Abete: "Stadi? La realtà dice che in location diverse dalle precedenti è difficile"
Giancarlo Abete, ex presidente FIGC e commissario straordinario della Lega Serie A, ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. La sua riflessione comincia dal tema riapertura degli stadi: "Naturalmente lo speriamo tutti, ma occorre monitorare la situazione giorno dopo giorno: il calcio ha espresso chiaramente la volontà fisiologica di avere gli spettatori negli stadi, un elemento fondamentale per l'evento. Altrettanto chiaramente però si è riportati alle valutazioni degli organi competenti: siamo in una fase di aumento dei contagiati, in altri paesi europei anche peggiore rispetto all'Italia, quindi il momento richiede prudenza. Il calcio, come sempre, deve riconoscere le priorità: tutela della salute e responsabilità. Il Ministro Speranza ha espresso l'intendimento che non ci siano nuovi lockdown, come anche Macron in Francia, anche perché è difficile permettersi una nuova chiusura a livello economico. La vita va avanti con prudenza ma il Covid-19 non è sconfitto".
L'ultimo decennio per le italiane ha lasciato in eredità zero titoli europei. Il gap deve preoccupare?
"Il nostro ranking è sempre comunque dignitoso, da quarta nazione. Questo peraltro ci ha consentito di avere le quattro squadre qualificate alla Champions, e questa è una boccata d'ossigeno sia a livello di audience che per le casse dei club. Ho potuto avere la fortuna di vedere il Milan e l'Inter vincitrici della Champions nel 2007 e nel 2010, con anche Supercoppe e Mondiali per Club. Questo fa parte di una situazione che tutti quanti comprendiamo: è un momento complesso di riposizionamento competitivo, e questo si vede anche dai risultati della Nazionale. Ora ci sono segni di ripresa, giovani su cui puntare come sta facendo il ct Mancini. Le nostre squadre sono competitive ma non riescono ad avere lo spunto vincente: l'Atalanta è stata sfortunata, arrivando a un minuto dalla qualificazione che sarebbe potuta anche diventare una finale. I club devono lavorare bene in profondità, nelle due finali europee ho visto due belle partite, ma il Bayern sembra attrezzato per essere riferimento dei prossimi anni ancora più solidamente"
Domenech ha riservato commenti sprezzanti verso Sarri e Gasperini.
"La ferita non si rimargina, e poi c'è anche il carattere che va al di là di quella. Ognuno si crea un cliché, e Domenech è sempre stato uno che ha voluto prendere posizioni molto stressate: ricordo ancora quando c'era la compilazione dei gironi di Europei e Mondiali, e lui che aveva un ruolo fondamentale nei tentativi di accordo che intervenirono. C'era un girone con noi, Francia e Ucraina: complicato pure trovare le date buone. Domenech è sempre stato così, difficile che cambi. L'attenzione mediatica poi rimane più su quello che si dice, piuttosto che su quelli che si è".
fonte tmw.com
By marcodalmen