08/10/2020 | 19.45
16

L'unicita' dell'Atalanta

www.ragusaoggi.it/wp-content/uploads/2019/07/Ma...Un bell'articolo di Maurizio Crosetti, giornalista juventino dichiarato di punta de La Repubblica

L'unicità dell'Atalanta, macchina perfetta che vuole mandare in pensione il vecchio calcio


La squadra di Gasperini arriva alla sosta da prima in classifica, a punteggio pieno dopo tre giornate e con già 13 gol segnati. La parola scudetto non è eccessiva ma logica per una meraviglia estetica, tecnica, tattica e atletica

BERGAMO - Nell'Atalanta prima in classifica, segnano e sognano tutti. Tre partite, tre vittorie, tredici gol fatti. Stavolta si punta a quota cento (reti) per mandare in pensione il vecchio calcio. Nessuno in Italia gioca così: ecco perché la parola scudetto non è eccessiva ma logica per una macchina perfetta, una meraviglia estetica, tecnica, tattica e atletica.

Da tre anni Gian Piero Gasperini lavora minuto dopo minuto per l'intensità, che nel calcio di oggi è una specie di eternità. Gli allenamenti dell'Atalanta sono un concentrato di fatica e schemi che in pochi superano, ma chi ci riesce diventa quasi un eletto. La giovinezza atletica di Alejandro Gomez si spiega anche così, oltre qualunque soglia anagrafica.

L'Atalanta ha quasi soltanto stranieri, e quasi tutti li ha scoperti in angoli di mondo dove gli altri club non mettono neppure il naso. L'ultimo si chiama Sam Lammers, è uno sbarbatello olandese di 23 anni che si muove in area come un danzatore classico, la sua eleganza ha già rubato gli occhi. L'unico italiano nella formazione che ha sfarinato il Cagliari era il portiere, ma nessuno può definire l'Atalanta una squadra di apolidi: anzi, Bergamo ferita dal Covid più di ogni altra città d'Italia è la una patria del cuore. Durante i terribili cento giorni del lockdown, nessun calciatore dell'Atalanta ha lasciato l'Italia per mettersi al riparo in qualche legittima località natìa. Sono rimasti tutti, perché era meglio ed era giusto così. Quando poi vanno in campo, quest'appartenenza si vede, balza agli occhi. Così come diventa quasi automatico inserirsi subito negli schemi: i nuovi acquisti dopo pochi giorni sembrano indossare la maglia nerazzurra da sempre.

Da società satellite della Juventus, ma con il miglior vivaio d'Italia, l'Atalanta nel tempo ha affermato la sua unicità. Se non fosse un club italiano, diremmo che questa è la strada più virtuosa: cercare il talento, allevarlo in casa, venderlo a piccole dosi per autoalimentare il meccanismo. Perché a volte siamo esterofili e provinciali nel senso peggiore, e invece la vera provincia è il centro del mondo, è quanto di più fieramente globale esista.

L'Atalanta ha segnato quattro gol al Torino (in trasferta), quattro gol alla Lazio (all'Olimpico) e cinque gol al Cagliari in casa, nello stadio antico che porta il nome di un interruttore ma questo è il calcio di oggi, gli sponsor pagano e nominano le cose. Non per questo l'Atalanta è meno ricca di senso. Ora aspetta la Champions League che nella scorsa stagione l'ha vista, debuttante, quasi eliminare il Psg poi finalista. Il sorteggio ha accostato ai bergamaschi il Liverpool e l'Ajax, cioè quanto di meglio e più moderno ci sia: gli inglesi, anche se appena caduti in Premier con una sconfitta rovinosa (2-7 contro l'Aston Villa), cioè una macchina mirabile; e gli olandesi che negli anni Settanta cambiarono per sempre l'idea e l'espressione del calcio e che non hanno mai smesso di creare, anzi di inventare calciatori: proprio l'Atalanta è il modello a loro più simile e vicino, e in questo momento appare addirittura più forte in campo, più in forma, mentre l'Ajax attraversa un momento di passaggio (ma a ben guardare, quasi tutta la sua storia lo è).

