07/01/2018 | 17.45
0

ATALANTA CAPUT MUNDI by Giuliobas

Si è conclusa come cinque giorni fa, con una vittoria di grande carattere e ancora la festa all'aeroporto dove circa 3.000 sostenitori hanno colto al balzo la richiesta del condottiero Gasperini e si sono riversati in massa in una serata uggiosa ancora una volta in direzione Orio al Serio perché "il nostro folle amore è senza fine". I giocatori arrivati alle 23.05 al rondò di uscita dal terzo scalo nazionale sono scesi dal bus di servizio e con entusiasmo condotti da un Gasp euforico sono stati fatti salire proprio sulla rotonda dove hanno festeggiato insieme ai tifosi. Ma il tifo atalantino è o no semplicemente unico? Di questo sera verrà ricordato Caldara (piccolo inciso:un vero peccato che tra sei mesi indosserà la maglia della Juventus,un ragazzo d'oro, un vero professionista sempre con la testa sulle spalle e bergamasco al mille per mille. Gli auguriamo tutto il bene possibile) che con il megafono in mano intonava i cori, Cornelius e il suo sorriso a 3000 denti, De Roon continuamente acclamato dalla folle, la meraviglia espressa dai nuovi arrivati come Gosens e Castagne estasiati dal tifo bergamasco e il volto emozionato,commosso e contento del trascinatore (ma quale nazionale mister!!!Qui si fa la storia!!!).

Ormai non si sono più parole, né aggettivi né sostantivi che possano esprimere al meglio quello che l'Atalanta sta compiendo partita dopo partita. Nemmeno il tempo di festeggiare il successo al San Paolo e una storica e meritata qualificazione in semifinale di coppa Italia che il calendario mette sulla strada degli impavidi uomini di Gasperini un'altra trasferta che sembra uno scoglio difficile da superare, la Roma.

Gasperini per la prima gara del girone di ritorno e ultima prima della sosta prosegue nella rotazione dei giocatori che finora è riuscito a gestire alla grande senza problemi. Davanti a Berisha, a sorpresa neppure all'Olimpico non c'è Masiello e quindi la retroguardia nerazzurra è composta da Palomino,Caldara e Toloi(alla terza gara consecutiva in una settimana). Nel cuore del gioco Gasp opta per un centrocampo più fisico e solido con De Roon e Freuler a smistare palloni, mentre dopo la panchina di Napoli riprendono il loro posto sulle corsie laterali Hateboer a destra e Spinazzola a sinistra. Ilicic vince il consueto ballottaggio con Cristante e si posiziona al fianco dell'imprescindibile Gomez e di Cornelius, già in campo martedì in coppa e riconfermato.

Dall'altra parte la Dea deve fare i conti con una Roma affamata di punti dopo gli ultimi risultati tutt'altro che positivi. Nessuna sorpresa nell'11 titolare schierato da Di Francesco: a protezione di Alisson, portiere giovane ma già nel giro della nazionale, l'allenatore pescarese schiera Manolas e Fazio al centro con Florenzi e Kolarov esterni, due terzini che svolgono molto bene entrambe le fasi, spingono e rinculano quando c'è da difendersi. A centrocampo, viste le assenze di Nainggolan (motivi disciplinari) e De Rossi (problema muscolare)"sopravvive" solo Strootman che per l'occasione affiancato da Pellegrini e Gonalons. In avanti con Dzeko e Perotti, la bocciatura di Schick porta Di Francesco a riproporre dal primo minuto El Shaarawy.

