06/01/2018 | 15.00
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Bernardini parla di Roma - Atalanta

Intervenuto nel corso della trasmissione ‘Non Rassegniamoci‘ ai microfoni della Web Radio di Romanews.eu, Antonino Bernardini ha ripercorso i suoi anni a Bergamo, senza dimenticare l’esperienza romana. Seppur durata appena una stagione, gli permise di collezionare 16 presenze con la maglia giallorossa. Ecco le sue parole:

ROMA-ATALANTA – “La Dea sta stupendo tutti, è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Sta facendo cose dell’altro mondo. La Roma è un peccato, la volevo in testa alla classifica, ma purtroppo non è così. I problemi? La mentalità sicuramente. Io mi sono girato un po’ di piazze e Roma è difficilissima, rischi di perderti in un secondo. Al Nord è differente, però la Roma è una grande squadra. Adesso sta facendo un po’ fatica, mancano i gol di Dzeko, ma vedendo le statistiche la Roma tira circa 20 volte a partita. Quando è stato dato via Salah sono stato dispiaciuto, un calciatore che sbagliava sì, ma faceva tanti gol, sapeva spaccare le partite. Io lo avrei tenuto, essendo una grande squadra io non lo vendo“.

DI FRANCESCO – “Vedo i crismi del grande allenatore. Ha fatto bene a Sassuolo, si è calato bene a Roma. E’ vero che ha giocato già qui, ma è diverso fare il calciatore e l’allenatore, è una cosa completamente diversa“.

RICORDI – “Il mio forse non vale (ride, ndr). Essendo romano di San Lorenzo, avendo fatto tutte le giovanili, posso dire solo cose belle. Per me la Roma è tutto. Ho giocato forse nell’unico anno veramente maledetto dei tempi recenti, quella con Bianchi. Da dentro posso dirti che Bianchi sbagliò preparazione per il campionato italiano. Facemmo tutto fondo, il che può andare bene per l’Argentina, ma non per qui dove i ritmi sono più alti e pagammo quello. Partimmo male purtroppo, pur avendo grandissimi calciatori, perché non ci scordiamo che la rosa era di livello. Questo è uno dei fattori più palesi, poi si mise contro tutto il popolo perché voleva dar via Totti e lì è difficile venirne fuori. A Bergamo anche c’è una passione incredibile. E questo è testimoniato dalla bolgia che è sempre lo stadio, che è capace di mettere in difficoltà tutte le big. A Lione vedere 2800 bergamaschi a Lione non è roba da poco. All’Atalanta per me l’allenatore più importante fu Mandorlini, anche se ha un carattere difficile è veramente uno bravo e preparato che cura tutti i dettagli e non so perché non riesce ad arrivare a fare il salto. Anche con Colantuono sono stati due anni belli, con un campionato di Serie B ed una salvezza a 55 punti. E’ andata male con Del Neri, non avevamo un bel rapporto, anche se poi ho saputo che lui aveva una grande considerazione di me, senza mai palesarlo”.

TOTTI – “Lo vedo bene da dirigente. Dopo una vita a Roma, deve restare qui ed essere uomo immagine di squadra, città e popolo. Se non lui chi può portare avanti un popolo, una squadra? Farà benissimo anche da dirigente, sono sicuro. Io andavo al campo d’allenamento con lui, giocavamo insieme a flipper, ci siamo un po’ persi ma mi piacerebbe un giorno venire a Trigoria e fargli un saluto’.

romanews.eu

By staff
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