareggio con un rischio

E dunque non può esser il ns. mister .

Ammettere l'errore per la Dirigenza è così traumatico  ? Riparate i danni e riparate la tifoseria

prytz
02 Novembre 2025 | 16.38

nel mio unico commento/day, riassumo che (a mio parere) :

- Gasperini aveva da tempo logorato il rapporto, era pacifico e molto giusto che la società non andasse più avanti con lui

- Si apriva un mare di possibilità di portare candidati importanti, attratti dal livello degli ultimi anni e dalla Champions

- Non si è capito perchè si siano fatti sfuggire questa opportunità e quando la scelta - pure tardiva - cadde su Juric la delusione è stata generale e, se inizialmente la narrazione speranzosa può aver fatto breccia su molti di noi che immaginano sempre il meglio per la ns squadra, è diventato chiaro molto presto che l'uomo non ha carisma nè appeal per i giocatori stessi per svolgere questo ruolo

- Sarebbe dovuta bastare la amichevole di Colonia a capire la persona, totalmente passiva e chiusa in sè stessa durante una enorme debacle

- La partita di Parigi , la sua rassegnazione prima e dopo la partita, avrebbe dovuto convincere anche i più refrattari che per il ns. attuale livello non si poteva affidare la squadra a tale mister

- Con la partita di ieri, credo non abbia più trovato un sostenitore razionale nell'intero globo terraqueo; una partita che è stata segnata dalla sua totale passività in qualunque momento della partita, vedi i 4 minuti di recupero con lui silente ed i ns. senza toccare palla . Anche le altre squadre hanno momenti di difficoltà durante le partite, ma poi reagiscono, non mollano e le vincono al 94°

- Invece è del tutto chiaro che lui ha il suo "piano gara", che molte volte è sembrato corretto, con cui la squadra va in campo, però poi il suo lavoro finisce lì; durante le gare lui è uno spettatore del tutto passivo ed anche il piano gara stesso difficilmente cambia in momenti logici e con ancora un pò di tempo da giocare . Ora, di allenatori tanto passivi non ne ricordo nel ns campionato

- Più si avanti peggio è, tra l'altro siamo già lontanissimi da quasi tutte le squadre. E che la ns. Rosa sia forte, tra le primissime del campionato, c'è poco da obiettare ; ma la Ferrari non puoi lasciarla in mano a chi ha guidato quasi sempre una Duna 

- è peggio aspettare anche che con una prova di orgoglio si dovesse far bene e prendere punti a Marsiglia e poi vincere col Sassuolo, cosa comunque non improbabile. Vorrebbe dire ben poco, perchè quando la squadra attraversa momenti di difficoltà si è già visto che non c'è capacità di reazione dalla panchina e quindi dalla squadra.

- Non c'è da aspettare, sappiamo già tutto, ed evitiamo di far perdere altri soldi a Pagliuca e Percassi nell'attesa che il posizionamento della squadra migliori; certo qualche oscillazione in su possiamo averla, ma comunque non c'è modo di sfruttare le potenzialità della Rosa

- sono tante la gare che Juric non ha vinto per mancanza di coraggio; basta ricordare che a Torino in chiaro vantaggio non fece quei cambi che servivano per portarci sul 0 2 . E' proprio una cosa consona, lui non ci pensa neanche a barattare un pareggio con un rischio

E dunque non può esser il ns. mister .

Ammettere l'errore per la Dirigenza è così traumatico  ? Riparate i danni e riparate la tifoseria

firefox78
02 Novembre 2025 | 17.32
uallaualla
02 Novembre 2025 | 17.25

Vi faccio solo grandissimi complimenti, per quanto mi riguarda fate tutti un lavoro enorme, Otis Paglia e gli altri inclusi, e siete la fonte principale di informazione sull'Atalanta. Non ci sono dubbi.

Juric è sicuramente una brava persona. E' intellettualmente onesto, diretto, sincero, non parac..o come tanti altri. Questo gli va riconosciuto.

