06/05/2025 | 11.52
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Ceferin spara a zero sugli stadi italiani


Due articoli sullo stesso argomento, su tmw.com, tratti da intervista Mediaset



Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin ha parlato ai microfoni di SportMediaset soffermandosi sui temi attuali del calcio europeo e dando il suo punto di vista, preciso e diretto, sullo stato degli stadi italiani paragonati a quelli del resto d'Europa:

La UEFA è soddisfatta della nuova Champions League?
"Si, siamo più che soddisfatti. Il nuovo format ha avuto super successo, tutti quelli che amano il calcio e capiscono di calcio hanno capito che questa stagione è stata fantastica. Penso che chi abbia criticato ora abbia capito di aver sbagliato. Poi se lo vogliono ammettere è un altro discorso…".

San Siro bocciato per ospitare la finale di Champions del 2027?

"Le infrastrutture italiane legate al calcio sono una vergogna. L'Italia è uno dei paesi più grandi dal punto di vista calcistico, con Mondiali, Europei e Champions League vinte. Allo stesso tempo però, rispetto agli altri grandi paesi del calcio, avete di gran lunga le infrastrutture peggiori. Ad essere sincero sono un po' stufo di queste discussioni italiane sugli stadi, perché rimangono sempre e solo discussioni. Spero che l'Italia faccia qualcosa per gli stadi, i club hanno bisogno di un aiuto dal governo e dalle istituzioni. I privati devono investire. E' ora di fare qualcosa, perché gli stadi sono terribili".

I troppi impegni e i calendari congestionati?
"Da un lato ci sono i club che vogliono essere sostenibili e hanno bisogno di sempre più partite per avere introiti, dall'altro ci sono i giocatori che giocano troppo e rischiano infortuni. E' una sorta di circolo vizioso".

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Chiacchiere, una miriade di chiacchiere, e pochi, pochissimi fatti. Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, ha tuonato e attaccato l'Italia sugli stadi e viste le condizioni della maggior parte degli impianti di Serie A, e non solo, ci sentiamo di dire che il numero uno del massimo organismo di governo calcistico europeo abbia pienamente ragione. Troppa burocrazia per arrivare alla ristrutturazione, alla demolizione o alla costruzione di nuovi stadi, con il governo e le istituzioni che dovrebbero aiutare chi vuole investire ma che, al contrario, rischiano di frenare i vari imprenditori.

L'attacco di Ceferin.
Il presidente della UEFA è stato molto chiaro: "A essere sincero sono un po' stufo di queste discussioni italiane sugli stadi, perché rimangono sempre e solo discussioni. Spero che l'Italia faccia qualcosa per gli stadi, i club hanno bisogno di un aiuto dal governo e dalle istituzioni. I privati devono investire. È ora di fare qualcosa, perché gli stadi sono terribili". E come dargli torto su tutti questi punti? Tutto va a rilento, da anni ormai sentiamo discussioni su San Siro, sul Flaminio, sul Franchi (che adesso è in fase di ristrutturazione) e su tanti altri impianti che sono ormai logori oppure addirittura desueti.

Il momento di agire.
Negli scorsi anni abbiamo visto la Juventus arrivare a dama prima di tutti, con la costruzione dello Stadium, e anche grazie al nuovo impianto il club bianconero è stato protagonista in Italia e in Europa, con il fatturato del club che è cresciuto a dismisura. Poi è stato il turno di Udinese, Frosinone e Atalanta, che hanno ristrutturato gli stadi già esistenti. E le altre? Tante chiacchiere, pochi fatti, o almeno molto a rilento su tutto. Euro 2032 è una opportunità, incredibile, con la scadenza della consegna della lista dei cinque stadi che potranno ospitare l'Europeo fissata al 1 ottobre 2026. Entro quella data sarà fondamentale aver agito, almeno sui progetti. Perdere questa occasione sarebbe, sportivamente parlando, un dramma ed è arrivato il momento di fare fronte comune per permettere al calcio italiano di fare un grosso passo in avanti. Ceferin ha ragione, adesso la palla passa all'Italia, che deve rispondere presente.

By staff
18 commenti
snowman
06 Maggio 2025 | 17.30

In Italia il problema maggiore è la chiusura nella sostanza a qualsiasi iniziativa privata in tal senso. Quei pochi che ci provano trovano solo porte chiuse il più delle volte da politici paraculo. Da noi Il Tone per essere in itaglia ha fatto un miracolo

IVANO62
06 Maggio 2025 | 16.00

Fiorentina docet 

bna75
06 Maggio 2025 | 15.22

In Italia non si riesce a dare il nome ad un piazzale fuori dallo stadio, ripiegando sul pisciatoio dei cani. 

