04/04/2021 | 20.30
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Gioco posizionale - by Albo

Un campo da gioco, 11 giocatori per parte e tra gli obiettivi c’ è quello di superare il centrocampo per poter poi vincere la partita.

Tutto sommato il calcio non è poi così diverso dal gioco degli scacchi, e in entrambi i casi una mossa geniale può sempre risolvere le cose, aldilà dei vari tatticismi.

Negli scacchi però la teoria ha molta più importanza delle idee filosofiche che di domenica ogni allenatore rivela in campo, perché le pedine sul rettangolo da gioco hanno un’anima, lottano e pensano con la loro testa.

E poi c’è la nostra Atalanta, formata da giocatori eccellenti, di qualità e quantità, ma soprattutto da un  allenatore che ha fatto del gioco posizionale il suo mantra e arma vincente.

Contro l’Udinese l’inedita difesa a 4 composta da 4 difensori (prima Gosens terzino, poi Djimsiti) e l’arretramento di Pessina nei tre di centrocampo ha ottenuto gli effetti sperati, anche se i due gol incassati mostrano come ancora non si tratti di un modulo ben assorbito e studiato dai nerazzurri.

Se scambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia, con Gasperini certe posizioni sono dure da ricoprire, ma in passato l’investitura ad hoc di certi calciatori ha portato la Dea verso traguardi storici.

Basti pensare al primo Cristante sulla trequarti (atipico), o al Gomez factotum collante tra centrocampo e attacco. In principio però fu il passaggio da 4 a tre in difesa, con le ali a supporto dell’attacco e del centrocampo.

Tra chi ancora pensa che sia importante conquistare il centrocampo e chi preferisce lasciarlo agli avversari per attuare un piano strategico più posizionale e fatto di 1vs 1, Gasp rientra proprio in quest’ultima filosofia moderna. Prima però di accostarlo strategicamente ai vari Kasparov o Bobby Fischer, il nostro Gasperini dovrà confermare la bontà della sua filosofia, e la terza Champions consecutiva alla guida dell’Atalanta potrebbe sicuramente consolidare la sua posizione di maestro del calcio nerazzurro. Pardon, visto che siamo in tema, Gran Maestro.

 

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By staff
13 commenti
paolo_trei
05 Aprile 2021 | 11.05
Non credo che quello di sabato sia un modulo definitivo per noi. Torneremo a vedere il gioco sulle fasce. Ma l’evoluzione vista sabato è geniale e risponde in modo super efficiente a una serie di questioni che si sono avute quest’anno: 1) problemi costanti sulle fasce, dovuti prima a scelte di esterni di riserva non all’altezza e poi agli infortuni; 2) avversari che per fermarci fanno catenaccio, chiudendo le fasce a doppia mandata. Questo modulo consente di mandare i nostri terminali in porta in modo diverso; 3) minor preparazione, dovuta alla stagione senza preparazione pre campionato. Non potendo schiantare gli avversari fisicamente li affrontiamo in modo diverso.
Il nostro mister si conferma sempre una pagina avanti!
moreto
05 Aprile 2021 | 09.54
Tutte chiavi di lettura ,le vostre ,assolutamente corrette a partire da quella che stimola il dibattito di ALBO .
Aggiungo anche l ‘importanza di avere ,in rosa e in campo , giocatori che fanno della duttilità e dell ‘interscambiabilità la loro miglior dote e capacità .
Questo permette di cambiare anche durante le fasi della partita ,le variazioni tattiche nelle due fasi : difensiva e attacco
Emblematici x esempio la crescita e l ‘interpretazioni dei vari ruoli di soggetti come bigDJIMSITI che passa con capacità dal ruolo di marcatore puro al ruolo di giocatore aggiunto nella fase d’attacco . X non dire di PESSINA o dello stesso GOSENS che puó essere contemporaneamente marcatore o ala o terminale
In passato recente l ‘interpretazione e il contributo del PAPU
Credo che comunque nella scelta di mercato dei giocatori ci sia anche questo tipo di selezione .: atleti resistenti e duttili con caratteristiche tecniche fisiche importanti e con una disponibilità personale oltre che mentale .
Capacità del GASP è proprio quella di essere “avanti “ e di riuscire ( con tempi necessariamente medio lunghi ) a ben inquadrare i ragazzi a disposizione x poter proporre varianti che ne esaltino e integrino le loro potenzialità . Gli esempi attuali sono proprio le figure di MALINOVSKY e MIRANCHUK , giocatori che sembrano poter giovare ed esaltarsi da questo assetto .
Di certo c’è che comunque il tutto si riassume nel “ total football gasperiniano “ che è unico e che veramente riesce a mettere in enormi difficoltà gli allenatori avversari. È un calcio moderno e in continua evoluzione che ha una peculiarità propria : gasperiniana x l ‘appunto !
Credo che ne vedremo ancora delle belle nel proseguo .
Max57
05 Aprile 2021 | 09.16
La versatilità di questa squadra ci porta ad essere camaleontici, anche se perdiamo alcuni uomini in determinati ruoli specifici, Gasperini riesce ad fare in modo che il gioco sia comunque fluido. Essere riuscito ad far adattare nuovi moduli ai giocatori senza soffrire granché fa ben comprendere la sua conoscenza calcistica e questo è un gran merito...panchina d'oro meritata. Per quanto riguarda i gol presi credo che a parte l'inter di Conte che ha ormai un gioco collaudato ma statico, per cui prende pochissimi gol, per il resto le difese altrui non sembrano così efficaci, il Napoli con un Crotone ne a presi tre di gol, la juve due dal Torino, Roma idem...insomma, credo che non possiamo lamentarci, tanto, sulla nostra difesa.
sterlok73
05 Aprile 2021 | 07.40
E secondo me non ha ancora finito avrà ancora in testa delle diavolerie che non non immaginiamo neanche.
Mapi-BA
05 Aprile 2021 | 00.51
La cosa più interessante, oltre alla capacità strategica del Gran Maestro, è il modo in cui il suo piccolo ma aggueritissimo esercito lo segue. Nella partita di domenica è stato ancora più evidente tenuto conto che hanno avuto pochissimo tempo per preparare la partita causa nazionali. I due gol subiti probabilmente sono conseguenza di questa circostanza, che comunque ha pesato su tutte le big. Per questo la vittoria sull’Udinese vale ancora di più dei tre punti conquistati. È un altro passo avanti nella consapevolezza della nostra forza.
Sto vedendo molte squadre costrette, per assenze di giocatori, a rimodellare i propri moduli, ad assegnare ai giocatori ruoli diversi, ma con risultati pessimi. Balbettano e stentano.
I nostri invece stanno dimostrando una versatilità straordinaria. Ma questa virtù non si improvvisa né penso sia un dono di natura. È il frutto della scuola Gasp.
KAPO1969
05 Aprile 2021 | 00.06
solo .... applausi , accostamento interessante e assoluta certezza che il Gasp sia un abilissimo stratega.
Grazie
Pampa
04 Aprile 2021 | 22.30
Come dicono i giocatori che hanno la fortuna di essere allenati dal Gasp e come dichiarò Juric, il buon Giampiero è sempre alla ricerca di novità per evolvere se stesso, il gioco della propria squadra e le conoscenze dei propri giocatori. Credo che l'assenza di Hans, l'indisponibilità di Sutalo, il recente infortunio di Robin e la spremitura di Maehle lo abbiano spinto a sperimentare un nuovo format che peraltro gli dà la possibilità di schierare i cafeteros insieme e infoltire il centrocampo di gente con i piedi buoni. Al momento paghiamo qualcosa a livello di fasce, sia in fase di spinta che in fase difensiva (i due gol dell'Udinese arrivano entrambe da lì) però abbiamo un'arma in più da spendere anche a partita in corsa. Penso che i vari Iachini, Pirlo, Fonseca e Pioli diventeranno matti a indovinare cosa si troveranno di fronte a breve. Dai Dea dai
Veradea

