19/04/2020 | 11.20
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Diamo una mano a chi vuol descrivere l'Atalantinità

SO FOOT Statistics on Twitter followers | SocialbakersSono Lucas Duvernet-Coppola e sono un giornalista francese.
 
Lavoro per il mensile di calcio, cultura e società So Foot.
 
So Foot appartiene ad un gruppo stampa indipendente, So Press, ed esiste dal 2002. Parla di calcio in quanto oggetto culturale, e fenomeno di società.

Mi permetto di scrivervi oggi perché per il prossimo So Foot, vorrei raccontare la partita della Dea conto il Valencia a San Siro. Non solo perché viene considerata come "la partita zero", ma per raccontare il simbolo di 40 000 Atalantini a San Siro mentre le milanesi stavano guardando la partita in televisione.

 
Vorrei raccontare, attraverso questa partita, le vecchie trasferte negli anni 80 e 90 a San Siro, ma anche la stagione strepitosa della Dea. Vorrei raccontare 40 000 Bergamaschi a San Siro, parlando con personne che erano alla partita, ed altre che mi potrebbero parlare del passato, e di come le cose sono cambiate per l'Atalanta, fino ad essere l'unica Lombarda in Champions quest'anno.
 
Mi potreste dare una mano? Si tratta poi solo di parlare al telefono, o via mail, con Atalantini doc che mi possano parlare dell'Atalantinità.
 
Grazie mille, spero la vostra risposta risulterà positiva,
 
 
Lucas Duvernet-Coppola
 
 
Per mettervi in contatto con Lucas potete scriverci a webmaster@atalantini.online, vi metteremo noi in contatto con lui
By staff
40 commenti
ReMo
21 Aprile 2020 | 12.14

Spesso considero la fortuna che mi è toccata, nel nascere bergamasco ed ogni volta che abbraccio con lo sguardo, le mura e la città alta, mi sento ricco ed orgoglioso di quella che considero una mia proprietà ed eterno oggetto del mio affetto. Negli anni ho condiviso la grandezza dei personaggi bergamaschi che hanno dato lustro alla città, a partire da papa Giovanni, che ha racchiuso tutto il mondo nella prospettiva bergamasca. Bergamo è un'istituzione che si basa sul lavoro e su di una generosità che ci ha resi benemeriti ed amati da tutti coloro che incocciano nelle sciagure più grandi, perchè il nostro grande cuore ci conduce dove qualcuno ha bisogno di noi. Ci definiscono chiusi ed un poco ombrosi, ma chi ci conosce ha multiplato in questi attributi il nostro grande calore e la nostra reale ospitalità. L' Atalanta è dvenuta, nel corso degli anni, il nostro simbolo più eclatante. Atalanta è la fede, l'amore e l'orgoglio che ci affratella e che porta nel mondo la nostra filosofia di vita. Arrivata a grandi vette di gioco e di charme, ha vissuto, con pari dignità, tempi difficili e tribolazioni, superandole alla bergamasca, senza cedimenti, con fede e determinazioneo ed oggi, in particolare, coagula i nostri sentimenti migliori e ci unisce in un abbraccio sincero, in un inno alla vita ed a quanto di più bello e più sacro la anima. La piccola, grande Bergamo e la sua Atalanta torneranno a vivere, con slancio e positività, anche dopo questa tragedia, ci dobbiamo contare !!

ste63neroblu
20 Aprile 2020 | 09.46

La mia atalantinità nasce con il mitico Ezio Gol Bertuzzo, in Curva c'erano i Commandos e le Bigate Nerazzurre e proseguito poi con l'Atalanta di Titta Rota e gli spareggi di Genova, dove noi eravamo alleati con i Doriani (conservo ancora una sciarpa blucerchiata scambiata con la mia) e dall'altra parte i tifosi del Cagliari che era alleato con i Genoani. Poi alterne vicissitudini in A ed in B con l'Atalanta del Mondo e di Glen Stromberg, ma anche con la cavalcata in Coppa. Chiaro che di questi tempi per i miei figli è più facile tifare Atalanta, ma io sono sempre stato orgoglioso di tifare per la squadra della mia città!!!

