Adda passà 'a nuttata
Un titolo in napoletano sul sito degli Atalantini?
E' una famosissima frase contenuta nella commedia "Napoli milionaria" del grande Eduardo De Filippo e, senza ricapitolarvi la scena teatrale, la frase ha assunto col tempo, nel linguaggio comune, il significato positivo di avere pazienza, in un momento buio, in un periodo difficile, perche' si è sicuri che se ne può uscire fuori, risorgere e ricostruire perche' la notte, per buia che possa essere, ha una durata limitata. Dopo arriva sempre il sole e nasce sempre un nuovo giorno.
Son sicuro vi sia chiaro a cosa mi sto riferendo, con Bergamo come uno degli epicentri della diffusione del coronavirus al centro di una regione martoriata come la Lombardia.
Allo stesso tempo son sicuro che la maggior parte di voi avrà letto i resoconti drammatici del personale ospedaliero che configurano uno scenario bellico senza che la stragrande maggioranza di noi una guerra l'abbia mai veramente vissuta, non dico sulla pelle ma nemmeno percepita nelle abitudini del vivere quotidiano.
E', dunque, paradossale ciò che passa per la mente a ciascuno di noi, con il pensiero alle proprie vite e a quelle dei propri cari da una parte e dall'altra l'attesa per una delle piu' importanti partite della storia atalantina. Occorre, per chi scrive su questo sito, cercare da una parte di non farsi trascinare da cio' che vede, o non vede, fuori dalla sua finestra, dall'altra quella di non trascendere in una passione smodata per quello che resta una sport e deve giocoforza rimanere confinato negli ambiti dello svago in una situazione che presenta mille altre priorità.
Adda passà 'a nuttata si riferisce anche all'unica notte che al momento ci separa dalla sfida del Mestalla i cui muri maestosi si eleveranno silenziosi a contemplare le gesta dei 22 in campo.
Ci qualificheremo? sara' vera gloria? potremo eventualmente gioire senza apparire scellerati nei confronti del resto d'Italia e magari rispettando le direttive sanitarie?. Non lo so, vedremo, confido nel buon senso dei nostri tifosi.
Che sia di buon auspicio il ricorso storico del nostro unico trofeo, la vittoria in Coppa Italia, che avvenne a Papa Giovanni XXIII morente e quindi in sordina e senza festeggiamenti. Una magra consolazione ma, come direbbe la buon anima di Massimo Catalano : "è meglio avere il virus all'uscio e la tua squadra tra le migliori d'Europa che avere il virus sull'uscio e piangere l'eliminazione dalla Champions League" (o non essersela nemmeno giocata).
Calep