Allo stesso tempo, Juric sta dimostrando di essere quello che è sempre stato, un allenatore di medio livlello per squadre senza pretese. Questo è il suo curriculum sportivo, le sue squadre non hanno mai esaltato per la proposta di gioco, ed hanno sempre pensaro più a non prendere gol che a farne uno più dell'avversario. Il fatto che sia un discepolo di Gasperini non vuole dire atuomaticamente che ne sia il clone, ed infatti sportivamente parlando ne è la brutta copia. Non è l'allenatore giusto per quello che l'Atalanta è diventata, sempre che si voglia mantenere questo livello faticosamente raggiunto in 9 anni con risultati sportivi ed economici straordinari ed onestamente impensabili.

Quindi i principali responsabili di questa situazione sono coloro che ostinatamente l'hanno scelto, pur essendo addetti ai lavori e quindi ben consci del suo curriculum sportivo: Tony D'Amico e Luca Percassi, che voleva dimostrare di essere più bravo di Gasperini. Bene, con questa scelta arrogante e totalmente sbagliata ci hanno tolto quei pochi dubbi che avevamo su chi avesse la maggiore percentuale di meriti. Come sempre il pesce puzza sempre dalla testa, e le responsabilità maggiori sono sempre in capo a chi comanda ed ha l'onere di prendere le decisioni.

Juruc va cambiato quanto prima perché semplicemente inadatto a guidare una squadra del livello dell'Atalanta. Non capisco minimamente cosa si stia aspettando, quello che abbiamo visto in 13 partite ufficiali è chiaro, per me doveva essere esonerato su due piedi ieri sera.

Mi auguro che Antonio Percassi e Steven Pagliuca prendan in mano la situazione e non permettano che venga commesso un ulteriore grave errore.

Sempre che la priorità della proprietà sia mantenere il livello raggiunto (ma se così non fosse non si spiegherebbero le scelte manageriali e di investimento che sono state fatte, New Balance incluso).

Questo il mio pensiero, rispettoso delle opinioni di chi è in dissenso, ma che deve essere altrettanto rispettato in quanto la discussione deve essere democratica.

Orobica Team
02 Novembre 2025 | 17.11
Purtroppo non lo scrivo con piacere,  neppure con rabbia, ma consapevole lucidità .  C'è una frase che più di tutte inquadra alla perfezione ciò eravamo diventati, e come venivamo visti da chi abbiamo incontrato in questi ultimi anni che ci hanno visti protagonisti nei campi  nazionali e in tutta Europa. GIOCARE CONTRO L'ATALANTA È COME ANDARE DAL DENTISTA. Non è la classica frase di circostanza, che sentiamo in ogni intervista o conferenza che accompagna una partita di calcio, e che viene usata per tutte le squadre, ma una definizione perfetta e vera , coniata ad hoc per noi  tra l'altro da uno che sa  il fatto suo in materia. Definizione che poi ovviamente tutti hanno preso in prestito, perché perfetta , e con un po' di presunzione direi anche invidiata , al punto da portarci a  diventare modello o riferimento  e da  provare a  copiare ,  ripeto , provare . È 118 anni che esistiamo , e non penso che prima di questi ultimi anni gloriosi non si sia provato o voluto  diventare  quel modello, e tantomeno non sono a conoscenza di  istruzioni codificate che se seguite portino a tali risultati.  È stato l'insieme di più fattori, e tutti importanti, ma che non sono piovuti dal cielo. Il rammarico e il dispiacere che  personalmente ho  , è dato dall' impressione che non si sia  tutelato questo " modello" per un pizzico di presunzione ( da parte di tutte le componenti) cosa che tra l'altro non è tipicamente bergamasca .  Tante sono state le componenti che si incastrarono allora , non è una unica che non funziona adesso.  Chi  guida questa società ha tutti gli strumenti per fare le giuste valutazioni , e anche se non saremo più dentisti, che provino  a trovare la medicina che guarisca o plachi il malessere che purtroppo ora sentiamo noi , e non chi ci gioca contro.  Sempre forza DEA 
amigosincero
02 Novembre 2025 | 16.53

Visto che come tutti ho a disposizione un solo commento voglio sfruttarlo per qualcosa di utile, ovvero raccontare una favola, buona per essere narrata ai vostri figli o nipoti, o anche per voi. Da leggere stasera, quando un giorno è appena finito e un nuovo giorno è appena cominciato.

