12/11/2020 | 16.00
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Tifo e mode... by ReMo

L’infausta notizia riferita alla scomparsa del grande Dino Da Costa rientra nella categoria di eventi che rimanda a ricordi nerazzurri di tanti anni fa, rinverdendo un affetto che, forse si era assopito, ma mai dimenticato.

Temi lontani, illuminati dai bagliori dell’unica Coppa Italia che ci siamo aggiudicata, ma in maniera ben più marcata contrassegnata dai tanti rovesci, che ci riconducevano sistematicamente in serie B.

Una cattiva abitudine che era talmente invalsa da indurre personaggi del sodalizio bergamasco alla definizione fisiologica del nefasto evento, ufficialmente qualificato come inevitabile.

Erano tempi e generazioni diverse, oggi qualificabili ‘fossili’, che hanno fissato e conservato, anche ai giorni nostri, quelle caratteristiche di fedeltà che è stata tramandata e sussiste nelle generazioni più giovani.

Non tutti aderirono a questa commistione di vicende, tant’è che sussistono numerosi supporters locali di squadre esterne, generalmente qualificati come illegittimi bergamaschi dello sport, che parteggiano per le squadre più blasonate.

La salita sui carri dei vincitori si avviava sin dalla frequentazione elementare ed erano minoranza sparuta coloro che si dichiaravano tifosi dei nostri modesti colori.

Erano ben più in auge tifosi bergamaschi bianconeri, rossoneri o comunque di colorazioni tali che fossero in grado di superarci sul campo, quantomeno il più delle volte.

Altra musica quest’oggi, visto che i neonati bergamaschi, ricevono già al momento della nascita, la loro piccola casacca atalantina, simbolo di una fede che sarà portata avanti per l’intera vita.

Oltretutto assai più facile visto che sono spesso i nerazzurri a maltrattare sportivamente le squadre, nei cui confronti uscivamo spesso soccombenti.

Gloriarsi delle imprese atalantine di questi ultimi anni è divenuta consuetudine modaiola per molti sportivi esterni mentre per i vecchi tifosi bergamaschi, è una promozione inattesa ed incredibile.

Un cambio di logiche vissuto attraverso poche soddisfazioni e tante sofferenze, che ha dato frutti e positività imprevedibili ed inimmaginabili, che rendono la gioia ancora più grande.

Incrociando le dita ed auspicando per definitiva una metamorfosi siffatta, mi pongo talvolta la domanda circa le conseguenze di uno scongiurabile rovescio di tendenza.

In caso gli eventi ci riportassero alle contrastanti, alterne vicende del passato, la tifoseria sarà in grado di mantenere il medesimo, entusiastico supporto attuale ?

Le larghe sconfitte rimediate in questi ultimi tempi hanno promosso l’immediato sostegno che ha compattato la tifoseria alla squadra, in prospettiva di riprese che hanno sortito immediato effetto.

Tutti noi dobbiamo assuefarci all’idea di variabili situazioni che possano cambiare l’idilliaco attuale prospetto e maturare la capacità di non mortificare lo spirito che ci anima.

Ricordiamo che questa grande Atalanta è stata piccola, passando a fasi che hanno indotto ambasce ulteriori, ma sempre mantenendo quel supporto che l’ha sostenuta e portata a crescere, sino a qui.

Maturità e qualità conseguite con impegno e determinazione che qualificano la crescita di una città e dei suoi cittadini, in ambito ben più ampio della semplice gloria sportiva.

Un tesoro costituito con lavoro serio ed intelligente che dovremo custodire e mai disperdere.

Un tifo fedele, convinto e sincero che abbia stabilità, sempre e comunque, senza cedimenti ristretti a logiche modaiole, valide solo con tempo e clima sereno

La nostra fede sportiva deve restare legata ad una sola realtà, di nome Atalanta, senza se e senza ma.

by ReMo
By Gandalf
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