Lettera al sito: Noi Atalantini cosi' diversi
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Sono da sempre tifoso atalantino grazie al mio papà.
Quando l’Atalanta era in serie C avevo 11 anni, ero già abbonato e andavo a vederla in curva sud insieme ad un amico mio coetaneo (lui ed io a piedi dalla zona del vecchio ospedale dove abitavamo; altri tempi).
Personalmente terrei molto a che Gasperini restasse ancora per le vittorie e le gioie che ci ha regalato e perché lo ritengo un fuoriclasse assoluto.
Quel che mi interessa dire però è un’altra cosa, forse ancor più importante di gioie e vittorie.
Gasperini ripete spesso che non può tollerare chi cerca di vincere o avvantaggiarsi simulando, perdendo tempo, protestando.
Ci ha dato anche tangibile dimostrazione della correttezza e lealtà che esige dai suoi giocatori: lo vediamo in ogni partita, visto che l’Atalanta si preoccupa solo di fare del proprio meglio per cercare di vincere giocando a calcio; e abbiamo visto anche quanto sono cambiati certi giocatori (ne potrei citare almeno due) nei propri atteggiamenti quando hanno indossato la nostra maglia.
Ero presente a Dublino e ho scambiato due parole dopo la partita con un tifoso del Liverpool che aveva acquistato con molto anticipo il biglietto per la finale pensando che la sua squadra si qualificasse e che è andato comunque a vederla: mi ha fatto i complimenti dicendomi che era molto contento del fatto che l’Atalanta avesse vinto e che l’avrebbe seguita anche in futuro in quanto molto diversa dalle altre squadre italiane (ha citato la Roma a titolo d’esempio), avendo giocato a Liverpool lealmente, a viso aperto e avendo vinto meritatamente e senza trucchi.
Questo è per me un aspetto molto importante, e non solo nel calcio.
Sono papà di due ragazze (una delle quali ha iniziato a giocare a calcio proprio per via della passione per l’Atalanta) e mi trovo talvolta a dir loro -se capita l’occasione e cercando di non essere troppo noioso- che noi atalantini siamo diversi perché giochiamo lealmente; e aggiungo anche che la lealtà fa parte del modo di essere dei bergamaschi (quelli nati qui e quelli che qui si sono trasferiti, anche se non di tutti purtroppo).
Il mio pensiero è che quanto Gasperini trasmette ai propri giocatori (anche riguardo al fatto che il successo si raggiunge lavorando seriamente e duramente) si sposa perfettamente con la nostra mentalità.
Si tratta di messaggi particolarmente efficaci perché li si vede poi applicati sul campo.
Quel che mi permetto di chiedere, e concludo, è che, quando sarà il momento di decidere se proseguire o meno il rapporto, allenatore e società considerino anche quanto ho appena cercato di riferire e quindi quanto siano importanti i valori che vengono trasmessi ai nostri giovani in un modo semplice ed immediatamente comprensibile e verificabile.
Non so dire se, in altra squadra magari più blasonata o in altro luogo, tali valori possano trovare un terreno altrettanto fertile per essere apprezzati e per contribuire a migliorare le nuove generazioni (e, perché no, anche quelle vecchie).
Grazie per l’attenzione.
Cisco1970
(segue nome)