Fa 'n po' te... 

TheMajor
06 Maggio 2025 | 14.00

soldi pubblici per gli stadi? ma anche no

Grazie Presidente

PrimaLaDea

In risposta a: TheMajor

06 Maggio 2025 | 14.25

Concordo sul denaro, riguardo alla burocrazia invece ha perfettamente ragione

CRI BG
06 Maggio 2025 | 13.59

In ItaGlia per avere stadi nuovi , certe super squadre, devono sperare e pregare che vengano assegnati i mondiali al nostro paese! Poi con soldi pubblici saranno tutti li a piangere per farseli rifare!!...le nostre big!!  Fanno pena

unodibergamo
06 Maggio 2025 | 13.36

Sugli stadi ha ragione, sui troppi impegni e calendari congestionati prende una topica clamorosa perché essere sostenibili non implica per forza di cose un aumento degli introiti (e quindi del numero di partite) bensì una strategia (anche) per minimizzare i costi, strategia che nessuno o quasi ha implementato in modo efficace

romy67
06 Maggio 2025 | 13.14

Non mi è simpatico, ma al ga resù.

snake1907
06 Maggio 2025 | 12.25

Vergogna è proprio il termine giusto

Ganda
06 Maggio 2025 | 12.24

Di soldi pubblici NON SE NE PARLA NEMMENO !!! Fate come PP, cacciate il vostro grano !

Lo Stato DEVE migliorare la burocrazia e non solo per gli stadi….

PS il ns poteva essere molto meglio se la burocrazia non rompeva per una facciata di mxxxx con nessun valore storico , come hanno invece spacciato per i propri clientelari interessi

Pechinese

In risposta a: Ganda

06 Maggio 2025 | 13.56

purtroppo gli unici lavori in corso sono tutti a carico dello stato (venezia taranto firenze lecce tra i piu famosi)

Teo1907

In risposta a: Ganda

06 Maggio 2025 | 13.58

Già il fatto che nel nostro stadio vengano tutelate due tribune fatiscenti (una a ricordare i tempi del fascio ?? ma dai non scherziamo) che manco fossero dei reperti archeologici di rara importanza, la dice lunga sulla burocrazia italiana....

Claudiopaul70

In risposta a: Teo1907

06 Maggio 2025 | 14.06

Cosa ghe' entra il fascio?? Allora buttiamo una bomba atomica su Latina e stiamo sereni

Teo1907

In risposta a: Claudiopaul70

06 Maggio 2025 | 16.45

era per dire che sono tribune anacronistiche che potevano essere buttate tranquillamente giù. Solo che la sovraintendenza nostrana tutela pure le schifezze....

snowman

In risposta a: Teo1907

06 Maggio 2025 | 17.33

Pienamente d'accordo. Ditemi ad oggi quali vantaggi ha portato il mantenere quelle due tribune. Un mistero

Lorenz67
06 Maggio 2025 | 12.21
il discorso non fa una piega... ma che lo stato debba mettere montagne di soldi per stadi che sono dei debiti eterni (per le casse pubbliche) anche no ziobon... ce ne sono di priorita' prima di buttare montagne di milioni di euro pubblici come successe per i mondiali del 1990 e sappiamo tutti come sono andati a finire... a distanza di pochi anni erano gia' uno schifo unico... allora i signori pieni di debiti che pero' fanno carte false per vincere e danno stipendi da 10-15-20 milioni l'anno ai giocatori, che se lo costruiscano loro lo stadio come hanno fatto tante societa' all'estero altro che chiedere sempre i soldi del contribuente e poi sperperare a piu' non posso..... 
Tony1907

In risposta a: Lorenz67

06 Maggio 2025 | 12.37
Per me con la parola aiutare non intende che lo stato debba metterci soldi suoi, giustamente, sarebbe una bestemmia, ma che le istituzioni favoriscano l'ammodernamento o la costruzione di nuovi stadi. A Bergamo per esempio sono riusciti a fare qualcosa di buono senza che lo stato tirasse fuori dei soldi.
abroatan
06 Maggio 2025 | 12.01

Ha ragione al 100% , gli stadi italiani sono una porcheria  e lo stato non aiuta in questo;non dico che devono tirar fuori soldi ma semplificare la burocrazia  e permettere velocemente la ristrutturazione o la costruzione di uno nuovo.

Tanto di cappello al nostro Percassi per quello che ha fatto  a Bergamo