A piedi da Roma fino a casa Fiorita. L’omaggio con la maglia della Dea
Francesco BUJA dal Quotidiano di Puglia - Lecce
LECCE – A piedi da Roma fino al Salento provando ancora l'amarezza per la morte di Graziano Fiorita, il fisioterapista del Lecce calcio deceduto improvvisamente il 24 aprile scorso a Coccaglio, dove la squadra giallorossa era in ritiro in preparazione della partita in casa dell’Atalanta.
Claudio Allievi, settantenne di Arcene, paesino in provincia di Bergamo, ex allenatore nelle serie dilettantistiche e già impegnato nella sezione provinciale della Figc anche come responsabile della pedata femminile, è giunto a Lecce percorrendo la Via Francigena, recando la maglietta dell’Atalanta.
Arriverà a Santa Maria di Leuca transitando anche da
Otranto e Tricase, ma l’altra sera si è diretto a Copertino. Tappa a casa
Fiorita, per omaggiare la moglie e i quattro figli del “gigante buono”, la
cui dipartita è stata seguita dalle critiche alla Lega calcio circa il
rinvio a breve termine della partita di Bergamo, ma ricompattò l’ambiente
giallorosso allora segnato dai malumori per l’andamento della squadra
allenata da Giampaolo.
Dunque Claudio aveva cominciato il cammino della
Via Francigena due anni fa, andando dal Colle del Gran San Bernardo a Roma,
viaggio poi sospeso per impegni calcistici, ma ripreso il 19 maggio scorso.
«Mi ha impressionato questa disgrazia – spiega il tifoso bergamasco – e sono
sempre dalla parte degli uomini che non si vedono ma contano tanto, perché
tengono lo spogliatoio unito. E quindi, poiché avevo deciso di percorrere la
Via Francigena, io e i miei amici del gruppo “Dea in gir”, coi quali vedo le
partite dell’Atalanta, abbiamo deciso di portare la maglia della nostra
squadra alla moglie di Graziano».
Iniziativa caldeggiata anche da un
amico di Claudio, anch’egli arcenese e vecchia conoscenza del Lecce:
Giancarlo Ferrari, prolifico attaccante dei giallorossi dal 1972 al 1974, in
serie C. «A Bergamo si parla ancora di questa tragedia – riferisce Allievi –
perché la nostra città è stata colpita dalle morti causate dal Covid, quindi
la popolazione, quando succede una disgrazia, la sente come un caso nostro.
I ragazzi che vanno in curva sono meravigliosi, per il rispetto che portano
verso queste situazioni».
Già, i tifosi bergamaschi espressero
solidarietà a quelli giallorossi e al club salentino. Il pullman della
squadra pugliese arrivò al “Gewiss Stadium” fra gli applausi dei sostenitori
avversari. Claudio ricorda: «Abbiamo provato un grande rispetto per il
popolo di Lecce, è sorto naturale. La nostra curva ha buttato i fumogeni in
campo come segno di disprezzo verso la Lega calcio, perché davanti alla
morte non ci si comporta come è stato fatto».
E dunque l’ennesimo cammino
di fede affrontato dal tifoso nerazzurro, questo che si conclude a Leuca, ha
rappresentato l’occasione per scrivere un’altra pagina delicata, densa di
umanità, sull’ormai noto amaro racconto: Allievi, accompagnato da Walter
Iurlano, nipote dell’indimenticato presidente della prima ascesa del Lecce
in Serie A, ha raggiunto la signora Azzurra. Incontro commovente, la donna
ha impressionato per l’invidiabile forza d’animo. Reggendo la più piccola
rappresentante della nidiata ha ricevuto la maglia nerazzurra. Su cui è
stampato ovviamente il nome del compianto ragazzone che, a dispetto delle
temperature invernali, era a bordo campo sempre indossando la maglietta a
maniche corte. Animato da una eccezionale passione giallorossa.
«Graziano
– ha commentato la donna – lo stanno onorando da ogni parte d’Italia: ogni
giorno ricevo ossequi e lui sarà felice di questo. Per noi è dura ma siamo
orgogliosi di averlo avuto nella nostra vita, è stato un esempio importante
per tutti».
La maglia: «La mettiamo insieme a tutte le altre della
collezione; che saranno dei suoi figli».


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