16/11/2020 | 15.30
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Aspettando “Godot” Piccini - by Albo

Aspettando Godot di Samuel Beckett al Teatro Palladium di Roma - Noise SymphonyIn questa pausa per le Nazionali Gasperini ha avuto modo di seguire da vicino il percorso di recupero di alcuni lungodegenti come Caldara, de Roon, Gollini e Piccini.

Ultimo nell’elenco, ma anche nei pensieri del Gasp, che quasi si stava dimenticando del terzino del Valencia, fuori uso praticamente da quando ha firmato il suo contratto con la Dea lo scorso 9 agosto.

Da quel momento, il buio e il silenzio sulle sue condizioni. Nonostante, lo stesso giocatore sui social avesse mostrato ottimismo per un precoce ritorno in campo dopo il maledetto infortunio alla rotula, l’allenatore lo ha sempre contraddetto in conferenza stampa, affermando che fosse ancora lungo il periodo di stop, così come quello di un possibile assestamento.

GODOT NERAZZURRO- Da quel 28 agosto 2019, data in cui si fratturò la rotula in allenamento, il terzino toscano non ha più solcato un campo da calcio. Da allora sono passati 15 mesi, e anche l’ottimismo iniziale della società si trasformò in scetticismo.

I vari lavori a parte ricordano un po’ la famosa frase “Oggi non verrà, verrà domani” pronunciata da uno dei protagonisti della commedia dell’assurdo di Beckett, ma in questo caso la pazienza del Gasp si è trasformata immediatamente in fastidio, tanto da convincere Sartori a tornare sul mercato dopo neanche 20 giorni, prendendo in fretta e furia Fabio Depaoli per completare numericamente il parco esterni nerazzurro.

Anche per l’ex esterno della Samp il destino è simile a quello dell’ex valenciano: la stessa voglia di spaccare il mondo, una miglior condizione fisica, ma si preferisce di gran lunga Hateboer a mezzo servizio.

Mancano ormai meno di due mesi alla prossima sessione invernale, e vidsta la penuria di opzioni sugli esterni è probabile che la società torni operativa per rafforzare le ali. In due mesi è difficile che l’ex Valencia torni informa e possa convincere Gasp a schierarlo titolare. Un errore fatto in partenza che ora Gasp vuole correggere, perché l’assurdo proprio non si addice al razionale allenatore nerazzurro.

 

Albo

 

 

 

 

 

 

 

 
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