07/09/2022 | 10.25
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Rafael Toloi simbolo dell'Atalanta



Su TMW oggi un bell'editoriale a cura di Carlo Pizzigoni. Il titolo dell'articolo è "Rafael Toloi, figlio della frontiera brasiliana, simbolo dell’Atalanta che fa la storia e perfetto interprete del credo gasperiniano"

Il mito della frontiera. Il viaggio verso ovest. La corsa all’oro. Questi capisaldi della storia statunitense, rivissuti in grandi pellicole ed entrati a fare parte anche del nostro immaginario, non sono tuttavia una esclusiva tutta a stelle e strisce. A cavallo degli Anni Quaranta, il Brasile viveva la stessa epopea. Getulio Vargas il presidente-padrone ispirò una migrazione simile, “A Marcha para o Oeste” la marcia verso il Centro-Ovest (e poi anche in direzione Nord). Occupare tutto il territorio dell’Interior e abbandonare le sempre più sovrappopolate coste era diventata una chiara necessità di un Paese che cresceva, e non solo demograficamente, a dismisura. Quel mitologico sertão divenne terra da riempire e piano piano costruire. La prima grande città edificata, poi divenuta modello per la capitale Brasilia, era quella di Goiania, oggi capitale del nuovo stato di Goias, territorio dal sottosuolo ricco di minerali e ad alta produzione di cereali.


Il Paese stava rapidamente affiancando la dicitura “Pais do Carneval”, quella nuova di “Pais do Futebol”, e sempre sotto l’Estado Novo di Getulio Vargas si pensò all’organizzazione del Mondiale di calcio, per mostrare al pianeta la grandezza del Brasile, che viveva col mito di diventare superpotenza globale. Poi arrivarono gli uruguagi e la nazionale verdeoro (che proprio dopo quel mondiale cambiò con questi colori la divisa) dovette aspettare il successivo giro.

Terra di calcio, lo è diventata però presto e subito. Anche in Goias, dove il club che prende il nome della città ha prodotto diversi giocatori interessanti.
Quella scritta di fianco a un giocatore me la ricordo bene, perché inserii un talento nella mia top 11 di fine Mondiale under20. Era il 2009, e nella sala stampa dell’International Stadium del Cairo distribuivo a diversi giornalisti di paesi non propriamente calcistici la mia coppia di difensori ideale del torneo: l’uruguagio Coates e, appunto, il brasiliano Rafael Toloi, quello con la parola Goias vicino, nella distinta. L’inviato di Globo Esporte mi raccontò come Rafa era figlio di una nidiata prodotta in casa Goias dalla gestione tecnica di un ex calciatore che aveva attraversato le mie curiosità di bambino: Luvanor, l’ex fantasista del Catania, mai davvero impostosi, né in Italia né ahimè altrove se non nella città del nostro racconto.

Rafael Toloi aveva tutto del difensore moderno, abbinando capacità di lettura a determinazione e forza fisica, tanto che di lì a poco avrebbe indossato la maglia della squadra guida di quel tempo, in Brasile, il San Paolo, con cui vinse da giovane titolare anche una Copa Sudamericana. Lì se ne innamorò Walter Sabatini che lo portò alla Roma. Il grande talent scout ha ricordato recentemente quel periodo: “Rafa fece benissimo il suo lavoro ma giocò molto poco. A fine anno provai a rinnovare il prestito ma il San Paolo voleva solo cederlo a titolo definitivo. Mai sono stato così imbarazzato nei confronti di un giocatore, mi chiedeva in maniera straziante di rimanere a Roma e non ho potuto accontentarlo”.

Sentiva probabilmente che il nostro Paese sarebbe stato quello della sua vita (forse non pensava che avrebbe vinto anche un Europeo con la maglia azzurra, lui che nelle giovanili brasiliane era quotatissimo fin da ragazzino). E così fu, anche se l’incontro principale della sua carriera avvenne più a nord, nella penisola, a Bergamo. Con un tecnico, Gian Piero Gasperini, che lo ha sostanzialmente riportato a vivere il calcio con l’entusiasmo dei primi anni di Goias, dove arrivò tredicenne dal natio stato di Mato Grosso (letteralmente “Bosco Fitto”, altra regione dal sottosuolo floridissimo e vero e proprio granaio del Paese, anche se ultimamente sottoposto a una deforestazione selvaggia).