Raindog
19 Aprile 2020 | 21.55

Abito a 50 chilometri dallo stadio. Da ragazzino la domenica prendevo la corriera per andare all'Atalanta. Il ritorno a casa rigorosamente in autostop. Bene, nonostante il  mio aspetto decisamente "sui generis" e poco raccomandabile, la mia sciarpa neroazzurra mi garantiva un rapido e confortevole rientro al paesello, discorrendo accoratamente della dea con il benefattore di turno. Questa era per me l'atalantinità, che pervade il territorio, che mi faceva sentire parte di un tutto, nonostante tutto. 

Oiggaiv

In risposta a: Raindog

19 Aprile 2020 | 23.40

fantastico.....idem per me.


50 km in pulmann e visto che non sempre arrivavo in tempo alla stazione ritorno in autostop


a volte mi toccava strappare 3\4 passaggi.....e non sempre la testolina alla led zeppelin aiutava......ma la sciarpa si.


papimisci
19 Aprile 2020 | 21.13

Ciao Lucas, atalantinità?


Chiedi ha un bergamasco di dirti 5 cose che rappresentano Bergamo e ti dirà Città alta, Papa Giovanni XXIII,i magüt (muratori), gli alpini ma sopratutto ATALANTA


 

ste63neroblu

In risposta a: papimisci

20 Aprile 2020 | 09.35

aggiungerei anche ol Gimondi.

glenngrant
19 Aprile 2020 | 20.32

Un amico straniero la prima volta che ci siamo conosciuti mi chiede . 
Che squadra tifi? 
atalanta. 
lui mi chiede a chi tifo davvero( eravamo in b).


io non rispondo e lo guardo male. 

amo il calcio , ma tra un allenamento dell Atalanta  e una finale di Champions league non ho dubbi.


Atalanta il resto avanza!!


 


 


 

zioe
19 Aprile 2020 | 19.55

Mia nonna fino alla fine non vedeva,l ora che arrivasse la domenica x seguire l atalanta e tutto il calcio minuto x minuto....donna tutta casa religione e atalanta......

SergiodeBrusa
19 Aprile 2020 | 19.53

Complimenti ragazzo avete già detto tutto voi su ciò che significa l Atalantinità.


Vero quello che dice mapi-ba e cioè che l Atalanta da noi è amata come se fosse una figlia e come una figlia ci può dare  delusioni , soddisfazioni a volte ci farà arrabbiare ma non smetteremo mai di amarla .


Vero quello che afferma GNKY e cioè che per la Dea si disposti a fare qualsiasi cosa anche a percorrere 400 km , cose che neanche per una donna. ...


Vero anche ciò che scrive oscar  ,l Atalanta è  trasversale :


ho amici atalantini di destra e  di sinistra , proletari e  borghesi ,atei e credenti ,bergamaschi e non ,giovani e anziani .


Esiste qualcuno o qualcosa che possa unire pensieri politici  ,ceti sociali e  stili di vita tanto diversi ?


Personalmente poi non ho nemmeno avuto bisogno che qualcuno mi tramandasse la passione .Genitori a cui il calcio non piaceva , nessun atalantino tra zii e cugini,  nessun compagno di classe all epoca tifoso della Dea , eppure da quando ho iniziato a seguire il calcio l attrazione per questi colori è stata fortissima. 


Prima presenza allo stadio grazie ad un vicino di casa mezzo cieco a cui Dio solo sa come avevano fatto a rinnovare la patente , ogni viaggio con lui era un rischio per l incolumità. 


Poi ho iniziato ad andarci in treno  e bus di linea e successivamente in motorino. 


Ho incontrato diversi amici grazie all Atalanta e non mi vergogno a scrivere che se non fosse esistita  la Dea la mia vita sarebbe stata più vuota e triste .

