25/02/2025 | 18.00
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Le pretendenti

Al termine della 26^ giornata, archiviate le inaspettate eliminazioni da Coppa Italia e dalla Champions League ma soprattutto archiviati i vari mal di pancia, la squadra e lo staff hanno ritrovato la compattezza dei tempi migliori e si sono presi una buona dose di autostima e morale al Castellani di Empoli (ora Computer Gross Arena).

La seconda cinquina consecutiva in trasferta, proietta l'Atalanta a ruota delle prime della classe che al pari della nostra Dea, alternano buoni risultati a cadute inaspettate.

Guardando lo stato di salute delle prime cinque squadre in classifica è evidente chi siano quelle che possono giocarsi la volata finale per il titolo.

Ne considero 5, anche se la Lazio è piuttosto attardata (10 punti dalla vetta sono duri da recuperare) e i pollastrelli laziali hanno anche le coppe in cui sono impegnati. Nonostante ciò, i numeri dicono che i biancoazzurri hanno buone capacità realizzative (47 reti) e se assestassero la difesa avrebbero margini per impensierire quelli davanti, più probabilmente per un posto nella prossima Champions che porterà  motivazioni e la renderanno una mina vagante contro tutte le prime della classe.

Altra squadra che ha impegni su più fronti è la Juventus, che dovrà affrontare i cocci lasciati dall'Atalanta ad Empoli, nella coppa Italia ma che essendo uscita dalla Coppa dalle grandi orecchie e dal tunnel della pareggite, sta prendendo credenziali per la lotta al vertice. I numeri difficilmente sbagliano. Una sola sconfitta fino ad oggi e miglior difesa del torneo sono un buon punto di partenza, 43 reti fatte e un filotto di 4 vittorie consecutive nelle ultime 5, danno la misura della netta ripresa della vecchia signora. Se migliora in attacco sarà un'ostica avversaria. Sarà decisivo lo scontro diretto con noi per tenerla a debita distanza da ambizioni di tricolore.

Guardando invece davanti, c'è un Napoli mono-impegno, che sta soffrendo la panchina corta e nonostante il lavoro dell'osannato Conte, non riesce a convincere più di tanto. I pochi gol subiti tengono lassù i partenopei, che dopo le vittorie sulla Dea e sulla Juventus hanno drasticamente rallentato. Tre pareggi e una sconfitta nelle ultime 5 gare di discreto grado di difficoltà, hanno favorito il sorpasso dei biscioni milanesi. Con 42 reti gli azzurri sono i meno prolifici delle prime 5.

Riprende la vetta a stento ma con passo costante l'Inter di Simone Inzaghi. Uno striminzito 1-0 contro il grifone, aumenta i rimpianti bergamaschi per le mancate vittorie con Torino e Cagliari, e ripropongono i meneghini come favoriti del campionato. Un attacco atomico anche se ultimamente annacquato, e la terza miglior difesa li rendono la squadra da battere, senza dimenticare quella da molti definita ironicamente "Marotta's league" per le decisioni arbitrali, a volte persino clamorose, che hanno favorito il cammino dei campioni in carica. Il cammino può però essere complicato dagli impegni che attendono i "nerazzurri nati dopo", coppa Italia e Champions sono incognite sulla tenuta fisica e psicologica dei giocatori. Ci potrebbero essere strascichi nella pur ampia rosa a disposizione di Inzaghi.

Infine NOI. La nostra piccola Dea anche quest'anno proverà a stupirci con qualcosa di inimmaginabile.

Il tentativo di destabilizzazione mediatico è stato per ora allontanato con una sonora cinquina che ci propone come miglior attacco (con Inter). Abbiamo il capocannoniere della serie A e la 4^ bocca da fuoco, entrambi in corsa per bombardare le difese avversarie ed arrivare al titolo, oltre ad un appannato CdK che potrebbe ritrovare energie e gol dopo un breve periodo di calo.

Affronteremo sabato il Venezia che pare già spacciato ma che si difende bene e potrebbe allungare la maledizione del comunale dove facciamo fatica a vincere.

Poi in marzo e fino al 20 aprile si deciderà praticamente tutto. Juve fuori, Inter in casa, Fiorentina fuori, Lazio e Bologna in casa, Milan fuori. Una serie di sfide di alto livello che compenseranno l'assenza delle coppe e riempiranno sicuramente gli spalti delle arene che le ospiteranno.

A noi non resta che scaldare le ugole e tirar fuori sciarpe e bandiere per sostenere un sogno "impossibile", parola che il Gasp ci ha insegnato non esistere.

Forza Atalanta!

By Cuginus
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