Nel calcio delle beghe di quartiere e dei troppi dirigenti inadeguati, l'Atalanta è un'altra cosa. La guida e amministra un personaggio di grande sostanza come Antonio Percassi, a suo tempo discreto calciatore, uno che non si mostra quasi mai in pubblico: non gli piacciono le parate, se non quelle dei suoi portieri, e non lo attirano le polemiche. Ma è il suo stato maggiore il vero esempio di come oggi si debba condurre una società di calcio, dunque una squadra, nel nome di antichi maestri come Mino Favini, il mago del settore giovanile, o Franco Previtali, e allenatori come Emiliano Mondonico. Tutti loro hanno fatto dell'Atalanta qualcosa di unico, e da tre anni grazie ai loro eredi naturali sono arrivati anche i risultati, e non finisce qui. Non solo in classifica, Bergamo è alta. Altissima.

QUI l'originale con una quarantina di commenti
By staff
16 commenti
Barbie
09 Ottobre 2020 | 10.48
l' articolo è scritto bene ,ma come contenuti ha la solita accozzaglia di luoghi comuni.

nei commenti sotto all' originale,solo gente invidiosa,che ti vorrebbe ancora dove eri prima.

ci vorrebbero fornitori di giocatori per la loro presunta grande squadra o per la nazionale,zitto e pedala.non è più così per ora,spero per mai più.

quelli con allusione al doping non sanno ,o fanno finta di non sapere che
ne controllano 2 ogni partita,e per chi non si fida delle analisi italiane,l' Atalanta fa la champions e anche li controlli su controlli a livello uefa, per i più malfidenti,l'Atalanta ha 13 nazionali e anche li controlli a livello Fifa.
si pensano forse, che il Papu nell' Argentina o i Colombiani,piuttosto che gli Olandesi,non siano cotrollati dalle loro nazionali ?
se non è mai uscito niente significa che non c'è niente
chi non lo capisce è chiaramente deficente o capisce benissimo ma è in malafede.
thealamo
09 Ottobre 2020 | 10.02
Da ogni dove gli invidiosi saltano fuori con ipotesi denigratoria prive di fondamento.
Non sto li nemmeno a dar spiegazioni ed a confurtare, gli dono un sorriso ironico e beffardo, senzaparle.
Non le meritano. L invidia cuoce afuoco lento gli stessi.....invidiosi.
Altra cosa è lo .....spirito di emUlazione, che porta al migliorarsi ed a crescere.
......Gasp.....fai giustizia, DIVORIAMOLI!
thealamo

In risposta a: thealamo

09 Ottobre 2020 | 10.03
Senza parole...
Newetrago
08 Ottobre 2020 | 23.00
Io meno italiani vedo nell’atalanta più sono contento
Facile criticare la politica della società sui pochi ragazzi italiani ma nessuno dice di come si sono comportati negli anni i vari conti spinazzola e ancor prima Bonaventura e padoin che alla chiamata delle “big” hanno iniziato a fare i capricci perché avevano fretta di affermarsi in squadre multimilionarie

Rimango scettico sul cambiamento del calcio quando vedo partite buttate sulla caciara(vedi primo tempo con la Lazio) O arbitraggi contro l’Inter a sansiro e finale persa(malafede)

Siamo in Italia le cose durano finché vanno bene poi ci sarà sempre qualcuno più furbo

Quelli che scrivono Atalanta farmacia ecc ecc
Non commentano così perché vogliono alludere a qualcosa di antisportivo bensì al fatto che l’Atalanta non DEVE vincere o pareggiare contro la loro squadra ma perdere!!!
Milan Inter Juve Devono vincere e se non succede c’è qualcosa che non va
IoStoConIlGasp