95Frank

In risposta a: SergiodeBrusa

19 Aprile 2020 | 22.01

SergiodeBrusa: "...... non mi vergogno a scrivere che se non fosse esistita la Dea la mia vita sarebbe stata più vuota e triste"


 


Complimenti!


Con una frase, sei riuscito a dire tutto.

Boh
19 Aprile 2020 | 19.49

idem la mia mamma morta da tanti anni ed anziana non come tua nonna ma di anni ne aveva 92,mai vistA UNA PARTITA, APPENA MI VEDEVA CHIEDEVA COSA HA FATTO ATALANTA? non ci crederai ma quando perdeva stessa risposta della tua 

Max57
19 Aprile 2020 | 17.25

Per avere l'Atalantinità, in realtà non serve per forza essere una persona che va tutte volte all'Atalanta a vedere la partita. Conosco bergamaschi che non ci sono mai andati ma si roconoscono comunque come atalantini. Ti faccio un esempio di mia nonna bergamasca in vita fino a 98 anni, che quando  andavo a trovarla dopo avermi dato il bacio di benvenuto prima di sapere altro mi chiedeva..." Cosa ha fatto l'Atalanta". Era una sua consuetudine non sapeva nulla di calcio o che squadre vi fossero nel campionato ma l' Atalanta faceva parte dell'ambiente bergamasco e essendo ormai avanti negli anni e uscendo poco di casa voleva conoscere quello che succedeva a Bergamo e l'Atalanta era parte di Bergamo. La risposta che mi dava se gli dicevo che aveva perso era " perché i è di lasarù", (perché sono lazzaroni) in riferimento al fatto che i giocatori non si erano impegnati abbastanza pet tenere alto il nome della città. Spero sia stata esausta la cosa.  Saluti a tutti gli Atalantini...


Boh

In risposta a: Max57

19 Aprile 2020 | 19.45

idem la mia mamma morta da tanti anni ed anziana non come tua nonna ma di anni ne aveva 92,mai vistA UNA PARTITA, APPENA MI VEDEVA CHIEDEVA COSA HA FATTO ATALANTA? non ci crederai ma quando perdeva stessa risposta della tua 

Oscar1962
19 Aprile 2020 | 16.49

Oggi è facile essere Atalantini. 


Bergamo ha a meno di 50 km Inter e Milan, a 180 la Juventus, la squadra con più tifosi in Italia.


Da bambino scegliere l'Atalanta significa parteggiare per quello più debole e sfigato quando la scelta facile ce l'avevi fuori dall'uscio di casa.


E quanta sofferenza abbiamo ingoiato, quanti giocatori di cui ti innamoravi li vedevi partire come una bella fidanzata appena conquistata che se ne partiva insieme a quello col macchinone senza neppure girarsi a farti ciao con la manina. E quante partite perse male e retrocessioni.


Crescere Atalantino significa crescere con la scorza dura, che la tua passione viene messa sempre alla prova, sempre con il timore che prima di domani qualcosa ti faccia rientrare tra i ranghi ritenuti tuoi consoni.


Essere Atalantino significa apprezzare l'umiltà così insita in tanti dei nostri lavori bergamaschi, che noi non siamo mai stati amanti degli sboroni e dei chiacchieroni. Mentalità la nostra pragmatica al limite della sottovalutazione di noi stessi. Direi che abbiamo una mentalità quasi calvinista.


L'Atalanta è il nostro vessillo da mostrare al mondo. È Noi.


L'Atalanta sono tutti quelli che vedi allo stadio da tanti anni che saluti con un cenno della testa nel riconoscersi a vicenda. Una famiglia allargata.


E ora girando per l'Europa ritrovi quegli stessi compagni di ogni estrazione sociale ma con la stessa identica fiamma nel portare quei colori di un piccolo Davide alla sfida di tanti Golia con la nostra tipica testa dura.


La favola ed il sogno di sempre di chi stando indietro riesce a finire tra i primi della fila grazie a impegno e perseveranza. Un quadro di vita.


Un quadro da Dea.

