Atalanta regina degli scontri diretti - by Cagiovi
Con la stratosferica vittoria contro il Milan si è chiuso il girone d’andata dell’Atalanta.
A questo punto della stagione la classifica dice tanto, ma non tutto; per provare ad ipotizzare un possibile andamento del girone di ritorno è interessante, oltre che storicamente una pratica valida, incrociare la classifica invernale con la tabella degli scontri diretti che, se fino a qualche settimana fa vedeva incluso anche l’EuroSassuolo di De Zerbi, ora vede incrociati i destini di Milan, Inter, Roma, Lazio, Juventus, Napoli e Atalanta.
A onore del vero deve essere ancora disputata la tanto discussa partita Juventus-Napoli, che ad oggi, non ha ancora una data assegnata. Ma su questo argomento bisognerebbe aprire un’ampia parentesi che coinvolge anche Napoli-Atalanta 4-1 la partita più sleale dell’intero girone d’andata.
Atalanta regina delle big.
L’Atalanta ha raccolto ben 11 punti sui 18 a disposizione, una media di 1,8 punti a big match, un bottino che sarebbe potuto essere ancora più ghiotto, per quanto detto qualche riga fa; l’Atalanta contro le grandi del campionato ha sempre dato dimostrazione di forza, maturità e strapotere fisico, se l’è giocata alla pari con l’Inter, ai punti avrebbe meritato con la Juve, ha asfaltato in serie Lazio, Roma e Milan per un bottino di 14 reti segnate e 8 subite in 6 partite.
A ruota segue il Milan che ne ha raccolti 10, il 56% dei punti a disposizione. Nel mese di gennaio ha perso sonoramente contro Juve e Atalanta in casa, ma il bottino raccolto nel 2020 ha permesso al diavolo di issarsi saldamente al primo posto in classifica, il trend è in calo, ma la squadra di Pioli sembra avere tutte le carte in regola per amministrare il vantaggio accumulato, la vittoria nel derby è stata un grande passaggio, ma tra pochi giorni avrà l’obbligo di riconfermarsi nella stracittadina in Coppa Italia, per dimostrare che il 2020 non è stata un’anomalia nella pandemia.
Al terzo posto troviamo l’Inter, negli occhi abbiamo tutti la vittoria conquistata contro la Juve, il segnale che la corazzata di Conte ha tutte le carte in regola per giocarsi il titolo da favorita, ma Conte è anche il primo avversario di se stesso. 1,5 punti di media raccolti negli scontri diretti, con l’Atalanta è quella che ne ha persi di meno, pesano molto però i pareggi con le romane, emblematico quello raccolto con la Roma, fatta resuscitare all’80° dopo una partita dominata.
Quarta piazza ad appannaggio della Lazio. In risalto la recente vittoria nel derby della capitale, più per demerito della Roma che per meriti suoi, ma occhio alla squadra di Inzaghi che nell’ultimo periodo sembra aver ritrovato una certa condizione, 8 punti su 18 sono meno della metà ma comunque di più di quanto raccolto da Juventus e Napoli che però hanno quella partita da giocare che potrebbe, in caso di vittoria di una o dell’altra compagine, issarle al livello dell’Inter in questa particolare classifica, in caso di pareggio classificarle a pari punti con la Lazio.
La squadra di Pirlo non ha ancora trovato la quadra, ha vinto solo contro il Milan, però ha vinto la Supercoppa, però ha perso malamente il derby d’Italia con l’Inter e in generale non è mai sembrata la corazzata che ha dominato in lungo e in largo la scena negli ultimi 9 anni, se non in occasione della partita con il Barcellona, ma qua tratto solo il campionato.
La squadra di Gattuso invece ha alternato prestazioni clamorose, come le vittoria con poker contro Roma e Atalanta, con sconfitte, dico 4 per avere almeno un raffronto completo con tutte le squadre, avendo perso la supercoppa con la Juve, da aggiungere la sconfitta casalinga per 0-2 con il Sassuolo, che ai giornalisti ha ricordato la trasferta napoletana vittoriosa della prima Atalanta di Gasperini sulle ali di Caldara, peccato che il Sassuolo del maestro De Zerbi sta all’Atalanta del Gasp come Brescia ai casoncelli alla bergamasca, sconfitta cocente perché è l’unica partita che i neroverdi han vinto contro le prime sette del campionato.
