25/01/2017 | 04.44
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''Another Brick In The Wall''

Vittoria maturata, quella ai danni della Sampdoria, in un modo piuttosto inaspettato. La manovra è stata meno avvolgente di altre volte, sebbene la circolazione del pallone sia sempre molto fluida. Centrocampo forse meno brillante del solito, con una linea difensiva molto attenta e precisa; attacco meno ficcante, ma sempre in condizione tale da obbligare gli avversari a triplicare la marcatura sul portatore di palla. Berisha attento, cambi puntuali per la lettura tattica dell’incontro.

L’aspetto più importante, lo hanno sottolineato (a ragione) tutti, è il coraggio di buttare nella mischia due esordienti assoluti diciassettenni. Lo si è fatto nonostante non si fosse in situazione di emergenza. Le varianti non mancavano: Grassi a centrocampo, Zukanović e Toloi in difesa. E invece si è preferito inserire dall’inizio Bastoni indietro e Melegoni in mezzo. Ed è stato un bel vedere.

Bastoni ha offerto qualità per tutta la durata dell’incontro in molti aspetti: tecnica, grinta, scelta dei tempi, interpretazione della fase difensiva. Con un paio di interventi veramente molto, molto eleganti, anche in situazioni piuttosto particolari.
Filippo Melegoni, figlio di un numero dieci coi piedi magici, ha forse dato l’impressione di essere meno a proprio agio a centrocampo, ma non dobbiamo dimenticare che le caratteristiche di chi crea e contrasta in mezzo spesso risentono della pressione messa dagli avversari: il suo esordio è stato un buonissimo esordio. La stoffa ce l’ha, e sicuramente la vedremo in mostra molto presto. Senza dimenticare che, ad esempio, se Caldara viene considerato un prospetto, pur essendo di quattro anni più vecchio di Melegoni, con il nostro numero 94 bisogna avere pazienza e lasciarlo crescere senza mettergli addosso troppa pressione. Il concetto vale, ovviamente, anche per Bastoni. Già il fatto che i due ragazzi stiano stabilmente lavorando con gli adulti è un fatto di grandissima importanza: crescere sotto la visione tecnica di Gasperini li metterà in condizione di crescere ulteriormente. Poi toccherà a loro.

Come hanno giocato i nostri nelle ultime uscite? Bene in trasferta con la Juve ma abbiamo perso, benissimo con l’Udinese in casa ma pure abbiamo perso, bene col Milan in trasferta ed abbiamo pareggiato, molto bene con l’Empoli ed abbiamo vinto nel recupero in casa, benissimo in trasferta col Chievo, non benissimo con la Lazio in trasferta dove abbiamo perso, non benissimo con la Samp dove abbiamo vinto.

Partiamo da un concetto importante: la squadra sta giocando benissimo, sempre. A differenza degli anni precedenti, si gioca con un’idea precisa di calcio, dove i “numeri” del giocatore non sono la base del gioco, ma l’arma in più: la differenza la fa la qualità di gioco. I nostri giocano un bel calcio, la gente si diverte, lo stadio ospita un numero maggiore di tifosi anche quando a Bergamo arrivano, ad esempio, Empoli e Sampdoria. Gli anni scorsi, per portare allo stadio un migliaio in più di spettatori, il biglietto di Creberg veniva venduto a 10 euro: oggi lo stadio si riempie anche con i prezzi pieni. Perché la squadra gioca bene a calcio, spesso vince, la gente si diverte ed esce dallo stadio soddisfatta. Nelle ultime due partite, però, la squadra è sembrata appena meno baldanzosa rispetto alle partite di prima di Natale (o appena dopo: Chievo e Juve in Coppa Italia). Un calo fisico? Lo staff tecnico dovrebbe saperlo, ammesso sia quello. Calo di tensione, appagamento? Siamo sicuri che Gasperini, in questo caso, saprebbe cosa fare (e l’esordio inatteso dei due giovanissimi potrebbe anche essere letto in questa ottica, se mai fosse il caso). La mancanza di Gasperini in panchina? Siamo sicuri che Gritti sa cosa fare. Resta comunque uno standard qualitativo molto alto, e la Samp aveva tutte le carte per crearci problemi, nonostante i soli tre giorni di riposo dopo la loro partita di Coppa Italia.

Melegoni e Freuer nel primo tempo, e Grassi nella ripresa, hanno fatto il loro lavoro, e lo hanno fatto bene. Chi ha fatto molto meglio del solito, oggi, è stato Spinazzola, mentre Petagna è stato ancora una volta superlativo. Gomez sempre pericoloso, forse meno incisivo del solito a causa di una settimana iniziata lavorando in disparte; Kurtić molto bene, Conti buono, tutta la linea difensiva molto bene, con Masiello ancora decisivo in un paio di frangenti che potevano essere critici; Berisha pure molto bene.

I cambi sono sembrati precisi dal punto di vista tecnico e della tempistica, quindi la panchina è stata diretta molto bene.

Avremmo potuto chiedere di più da questa partita? Non credo.
Guardiamo avanti allora. Si torna a Torino, sponda granata, e stavolta Belotti ci sarà. Sarà un impegno importante, vedremo come se la caveranno i nostri. Le altre partite che terremo d’occhio saranno Lazio-Chievo, Inter-Pescara e Udinese-Milan. Ma la nostra attenzione sarà totale domenica, all’ora di pranzo, sul campo del Torino.

Ce la giocheremo fino all’ultimo.

 

BY GOALIE

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