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Cate
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Oetzi Moro
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SOTAONOTER
27 Marzo 2020 | 12.37
Lorenz67
27 Marzo 2020 | 11.53

Sinceramente rispettando le opinioni di tutti io la penso l'esatto contrario.

Al di la' che senza nessuna notizia "certa" sul corrente campionato (personalmente credo sia impossibile che riprenda..) mi sembra superfluo ed anche un po' fuori luogo chiedere a percassi di ritirare la squadra.. oggi come oggi questa richiesta non ha alcun senso.. il campionato potrebbe essere dichiarato nullo o cristallizzato alla giornata XY quindi cosa c'entra?

Io se dovessi, oggi come oggi, chiedere qualcosa a Percassi sarebbe un'azione immediata e "pesante" per Bergamo.. potrebbe essere una megadonazione (es. gli 11 milioni del passaggio ai quarti di CL), un aereo di aiuti tramite i suoi contatti commerciali nel mondo, che ne so.. insomma un'azione immediata e concreta che potrebbe salvare ancora tantissime vite di nostri parenti, amici e conoscenti. Ecco personalmente chiederei questo.

Poi per il futuro, se e quando si ripartira', visto che l'Atalanta l'abbiamo sotto la pelle, voglio che ritorni in campo assolutamente... proprio due giorni fa durante la maratona su sky a chi non sono venuti gli occhi lucidi a rivivere certe emozioni, certi goal, certe trasferte... per qualche ora l'enorme tristezza e dolore si e' mischiata con i ricordi e le gioie vissute negli ultimi anni per la Dea..

Ho appena visto la serie The English Game, quel villaggio di poveri operai, a cui era appena stato tagliato il salario e quindi le gia' limitate risorse per la sopravvivenza, che si auto-tassa per poter consentire alla propria squadra di calcio di continuare a giocare... perche' come dice piu' volte il loro nobile avversario: "il calcio e' tutto quello che hanno!"

Lo stesso per noi bergamaschi, il ritorno in campo (quando avverra') sara' uno dei segni tangibili della ripartenza, della rinascita... ed anche solo una volta alla settimana solo Dio sa di quanto avremo bisogno di quei 90 benedetti minuti in cui la nostra mente dimentichera' le difficolta' che dovremo affrontare sulla via del ritorno alla normalita' grazie alle emozioni ed alle gioie che solo quella palla rotonda che rotola nella rete avversaria sa darci.

I nostri amici e parenti scomparsi saranno per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti, e chi tifava Dea sicuramente non avrebbe mai voluto vederci seduti a lutto nel silenzio come le vedove di cento anni fa a pietire compassione e commiserazione cosa che e' agli antipodi del nostro DNA di bergamaschi.

Tutti ci tireremo su le maniche e ripartiremo senza attendere aiuti che non arrivano e promesse politiche da chi ha le mani sporche del sangue dei nostri cari. La Dea sara' il simbolo della nostra rinascita e del nostro ritorno alla normalita', sicuro che se prima i ragazzi in campo sudavano la maglia, dopo questa tragedia che hanno condiviso qui insieme a noi, saranno ancora piu' "bergamaschi dentro"

Lorenz67
27 Marzo 2020 | 11.53

Sinceramente rispettando le opinioni di tutti io la penso l'esatto contrario.

Al di la' che senza nessuna notizia "certa" sul corrente campionato (personalmente credo sia impossibile che riprenda..) mi sembra superfluo ed anche un po' fuori luogo chiedere a percassi di ritirare la squadra.. oggi come oggi questa richiesta non ha alcun senso.. il campionato potrebbe essere dichiarato nullo o cristallizzato alla giornata XY quindi cosa c'entra?

Io se dovessi, oggi come oggi, chiedere qualcosa a Percassi sarebbe un'azione immediata e "pesante" per Bergamo.. potrebbe essere una megadonazione (es. gli 11 milioni del passaggio ai quarti di CL), un aereo di aiuti tramite i suoi contatti commerciali nel mondo, che ne so.. insomma un'azione immediata e concreta che potrebbe salvare ancora tantissime vite di nostri parenti, amici e conoscenti. Ecco personalmente chiederei questo.

Poi per il futuro, se e quando si ripartira', visto che l'Atalanta l'abbiamo sotto la pelle, voglio che ritorni in campo assolutamente... proprio due giorni fa durante la maratona su sky a chi non sono venuti gli occhi lucidi a rivivere certe emozioni, certi goal, certe trasferte... per qualche ora l'enorme tristezza e dolore si e' mischiata con i ricordi e le gioie vissute negli ultimi anni per la Dea..

