10/05/2020 | 11.50
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2005, Montolivo lascia l’Atalanta

L'Atalanta e i suoi tifosi - Atalantini.com

Ritiratosi nel corso dell'estate scorsa, Riccardo Montolivo nel corso della sua carriera si è legato solamente a tre maglie diverse, andando un po' in controtendenza rispetto alle dinamiche del calcio moderno in cui si assiste a cambi di casacca con una certa regolarità, senz'altro maggiore rispetto a quanto succedesse in passato. L'inizio, quasi folgorante, è in quell'Atalanta in cui aveva svolto oltre dieci anni di trafila giovanile, con caratteristiche che sembravano indicare un centrocampista dal piglio offensivo. Nel 2003 approda nella prima squadra della Dea, e dopo due stagioni di ottima fattura prova a fare il salto in avanti. Per farlo, sceglie Firenze e la Fiorentina.

E dire che la squadra viola in quel momento non stava passando esattamente il periodo più florido degli ultimi anni: aveva sì completato la risalita rapida verso la massima serie, ma nell'annata precedente aveva altresì rischiato seriamente di tornare subito in Serie B, conquistandosi una sofferta salvezza all'ultima giornata sulla quale poi calerà tempo dopo anche l'ombra di Calciopoli. In quel centrocampista di 20 anni appena, però, il nuovo corso tecnico, che vedeva in panchina la presenza di Cesare Prandelli, individuerà una delle basi sulle quali costruire le nuove fondamenta. Viene preso in due tranche: prima 3,5 milioni per ottenere la comproprietà, poi altri 2 per riscattarlo definitivamente. Nel complesso, si riveleranno soldi ben spesi.

Sì, perché con Montolivo che nel frattempo aveva notevolmente abbassato il proprio raggio d'azione, arretrando di una ventina di metri dalla trequarti alla cabina di regia in mediana, parteciperà da protagonista attivo ad annate fortemente emozionanti per il popolo della Fiorentina, nelle quali la squadra arriverà più volte a conquistare la Champions League (seppur in due circostanze "revocata") ma anche la sorella minore Europa League, in cui fu sfiorata una finale con lo Zenit San Pietroburgo, negata solo dal catenaccio e dalla buona stella dei Rangers ai calci di rigore.

La coda finale, però, non sarà altrettanto esaltante. Negli ultimi anni della sua lunga permanenza nel capoluogo toscano, durata un settennato, si facevano sempre più insistenti le voci di mercato sull'uscita di Montolivo, che però arrivò a rispettare fino in fondo il suo contratto, per lasciare il club poi a costo zero alla scadenza di esso. Un atteggiamento che non suscitò proprio le simpatie, ed è un eufemismo, dell'universo e del popolo gigliato, che non gli perdonò mai il fatto di non aver permesso di monetizzare dalla sua partenza, con destinazione Milan, come si sussurrava ormai da tempo.

Già negli ultimi mesi viola i fischi e le offese si susseguivano regolarmente, e lo stesso sarà per i successivi incroci in rossonero. Alla prima occasione, però, Montolivo si prese la briga di portare in vantaggio il Milan a Firenze, nel campionato 2012/13, rubando palla al suo successore Pizarro e involandosi verso la rete dello 0-1, anche se poi lo stesso Pek finì per segnare su rigore in un emozionante incontro terminato sul 2-2. In poco tempo però si ingrigirà anche l'avventura al Milan, e Montolivo finirà piano piano sempre più ai margini dei rossoneri, fino ad un contestato addio al calcio da giocatore tenuto per mesi fuori rosa, e al quale Gattuso non consentiva neanche di allenarsi in gruppo.

fonte tmw.com

By marcodalmen
16 commenti
magallanes1
10 Maggio 2020 | 16.20

Ha avuto una crescita esponenziale e poi non è riuscito a mantenere il suo livello, ricordo una sua partita in Champions con la viola contro il bayern.. Andando a bene vedere a iniziato a calare già nell ultimo anno a Firenze, quando ha conosciuto quella che è diventata sua moglie

Pablo79
10 Maggio 2020 | 15.59

Quando gli si è chiesto qsa in più è emerso il suo limite caratteriale, tecnicamente non si discute (era un pupillo di Favini) ma quando c'era da matterci qsna in più sul piano carismatico sembrava aver paura 

Oiggaiv
10 Maggio 2020 | 15.18

bravo ragazzo, buon  giocatore,mai trascinatore.

Magica Dea
10 Maggio 2020 | 14.30

Anche a me non piaceva tanto come giocatore ma non si può dire che era scarso dai..........lo testimonia comunque la dignitosa carriera 

Mauri62
10 Maggio 2020 | 14.24

Poteva fare molto meglio . POCA FAME.

madonna

In risposta a: Mauri62

10 Maggio 2020 | 14.35

La penso come te.


Pensavo facesse di più....


Tra un po' si dirà  chi??!!


 


 

dolcissimo
10 Maggio 2020 | 13.42

Ha sfruttato gli ingaggi e le scadenze come meglio non poteva,vivra di rendita

Stay-behind
10 Maggio 2020 | 13.23

Ragazzo con cultura, valori ed educazione di livello superiore , non a caso tra i prediletti di Favini.


Poco amato dai media , dai social e ahimè anche qui dentro.


Contribuì in maniera rilevante alla promozione con Mandorlini mettendo in luce classe e tecnica. 
Poi nel calcio la componente fisico-atletica ha prevalso, i ritmi si sono alzati e negli ultimi anni, con un Milan allo sfacelo, ha fatto più fatica.
Con la Fiorentina ricordo ottime partite in Champions.


Se i numeri hanno un valore qui ci sono quasi cento partite tra le varie nazionali, che potevano essere di più senza l'infortunio prima del mondiale 2014 e quasi una cinquantina nelle coppe europee. Parlare di grigiore è forse un po' ingeneroso. IMHO


.


 


 

Brasa

In risposta a: Stay-behind

10 Maggio 2020 | 14.43

sono d'accordo, han sempre scambiato l'educazione per poca determinazione... per me ha sempre fatto bene con noi (ricordiamoci anche che aveva 20 anni quando è stato ceduto, e veniva da 2 campionati da titolare o quasi) e lo ricordo con piacere.


mi spiace per la gogna mediatica che ha sempre subito ma immagino che se ne farà una ragione.


 

ste63neroblu
10 Maggio 2020 | 13.14

Ah meno male... temevo che arrivasse anche lui oltre alle voci sul Jack...

DEA62FM
10 Maggio 2020 | 12.58

Come persona niente da dire bravo ragazzo... Come calciatore... Lasa pert... Un bradipo 

ReMo
10 Maggio 2020 | 12.52

Personaggio e carriera piuttosto velate. Non capisco perchè, a dispetto delle rosee promesse, si sia immerso nel grigiore e ci sia rimasto.

ragnorosso

In risposta a: ReMo

10 Maggio 2020 | 15.33

Grigiore non mi sembra.


Uno che ha cmq fatto la sua "porca" carriera definirlo grigiore oltre che irrispettoso mi sembra poco calzante..


 


ReMo

In risposta a: ragnorosso

10 Maggio 2020 | 18.33

Una carriera così, visto che ha mancato le migliori opportunità, la definirei 'parca'.

SOTAONOTER
10 Maggio 2020 | 12.36

Ricordo che il giorno prima del trasferimento, c'era qualcuno di noi che parlava con suo padre sotto la tribuna di Zingonia, e lui negava nella maniera piu' assoluta che il figlio avrebbe cambiato casacca.

emiliano
10 Maggio 2020 | 12.36

Mortolivo