In risposta a: Pampa

05 Aprile 2021 | 05.06
Il Gasp ha dimostrato di non essere integralista e di non aver sposato un modulo a prescindere: è un po' che la soluzione a quattro viene studiata e proposta, fa parte della sua eccezionale capacità di disegnare la squadra in base alle esigenze. Hai ragione, sono gli avversari a doversi preoccupare di come l'Atalanta scenderà in campo e mescolare le carte li costringe a stravolgere le certezze nella preparazione della partita. Non sono d'accordo sul fatto che i gol subiti sabato siano da imputarsi ad un presunto indebolimento delle fasce: nel 2-1, ad esempio, l'inconveniente è derivato dalla scivolata di Gosens, che era al suo posto in copertura, e dal buco che si è creato perché Toloi, che si preccupava di contenere l'avversario a destra, non era nella giusta posizione per riuscire a chiudere al centro. Anche il Gasp ha parlato della necessità di lavorare per trovare la soluzione al problema, che credo si possa risolvere facendo scalare in fase di ripiegamento il centrocampista e consentire all'esterno, libero dagli obblighi di marcatura, di accentrarsi più velocemente. Una cosa è certa, con Maehle in crescita e Hate presumibilmente pronto per il gran finale, Pirlo, col quale ci giochiamo Champions e Coppa, si troverà a dover studiare non una, non due ma tre o quattro Dee tutte belle agguerrite senza avere la minima idea di quale avrà di fronte...
Fartur
04 Aprile 2021 | 22.09
Penso che alla lunga, se giochi sempre allo stesso modo, gli avversari ti prendono le misure e ti limitano.
La capacità di modificarsi ed evolvere, oltre che dimostrare lungimiranza ed intelligenza serve per porsi continuamente nella condizione di progredire e puntare sempre più in alto.
Sono ammirato dalla continua ascesa degli ultimi anni, ottenuta con grande gioco e divertimento.
Grazie Dea
madonna
04 Aprile 2021 | 22.08
A me è piaciuto lo Zar ieri.
Nel suo ruolo. Sicuro , pulito e sempre a testa alta
VAN

In risposta a: madonna

05 Aprile 2021 | 09.17
Perfettamente d'accordo, Lo Zar è fortissimo e spero trovi sempre più spazio per poterne scoprire le indubbie qualità. Per ora apprezzo la sua paziente attesa di trovare lo spazio che merita.
Raindog
04 Aprile 2021 | 21.37
Il gruppo è cresciuto in esperienza e individualità. È in grado di assimilare nuove soluzioni. Quel che conta è l' attitudine: si gioca bene per vincere senza trucchi e senza inganni. E, come dice Gasperini, si può ancora migliorare.
agiac99
04 Aprile 2021 | 21.14
Ci sorprende sempre. La difesa a tre con gli esterni alti era il suo marchio di fabbrica e poi passa a 4 dietro come niente fosse. E gli interpreti fantastici anche in uno schema nuovo. Sorprendente. Fantastico Gasp.