I TRE PORCELLINI 🐷🐷🐷

C’erano una volta tre porcellini, Timmy, Tommy e Gimmy che abitavano tutti ancora nella casa della mamma.

Un giorno la mamma disse loro – siete ormai grandicelli ragazzi miei, penso sia ora che prendiate ognuno di voi la vostra strada e costruiate ognuno la propria casetta!

I tre porcellini, seppur a malincuore, sapevano che era la cosa giusta da fare, erano diventati finalmente grandi e così si fecero forza e prepararono ognuno il proprio bagaglio.

Timmy fece un fagotto con tutti i suoi dolci e il flauto che amava tanto suonare. Tommy riempì di giocattoli una borsa assieme al suo caro violino. Gimmy invece preparò la sua cassetta degli attrezzi con tutto ciò che gli sarebbe servito per costruire una solida casetta.

Così si prepararono, salutarono la mamma che augurò loro buona fortuna, e si incamminarono allegri e felici per il sentiero. – Fate attenzione al lupo cattivo! – si raccomandò tanto la mamma mentre li salutava con una lacrimuccia agli occhi.

I tre porcellini sorrisero, la salutarono ancora e proseguirono nel loro cammino. Ma dalla collina, nascosto tra i cespugli, qualcuno stava osservando la scena, qualcuno a cui piacevano tanto i porcellini, soprattutto con contorno di patate arrosto… era il Lupo Cattivo!

Dopo un po’ che i tre porcellini camminavano allegramente Gimmy disse: – Io mi fermerò qui per costruire la mia casetta, qui vicino c’è un ruscello e questi begli alberi mi faranno ombra nei mesi caldi.

– Va bene – risposero gli altri due – noi continuiamo a camminare! Gimmy li salutò e cominciò a costruire la sua casetta.

Poco dopo Anche Tommy decise di fermarsi – io costruirò la mia casetta qui, dove ci sono tutti questi rami di legno già pronti per essere tagliati, così costruirò la mia casetta di legno! – Va bene fratellino mio, io proseguo sul sentiero, a presto!

Timmy quindì salutò Tommy e continuò a camminare, finché non vide un bel covone di paglia dorata essiccata al sole. – Potrei costruire la mia casetta con quella paglia, ci metterei pochissimo così poi potrei subito andare a giocare! – disse, e così fece.

In quattro e quattr’otto, con qualche rametto qua e là, la casetta di paglia era pronta, così potè subito uscire in giardino e mettersi a suonare il suo amato flauto.

Anche Tommy ormai aveva ultimato la sua casetta. Non era molto robusta perché per fare presto e poter andare a divertirsi nei prati, aveva deciso di inchiodare le assi di legna in fretta e furia, giusto per arrivare al tetto e ripararsi dalla pioggia in caso di intemperie. Non appena finì, prese il violino e cominciò a suonare.

L’ultimo a finire il suo lavoro fu Gimmy, che lavorò fino a sera per costruirsi la sua robusta casetta di mattoni con una bella porta in legno e una grossa serratura.

Ci fece perfino un bel caminetto, per non patire il freddo nelle lunghe giornate invernali. Solo allora si godette il meritato riposo.

Il giorno seguente, il Lupo Cattivo, che aveva spiato i tre porcellini per tutto il giorno precedente, si presentò alla casetta di paglia di Timmy e disse con la sua vociona: – Porcellino, porcellino, posso entrare un momentino?

