Le gioie sempre figlie dell’ansia…… - by Remo
Seguire l’Atalanta da oltre sessant’anni ha sviluppato consuetudini tribolate, legate alle ultime battute di un campionato per conoscere se si era o meno degni di restare nella categoria.
Le conclusioni in negativo avevano una certa ricorrenza che, più in là nel tempo, sarebbe stata definita ‘fisiologica’, ma che di fatto veniva vissuta con tristezza, sempre comunque associata alla voglia di riscatto, per riprenderci immediatamente, l’agognata collocazione.
Facevamo parte della truppa dei candidati alla retrocessione ed il nostro scudetto era il possibile conseguimento della salvezza o l’alternativa penalizzante della retrocessione.
Chi ha vissuto quelle stagioni sa bene quanto fosse inverosimile attendersi di meglio: da squadra di provincia si poteva vivere solo di attese del nulla e di speranze di scampare al peggio e tutto era racchiuso in questi termini.
Ora che l’accesso alla CL è stato centrato per la terza volta consecutiva, vivendo nel timore di essere raggiunti seppure dopo aver dato uno spettacolo di bellezza ed efficienza, ho concretizzato come l’incertezza accompagni i nostri destini atalantini, nel peggio e nel meglio.
Concludere da vincitori una partita determinante per le nostre ambizioni ripropone una gioia forse troppo grande per essere recepita nel dovuto spessore, perché una gioia resta sempre tale, sia per lo scampato pericolo che per l’immissione in un altro seguito di incontri, forieri di attese, di lusinghe e di incertezze. Col vantaggio però di entrare nelle realtà calcistiche più prestigiose d’Europa e di aver acquisito rispetto, considerazione e prestigio che stigmatizzano e valorizzano serietà e valore di una piccola provinciale che si confronta e si fa rispettare contro le più grandi compagini.
Il fatto di aver sofferto sul campo genoano viene di fatto rimosso da una promozione che ammette al vertice delle calcio continentale ed al pari con le squadre più accreditate europee.
Epopea grandiosa per i colori bergamaschi e rinnovata opportunità di ascrivere le nostre imprese nell’albo d’Europa, ove già siamo conosciuti quali squadra sorprendente, con la rinnovata ulteriore possibilità di implementare stima e considerazione.
Prevedibilmente riprendendo le crociate di accompagnamento dei nostri prodi nelle sedi che l’urna ci destinerà e rivivere serate trascorse e definitivamente ascritte, nel passato, alla favolosa leggenda atalantina.
Gasperini dice che se non si vince si impara ma certamente anche dall’incontro di ieri,seppur vinto , scaturirà il conseguente discernimento che ci impegni a non mollare mai, anche dal solo aspetto della concentrazione.
Intanto ci aspetta la finale per l’assegnazione della coppa Italia, un traguardo che per molti di noi è da privilegiare anche rispetto al conseguimento del secondo posto in campionato, tra l’altro legato ad uno scontro diretto con i rossoneri milanesi.
Sebbene il Gasp abbia una convinzione diversa, ieri ha convenuto come i bergamaschi, dopo tanti anni a mani vuote, nutrano a buon motivo il desiderio di possedere ed accarezzare un trofeo che faccia quantomeno il paio, con quello conquistato quasi sessanta anni fa.
E’ in corso una fiera dei desideri da parte della nostra tifoseria, che richiama la festa di santa Lucia, nelle speranze che sembrano, per voce di popolo, poter diventare realtà.
L’epopea gasperiniana è davvero ad una svolta decisiva e tutti i progetti stilati con la Società stanno per concretizzarsi.
Un traguardo immaginifico che regalerà gioia a chi lo ha progettato ed a chi ne vive palpitando ogni attimo, sul campo e non, con la determinazione e la fiducia che muovono le cose grandi.
Il momento non consentirà ancora di manifestare, con intensità e calore, il nostro entusiastico grazie ai ragazzi, che comunque conoscono il nostro grado di affetto e che, proprio per questo profondono il massimo e possibile impegno.
Ci attendiamo gli ultimi, importantissimi sforzi per coronare una stagione che, pur fra tante enormi difficoltà, ci ha regalato prestazioni e prodezze da brividi ed una estrema generosità in linea con il grande cuore della nostra città.
Grazie ancora Gian Piero, per essere venuto da noi e per aver protratto la tua permanenza per dare ali ad una squadra ed alla sua tifoseria, nel modo che solo tu hai percepito e che tutti noi abbiamo accolto fiduciosi.
Il futuro non potrà che arriderci perché programmi e lavoro si incrociano in modalità singolari e vincenti.
Continuiamo a crederci ed a contarci, ma intanto ancora tante grazie, a tutto il consesso nerazzurro, nessuno escluso.
Splendida, incredibile Atalanta !
By ReMo
By staff