Intervista con l'autore di "A guardia di una fede"
Abbiamo scambiato qualche parola con Andrea Zambelli, autore di "A guardia di una fede" di prossima uscita che racconta trent‘anni di storia della Curva Nord dell’Atalanta, narrata da uno dei suoi ultras più emblematici, Claudio “Bocia” Galimberti.
L'autore è gia' conosciuto per "Farebbero tutti silenzio", il docufilm di qualche anno fa facilmente reperibile su Youtube
"Per chi è cresciuto a Bergamo la Curva è uno spazio che prima o poi ti trovi a frequentare, e per molti ragazzi della mia generazione ha rappresentato un rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Io ho conosciuto questa realtà nel 1994, e ho cominciato il mio percorso di filmmaker cercando di raccontare questo mondo con “Farebbero tutti silenzio”. Questo processo di osservazione con la macchina da presa non si è mai fermato, arrivando fino ad ora.
“A guardia di una fede” è la sintesi di questo viaggio attraverso il tempo, dagli scontri degli anni ’90 al vortice della repressione, dalle migliaia di persone in trasferta al tentativo di trasformare il calcio in uno spettacolo orwelliano da seguire in tv.
La storia senza tregua di una realtà ribelle, dedicata ad una causa: la libertà di essere il granello di sabbia che blocca l’ingranaggio.
Al momento stiamo ultimando le ultime lavorazioni del film (color correction, mix audio, grafiche).
In particolare stiamo provando a lavorare il suono in un formato 5:1 che renda possibile ricreare l’atmosfera della curva a livello sonoro in una sala cinematografica.
I cori sono la voce della Curva, e ci piacerebbe farli sentire al meglio.
“A guardia di una fede” avrà la sua anteprima alla 41ema edizione del Torino Film Festival, una delle più prestigiose manifestazioni dedicate al cinema indipendente internazionale, che si svolgerà dal 24 novembre al 2 dicembre.
A Bergamo ci sarà un primo weekend di programmazione pubblica a sbigliettamento sabato 2 dicembre e domenica 3 dicembre all’Auditorium di Piazza della Libertà, con 4 proiezioni a partire dalle 16.30 e arrivando alle 22.30.
Successivamente resterà in programmazione aLLO Schermo Bianco di via Daste e Spalenga.
Verrà organizzato un sistema di prenotazioni on line.
Il film è una coproduzione tra Rossofuoco, la società di Davide Ferrario, il quale è attualmente in corsa per l’Oscar del documentario con suo ultimo film su Umberto Eco; e Lab80 Film, la storica cooperativa bergamasca, tramite Andrea Zanoli. Zambelli e Zanoli collaborano molto spesso con Ferrario come direttori della fotografia.
“A guardia di una fede” è una produzione indipendente totalmente bergamasca, realizzata da professionisti che sono anche tifosi atalantini."
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ANDREA ZAMBELLI
Lavora sui documentari di creazione dal 2000, come regista e direttore della fotografia. Tra il 2000 e il 2006 realizza vari documentari che vincono diversi premi nell’ambito dei festival di cortometraggi italiani.
Il primo è “Farebbero tutti silenzio”, girato con la curva Nord dell’Atalanta nel 2001.
Subito dopo realizza “Deheishe refugees camp”, girato in Palestina durate la seconda Intifada e “Mercancia”, girato in Colombia con i cocaleros del Magdalena Medio.
Il suo film “Di madre in figlia”(2008) è stato l'unico documentario italiano selezionato al Toronto International Film Festival 2008.
Tra il 2009 e il 2020 firma la regia e la fotografia di 8 altri film documentari, tra i quali spiccano “Striplife” (girato nella striscia di Gaza) e “Irrawaddy mon amour” (girato in Myanmar durante il primo regime militare), che partecipano a numerosi festival europei e internazionali, collezionando diversi premi.
L'autore è gia' conosciuto per "Farebbero tutti silenzio", il docufilm di qualche anno fa facilmente reperibile su Youtube
"Per chi è cresciuto a Bergamo la Curva è uno spazio che prima o poi ti trovi a frequentare, e per molti ragazzi della mia generazione ha rappresentato un rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Io ho conosciuto questa realtà nel 1994, e ho cominciato il mio percorso di filmmaker cercando di raccontare questo mondo con “Farebbero tutti silenzio”. Questo processo di osservazione con la macchina da presa non si è mai fermato, arrivando fino ad ora.
“A guardia di una fede” è la sintesi di questo viaggio attraverso il tempo, dagli scontri degli anni ’90 al vortice della repressione, dalle migliaia di persone in trasferta al tentativo di trasformare il calcio in uno spettacolo orwelliano da seguire in tv.
La storia senza tregua di una realtà ribelle, dedicata ad una causa: la libertà di essere il granello di sabbia che blocca l’ingranaggio.
Al momento stiamo ultimando le ultime lavorazioni del film (color correction, mix audio, grafiche).
In particolare stiamo provando a lavorare il suono in un formato 5:1 che renda possibile ricreare l’atmosfera della curva a livello sonoro in una sala cinematografica.
I cori sono la voce della Curva, e ci piacerebbe farli sentire al meglio.
“A guardia di una fede” avrà la sua anteprima alla 41ema edizione del Torino Film Festival, una delle più prestigiose manifestazioni dedicate al cinema indipendente internazionale, che si svolgerà dal 24 novembre al 2 dicembre.
A Bergamo ci sarà un primo weekend di programmazione pubblica a sbigliettamento sabato 2 dicembre e domenica 3 dicembre all’Auditorium di Piazza della Libertà, con 4 proiezioni a partire dalle 16.30 e arrivando alle 22.30.
Successivamente resterà in programmazione aLLO Schermo Bianco di via Daste e Spalenga.
Verrà organizzato un sistema di prenotazioni on line.
Il film è una coproduzione tra Rossofuoco, la società di Davide Ferrario, il quale è attualmente in corsa per l’Oscar del documentario con suo ultimo film su Umberto Eco; e Lab80 Film, la storica cooperativa bergamasca, tramite Andrea Zanoli. Zambelli e Zanoli collaborano molto spesso con Ferrario come direttori della fotografia.
“A guardia di una fede” è una produzione indipendente totalmente bergamasca, realizzata da professionisti che sono anche tifosi atalantini."
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ANDREA ZAMBELLI
Lavora sui documentari di creazione dal 2000, come regista e direttore della fotografia. Tra il 2000 e il 2006 realizza vari documentari che vincono diversi premi nell’ambito dei festival di cortometraggi italiani.
Il primo è “Farebbero tutti silenzio”, girato con la curva Nord dell’Atalanta nel 2001.
Subito dopo realizza “Deheishe refugees camp”, girato in Palestina durate la seconda Intifada e “Mercancia”, girato in Colombia con i cocaleros del Magdalena Medio.
Il suo film “Di madre in figlia”(2008) è stato l'unico documentario italiano selezionato al Toronto International Film Festival 2008.
Tra il 2009 e il 2020 firma la regia e la fotografia di 8 altri film documentari, tra i quali spiccano “Striplife” (girato nella striscia di Gaza) e “Irrawaddy mon amour” (girato in Myanmar durante il primo regime militare), che partecipano a numerosi festival europei e internazionali, collezionando diversi premi.
By staff