Oscar1962

In risposta a: Oscar1962

19 Aprile 2020 | 16.50

*significava

Musa

In risposta a: Oscar1962

19 Aprile 2020 | 17.04
Mauri62
19 Aprile 2020 | 16.44

Totale connubio squadra-allenatore-società -pubblico. Ognuno fa il suo in modo professionale e si fida dell'altro. Critica si ma costruttiva, si lavano i panni sporchi in famiglia, non ci sono primedonne, e si impara dalle sconfitte.


Poi, beh, per descrivere l'Atalantinita bisogna andare allo stadio. Là le parole non servono.


Chi si adatta è da Atalanta. È per tanti, ma non è per tutti. Non è per caso che sul colletto ci sia la scritta "la maglia sudata sempre".


La squadra di calcio è la proiezione su un rettangolo verde della gente di Bergamo. Lavoro, dedizione, sacrificio, passione. Si vince e si perde. L'importante è non mollare mai.

Musa

In risposta a: Mauri62

19 Aprile 2020 | 16.49

Grande 

Mapi-BA
19 Aprile 2020 | 16.03

Ciao Lucas.


Atalantinitá! Che bel neologismo. Meglio di Atalantinite, che mi ero coniata io ma che dá più di malattia....


Oggi sono due mesi da quel 19 febbraio a San Siro che resterà sempre nel mio cuore come uno dei momenti più emozionanti della mia vita. Anche perché raramente posso andare allo stadio vivendo in una città del sud, a centinaia di chilometri da Bergamo. Ed è proprio di questa "atalantinitá" profuga che vorrei raccontarti.


Sono nata a Bergamo ma l'ho lasciata quando avevo due anni e per il lavoro di mio padre ho cambiato frequentemente città. Però i miei genitori, accanitamente bergamaschi, mi hanno trasmesso un amore viscerale per Bergamo, un amore che non mi ha mai abbandonato. E questo per me è un primo punto. Non ho mai trovato in nessuna delle città in cui ho abitato un legame così radicale e incondizionato con la propria città come nei bergamaschi. E tutt'uno con questo amore la passione per l'Atalanta. Lontana da Bergamo sono cresciuta a pane e Atalanta, passione che condivido con i miei fratelli, anche loro "profughi" come me.


L'attaccamento all'Atalanta è incondizionato, come a un figlio che ami qualunque cosa faccia. Anche se sta in serie B.


Mi ha colpito un paragone. Come ben sai abbiamo recentemente rifilato un cinque a zero al Milan, giusto per parlare di un'altra squadra lombarda. Le reazioni dei tifosi milanisti sono state terribili, contro la loro squadra. Mi sono ricordata dell'Inter Atalanta del 2017, persa dall'Atalanta per 7 a 1. In quella occasione i tifosi atalantini sono andati ad accogliere con il calore di sempre la squadra rientrante dalla trasferta. Si nota la differenza?


Ero comunque convinta, anche per la mia storia, che l'atalantinitá fosse una questione etnica, di nascita. Un po' come essere ebrei. Ebreo ci nasci, non lo diventi.


Però ho dovuto ricredermi. Recentemente ho lanciato su questo Forum un appello per scovare atalantini senza origini bergamasche  e con mia grande sorpresa ne sono venuti fuori tanti, da tutta Italia.... L'atalantinitá si sta diffondendo...perché, come ha detto la Fifa, l'Atalanta "è una delle squadre più belle a vedersi in Europa"! E io ne vado follemente orgogliosa.


Buon lavoro Lucas!


 


 

ReMo

In risposta a: Mapi-BA

19 Aprile 2020 | 16.41

Condivisione massima.

Magnocavallo vive a Lovere
19 Aprile 2020 | 15.02

Atalantinita’ per me è essere amici da una vita con persone con cui si ha anche solo una cosa in comune: l’Atalanta. Perché l’Atalanta è importante nelle nostre vite.


crazyhorse200
19 Aprile 2020 | 14.24

Noi andiamo all Atalanta , non allo stadio .