Ho appena visto la serie The English Game, quel villaggio di poveri operai, a cui era appena stato tagliato il salario e quindi le gia' limitate risorse per la sopravvivenza, che si auto-tassa per poter consentire alla propria squadra di calcio di continuare a giocare... perche' come dice piu' volte il loro nobile avversario: "il calcio e' tutto quello che hanno!"

Lo stesso per noi bergamaschi, il ritorno in campo (quando avverra') sara' uno dei segni tangibili della ripartenza, della rinascita... ed anche solo una volta alla settimana solo Dio sa di quanto avremo bisogno di quei 90 benedetti minuti in cui la nostra mente dimentichera' le difficolta' che dovremo affrontare sulla via del ritorno alla normalita' grazie alle emozioni ed alle gioie che solo quella palla rotonda che rotola nella rete avversaria sa darci.

I nostri amici e parenti scomparsi saranno per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti, e chi tifava Dea sicuramente non avrebbe mai voluto vederci seduti a lutto nel silenzio come le vedove di cento anni fa a pietire compassione e commiserazione cosa che e' agli antipodi del nostro DNA di bergamaschi.

Tutti ci tireremo su le maniche e ripartiremo senza attendere aiuti che non arrivano e promesse politiche da chi ha le mani sporche del sangue dei nostri cari. La Dea sara' il simbolo della nostra rinascita e del nostro ritorno alla normalita', sicuro che se prima i ragazzi in campo sudavano la maglia, dopo questa tragedia che hanno condiviso qui insieme a noi, saranno ancora piu' "bergamaschi dentro"

Lorenz67
27 Marzo 2020 | 11.53

Sinceramente rispettando le opinioni di tutti io la penso l'esatto contrario.

Al di la' che senza nessuna notizia "certa" sul corrente campionato (personalmente credo sia impossibile che riprenda..) mi sembra superfluo ed anche un po' fuori luogo chiedere a percassi di ritirare la squadra.. oggi come oggi questa richiesta non ha alcun senso.. il campionato potrebbe essere dichiarato nullo o cristallizzato alla giornata XY quindi cosa c'entra?

Io se dovessi, oggi come oggi, chiedere qualcosa a Percassi sarebbe un'azione immediata e "pesante" per Bergamo.. potrebbe essere una megadonazione (es. gli 11 milioni del passaggio ai quarti di CL), un aereo di aiuti tramite i suoi contatti commerciali nel mondo, che ne so.. insomma un'azione immediata e concreta che potrebbe salvare ancora tantissime vite di nostri parenti, amici e conoscenti. Ecco personalmente chiederei questo.

Poi per il futuro, se e quando si ripartira', visto che l'Atalanta l'abbiamo sotto la pelle, voglio che ritorni in campo assolutamente... proprio due giorni fa durante la maratona su sky a chi non sono venuti gli occhi lucidi a rivivere certe emozioni, certi goal, certe trasferte... per qualche ora l'enorme tristezza e dolore si e' mischiata con i ricordi e le gioie vissute negli ultimi anni per la Dea..

Ho appena visto la serie The English Game, quel villaggio di poveri operai, a cui era appena stato tagliato il salario e quindi le gia' limitate risorse per la sopravvivenza, che si auto-tassa per poter consentire alla propria squadra di calcio di continuare a giocare... perche' come dice piu' volte il loro nobile avversario: "il calcio e' tutto quello che hanno!"

Lo stesso per noi bergamaschi, il ritorno in campo (quando avverra') sara' uno dei segni tangibili della ripartenza, della rinascita... ed anche solo una volta alla settimana solo Dio sa di quanto avremo bisogno di quei 90 benedetti minuti in cui la nostra mente dimentichera' le difficolta' che dovremo affrontare sulla via del ritorno alla normalita' grazie alle emozioni ed alle gioie che solo quella palla rotonda che rotola nella rete avversaria sa darci.

I nostri amici e parenti scomparsi saranno per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti, e chi tifava Dea sicuramente non avrebbe mai voluto vederci seduti a lutto nel silenzio come le vedove di cento anni fa a pietire compassione e commiserazione cosa che e' agli antipodi del nostro DNA di bergamaschi.

Tutti ci tireremo su le maniche e ripartiremo senza attendere aiuti che non arrivano e promesse politiche da chi ha le mani sporche del sangue dei nostri cari. La Dea sara' il simbolo della nostra rinascita e del nostro ritorno alla normalita', sicuro che se prima i ragazzi in campo sudavano la maglia, dopo questa tragedia che hanno condiviso qui insieme a noi, saranno ancora piu' "bergamaschi dentro"