Ma Timmy, che si ricordava bene delle parole della mamma guardò fuori dalla finestra e disse: – Non sono mica matto! Tu sei il Lupo Cattivo! – e chiuse anche la finestra pensando così di essere al sicuro.

Ma il Lupo Cattivo si mise a ridere e preso un gran respiro si mise a soffiare così forte sulla casetta di Timmy, che la paglia volò via, e della casetta non rimase nulla… Timmy corse via più forte che poteva e raggiunse Tommy nella sua casetta di legno.

– Il Lupo Cattivo con un gran soffio ha fatto volar via la mia casetta! – Non ti preoccupare – rispose Tommy – puoi rimanere nella mia casetta di legno.

Ma poco dopo il Lupo bussò anche lì: – Porcellino, porcellino, posso entrare un momentino? I due capirono subito che si trattava del Lupo Cattivo e risposero in coro: – Non siamo mica matti! Tu sei il Lupo Cattivo!

Ma il Lupo Cattivo si mise a ridere e, preso un gran respiro, si mise a soffiare così forte che anche la casetta di Tommy, con le assi di legno inchiodate in tutta velocità, volò via…

Timmy e Tommy corsero via a perdifiato e andarono da Gimmy, che li accolse subito. – Tranquilli fratellini miei, questa è una solida casa di mattoni, e il Lupo non riuscirà a spazzarla via.

Infatti poco dopo arrivò il Lupo Cattivo. – Porcellino, porcellino, posso entrare un momentino? – Non siamo mica matti! – risposero i tre in coro.

Ma il Lupo Cattivo si mise a ridere e, preso un gran respiro, si mise a soffiare forte, ma così forte che… non successe nulla. La casetta di mattoni era ancora lì.

Il lupo allora provò e riprovò, ma niente, neanche uno scricchiolio. – Entrerò dal camino! – disse, e con un balzo era già sul tetto. Gimmy capì cosa aveva in mente di fare il Lupo e quindi preparò un gran pentolone di acqua bollente sul fuoco del camino, così quando il Lupo Cattivo si calò giù dal camino finì dritto in pentola!

Il Lupo gridò dal dolore e scappò via su per la canna fumaria del camino con la coda tutta scottata!

Da quel giorno nessuno dei 3 porcellini vide mai più il Lupo Cattivo. Anche Timmy e Tommy decisero di rimboccarsi le maniche e costruire ognuno una bella casa di mattoni proprio accanto a quella di Gimmy, così tutti i giorni potevano suonare e ballare:

“Siam tre piccoli porcellini siamo tre fratellini. Mai nessuno ci dividerà tra-lalla-la-là”

⚜️ Fine della fiaba ⚜️

prytz
02 Novembre 2025 | 16.38

nel mio unico commento/day, riassumo che (a mio parere) :

- Gasperini aveva da tempo logorato il rapporto, era pacifico e molto giusto che la società non andasse più avanti con lui

- Si apriva un mare di possibilità di portare candidati importanti, attratti dal livello degli ultimi anni e dalla Champions

- Non si è capito perchè si siano fatti sfuggire questa opportunità e quando la scelta - pure tardiva - cadde su Juric la delusione è stata generale e, se inizialmente la narrazione speranzosa può aver fatto breccia su molti di noi che immaginano sempre il meglio per la ns squadra, è diventato chiaro molto presto che l'uomo non ha carisma nè appeal per i giocatori stessi per svolgere questo ruolo

- Sarebbe dovuta bastare la amichevole di Colonia a capire la persona, totalmente passiva e chiusa in sè stessa durante una enorme debacle

- La partita di Parigi , la sua rassegnazione prima e dopo la partita, avrebbe dovuto convincere anche i più refrattari che per il ns. attuale livello non si poteva affidare la squadra a tale mister

- Con la partita di ieri, credo non abbia più trovato un sostenitore razionale nell'intero globo terraqueo; una partita che è stata segnata dalla sua totale passività in qualunque momento della partita, vedi i 4 minuti di recupero con lui silente ed i ns. senza toccare palla . Anche le altre squadre hanno momenti di difficoltà durante le partite, ma poi reagiscono, non mollano e le vincono al 94°