Detto questo detto molto su l Atalantinita . 


maurom72
19 Aprile 2020 | 14.18

Atalantinita' è un concetto astratto ma pieno di valori, sensazioni ed emozioni... ognuno ha la sua Atalantinita' che è diversa da persona a persona a seconda da come si è originata, sviluppata e consolidata...la mia Atalantinita' quindi non può essere come quella di chi se la tramanda da generazioni, radicata nel sangue perché ha origine dal territorio...per me Atalantino non bergamasco è l'orgoglio di rispondere con fierezza a chi mi domanda sempre come un mantra: ma come fa uno di Roma a tifare Atalanta? che Atalanta è una scelta, una passione di cui ci si sente membro per affinità elettive e che riesce a regalare vibrazioni indescrivibili...ma tu non sei Atalantino, non puoi capire...

mmfa
19 Aprile 2020 | 14.06

A differenza di molti non ho "ereditato" l'atalantinità, infatti a mio padre è in famiglia del calcio non importava nulla. 
Ho iniziato a seguire il calcio e l'Atalanta quando era in C, non avevo ancora compiuto 8 anni. Essendo nato a Bergamo  e sentendomi bergamasco mi sembrava assurdo dover tifare per una squadra in cui non mi potessi identificare solo perché magari vinceva più spesso. Lo trovavo e lo trovo tutt'ora innaturale anche se rispetto le scelte di tutti. 
in effetti non tifo solo Atalanta, ma ogni sportivo bergamasco o club bergamasco in qualsiasi sport...


il difficile è stato vivere l'atalantinità crescendo lontano da Bergamo essendoci trasferiti in un'altra regione e anche se ci sono stati anni di gloria con Mondonico & c, la "trincea" intellettuale che un bergamasco solo prova nel tifare la propria squadra che ai tempi non era poi così rispettata e simpatica come ora, era una fatica estrema. 
inoltre il fato oltre avermi dato natali bergamaschi mi ha fatto nascere il 17 ottobre che è il "compleanno" anche della nostra società più amata, quindi per me il legame interiore è più forte. Perché l'atalantinità è una comunione di esperienze vissute in gruppo, per chi ha la fortuna di vivere a Bergamo, ma se vivi tutta la vita altrove e ti senti bergamasco ed atalantino, allora la vivi da lupo solitario anche se qualche partita sia in casa che in trasferta sono riuscito ad andare a vederla e stare nello stesso stadio con chi condivide l'amore per la tua città e per quei colori è un sentirsi accettato e non solo. Sono stanco contento di aver scoperto il sito di atalantini.com perché vivere la passione da solo è un pò un deserto, mi piace leggere le emozioni di chi è bergamasco in bergamasco (quando capita), ma anche di chi è solo atalantino per attrazione pur non avendo legami con la nostra terra. Tifosi e sportivi caldissimi con una generosità grande e discreta, non mollano perché in quella città e in quelle valli l'unione fa la forza soprattutto nei momenti bui e non sentirsi soli è già un modo per superare le difficoltà.

mmfa

In risposta a: mmfa

19 Aprile 2020 | 14.08

Sono stato contento... (chiedo scusa per gli errori di correttore)

SergiodeBrusa

In risposta a: mmfa

19 Aprile 2020 | 19.22

Ciao mmfa,  bella la metafora del lupo solitario,  ti capisco benissimo,  d altronde il bello di una passione e poterla condividere con altri ,qualunque essa sia .


Anche perché  parlare di "Atalanta "con chi non ha la stessa passione ti lascia la senzazione di sprecare il tuo tempo.

mmfa

In risposta a: SergiodeBrusa

19 Aprile 2020 | 20.58

Essere atalantini e dichiararlo apertamente negli anni '80 in Toscana voleva dire essere solo e spesso sbeffeggiato. Ogni volta che potevo avere l'occasione di vedere una partita a Bergamo sui gradini in curva nord e sentire che non sei il solo finalmente a voler gridare FORZA ATALANTA VINCI PER NOI! Voleva dire davvero per NOI, finalmente, non solo per me! 

