Atalanta, quando il collettivo del gol non è retorica
Il segreto dell'Atalanta? Il collettivo, e non si fa per dire. Lo dicono i numeri: nella sua stranissima e bellissima stagione, Luis Muriel è il manifesto della Dea di Gasperini. Con 17 gol, di cui ben 10 da subentrato, il colombiano è il miglior realizzatore dei nerazzurri. Le sue reti, però, rappresentano appena il 20 per cento del totale delle 85 messe a segno dagli orobici in questo campionato.
Solo Bologna e Fiorentina dipendono meno da un bomber. Anche perché non lo hanno, dato che i felsinei hanno come migliori marcatori rispettivamente Orsolini (8 gol, il 18,2% di quelli dei ragazzi di Miha) e il trio Vlahovic-Pulgar-Chiesa (6 a testa, il 16,2% del totale della squadra). Per il resto, tutte le altre squadre del campionato, quanto alla fase realizzativa, hanno una dipendenza nettamente maggiore da un singolo giocatore.
Immobile e Ronaldo. I cannonieri di Lazio e Juventus sono un esempio perfetto: Ciro vale il 43,3% dei gol dei biancocelesti (solo Petagna lo supera in questa graduatoria), CR7 il 40% delle reti bianconere. Lukaku porta in dote il 31,7% dei gol dell'Inter. È il doppio, o quasi, di quanto "pesi" Muriel. Che peraltro non stacca di molto gli altri goleador a disposizione di Gasp: Ilicic vale il 17,6% mentre Zapata il 16,5%. A volte si parla di collettivo del gol. Altre volte lo raccontano i numeri.
fonte tmw.com
By marcodalmen