28/06/2025 | 13.20
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A piedi da Roma fino a casa Fiorita. L’omaggio con la maglia della Dea

Francesco BUJA dal Quotidiano di Puglia - Lecce

LECCE – A piedi da Roma fino al Salento provando ancora l'amarezza per la morte di Graziano Fiorita, il fisioterapista del Lecce calcio deceduto improvvisamente il 24 aprile scorso a Coccaglio, dove la squadra giallorossa era in ritiro in preparazione della partita in casa dell’Atalanta.

Claudio Allievi, settantenne di Arcene, paesino in provincia di Bergamo, ex allenatore nelle serie dilettantistiche e già impegnato nella sezione provinciale della Figc anche come responsabile della pedata femminile, è giunto a Lecce percorrendo la Via Francigena, recando la maglietta dell’Atalanta.

Arriverà a Santa Maria di Leuca transitando anche da Otranto e Tricase, ma l’altra sera si è diretto a Copertino. Tappa a casa Fiorita, per omaggiare la moglie e i quattro figli del “gigante buono”, la cui dipartita è stata seguita dalle critiche alla Lega calcio circa il rinvio a breve termine della partita di Bergamo, ma ricompattò l’ambiente giallorosso allora segnato dai malumori per l’andamento della squadra allenata da Giampaolo.

Dunque Claudio aveva cominciato il cammino della Via Francigena due anni fa, andando dal Colle del Gran San Bernardo a Roma, viaggio poi sospeso per impegni calcistici, ma ripreso il 19 maggio scorso. «Mi ha impressionato questa disgrazia – spiega il tifoso bergamasco – e sono sempre dalla parte degli uomini che non si vedono ma contano tanto, perché tengono lo spogliatoio unito. E quindi, poiché avevo deciso di percorrere la Via Francigena, io e i miei amici del gruppo “Dea in gir”, coi quali vedo le partite dell’Atalanta, abbiamo deciso di portare la maglia della nostra squadra alla moglie di Graziano».

Iniziativa caldeggiata anche da un amico di Claudio, anch’egli arcenese e vecchia conoscenza del Lecce: Giancarlo Ferrari, prolifico attaccante dei giallorossi dal 1972 al 1974, in serie C. «A Bergamo si parla ancora di questa tragedia – riferisce Allievi – perché la nostra città è stata colpita dalle morti causate dal Covid, quindi la popolazione, quando succede una disgrazia, la sente come un caso nostro. I ragazzi che vanno in curva sono meravigliosi, per il rispetto che portano verso queste situazioni».

Già, i tifosi bergamaschi espressero solidarietà a quelli giallorossi e al club salentino. Il pullman della squadra pugliese arrivò al “Gewiss Stadium” fra gli applausi dei sostenitori avversari. Claudio ricorda: «Abbiamo provato un grande rispetto per il popolo di Lecce, è sorto naturale. La nostra curva ha buttato i fumogeni in campo come segno di disprezzo verso la Lega calcio, perché davanti alla morte non ci si comporta come è stato fatto».

E dunque l’ennesimo cammino di fede affrontato dal tifoso nerazzurro, questo che si conclude a Leuca, ha rappresentato l’occasione per scrivere un’altra pagina delicata, densa di umanità, sull’ormai noto amaro racconto: Allievi, accompagnato da Walter Iurlano, nipote dell’indimenticato presidente della prima ascesa del Lecce in Serie A, ha raggiunto la signora Azzurra. Incontro commovente, la donna ha impressionato per l’invidiabile forza d’animo. Reggendo la più piccola rappresentante della nidiata ha ricevuto la maglia nerazzurra. Su cui è stampato ovviamente il nome del compianto ragazzone che, a dispetto delle temperature invernali, era a bordo campo sempre indossando la maglietta a maniche corte. Animato da una eccezionale passione giallorossa.

«Graziano – ha commentato la donna – lo stanno onorando da ogni parte d’Italia: ogni giorno ricevo ossequi e lui sarà felice di questo. Per noi è dura ma siamo orgogliosi di averlo avuto nella nostra vita, è stato un esempio importante per tutti».
La maglia: «La mettiamo insieme a tutte le altre della collezione; che saranno dei suoi figli».

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