Un entusiasmo che genera da anni calcio straordinario e ha portato la Dea per la prima volta in testa alla classifica di Serie A, “da sola”, come sottolineavano i social ufficiali del club bergamasco. Di questa squadra, che seppur quest’anno non partecipa alle coppe europee, e forse per questo motivo è ancora più mina vagante in campionato, Toloi è diventato il capitano. Oltre che un interprete sopraffino del credo gasperiniano (lui e De Roon sono i principali evangelisti del gruppo): in questo inizio di campionato si è più volte trovato in area di rigore, partendo dall’aggressione palla. Il sogno dei bergamaschi è più alto dello scudetto che arriverebbe solo con un miracolo: è la speranza di continuare a vivere il calcio nella maniera che ci ha mostrato in questi anni, domenica dopo domenica, battaglia dopo battaglia, con il coraggio dei piccoli che vivono con lo spirito dei grandi. Per uno che è cresciuto in una zona dove per arrivarci era necessario questo coraggio, è quasi naturale oggi vederlo in un campo di calcio attaccare con quella vigoria, spinta sembra da una fede, che è simbolica di questa Atalanta.

Rafael Toloi ha già detto che a fine carriera tornerà, come un vecchio cowboy nel suo west, rientrerà a Goiania. Certamente lo accompagnerà l’affetto di tutta la gente di Bergamo, dove anche senza trofei, che non sono nulla rispetto alle emozioni, si è fatta la Storia. E che continua, ogni volta che scende in campo questa Dea.

By brignuca
26 commenti
demetrio
07 Settembre 2022 | 22.23
Rafa grande condottiero!!!
Ministro della difesa uno di noi!!!
Kaiser
07 Settembre 2022 | 22.22
Sapete, me lo ricordo quando è arrivato un po spaesato in difesa, centrale.
Non era forte, lo vedevo mediocre, il suo primo goal è stato di testa, con una gioia immensa......( forse Roma...non ricordo..ma la partita era stata vinta )
Con il tempo e con il giocare sempre presente lo ha reso migliore e sul campo...

L'anno scorso l ho visto un po lento a rincorrere gli avversari, ma nelle ultime partite l ho visto usare la furbizia e l'astuzia verso gli attaccanti.

Con la fascia di capitano, che da carica e da energia, si propone pure in area ( quasi quasi 4 attaccante :-)

Personalmente non lo conosco, ma sembra molto umile,e rispettoso serio nel propio lavoro....( non sembra uno spantegone)

Diventato Italiano e ha vinto pure Europeo, giocando benissimo ed e sempre stato pronto!!

Avanti cosi Toloi!!
Mondo21
07 Settembre 2022 | 16.12
Capitano oh mio Capitano......
Max57
07 Settembre 2022 | 15.04
Come persona è apprezzato molto anche in Brazil. Il perché è presto detto: vive la vita in modo semplice conoscendo la fatica del lavoro e ben sapendo il privilegio del mestiere che fa. Averne di persone così in una squadra, fanno da collante per i compagni e insegnano l'umiltà, lavorando sodo. Gasperini apprezza in modo particolare persone con queste caratteristiche...anch'io!
Josip72
07 Settembre 2022 | 13.12
Attaccamento alla maglia fuori dal comune, soprattutto per uno straniero.
Lunga vita a Rafa come uomo e come calciatore ♥️
EVAIR70
07 Settembre 2022 | 13.10
Ormai tutto il Forum sa che il Ministro della difesa è il mio giocatore preferito. .Ho già raccontato più volte l'aneddoto di un pomeriggio assolato settembrino di sei anni fa a Zingonia Dove potrai l'allora mii nipotino di sette anni che indossava la sua maglia e voleva ardentemente un suo autografo e una foto..Bene Rafa esce dai cancelli e sta per immettersi sulla strada mio nipotino lo chiama ..E lui che fa? Scende dalla macchina torna indietro a piedi fa l'autografo con tanto di dedica sulla maglia di mio nipote fa una foto e scambia quattro chiacchiere con lui..E poi se ne torna a piedi alla sua macchina. .Mio nipotino in estasi mistica..E tutto questo per dirvi l'uomo di spessore il leader che si cela dietro al giocatore Rafael Toloi. .
moreto

In risposta a: EVAIR70

07 Settembre 2022 | 14.06
hai detto bene : persona seria attenta e rispettosa. ma soprattutto che onora la nostra maglia e la nostra passione
Francesco64
07 Settembre 2022 | 13.06
Quando parte il vento dei luoghi comuni e qualcuno pronuncia la solita frase “non ci sono più le bandiere” oppure “non bisogna innamorarsi dei giocatori” è tutto le solite frasi che conosciamo a memoria, a me viene sempre subito in mente Rafael Toloi.

