Atalanta con sempre meno bergamaschi: un cambio d’identità inevitabile o solo un caso?
Con le recenti cessioni di Matteo Ruggeri (probabile) e Roberto Piccoli (avvenuta), l’Atalanta Bergamasca Calcio ha ulteriormente assottigliato in rosa giocatori originari della provincia di Bergamo.
È un dato che può far riflettere, soprattutto per un club storicamente legato al proprio vivaio, ma che va letto all’interno del contesto attuale del calcio professionistico.
Matteo e Roberto vanno via a titolo definitivo. Il laterale di San Giovanni Bianco (classe 2002) all'Atletico Madrid (ancora da ufficializzare), l'attaccante di Sorisole (classe 2001) al Cagliari dov'era gia' in prestito.
Non ci sono dichiarazioni ufficiali che indichino una volontà esplicita del club di “tagliare” il legame con il territorio e d'altronde non avrebbe senso ne' sarebbe nemmeno immaginabile viste le connessioni col territorio. Più semplicemente, le valutazioni sono state tecniche ed economiche. I giocatori sono stati ritenuti cedibili, sono arrivati club interessati, e le offerte sono state accettate.
La domanda resta aperta. Ma una cosa è certa: nel calcio di oggi, l’identità locale pesa sempre meno nelle decisioni operative. Piaccia o no, il percorso intrapreso dall’Atalanta riflette una logica diffusa. Ed è probabile che, salvo eccezioni, si continui in questa direzione.