In risposta a: Newetrago

09 Ottobre 2020 | 07.58
TI AMO!!!!!
MI VUOI SPOSARE??
ReMo
08 Ottobre 2020 | 22.29
Uno dei commenti agganciati all'originale, evidenzia il fatto che il vivaio atalantino ha perso numeri e qualità del passato, aggiungendo che , se tutti attingessero giocatori da nazioni estere, come facciamo noialtri, in nostro c t nazionale sarebbe rovinato.
Le nuove direttrici, effettivamente, sono così e forse per questo motivo, molti tra i tifosi attribuiscono alla squadra valori bergamaschi ed appeal nazionale.
dagliStates

In risposta a: ReMo

09 Ottobre 2020 | 01.33
Però quando l'Inter aveva 11 stranieri, nessuno aveva da dire... Giornalai...
dolcissimo2
08 Ottobre 2020 | 21.35
"andassero "a controllare nella loro farmacia,questo non e' della valle Imagna ehh
rosicone del sud
pag66dea
08 Ottobre 2020 | 21.17
L'unicità della macchina perfetta. Dicono che la perfezione non esiste, ma alla mia Dea poco ci manca, questo siamo diventati. Quando scendiamo in campo creiamo paura, e questa secondo me è la più grande vittoria. In questi anni siamo esplosi nel mondo e un po di invidia ci sara, ma rimane l'unicità di quello che stiamo facendo. Spettacolo puro.
Boh

In risposta a: pag66dea

08 Ottobre 2020 | 21.51
L’unicità è una prerogativa del Bergamasco e quindi della ns regina, l’unicità e essere unici nel dare a chi ha bisogno nel essere amici nel pensare come pensano gli altri e nell’essere con i piedi piantati oer terra per cui come non potrebbe l’Atalanta non avete i piedi piantati oer terra? Noi siamo i migliori e rompiamo le pale agli altri perché lo siamo
pag66dea

In risposta a: Boh

08 Ottobre 2020 | 22.55
Concordo pienamente, io parlo esclusivamente in ambito sportivo. I dati sportivi dicono che è 2 anni che vinciamo il girone di ritorno, l'anno scorso abbiamo visto tutti quello che è successo ( per me l'anno scorso abbiamo vinto lo scudetto ). Noi diamo prova di forza solo perchè i giocatori sono convinti di essere forti, e non è segno di avere i piedi in aria. I Record lo dimostrano e per battere i record devi essere forte. Noi lo siamo e non c'è da vergognarsi dirlo, chi sa qualcosa di calcio e vede la DEA, una persona onesta non può non dirlo. Che poi stiamo andando oltre i sogni è un altro dato di fatto.
Oiggaiv

In risposta a: pag66dea

09 Ottobre 2020 | 08.28
Si. Sono 2 i trofei che ci mancano. :dealogo:
Fartur
08 Ottobre 2020 | 20.54
Siamo sempre stati unici nel panorama calcistico italiano.
Adesso si accorgono in tanti in funzione dei risultati sportivi eccellenti.
Ma essere unici esula da quanti trofei vinci
L’unicità è motivo di orgoglio
Non avere l’obbligo di sbandierare vittorie per essere fieri di appartenere
E la Dea è unica da sempre a prescindere
Vic66
08 Ottobre 2020 | 20.37
Ho dato un'occhiata anche ai commenti .
Certo che l'invidia è una brutta bestia .
Domanda : ma a chi continua a parlare di farmacie varie , una bella denuncina ?
moreto

In risposta a: Vic66

08 Ottobre 2020 | 20.50
ma in realtà parlano continuamente di farmacia xchè loro la conoscono bene
ci ricorrono finanche quando si tratta di fare la cosa più naturale del mondo che è fare l'amore
che frustrati rancorosi e invidiosi
continuando a proiettare su di noi tutta la loro invidia ,finirà che ci renderanno ancora più forti e invincibili e magari addirittura capaci di fare qualcosa che adesso anche a noi sembra impensabile ma che (palazzo permettendo ) non è poi così strampalata
xchè in fondo nel gioco del calcio vince sempre chi fa un gol in più dell'avversario
Andre62

In risposta a: moreto

09 Ottobre 2020 | 10.42
Cosa ci si può aspettare dai commenti dei tifosi a questo articolo...io non do loro il piacere di leggerli!!!