GNKY
19 Aprile 2020 | 14.04

Caro Lucas,


Io non sono bergamasco ne' ho parenti di quelle parti.


La Dea mi ha folgorato, non so neppure io esattamente il perché, all'età di 9 anni quando militava in serie C, nel 1980.


Atalantinita' e un ' molto difficile da far capire se non ci sei "dentro".


E' tutto quello che è  stato descritto sotto. E' uno stato d'animo, che vivi tutti i giorni, non solo la domenica, che ti fa dare sempre il 200% di quello che hai.


Non importa il risultato,  l'importante e' che si sia dato sempre il massimo.


Atalantinita' e' la certezza di tifare per una società che, in tutte le sue componenti, ha valori a livello personale, prima ancora che sportivo, di assoluta eccellenza.


Atalantinita' e' qualcosa che ti porta a fare, da 32 anni, ogni domenica, 400 kmper assistere alla partita, con un orgogloo difficilmemte esprimibile a parole e con la consapevolezza che non resterai mai deluso, anche se il risultato non dovesse essere positivo.


michi1907
19 Aprile 2020 | 14.03

che poi allo stadio non erano 40.000 ma quasi 46.000

ReMo
19 Aprile 2020 | 14.01

Non tutti i tifosi atalantini indossano la maglia nerazzurra. Qualcuno lo fa, per rafforzare al massimo la propria identità di atalantino e di bergamasco, ma è uno stereotipo, perchè ,assai più spesso la portano dentro, sotto la pelle, nel loro dna. Perchè atalantini si nasce e tali si resta, per sempre !

Oiggaiv
19 Aprile 2020 | 13.57

per sintetizzare...TRADIZIONE DI FAMIGLIA. 

Musa
19 Aprile 2020 | 13.55

L '  attuale è la simbiosi che sì è venuta a creare in un marchingegno tra la società e dirigenza con  creando un ordigno perfetto che è completamente esploso .  ha avuto la competenza e la capacità di scegliere e centrare gli uomini giusti che hanno l ' esperienza e la competenza di mettere a disposizione tutto quello che serve a  per il suo credo calcistico e ha avuto la fortuna di scegliere un tecnico esperto in grado di insegnare calcio con idee ben precise . 


 


 invece ha avuto la fortuna e l ' intelligenza di capire e di sfruttare il potenziale maggiore che ha questa società che sono da sempre i tifosi e il settore giovanile . Mettendo a disposizione le sue caratteristiche puntando forte sul vivaio è riuscito a valorizzarne a pieno tutto il suo lavoro e realizzare realmente qualcosa di importante stravolgendo completamente questa società portandola a livelli mai toccati prima .


 


La mia atalantinita ' è quando non solo in casa la curva nord fa ' sentire la sua passione e il suo calore ma in trasferta contro tifoserie più numerose di noi sì sentono solo i tifosi dell '  ed è una cosa che ti fa ' sentire la forza e l ' orgoglio bergamasco e di essere atalantino .


 


 


 


Il passato lo lascerei descrivere a chi l ' ha vissuto e chi ne sa ' più di me .

anpo63
19 Aprile 2020 | 13.35

Caro Lucas,


essere Atalantini dentro è un qualcosa di 'particolare' che ci hanno tramandato i nostri parenti e conoscenti ????.


Nel mio caso, lo zio Mike, che mi portava allo stadio 2 ore prima, verso le 12.30, per trovare la panchetta libera in tribuna laterale o quando 15enne andavo con Lucio dei Commandos in trasferta, saltando la recinzione del campo x appendere uno striscione.


Oppure farsi fare una bandiera dalla Nonna.. E scoprire in curva che era sempre la più piccola e quindi da rattoppare ?


Oppure seguire in 5000 la squadra in trasferta che gioca in serie C ???


Oppure essere nato l'anno dell'unico nostro trofeo.. Coppa Italia del 1963 ..


Ma va bene lo stesso.. Bergamo e l'Atalantinità ce l'abbiamo nel ? cuore ?

