Alternanze atalantine: esperienza e profitto
Alternanze atalantine: esperienza e profitto.
La corsa atalantina da qualche stagione procede a piena andatura approfittando di larghe autostrade e di un dispositivo motore mai in fibrillazione. Giuste le piccole pause inevitabili, ha proceduto di gran carriera, inghiottendo il percorso con una voracità febbrile che l’ha resa quasi inconsapevole dei records assommati, senza mai mancarne uno. Non ricordo vittoria o segnatura che non fosse giusta al punto di intaccare vertici di rendimento del passato, destinati ad incrementarsi. Persino troppo facile essere bravi e primeggiare, al punto che siamo giunti ad interrogarci sul come, negli anni precedenti, non avessimo scelto di essere così talentuosi.
La risposta è arrivata nel corso della stagione in atto, preceduta dalla ferale comparsa di una mala pandemia che ci ha prima distrutta la regolare cadenza del vivere, finendo poi per terremotare la giusta conduzione del nostro gioco preferito, costringendolo ad un fermo completo, ripreso poi con una cadenza frettolosa ed emarginata. L’Atalanta, con l’avanzamento in Champions, ha concluso la stagione giusto in tempo e riposarsi una quindicina di giorni, per poi tornare brutalmente, al giogo della nuova stagione calcistica. Senza possibilità di avviare la richiesta preparazione atletica ne tempo di attrezzarsi psicologicamente per i nuovi confronti, articolati sui tre fronti, nazionale serie A, Europa e coppa Italia. Neanche il tempo di pensarci e si è già impegnati a giocare per rendersi immediatamente conto che il cammino non sarà semplice e men che meno, facile. La società si è impegnata ad acquisire nuove forze, ma serve tempo per attendere chi non è pronto e che, appena sarà in efficienza dovrà acquisire gli indottrinamenti e la quadratura tecnica necessaria.
Intanto il via è scattato in una situazione gravemente disparitaria, con compagini riposate e pronte all’avvio con un solo bersaglio da perseguire, rispetto ad altre, ingravjdate di plurimi impegni e di problemi. Noi, prediletti dalla malasorte, ne abbiamo avviati un cesto, comprese infezioni virali e i tre tenori convocati dalla nazionale colombiana, che ci ha restituiti in misere condizioni fisiche e psichiche. Ciò malgrado abbiamo vinto lo contro con il Liverpool, anche se gli ultimi impegni di campionato hanno pagato il dazio delle magagne precedentemente accumulate, sempre con l’assistenza negativa della dea bendata. La situazione, a livello dell’attuale piazzamento in Europa ha prospettive di buon proseguimento, mentre il campionato, grazie a frastornamenti generalizzati, imputabili alle stesse nostre tribolazioni, appare rimediabile.
Con una predisposizione alla sofferenza e ad un’alternanza imprevedibile nella qualità delle prestazioni, si spera in maniera mai così dura a morire, che la situazione sortisca qualche positivo miglioramento. In una stagione uniformata al ‘siamo nati per soffrire e per sperare che il vento cambi l’attuale giro’. quale vantaggio potrà sortire, di carattere pratico, da una tanto improba esperienza? Certamente una piena, estesa valutazione del nostro parco giocatori e la visualizzazione globale dei reali punti di forza della squadra, sotto tutti i punti di vista. Si rende sempre più necessaria la salvaguardia delle pedine migliori in vista della creazione di uno zoccolo duro che sia la base della formazione a venire, soprattutto valutando il peso della presenza, ma anche della assenza di un titolare in squadra.
Con il Verona, io personalmente ho valutato preziosissima la presenza di Gosens, proprio perché la sua assenza ha creato un vuoto incolmabile, da scongiurare appena sia possibile. Un nome suggerito dall’evidenza più recente, che sta a pennello per mettere a punto l’agenda del Gasp. Non c’è niente di inservibile nella raccolta delle esperienze, perché sono la giusta valutazione tra positivo e negativo, a creare il rapporto più efficiente ed ottimale. Sempre nella vita, ma credo anche nel calcio. Ora occhio all’Europa e sempre forza Atalanta. Siamo tutti e sempre con voi, anche se, per ora, affacciati ai teleschermi.
Con tanta passione ed amore !
By ReMo
By sigo