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Atalanta ed atalantini, equilibrio e misura - by ReMo

Primo piano del misuratore di livello dell'acqua della bolla | Foto GratisTra le doti più significative del popolo bergamasco il senso del reale, segna profondamente il nostro modo di essere. Quando definiamo bauscia i nostri vicini esprimiamo, quasi come un atto di fede,
il nostro modo di vedere e concepire tutto ciò che fa parte della vita, in opposizione a coloro che si beano di essere ed avere il meglio, in assoluto.

Eppure, nei confronti della nostra Atalanta, galvanizzati dal periodo degli anni grassi avviati dal Gasp, anche noter de Berghem abbiamo aperto la forbice nella valutazione delle sue prospettive, considerando diritto naturale, piazzamenti che in passato non erano mai rientrati nelle nostre reali possibilità.
Un poco come quando ci si lascia andare ingurgitando bicchieri che ti portano fuori dall’ottica della realtà, cancellando ogni possibile difficoltà ed anzi, facendoci sentire, a ruota libera, padroni del mondo.
I sogni ‘blasfemi’ dello scudetto, della Champions e della Coppa Italia, sono stati affardellati in un bouquet di possibilità alla nostra portata, dilatando le nostre concrete possibilità ed obliterando ogni ipotetico ostacolo, che però non solo sussiste, ma si è anche materializzato.
Disputare gare a distanze di tempo tanto ridotte, se è sostenibile nel breve, a tempi lunghi comporta l’insorgere di tante possibili problematiche la cui incidenza non si può ovviare. La fatica in primis,
cui si aggiungono trasferte intercontinentali, con ulteriori perdite di energie fisiche e/o psichiche, il rischio di infortuni e contagi e la impossibilità di effettuare rotazioni integrali, per svariati motivi,
minano costantemente la potenzialità della squadra.

Ormai stiamo constatando come i limiti si manifestano concretamente, senza con questo che tutti i ragazzi od il mister, possano essere considerati responsabili, come d’altro canto sta avvenendo pure su altre sponde. Capita così che il confronto con squadre alla nostra portata, si rimedi un pareggio o, addirittura, si soccomba, come è successo col Verona. Bisogna resettare ogni aspettativa e tornare all’accettazione della realtà, senza forzature od attese di risultati che precorrono le incognite di ogni gara variandone il risultato stesso, che non può essere sempre vincente.

L’Atalanta che ha sconfitto il Liverpool, ad ogni incontro si mette in discussione, giocandosi le sue possibilità in un contesto di variabili che prescindono dall’impegno e dalla determinazione che si
gettano nell’agone. Noi stessi, pur auspicando i risultati migliori, dobbiamo assoggettarci alla disciplina dello sport che richiede l’accettazione dei verdetti del campo, senza necessariamente promuovere ritorsioni critiche nei confronti della squadra, della sua conduzione e del comportamento dei singoli.

Si deve sostenere la squadra, fare la propria parte, in sostegno ed incitamento, ma con responsabilità e senza alternanze ed incertezza, alimentando la serenità che è presupposto di ogni ascesa.
Soli i faciloni alimentano, senza averne ragionevole supporto, fantasie di grandezza: facciamo in modo che i traguardi acquisiti possano ripresentarsi, al di fuori di reazioni isteriche che, talora noi dobbiamo saper controllare, se si inciampa in qualche ostacolo.

Nulla è perduto ma è necessario ritrovare gli equilibri che ci riportino serenamente in fiducia, al fine di riprendere il cammino, ma ricordando in primis, che la strada del successo è sempre in salita.

Forza Atalanta !!

ReMo

 
By staff
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