"A mente fredda" by Beppe De Carli
Quando ci si risveglia dopo aver sognato, le sensazioni sono sempre contrastanti. Il dispiacere per aver interrotto un momento di benessere mentale o il piacere di aver vissuto virtualmente qualcosa che forse non sperimenterai mai. Lascio alla memoria del mio diario più il piacere di aver vissuto questo momento che la delusione per l’eliminazione dopo la notte di Lisbona, quella che ha portato sul punto più alto l’Atalanta. Due colori hanno unito un’intera popolazione da sempre conosciuta come laboriosa e taciturna. La squadra ha incarnato la sua Città (e provincia) in tutto e per tutto, mettendo in campo ogni stilla di sudore, pur sapendo di trovarsi di fronte alla rappresentante della capitale francese. Alla fine ha vinto chi ha potuto mettere sul tappeto perfetto del “da Luz” un maggior quoziente tecnico grazie ad un illimitato budget economico. Che tutto si debba riassumere nella forza del denaro non è tuttavia corretto. Ieri sera l’Atalanta ha dimostrato che si possono ottenere nello sport, come nella vita, importanti risultati con l’impegno e la dedizione. Tutto questo non è mancato e lo hanno riconosciuto anche i campioni parigini che alla fine hanno esultato come se avessero vinto la coppa, consci di aver sfiorato una clamorosa eliminazione. Con orgoglio sappiamo di aver catalizzato l’attenzione di buona parte dell’Italia sportiva, escludendo i piccoli uomini che per questioni di “bandiera” o per il semplice piacere di andare controcorrente, nel pieno della loro libertà, hanno snobbato l’evento non riconoscendo almeno per una volta le doti di una squadra da prendere ad esempio. Il popolo neroazzurro è comunque appagato e continuerà a ringraziare questi eroi del pallone, anche quando tutto resterà solo nel libro dei ricordi. Questo Gruppo (o Famiglia, visto la coesione dimostrata in questo ultimo anno) è già entrato nella storia di Bergamo e ci rimarrà per tanto tempo, come la foto in bianco e nero di quel 2 giugno 1963 quando un altro gruppo riuscì a conquistare una Coppa Italia che rimane ad oggi l’unico trofeo vinto. Da oggi si è già tornati agli impegni di tutti i giorni, con il pragmatismo bergamasco che non è fatto di barzellette o di luoghi comuni, ma di tanta volontà e determinazione, le stesse doti utilizzate per uscire dalle recenti sofferenze e dolori, quelle che a cui faremo appello nelle difficoltà, ricordando con un sorriso appagante e una lacrima di emozione il 12 agosto 2020.
Beppe De Carli
Beppe De Carli
By staff