17/01/2023 | 18.50
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Abitudini e malvezzi da perdere.- by ReMo

Hojlund ha appena avviato una promettente carriera e già si manifestano le ambizioni esterne di carpircelo. L’Atalanta ha in atto le proprie ricerche, nell’ambito calcistico e si impegna a scelte di cui si ignorano le risultanze che possono risultare carenti o, grazie al cielo, completamente azzeccate. Giusto il tempo di fare il ricercato bingo e subito si affacciano i tentativi di sottrarcelo. Evidentemente la nostra storia ha propalato notizie di costanti vuoti di cassa da ripianare e si è andato consolidando la teoria che , a fronte di offerte di denaro, a Bergamo non ci si sa tirare indietro. Verità conclamate per larghi periodi hanno generato nella tifoseria, l’incertezza di saper trattenere giocatori talentuosi, la cui permanenza è sempre posta in subordine ai vantaggi economici derivanti da cessioni. Motivate, troppo spesso, dall’impossibilità di esimersi dalla ricca offerta

Credo sia arrivato il tempo, alla luce dei progressi raggiunti nella qualità del gioco e dei piazzamenti, di rimuovere l’immagine della società bisognosa, al limite dell’indigenza, che ha fatto di noi una società di mutuo soccorso, ove chiunque possa bussare, con la prospettiva di ottenere. Certo le grandi squadre hanno seguito con interesse le nostre acquisizioni, nella certezza di poterle fare loro, senza grandi sprechi di denaro e senza gravi alee da superare. Siamo i colleghi affidabili e senza pretese, sempre pronti al sacrificio, che ci rilascia nelle condizioni di partenza, seppur apportando denaro in cassa. In effetti sarebbe davvero il momento di buttarci alle spalle la definizione di bisognosi, comunque soggiogati alla mercè dei potentati, che scatena ogni possibile mira,ai nostri progetti in corso.

La ricerca di nuove pedine, idonee ad arricchire le nostre linee, è una prerogativa che spendiamo per noi stessi e non per captare sguardi e smanie di questa o quella formazione. Dobbiamo determinare che i nuovi giocatori, prospettive di successi futuri, non possano né debbano essere ceduti per un periodo di due ed anche tre anni, dato che questo è il periodo che può positivamente innovare e cementare i nuovi equilibri di un prospetto. Dobbiamo definire scaduta la passata disponibilità alla trattativa ed a tutti i saccheggi conseguenti. Abbiamo una dignità che deve troncare l’assurdo zerbinaggio che, sino a poco fa, ha vilipeso le nostre aspettative. Con questo non si escludono rapporti di mercato, ma certo si debbono interrompere procedure che impediscono una partecipazione seria e propositiva alle gare, da parte della nostra formazione I contratti di acquisizione di nuovi talenti dovranno essere in grado di difendere il nostro investimento, garantendone le giuste attese.

Un assestamento di questo genere apporterà credito e fiducia a tutto l’ambiente, perché indispensabile segno di crescita.

Forza Atalanta !

 

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