DEA62FM
19 Aprile 2020 | 13.12

Caro Lucas..... Ti posso dire la frase che ho sentito dire più volte da mio padre quando mi portava all'Atalanta.... Non è facile essere tifoso dell'Atalanta rispetto ad altre squadre che vincono gli scudetti.... Non è una moda... O ce l'hai dentro..... O lascia perdere.... Il tutto detto ovviamente in dialetto bergamasco.... QUESTO È ESSERE ATALANTINO AL 100 %

DUVANINO
19 Aprile 2020 | 13.10

Atalantinitá è tutto. Un collante famigliare, che mi fa sentire fratelli anche chi fratello non lo è per anagrafe. Che mi fa regalare magliette o sciarpe a bambini incuriositi da quella dea che porti sul petto con orgoglio e che regali anche a chi bambino più non è ma che ti ha fatto compagnia in una serata da solo passata al pub all'estero e che vedendoti così emozionato anche lui diventa un seguace nerazzurro. È un emozione che ti segue ogni momento, che ti fa piangere ma anche ridere e felice. È la felicità di mio figlio che nel vedere il profilo della dea o una sua maglietta, si mette a saltellare in braccio e felice come una pasqua ti abbraccia (ha 10 mesi) . È Bergamo la terra dove sono nato ma che al contempo ha tanti conterranei in tutto il mondo. È solidarietà perché è un qualcosa che fa uscire il meglio di te anche per gli altri, che ti fa aprire il portafoglio, anche quando questo è vuoto, per aiutare persone che magari non sanno neanche chi siamo. È amicizia, perché ti fa abbracciare anche chi non conosci e che ti fa stare più vicino chi amico già è. È poesia perché ti fa gioire anche per partite giocate in serie c o in serie b o in champions, a prescindere da dove lei gioca sai che tu ci sarai. Insomma potrei continuare in eterno ma l'Atalanta per me è inestimabile.Solo conoscendo un suo tifoso lo potrai capire. Capire in qualcosa che è indescrivibile e che non ha pari a nessuna squadra al mondo, o meglio a nulla al mondo

GNKY

In risposta a: DUVANINO

19 Aprile 2020 | 13.31

Commento da magone e pel de poia.


Non avresti potuto definirla meglio.


 


 

jacomino
19 Aprile 2020 | 13.04

è da qualche mese che non posso andare allo stadio per problemi di salute, ma mio figlio piccolo nonostante ciò va comunque con la mamma e lo zio e prima di uscire mi dice: tranquillo papà, tifo io anche per te...


questa è atalantinità

EVAIR70
19 Aprile 2020 | 12.34

Ciao Lucas..La mia Atalantinita' è raccolta in una frase che mio padre da bambino mi diceva alla domenica ..


"Oggi ti porto all'Atalanta" e non sai che gioia quando ora vado allo stadio e mio nipotino mi  dice "Zio che bello oggi andiamo all'Atalanta" questa è la nostra eredità trasmessa da padre e figlio da zio a nipote etc etc..In quasi altra parte del mondo si direbbe "oggi andiamo allo stadio" ma Bergamo è Bergamo ..



 

Max_Law
19 Aprile 2020 | 12.24

Il mio significato di atalantinità?


Mio prozio ha 90 anni.


Lo scorso Natale sono andato a trovarlo per gli auguri con i nipotini. Ovviamente prima che cominciasse tutto il baillame del Covid.


Mi avvicino alla sua poltrona e gli chiedo: zio, la guardi ancora l'Atalanta?


E lui, pacato nel suo dialetto raddolcito perché per lui sono ancora il suo nipotino: ma certo, è una malattia da cui non si guarisce.


 


Ecco, se mi chiedete cosa è per me essere atalantino, questa è la risposta migliore.

farabundo
19 Aprile 2020 | 11.29

Ciao Lucas


x sintetizzare la tua richiesta su :


"raccontare il simbolo di 40 000 Atalantini a San Siro mentre le milanesi stavano guardando la partita in televisione."


si potrebbe biginare cosí:


milanmerdista cucu guardaci in tivu