08/01/2021 | 08.15
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A chi può servire il “Papu” Gómez



Un articolo da ultimouomo.com

Il 10 nerazzurro sembra destinato a una big della Serie A. La frattura tra Alejandro Gómez e Gian Piero Gasperini sembra ormai insanabile. Il “Papu” ormai si allena da solo o con la Primavera e, secondo le indiscrezioni, il presidente dell’Atalanta Percassi ha deciso di mettere sul mercato l’argentino nonostante abbia ricevuto le sue scuse, prendendo le parti del suo allenatore. Gómez, d’altra parte, è uno dei giocatori più decisivi degli ultimi campionati – non bisogna dimenticare che aveva cominciato anche la Serie A 2020/21 alla grande – ed è ambito da diverse squadre. Pare che la richiesta dell’Atalanta sia introno alla doppia cifra, prezzo non esattamente di saldo considerati i tempi che corrono, ma chissà che col passare dei giorni non si possa accontentare di qualcosa di meno. 

A quasi 33 anni (li compirà il 15 febbraio) sarebbe certamente un investimento di breve periodo, ma i rischi vanno anche oltre la carta d’identità. Persino un talento luminoso e illuminante come quello di Gómez potrebbe essere sopravvalutato dal perfetto funzionamento dell’Atalanta di Gasperini, squadra in cui il totale è maggiore della somma delle sue singole parti, come hanno dimostrato i trasferimenti di diversi calciatori che altrove non sono sembrati gli stessi.


 

Tuttavia, un acquisto del genere potrebbe pagare dividendi importanti, soprattutto in una stagione così incerta. Se una delle pretendenti al titolo riuscisse a integrarlo velocemente nel proprio gioco, ad esempio, si ritroverebbe a disposizione un creatore eccezionale in grado di giocare in praticamente qualsiasi ruolo della trequarti (e oltre). Un trequartista unico nel resistere al pressing e creativo come pochi nel dettare il ritmo di gioco. Insomma, un’arma tattica fondamentale che farebbe la felicità di qualunque allenatore.


 

 

Vista la situazione, ho provato a trovare a Goméz una collocazione in una delle altre squadre di vertice del nostro campionato, cercando di capire come funzionerebbe.


 

Inter


In casa Inter è rinomata la situazione di Christian Eriksen, scaricato dal suo allenatore e recentemente anche da Giuseppe Marotta, che lo ha messo esplicitamente sul mercato. Il calciatore che avrebbe dovuto innalzare la qualità del gioco dell’Inter, ma che di fatto non si è quasi mai visto (ha giocato meno di 1000 minuti totali in Serie A in un anno e segnato appena un gol) è insomma sul punto di lasciare i nerazzurri, e in questo senso il “Papu” potrebbe ragionevolmente prendere il suo posto, tanto che un suo eventuale approdo all’Inter ha una quota più bassa di una sua permanenza all’Atalanta secondo alcuni bookmaker.


 

L’amministratore delegato del club nerazzurro ha anche chiarito come il budget per il mercato sia limitato, anche perché prima di tutto l’Inter deve appunto sfoltire e, se non monetizzare, almeno risparmiare con le cessioni. Se il danese è con le valigie, Nainggolan è già partito, mentre Pinamonti potrebbe essere il prossimo in lista. A quel punto ci sarebbe però lo spazio (e i fondi) per aggiungere un’altra alternativa offensiva, soprattutto perché nessuno tra i giocatori a disposizione di Conte ha le caratteristiche di Gómez.

 

L’Inter ha segnato fin qui 40 gol in 15 partite – ovvero più di tutti in Europa eccezion fatta per il Bayern Monaco (44 reti) – soprattutto grazie a Lukaku e Lautaro, che hanno segnato 21 gol complessivi e si sono dimostrati in grado di crearsi occasioni anche da soli. Manca però un vero e proprio giocatore creativo, un punto di riferimento in grado di offrire in maniera costante opportunità offensive ai compagni o di generare superiorità numerica col dribbling (al momento il titolare nerazzurro che effettua più dribbling è Barella a 1,45 per 90). Per ora il giocatore migliore in questo senso è stato Hakimi, che oltre ad aver già segnato 5 gol e fornito 3 assist è il leader di squadra negli Expected Assist (0,31 per 90 minuti), mentre Barella è il giocatore più determinante nelle azioni offensive con 3,23 shot creating actions di media (ovvero le due azioni prima di un tiro, che includono passaggi, dribbling e falli conquistati).

 

In generale, oltre a dipendere dai suoi due attaccanti principali e dal nuovo acquisto sulla fascia, il gioco offensivo dell’Inter è apparso a più riprese poco vario e schematico, e sicuramente beneficerebbe dell’innesto di un calciatore creativo come Gómez, che nelle ultime quattro stagioni ha tenuto una media di 0,33 Expected Assist e ha chiuso l’ultimo campionato con un vertiginoso 0,51 assist per 90 minuti. Le sue shot creating actions sono addirittura 6,24 in media dal 2017/18 ad oggi, praticamente il doppio di ogni giocatore dell’Inter in questa stagione a parte Romelu Lukaku (comunque indietro, a 3,91 di media).

