24/05/2021 | 21.10
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Arriva il tempo giusto, by ReMo



Arriva il tempo giusto per ogni cosa. A propellente ormai esaurito arriva, proprio in simultanea, la fine del campionato di calcio. Visto il positivo andamento del suo decorso, costellato dal miglioramento di tantissimi risultati precedenti, è nostro dovere ringraziare la società e tutti coloro che vi militano, per l’impegno, la determinazione ed i successi conseguiti.

Per la verità le due ultime tornate di gioco ci hanno riservato delusioni profonde, in particolare soccombendo nella finale di coppa Italia, di cui in molti ci si considerava già detentori. L’ultima partita poi, decisiva per acquisire il secondo posto in classifica, è stata giocata con un pressapochismo inspiegabile che ha fatto naufragare tristemente ogni presunta velleità vincente. Alle due sconfitte ha fatto da amaro sottofondo, un atteggiamento ostico dei direttori di gara che ha espresso sortite, atteggiamenti e giudizi contrari ai nostri colori, ripetuti e niente affatto incidentali. Ragione per cui, al tempo di riposo degli atleti, quanto meno per i non impegnati in trofei e competizioni internazionali ed a quello dedicato alle operazioni di cessione ed acquisizione di nuove pedine sul mercato, si impone aprioristicamente per noi, un’operazione di recupero di rispetto ed una affermazione di pari dignità, da parte delle strutture piramidali cui è delegato il governo e l’amministrazione del calcio.

Troppo spesso ci troviamo di traverso personaggi che manipolano le regole e l’amministrazione delle stesse, con una parzialità ripetitiva che alimenta sospetti concreti. Da tempo si sente ripetere che partecipare alla coppa Italia sia una folle illusione apportatrice di ignobili esclusioni, ma stavolta, giunti alla fase finale, ci si era illusi di potercela lealmente giocare, senza che volontà di potere contrarie potessero scipparci della correttezza auspicata. Ad estromissione realizzata, nei termini esposti, ci sovviene che l’incontro successivo, denominato supercoppa italiana, da giocarsi sui terreni esteri che trovino appetibile l’acquisto dell’evento, un Inter Juventus avrebbe trovato miglior valutazione economica rispetto al meno appetibile e scialbo  abbinamento con la nostra Atalanta. Se il  business migliorativo può accontentare i manipolatori, ben soddisfatti della loro operazione, noi ben diversamente, giudichiamo l’adesione ad un torneo cui si sono dedicati energie e passione, per  poi essere scorrettamente estromessi, con un chiaro crimine, tutt’altro che sportivo. Si devono definire con chiarezza nei termini, che trattasi di un torneo riservato alle convitate di rilievo, in possesso di un grado di appeal superiore e non degradabile, così che compagini quale è la nostra, possano dedicare i loro impegni a progetti di più trasparente e sportiva concezione.

Anche se, dopo il clamore scandalizzato e classista con cui è stato respinto da UEFA il manifesto della Superlega, si rende maggiormente improbo il ritrovarne pari impronta nel regolamento della coppa Italia che, dal prossimo giro, estrometterà le squadre non appartenenti alla serie nazionale A e  B. Credo che prioritario sia il riacquisto della propria identità di squadra seria, molto più di altre, anche se limita la propria richiesta al livello concesso e riconosciuto a ciascuna di loro, attribuendocene  il pieno e dovuto allineamento nei fatti. Solo ad ottenimento di questo presupposto ci si potrà lanciare alla conquista di nuovi e maggiori traguardi, sino ad ora mancati anche a motivi di forza maggiore, assolutamente da rimuovere.

Apprezziamo la serietà e l’impegno di una società cui deve essere consentito il sereno svolgimento dei suoi compiti, mantenendo le corrette condizioni per esplicarle, spiacenti che il basso profilo che è stato adottato in ogni circostanza, non venga accolto nei termini espressi.

E’ GIUNTA L’ORA DI CAMBIARE.

Buona estate a tutti ed arrivederci a tempi migliori.

Sempre forza Atalanta e mille grazie, di cuore !

 

 

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