In coppia con lui Marten De Roon

Che fortuna che abbiamo a poter contare su gente come questa
EMANUELE-B
07 Settembre 2022 | 13.02
grande Ministro,un uomo prima che un giocatore....e bravo Brignuca per un ottimo articolo
brignuca

In risposta a: EMANUELE-B

07 Settembre 2022 | 19.56
non darmi meriti che non ho, ho solo copiato l'articolo e riportato, stavolta nn è farina del mio sacco :-)
Fartur
07 Settembre 2022 | 12.20
Esempio di connubio giocatore/uomo che non è da tutti.
Anche da noi sono passati tanti buonissimi giocatori, poco uomini.
madonna
07 Settembre 2022 | 12.11
Impressionante la sua serietà.
Capitano dell'Atalanta più forte di sempre
Oiggaiv
07 Settembre 2022 | 12.06
Grande inizio del nostro capitano, leader indiscusso di una difesa ad ora solida come forse mai visto nell'era Gasp, preserviamolo almeno un poco però, giovedì sera nel secondo tempo col ? l'ho visto in difficoltà fisica.
DA CLONARE.⚫️??
beppuccio
07 Settembre 2022 | 12.01
Bell’articolo,finalmente,sul nostro Rafa.Credetemi nemmeno un bergasco,giocherebbe con il suo entusiasmo per la maglia della Dea.Credetemi.Grande Rafa.??????
72DP72

In risposta a: beppuccio

07 Settembre 2022 | 15.47
Non ho il piacere di conoscerlo personalmente, ma ho proprio l'esatta impressione di quanto dici. Si vede che gioca davvero con passione e che ci tiene davvero alla nostra maglia.
Leader come atteggiamento e giocatore fondamentale nel calcio gasperiniano.

Non ho mai fatto stampare sulle maglie nome e numero di giocatori, per anni. Prime ed uniche eccezioni, lui e Marten.
Sento di non aver sbagliato scelte.
Svob1
07 Settembre 2022 | 12.01
GRANDE si scrive anche in portoghese e lui è anche italiano
Minas Gerais
07 Settembre 2022 | 11.55
Vamos Rafael (U) voce è o nosso crak
michi1907
07 Settembre 2022 | 11.44
Grande ministro della difesa!!!
L'unico vero leader lì dietro dall'inizio dell'era Gasperini
Alexfolle
07 Settembre 2022 | 11.21
Il nostro ministro della difesa potrebbe giocare in qualsiasi ruolo per la tecnica e l'intelligenza del ragazzo

???
neno1982
07 Settembre 2022 | 11.14
Sicuramente un simbolo di questi anni, insieme a De Roon. Si vede che da sempre il massimo e anche di più
Paolo1969Geo
07 Settembre 2022 | 10.58
Non vorrei essere blasfemo ma penso che Rafa debba avere la stessa considerazione che hanno avuto giocatori come Stromberg nel mondo Atalanta ….
diegobg

In risposta a: Paolo1969Geo

07 Settembre 2022 | 11.24
Oggi direi di si. Ma bisognerà capire come "finirà" (perchè prima o poi finirà) la carriera. La grandezza di Stromberg è anche legata al suo ritiro. Ha smesso quando non era obbligato a farlo. E lo ha fatto a Bergamo. Se Rafa e la società sapranno gestire al meglio l'ultima parte della carriera, allora si...
madonna

In risposta a: diegobg

07 Settembre 2022 | 12.14
Ha smesso rinunciando ad un altro prolungamento perché voleva smettere da atleta.
Chi come ui?!?
CRI BG
07 Settembre 2022 | 10.53
TOTEM NERAZZURRO !!!!
GNKY
07 Settembre 2022 | 10.45
Un tesoro di ragazzo ed un monumento di questa Atalanta.
Alpeggio
07 Settembre 2022 | 10.30
sono d'accordo; in una rosa di giovani, ci vogliono guide come Toloi e Deroon per indirizzare questi potenziali campioncini ma ancora un po' "indisciplinati"