Adesso serve il tackle del Tone?
Una crisi senza precedenti nella storia recente: il presidente seppe dare la scossa all’inizio dell’era Gasp, dopo 4 ko nelle prime 5 partite. Ci vuole il bis
L’ultima volta che l’Atalanta aveva incassato 3 sconfitte di fila, poi salite a 4, risaliva a 11 anni fa. In casa, la squadra non vince dal 22 dicembre (4 pareggi e 3 sconfitte) e non segna da 465’: aveva fatto peggio soltanto nel 2004/05 (491’) e nel 2000-01 (480’). Si è inceppato il secondo attacco del campionato (63 reti), a secco negli ultimi 270’ anche se allinea il capocannoniere Retegui (27 gol fra Serie A, coppe e Nazionale); il Pallone d’oro africano Lookman (19, Nigeria compresa) e il talentuoso De Ketelaere (11). È il paradosso di una squadra che conta comunque 8 punti in più rispetto a un anno fa e, appena 30 giorni or sono, ha maramaldeggiato in casa Juve, infliggendole un durissimo 4-0. Adesso, invece, mette a repentaglio la qualificazione alla Champions dopo essere stata anche in testa, in orbita scudetto con Inter e Napoli, stabilmente terza, prima che le altre le piombassero addosso.
Atalanta in crisi: Percassi chiamato a dare una sveglia alla squadra
Bisogna dare i numeri per capire che cosa stia succedendo alla Dea della corsa che si è bloccata, in preda alla repentina crisi del nono anno gasperiniano. I numeri schiacciano le parole. L’allenatore ha definito "una stupidata " l’accusa di avere destabilizzato la squadra con gli annunci di non voler rinnovare il rapporto con il club, sebbene parlare di rinnovo sia improprio, essendo il contratto in scadenza il 30 giugno 2026. Il 22 febbraio, a 13 giornate dalla fine, Gasp dichiara: "C’è un inizio e una fine, vedremo a fine anno se andare a scadenza o interrompere" . Dopodiché, l’Atalanta vince 5-0 a Empoli, pareggia 0-0 in casa con il Venezia e trionfa a Torino. Il 24 marzo, trascorsi otto giorni dallo 0-2 con l’Inter, ricevendo il Premio Bearzot al Foro Italico, Gian Piero sbotta: "A chi non piacerebbe allenare la Roma? La Roma è come la Nazionale". A seguire: sconfitta a Firenze e sconfitta in casa con la Lazio; cambi infelici in corso d’opera, Retegui e Lookman sostituiti quando stai perdendo. Addirittura, cambi sbagliati in partenza fra Ede(rson) che deve uscire, ma al suo posto viene richiamato Ade(mola). Gag gialappesca, ma a Bergamo non riso nessuno. La verità? Per la prima volta da quando è cominciata l’Età dell’Oro, Gasperini viene messo in discussione da una parte della tifoseria, attonita testimone della crisi. Inattesa, imprevista e perciò ancora più bruciante. Dal 14 al 20 aprile, in 80 sale italiane verrà proiettato il film “Una vita da Dea”, emozionante cavalcata sulla conquista dell’Europa League. Una seconda vita da Dea è ancora possibile. Risulta che Percassi, un tempo stopper arcigno, entri in tackle scivolato su allenatore e squadra, per dare la sveglia. Come quando, agli albori bergamaschi, Gasp perse le prime quattro partite su cinque e lo salvò il presidente. Fu allora che partì la scalata. Può ancora ricominciare. Adesso o non più.
fonte Xavier Jacobelli da tuttosport.it