 

La scelta più logica vedrebbe Conte utilizzarlo da trequartista, alle spalle di due punte con libertà di movimento anche per venirsi a prendere palla a centrocampo, sollevando i centrocampisti dalla responsabilità di creare gioco nel solco della sua ultima stagione da playmaker a tutto campo. In alternativa potrebbe occupare uno dei due spazi di mezzo con Lautaro (o Sanchéz) dall’altra parte in uno schieramento che l’Inter ha usato già in stagione, per esempio contro il Verona, quando l’argentino e Perisić giocavano qualche metro più indietro di Lukaku.

 

Se Conte fosse convinto di poterlo inserirlo nel suo schieramento, l’acquisto di Goméz potrebbe rispondere alle esigenze dell’Inter sia dal punto di vista tecnico-tattico che da quello economico-finanziario.

 

Milan


Come sottolineato da Federico Aqué, la finestra di calciomercato invernale del 2020 è stata una delle chiavi del cambio di passo nella stagione del Milan grazie agli arrivi di Ibrahimović, Kjaer e Saelemaekers. A un anno di distanza la sessione di gennaio potrebbe aver un ruolo altrettanto determinante, non solo nel mantenere i rossoneri in cima alla classifica ma anche per delineare il futuro del club. L’obiettivo primario è sicuramente un difensore centrale, tanto che i rumor si concentrano sul profilo del ventenne centrale dello Strasburgo Mohamed Simakan. Ma la dirigenza rossonera dovrà anche definire l’annosa questione dei rinnovi di Donnarumma e Calhanoglu.


 

Se qualcosa dovesse andare storto nelle trattative con il turco, ecco che Gomez, che pare sia interessato a un eventuale trasferimento a Milano vista la vicinanza con Bergamo, potrebbe rappresentare una più che valida alternativa. Detto che sembra difficile che il Milan decida di privarsi di Calhanoglu, vista la sua centralità nel progetto, l’argentino potrebbe sicuramente arricchire la rosa di Pioli, anche come alternativa di lusso all’ex Bayer, con cui potrebbe anche coesistere sulla trequarti. Se ora come ora è difficile spostare il 10 rossonero da dietro la punta, Gomez potrebbe comunque districarsi sulla sinistra come alternativa a Rebic per accentrarsi e associarsi con Calhanoglu liberando lo spazio sull’esterno per Hernandéz.


 

I rossoneri hanno una pletora di esterni offensivi, ma Calhanoglu è l’unico vero trequartista (per ora è stato usato Diaz come suo rimpiazzo), oltre che l’unico calciatore con un volume di passaggi e tocchi di palla paragonabile a quello del “Papu”. Indipendentemente dal ruolo però, tutti i giocatori offensivi del “Diavolo”, pur avendo profili diversi tra loro e offrendo diverse alternative a Pioli, hanno un atteggiamento molto diretto e verticale. Nessuno rallenta il gioco, se non Ibra, anche perché tutti danno il meglio di sé quando i ritmi si alzano. In un’ottica di medio-lungo periodo il Milan dovrà garantirsi anche la possibilità di controllare il gioco percorrendo strade alternative a quella della verticalità brutale: in questo senso l’acquisto di un calciatore con le caratteristiche di Gomez potrebbe essere perfetto allo scopo. Difficile pensare a un altro giocatore in Serie A in grado di avere un’influenza sulla partita paragonabile a quella del numero 10 nerazzurro.

 

Il Milan ha fatto dei passi avanti impensabili appena un anno fa grazie alla scelta di continuare a perseguire la filosofia del proprio allenatore. Un ulteriore salto di qualità potrebbe essere determinato da una scelta controintuitiva, visto che Goméz sarebbe fuori anche da eventuali logiche di player trading che hanno guidato il Milan sul calciomercato. In questo senso, il “Papu” rappresenterebbe un’eccezione sulla scia di quelle che hanno portato alla firma di Ibrahimović e Kjaer che potrebbe aggiungere una nuova dimensione al gioco della squadra di Pioli.


 

Roma


Terza in classifica e potenzialmente in lotta per il titolo, la Roma è sicuramente una delle squadre che dovrà rinforzarsi nel mercato di riparazione. Potrebbe far comodo un terzino, visti i dubbi su Santon e Bruno Peres, tanto che in questi giorni è rimbalzato il nome di Celik del Lille, ma anche il reparto offensivo potrebbe aver bisogno di almeno un innesto.


 

Di fatto Mkhitaryan e Pedro sono gli unici punti fermi nella batteria di esterni e trequartisti: Pellegrini non di rado è stato arretrato a centrocampo (con risultati non eccezionali, per la verità); Carles Peréz non si è quasi mai visto e potrebbe essere in uscita (per lui si parla di Sassuolo); mentre Pastore e Zaniolo sembrano ormai fuori dai giochi per questa stagione. Insomma, la coperta è corta.


