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Già, perché in caso di errori pesanti come il mancato rigore contro la Juve in presenza di VAR i casi sono due: o il gruppo arbitrale è incompetente o è in mala fede.

Alcuni indizi sembrano indicare la prima opzione

Ieri nei media girava voce che adesso diversi arbitri diano una occhiata alla Rete, e ai social in particolare, durante l'intervallo per farsi un'idea della loro direzione dalle reazioni della gente.

E nel primo tempo di Juventus - Bologna c'erano state due situazioni dubbie non sanzionate nell'area rossoblù che avevano creato maretta sui social.

Poi il secondo tempo e quel rigore mostruoso negato al Bologna.

 

Come racconta il Corriere dello Sport pare che nel dopopartita si siano incrociati l'arbitro e il DS del Bologna:

- DS: "Perché non ci hai dato rigore?"

-Arbitro: "Non vi ho nemmeno dato quelli contro nel primo tempo"

Ricostruzione: l'arbitro nell'intervallo legge la Rete, magari controlla il VAR e capisce di ritenere di aver fatto un mezzo favore al Bologna.

Quindi, per "riportarsi a pari" decide di non intervenire nemmeno nel secondo tempo nell'area della Juve.

E il VARista, direte voi?

La sua colpa pare quella di non essere intervenuto con sufficiente decisione al microfono con l'arbitro. Se però questo è convinto del suo modo di fare a lui spetta la decisione finale se usare la VAR o meno.

In conclusione: se c'è stata compensazione e carenza decisionale siamo di fronte a direttori di gara piuttosto inetti, senza tirare in ballo per forza la buona fede. E questo sarebbe già il peggiore dei mali