Se non ci fosse bisognerebbe inventarti e nemmeno riusciamo ad immaginare una vita senza te. Fai parte dei nostri affetti piu' cari, delle prime cose a cui pensiamo alla mattina e delle ultime quando la mente comincia ad abbandonarsi a Morfeo e fa niente se non e' lo stesso Mimmo tra le centinaia di migliaia di giocatori che hanno vestito la tua maglia.

Si, è vero, la prima era bianconera ma all'epoca non era ancora un'abbinamento nefasto e, probabilmente, incontrava meglio le tasche dei primi pionieri, dilettanti della risma piu' pura che adesso nemmeno ci immaginiamo piu'.

A leggere i resoconti sulle molte pubblicazioni che si sono succedute in questi 117 anni di storia l'ispirazione al mito greco giunse alle menti dei Padri Fondatori in modo spontaneo e contemporaneamente. Quasi che noi tutti fossimo gia' la', in puro spirito, a bisbigliare a quei distinti gentleman in panciotto, monocolo e bombetta (almeno, alcuni) nella sede di via Pignolo, il nome che da allora è accostato da sempre a Bergamo: ATALANTA, 8 lettere per 4 sillabe, cosi' musicali e uniche.

Poco importa che cent'anni dopo si stia attribuendo genìa divina a quella che era solo una eroina, suffragetta ante litteram, del pantheon greco. Divina lo è diventata negli anni per quello che ha saputo mostrare sul campo e per quella schiera di uomini veri, prima ancora che uomini di sport, che l'hanno gestita in tutto questo tempo.

Quest'anno la festeggiamo da detentori della seconda coppa europea per importanza, una cosa alla quale ancora facciamo fatica a credere dopo quasi 5 mesi.

A loro, giocatori e dirigenti, va il nostro ringraziamento. Ai Padri Fondatori il perenne ricordo per aver dato il via ad una storia che non finira' mai e a noi, perenni tifosi sugli spalti, nello scorrere delle generazioni, una pacca sulla spalla e un breve colpo d'occhio d'intesa, tanto bastera' a riconoscerci sempre

BUON COMPLEANNO ATALANTA!