 

 

Ecco che alla Roma sono stati accostati i nomi di El Shaarawy, vecchia conoscenza dei giallorossi, e di Bernard, pallino di Fonseca, che lo ha già allenato allo Shakhtar Donetsk. Entrambi sono giocatori più diretti di Gómez, ma volendo favorire la duttilità, il profilo dell’argentino potrebbe essere giusto anche per i giallorossi. Il “Papu”, infatti, potrebbe essere per Fonseca un giocatore con un raggio d’azione più ampio – un “tuttocampista”, insomma, nella definizione opaca che ne ha dato Gasperini.

 

Quando l’allenatore portoghese si è messo in luce in Europa alla guida dello Shakhtar Donetsk utilizzava un 4-2-3-1 unico nel suo genere, in cui il ruolo più particolare era quello di Taison, trequartista che aveva notevole libertà. I suoi movimenti e la sua intelligenza, che lo portavano ad abbassarsi anche molto a supporto dei centrocampisti persino quando i due mediani rimanevano vicini senza che uno si abbassasse in mezzo ai centrali, erano fondamentali per costruire una serie di formazioni flessibili in fase di costruzione che attirassero gli avversari sulle fasce per poi rientrare verso il centro. Gómez potrebbe calarsi in quel ruolo con ancora più qualità, partendo magari più decentrato e alternarsi con Mkhitaryan nel creare strutture per allargare lo schieramento avversario.

 

Ipotizzare un trio di trequartisti formato da Gómez, Mkhitaryan e Pedro è probabilmente solo una suggestione, ma sarebbe uno scenario tattico sicuramente intrigante, visto il potenziale che i tre avrebbero in termini di combinazioni, capacità di creare occasioni e dribbling. Un esperimento che potrebbe però essere tentato, nell’attesa di riavere a disposizione Zaniolo, qualora gli altri obiettivi di mercato non si concretizzassero.


 

Juventus


Vedere accostato il Papu Gómez a una squadra in cui in questa stagione stenta a trovare spazio anche l’MVP dello scorso campionato, Paulo Dybala, potrebbe sembrare un paradosso. Nella sua carriera in bianconero, la “Joya” ha sempre dovuto adattarsi alla Juventus e alle richieste dei suoi allenatori e quasi mai viceversa. Arrivato da Palermo come prima punta, l’evoluzione di Dybala è stata innanzitutto dettata dalle necessità della squadra: prima attaccante di raccordo nel 3-5-2 e poi trequartista nel 4-2-3-1 con Allegri, infine arma decisiva per lo Scudetto di Sarri, da punta o da trequartista dietro Ronaldo e Higuaín. Con Pirlo per ora non si è dimostrato altrettanto decisivo. Anche a causa di diversi acciacchi fisici, a Dybala è stato spesso preferito Morata, tanto da aver iniziato solo 6 partite da titolare e aver giocato per sole 4 volte tutti i 90 minuti in questo campionato.


 

In effetti, con il ruolo di Dybala nella Juve di Pirlo ancora da scoprire, la priorità sul mercato del direttore sportivo Paratici sembra essere l’acquisto di una prima punta a basso costo e che sia consapevole del suo ruolo di riserva, ma aggiungere alla rosa Goméz potrebbe non essere così insensato, tanto che pare che il club bianconero ci stia pensando davvero.


 

Alla squadra di Pirlo manca un trequartista (definizione, comunque, troppo restrittiva per il “Papu”) ma forse ancora di più un giocatore in grado di generare costanti connessioni tra centrocampo e attacco, togliere punti di riferimento e creare occasioni per i compagni, sapendo al tempo stesso anche controllare i ritmi della gara. D’altronde, nonostante le belle parole spese dal suo allenatore, a oggi nemmeno Aaron Ramsey è un giocatore su cui poter fare affidamento dal punto di vista fisico, mentre Dejan Kulusevski, nonostante abbia dato prova del suo straordinario talento anche in bianconero, si sta ancora adattando a giocare in spazi decisamente più ristretti rispetto a quelli in cui galoppava a Parma. Tra l’altro l’acquisto del capitano dell’Atalanta non escluderebbe necessariamente la presenza in campo di Dybala, non per caso il giocatore della Juventus che ha accumulato sin qui, pur nei pochi minuti giocati, più shot creating actions (5,17 per 90) seguito proprio da Ramsey (4,93) e Kulusevski (4,39).


 

Certo, è possibile che si siano perse le speranze per il rinnovo di Dybala e si cerchi in Gómez un’opportunità di mercato che permetta di investire una cifra contenuta per sostituirlo. Ma, in realtà, pare che alla fine il sacrificato per fare spazio a Gómez potrebbe essere Bernardeschi, di cui però ovviamente non andrebbe a prendere precisamente il posto. Quello che serve alla Juventus è in primo luogo un salto di qualità collettivo nella comprensione e assimilazione delle richieste del proprio allenatore, che d’altra sembra propendere per un calcio molto tecnico e fluido. In un gioco come quello di Pirlo, insomma, il “Papu” potrebbe essere la ciliegina sulla torta. Il talento dell’argentino è tale che rappresenterebbe una risorsa persino per una squadra dall’altissimo livello tecnico come la Juventus.


 
By marcodalmen
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