Ajax - Atalanta: una analisi tecnica
La partita è stata vista da tutti o quasi quelli che frequentano atalantini.com, molti hanno espresso commenti più su quello che è successo sui media con processi a giocatori ed allenatore, dimissioni ed ultimatum più che a quel che si è visto in campo. Siano vere o meno pragmaticamente non posso farci nulla un mio like ad un post non sposterebbe l'equilibrio di un millimetro, giusto (ancor di più) quindi che se la vedano solo fra di loro. Vado quindi a qualche considerazione tecnica.
- La costruzione del gioco dell'Ajax: la formazione di Gasperini, schierata con Pessina a rinforzare la cerniera di centrocampo, non basta a giustificare la scarsa pericolosità dei lancieri. Gasperini ha dato sicuramente ordine di non pressare il portiere avversario in fase di costruzione di gioco (o quasi mai, solo in rare occasioni Papu o Duvàn lo hanno fatto). Questo accorgimento ha fatto si che il lancio lungo fosse il modo più usato ed al tempo stesso il più facilmente controllabile sia per il fatto che si ha maggior tempo per prepararsi a contrastare chi lo riceve che, soprattutto, perchè l'uomo che non marca il portiere consente di occupare meglio il campo. La conseguenza è stata che non ci sia mai stata una sola ripartenza veloce dei biancorossi tipo di attacco che la nostra difesa patisce maggiormente.
- L'atteggiamento attendista dell'Ajax: non so se la dichiarazione della vigilia abbia avuto una qualche influenza, Gasperini aveva detto che per passare un goal si doveva fare (ed in effetti lo abbiamo fatto) perchè raramente le partite di CL terminano 0:0. Può essere che l'allenatore degli olandesi si aspettasse ad un certo momento che avanzassimo il baricentro cosa che non è mai stata. Solo a sprazzi e sui calci piazzati si sono visti difensori andare in avanti, atteggiamento lontanissimo dalla abituale impostazione tattica di Gasperini. Il mister già da un paio di partite ha chiaramente detto che a fronte della minore brillantezza dovuta a mille motivi, era necessario trovare qualche accorgimento. Di fatto l'arretrare il baricentro forti anche del pareggio come risultato utile è il principale degli aggiustamenti tattici apportati. Gli olandesi non hanno spinto da subito convinti di essere superiori e che comunque un goal sarebbe arrivato o che prima o poi ci saremmo sbilanciati di più.
- Pessina: lo hanno notato tutti, Otis ne ha fatto uno dei punti cardine del suo video di commento al match, c'erano attese per il giocatore ma anche dubbi, stando alle voci di mercato avrebbe potuto andarsene, secondo diversi commentatori non era stato confermato Taméze solo per via delle liste CL nelle quali non avrebbe potuto trovare posto se non a scapito di uno dei giocatori davanti (come è stato d'altra parte per Sutalo). Nulla di tutto questo, rientrato dall'infortunio è diventato l'emblema del "new deal" degli accorgimenti tattici. Più adatto alla copertura di Pasalic è ancora in fase di apprendimento dei tempi di inserimento per diventare altrettanto pericoloso sottoporta. Di fatto nel centrocampo a 5 è meglio del cacio sui maccheroni.
- La definizione delle gerarchie in difesa e l'esplosione di Romero: è chiaro che il mister vede, in questo momento, Palomino un passetto indietro a Toloi Romero Djmsiti. E' una fase ma è chiaro che per gli impegni contro avversarie che hanno attacchi molto forti Gasperini scelga per partire questi tre. Romero che secondo il mister ha ancora grandi margini di miglioramento (e Gasperini se ne intende) ha sovvertito le gerarchie iniziali a colpi di ottime prestazioni una volta capito meglio il meccanismo di gioco (la partita col Napoli in cui commise diversi errori è stata forse quella che ha fatto scattare qualcosa "summa delle cose da non fare"). L'avere un giocatore così forte fisicamente ma al tempo stesso veloce, da tranquillità anche agli altri due ai suoi fianchi e consente, anche a chi ormai è vicino ai 30, di avere il cambio per respirare e poter recuperare.
Ci sono sicuramente altre chiavi tattiche ma come sempre per i miei articoli la parola a voi.
By brignuca