- Invece è del tutto chiaro che lui ha il suo "piano gara", che molte volte è sembrato corretto, con cui la squadra va in campo, però poi il suo lavoro finisce lì; durante le gare lui è uno spettatore del tutto passivo ed anche il piano gara stesso difficilmente cambia in momenti logici e con ancora un pò di tempo da giocare . Ora, di allenatori tanto passivi non ne ricordo nel ns campionato

- Più si avanti peggio è, tra l'altro siamo già lontanissimi da quasi tutte le squadre. E che la ns. Rosa sia forte, tra le primissime del campionato, c'è poco da obiettare ; ma la Ferrari non puoi lasciarla in mano a chi ha guidato quasi sempre una Duna 

- è peggio aspettare anche che con una prova di orgoglio si dovesse far bene e prendere punti a Marsiglia e poi vincere col Sassuolo, cosa comunque non improbabile. Vorrebbe dire ben poco, perchè quando la squadra attraversa momenti di difficoltà si è già visto che non c'è capacità di reazione dalla panchina e quindi dalla squadra.

- Non c'è da aspettare, sappiamo già tutto, ed evitiamo di far perdere altri soldi a Pagliuca e Percassi nell'attesa che il posizionamento della squadra migliori; certo qualche oscillazione in su possiamo averla, ma comunque non c'è modo di sfruttare le potenzialità della Rosa

- sono tante la gare che Juric non ha vinto per mancanza di coraggio; basta ricordare che a Torino in chiaro vantaggio non fece quei cambi che servivano per portarci sul 0 2 . E' proprio una cosa consona, lui non ci pensa neanche a barattare un pareggio con un rischio

E dunque non può esser il ns. mister .

Ammettere l'errore per la Dirigenza è così traumatico  ? Riparate i danni e riparate la tifoseria

marcodea61bg
02 Novembre 2025 | 15.07

Condivido quanto detto da Otis. L'unico punto che non mi trova d'accordo è che la rosa sia da 3°-4° posto. Non sono i soldi spesi a determinare la bontà degli acquisti. Abbiamo (giustamente visto la cifra) venduto il capocannoniere che con i suoi 25 goal ci ha permesso di vincere parecchie partite e di arrivare terzi. Analizziamo gli acquisti del 2025: Maldini, Posch, Sulemana, Krstovic, Musah, Zalewski, Ahanor. Secondo me l'unico valido è Ahanor ma ha 17 anni. Con gli altri acquisti e senza le trovate del Gasp le aspettative devono essere ridimensionate. Il primo problema secondo me è che la dirigenza ha grandi lacune in fase di acquisto giocatori, spende tanto ma compra giocatori non adatti al gioco dell'Atalanta e al livello delle nostre competizioni (Champions). Prima di mettere in discussione Juric sarebbe da fare un dibattito su Luca e D'Amico. Ieri abbiamo giocato con l'Udinese che ogni anno vende i giocatori migliori ma sa acquistare giocatori funzionali al progetto. Per concludere sono d'accordo che i nostri non hanno un gioco, sembra non sappiano cosa fare e come muoversi in campo, ieri camminavano in campo. Nelle prossime due partite Juric deve dimostrare di essere in grado di risollevare la squadra dandole un'identità di gioco e una cattiveria agonistica che fino a oggi non si sono viste. E' pur vero che da inizio 2025 stiamo vedendo la controfigura di Ederson, De Roon ne ha 34 e si vede, i difensori hanno i piedi di piombo e quando una squadra ci aggredisce basso andiamo in panico, in attacco qualcuno è in ritardo di condizione e qualcuno è tanto scarso, ma per il bene nostro e soprattutto per il suo futuro Juric qualcosa si deve inventare. Fosse per me, visto che è il primo anno che abbiamo abbondanza di centrocampisti, proverei con un  3/5/2