12/03/2024 | 20.16
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Arrivano multe fino a 5mila euro per chi guarda partite e film sui siti pirata

Linea dura. Nessuno sconto per chi utilizza siti pirata per guardare illegalmente partite in streaming di calcio, oppure film e serie tv. "Il modo migliore per combattere la pirateria è contrastare le associazioni criminali, ma anche quelle legali che fanno business rubando proprietà intellettuali e diritti di altri". È l'inizio di un post, pubblicato su LinkedIn da parte del commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) Massimiliano Capitanio, per annunciare l'arrivo di una serie di provvedimenti nei confronti di chi utilizza contenuti piratati. Con multe che possono arrivare anche fino a 5mila euro.

"Purtroppo una tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti del pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple ma anche dai portali Amazon", oltre che "gli utenti dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca (che ancora non collaborano come dovrebbero)", ha scritto Capitanio. Entrando, poi, in quello che è il dettaglio dei possibili provvedimenti: "A breve arriveranno sanzioni da 150 a 5000 euro, e questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario, anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla (utente avvisato...)".

La legge contro la pirateria online
Nel luglio scorso, il Senato ha approvato all'unanimità il disegno di legge per contrastare la pirateria online, per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita in rete di contenuti tutelati dal diritto d'autore. Sono previste multe salate. In situazioni particolarmente gravi e urgenti, come ad esempio la trasmissione illegale di eventi in diretta, film, programmi di intrattenimento, eventi sportivi o altri contenuti di grande interesse pubblico, l'Agcom può ordinare ai fornitori di servizi di bloccare l'accesso a questi contenuti. Chi diffonde i contenuti illegalmente non rischia solo una sanzione pecuniaria fino a 15mila euro, ma anche la detenzione, che da sei mesi può arrivare fino a tre anni di carcere.

Tempi duri per i furbetti del cosiddetto "pezzotto", ma anche per chi usa alcune app scaricate da PlayStore, AppStore e Amazon, dunque. Dal 1° febbraio, inoltre, è attiva la piattaforma "Piracy Shield", gestita dall'Agcom, per individuare e segnalare i responsabili, chi diffonde i contenuti illeciti e chi ne fruisce.

Verso questa tipologia di interventi anti pirateria si sta muovendo anche la Spagna, come riportato ancora dal commissario dell'Agcom. Un'ordinanza del tribunale del commercio di Barcellona, infatti, potrà obbligare gli operatori internet locali (tra cui, ad esempio, Telefónica, Vodafone, Orange, MásMovil e Digi) a informare le autorità competenti fornendo i dati e le informazioni di coloro che si collegano ai server che trasmettono contenuti considerati illegali.

 

today.it

Illustrazione Stock Soccer ball or football ball with pirate flag, 3D  rendering | Adobe Stock
By staff
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