L'inizio della Roma è convincente, prima Pellegrini e poi proprio il faraone mirano la porta ma Berisha è attento e respinge ogni tentativo. Ma per i giallorossi è solo un fuoco di paglia che si spegne subito, Gomez ci prova al 13' di destro ma non è preciso. Passa qualche secondo, De Roon recupera sontuosamente un pallone nel cerchio di centrocampo e fa partire il contropiede con Ilicic che serve Cornelius il quale da posizione piuttosto defilata con un sinistro di precisione sul secondo palo porta avanti gli orobici. Da qui in poi la Dea dominerà in lungo e in largo per tutto il primo tempo e dopo un'altra discesa di Cornelius fermata in corner da Manolas, al 19' Alisson deve ancora raccogliere il pallone dalla rete: Gomez lavora palla sulla sinistra, entra in area, affrontato da Florenzi, cade e si rialza, vede De Roon al limite, lo serve e l'olandese, complice una deviazione di Manolas insacca lo 0-2. Lo stesso ex Middlesbrough viene ammonito,giustamente, da Guida e qualche istante dopo è Caldara a finire sul taccuino del direttore di gara. Al 31' sussulto Roma: su punizione Kolarov colpisce involontariamente Dzeko che per poco,mettendo fuori causa Berisha non sigla il gol della speranza. La Dea però ne ha di più, gioca con molta personalità, e potrebbe approfittare del momento ma prima Hateboer che sbaglia il rilancio che avrebbe mandato in campo aperto ben 4 uomini neroazzurri e poi lo sfortunato palo di Freuler non fan sì che l'Atalanta metta in cassaforte in risultato già al termine dei primi 45 minuti. Se poi, dopo che Dzeko si è divorato un gol mandando fuori di un nonnulla il suo destro calibrato, il fischietto Guida(in evidente stato di ebrezza) espelle De Roon per un intervento su Kolarov la gara si accende ancora di più. Non solo il match si infiamma, anche Gasperini in panchina che non prende bene(è un chiaro e lampante eufemismo, se non ci fosse stato Ginami a bloccarlo...)il rosso sventolato in faccia al suo giocatore e viene cacciato pure lui: eppure non aveva tutti i torti, De Roon da già ammonito è si ingenuo, ma si trattava pur sempre di un secondo fallo per nulla cattivo con l'atalantino che anzi cerca addirittura di togliere quasi la gamba, con un Kolarov che non fa nulla per rimanere in piedi. Anzi appena si rialza fa l'occhiolino e se la ride sotto i baffi qui non ci sono interpretazioni che tengano: avrà un tic all'occhio o stava giocando a briscola tentando di dialogare attraverso la mimica facciale con il compagno? Ironia a parte, un calciatore che perde 2-0 in casa non sorride mai con cotanta furberia. Il fallo è sacrosanto, l'espulsione è pura follia.
Una follia che poteva costare tre punti alla Dea.
Cristante rileva Ilicic e la ripresa, come auspicabile, la Dea la vive in piena apnea con grande sofferenza anche se la prima occasione è ancora a tinte nerazzurre (ieri in maglia bianca) con Gomez che impegna Alisson in angolo. Il gol della Roma arriva però ben presto: al 56' Dzeko lanciato da El Shaarawy riapre il match ritrovando la rete che mancava da oltre un mese. A quel punto, quei 3 punti legittimati con grande merito nella prima frazione di gioco cominciano a traballare, ogni secondo pare un'eternità e tutti si aspettano la rimonta della Roma. Ma la dea soffre, Gritti,il vice del Gasp, manda in campo Petagna per tentare di tenere qualche pallone e far rifiatare la squadra e Masiello per una fase difensiva che si compone di ben 6 uomini con Hateboer e Spinazzola che fungono da terzini e quattro centrali(Toloi, Caldara,appunto Masiello e Palomino), una vera e propria muraglia con Berisha che infonde molta più sicurezza anche nelle uscite, ultimamente non brillantissime. I capitolini al contrario cercano il tutto per tutto e Di Francesco tenta le carte Schick e Under per una Roma a trazione anteriore che a causa della folta linea difensiva bergamasca fatica ad entrare in area e ci prova maggiormente da lontano ma né Florenzi,né Perotti e nemmeno Kolarov trovano il gol del pareggio. La miglior occasione per i giallorossi capita all'85' quando El Shaarawy prima sbatte su Toloi e poi ancora su Masiello. L'Atalanta tira un sospiro di sollievo e respira quando Hateboer,a seguito di una cavalcata sulla fascia destra, si guadagna corner e secondi preziosi. Nei 3 minuti di recupero non succede più nulla con i padroni di casa che non riescono a sfondare e quando Palomino spazza quell'ultimo pallone e l'arbitro fischia tre volte la festa può iniziare. Un'altra impresa per gli uomini di Gasperini che volano così al 6^ posto con 30 punti al pari della Samp, che ha comunque una gara in meno, e che ora si godranno qualche giorno di meritato riposo prima di un tour de Force vietato ai deboli di cuore. I complimenti per l'Atalanta, che ormai è una realtà del calcio italiano, fioccano da Premium con Tacchinardi("Battere questa Atalanta è tremendamente difficile!") a Sky con Adani("Uomo partita Sky?Gianpiero Gasperini), passando per l'ex radiocronista e ora conduttore della Domenica Sportiva Riccardo Cucchi che con un tweet così descrive questo meraviglioso, stupendo, fantastico gruppo:"Credo che parlando dell'Atalanta dovremmo cambiare lettura della partite. Non sono gli avversari che perdono. È l'Atalanta che vince perché è diventata una grande squadra".

GRAZIE ATALANTA!!! E IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE!!!

 

Giuliobas

By staff
0 commenti