La Dea dei due mondi
Macchè Juventus, Milan, Inter…. Dovunque tu ti giri, i colori che vedi sono quelli bergamaschi dell’Atalanta!
Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada e addirittura Bolivia. Non ci credete?!
Ve lo assicuro! Se andate in Bolivia, nella città di Cochabamba, non solo vedrete i colori della nostra Dea ma, addirittura, se protenderete bene l’orecchio, potreste sentire parlare bergamasco!
Troppo lontana la meta per verificare le mie affermazioni? E allora, come si dice: se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto e, nel nostro caso, arriva direttamente allo Stadio Bortolotti.
Già, domenica, contro il Napoli, là in alto (ma non quanto Cochabamba, che si trova a 2.560 m.s.l.m.), sui gradini della Nord, ci sono stati tre atalantini d’eccezione: Patrizia, suo marito Josè Luis e la loro bimba Sharon, che, ad un anno d’età, ha visto per la prima volta la Dea nerazzurra e Bergamo.
Ma facciamo un passo in dietro. Come fa una famiglia boliviana a tifare Atalanta?
Patrizia e Josè Luis si sono incontrati ben 9 anni fa. Galeotto, ci dicono, un torneo di pallavolo “Come sempre, lo sport da vita, unisce e crea relazioni” ci dice Patrizia.
Lei nata ad Alzano Lombardo, lui a Santa Cruz, in Bolivia “vari anni fa… ma non poi così tanti”, scherza Josè. Dal 2004, vivono a Cochabamba.
Alla domanda su come sia nata la passione, non tanto di Patrizia (bergamasca) quanto di Josè, per i nostri colori, lui ci conferma che la colpevole è proprio la moglie (di famiglia atalantina doc)! “In Bolivia si vedono solo colori rossoneri, bianconeri e neroblu di Milano”. Che tristezza, aggiungo io!
A quanto pare, ci dice Josè, delle altre squadre, come appunto l’Atalanta, non se ne parla in Bolivia… o meglio, l’unica a parlarne è sua moglie Patrizia, che evidentemente tiene vivi i colori neroazzurri anche nell'altro emisfero!
Nonostante i tanti chilometri di terra e acqua che dividono Bergamo da Cochabamba, Patrizia e Josè sono sempre informatissimi sulla squadra di Bergamo, “Sappiamo delle gioie, delle sconfitte, delle delusioni, dei cambi e dei risultati!”… tutto merito della famiglia Ravasio, vale a dire la famiglia di Patrizia (residente a Tribulina), che funge da Gazzettino Padano, in versione neroazzurra.
Una partita della Dea è sempre obbligatoria quando tornate in Italia? La risposta è scontata: “Obbligatoria? ¡Claro que sì! E’ come la ricetta del dottore, che occorre seguire alla lettera”. Quando sono a Bergamo, e la Dea gioca in casa, non fanno mai mancare il loro sostengo sui gradoni della Nord e, quest’anno, con una tifosa in più: la piccola Sharon, iscritta regolarmente all'anagrafe atalantina! Inoltre, come mi fa notare Marcella (sorella di Patrizia), ogni volta che vengono a "trovare" l'Atalanta, la vittoria è assicurata...serve ricordare il risultato di domenica?!
Alla domanda su quali siano i loro giocatori neroazzurri preferiti, sia del passato sia del presente, Patrizia, la vera esperta, ci risponde facendoci fare un tuffo nel passato: “La lista potrebbe essere lunghissima se ricordiamo il trio Caniggia, Stromberg, Evair, per poi passare a Maurizio Ganz e le partite vissute con Pippo Inzaghi…. Che ricordi! Meglio, però, mettere i piedi per terra e pensare ai giorni nostri. Kessiè promette molto bene”.
Naturalmente, l’inizio burrascoso dell’Atalanta si è fatto sentire anche nell’altro emisfero: “Ovviamente, non ci aspettavamo un inizio di stagione così” esordisce Patrizia “ma stando tutti uniti possiamo raggiungere il nostro obiettivo".
Per concludere, una curiosità su come percepiscono, dall'altro capo del pianeta, questo mondo del calcio che, di stagione in stagione, sembra deteriorarsi sempre più e sotto tutti i punti di vista.
“Il calcio italiano è un bel calcio, migliore di quello boliviano. E’ però assurdo che vengano spesi tutti quei soldi, sapendo che in tutto il mondo l’umanità ha altre necessità e bisogni….la nostra speranza è che, prima o poi, tutti, dai presidenti ai giocatori, diventino più solidali”.
Cos’altro aggiungere...arrivederci alla prossima!
Un grazie a Patriza, José Luis e Sharon!
¡FORZA ATALANTA y QUE LO PASÉIS BIEN!
By RitA