Senza la vittoria contestata contro l’Atalanta il Napoli avrebbe raccolto solo 3 punti.
3 punti miseri che ha raccolto la Roma.
E qua aprirei un ampio discorso. Della Roma si è parlato fin troppo bene anche dopo la batosta subita con l’Atalanta, ai più attenti però non è passato inosservato il fatto che la Roma segnasse fin troppo nei primi tempi per quanto creato in generale e subisse parecchie reti nei secondi tempi. Dati aggiornati al 10 gennaio (poi è stata un’altra Roma), ovvero alla sfida con l’Inter, esclusi i 3 gol subiti a tavolino dal Verona: la Roma ha segnato il 65% dei gol nel primo tempo, ma ha subito il 79% dei gol nel secondo.
L’estremo cinismo di Mkhitaryan e compagni non è arte, ma un tocco benevolo della sorte, così la Roma ammazza piccole si è riscoperta vulnerabile e non al passo con le altre grandi del campionato.
Resta la terza in classifica, ma è più vicino il settimo posto rispetto al secondo, la panchina di Fonseca traballa, la piazza romana si sa che storicamente è dura, lunatica, per cui questo terzo posto, così come viene preso con le pinze dai romani, deve essere valutato attentamente, una Roma piccola con le grandi (18 gol subiti in 6 partite, una media di 3 gol a partita) ed estremante letale nei primi tempi con le medio-piccole.
Il girone di ritorno si aprirà con Atalanta-Lazio, poi alla seconda Juve-Roma e alla terza Napoli-Juve. E si potrà raccontare già tutta un’altra storia.
Questa è un’analisi puramente numerica, più attenta per quanto riguarda le prestazioni dell’Atalanta che ho potuto guardare, un po’ più approssimativa nei confronti delle altre, che ho seguito di persona nei big match, ma di cui non ho potuto considerare al 100% il contesto, non avendo seguito il percorso di tutte le squadre.
Cagiovi
A questo punto della stagione la classifica dice tanto, ma non tutto; per provare ad ipotizzare un possibile andamento del girone di ritorno è interessante, oltre che storicamente una pratica valida, incrociare la classifica invernale con la tabella degli scontri diretti che, se fino a qualche settimana fa vedeva incluso anche l’EuroSassuolo di De Zerbi, ora vede incrociati i destini di Milan, Inter, Roma, Lazio, Juventus, Napoli e Atalanta.
A onore del vero deve essere ancora disputata la tanto discussa partita Juventus-Napoli, che ad oggi, non ha ancora una data assegnata. Ma su questo argomento bisognerebbe aprire un’ampia parentesi che coinvolge anche Napoli-Atalanta 4-1 la partita più sleale dell’intero girone d’andata.
Atalanta regina delle big.
L’Atalanta ha raccolto ben 11 punti sui 18 a disposizione, una media di 1,8 punti a big match, un bottino che sarebbe potuto essere ancora più ghiotto, per quanto detto qualche riga fa; l’Atalanta contro le grandi del campionato ha sempre dato dimostrazione di forza, maturità e strapotere fisico, se l’è giocata alla pari con l’Inter, ai punti avrebbe meritato con la Juve, ha asfaltato in serie Lazio, Roma e Milan per un bottino di 14 reti segnate e 8 subite in 6 partite.
A ruota segue il Milan che ne ha raccolti 10, il 56% dei punti a disposizione. Nel mese di gennaio ha perso sonoramente contro Juve e Atalanta in casa, ma il bottino raccolto nel 2020 ha permesso al diavolo di issarsi saldamente al primo posto in classifica, il trend è in calo, ma la squadra di Pioli sembra avere tutte le carte in regola per amministrare il vantaggio accumulato, la vittoria nel derby è stata un grande passaggio, ma tra pochi giorni avrà l’obbligo di riconfermarsi nella stracittadina in Coppa Italia, per dimostrare che il 2020 non è stata un’anomalia nella pandemia.
Al terzo posto troviamo l’Inter, negli occhi abbiamo tutti la vittoria conquistata contro la Juve, il segnale che la corazzata di Conte ha tutte le carte in regola per giocarsi il titolo da favorita, ma Conte è anche il primo avversario di se stesso. 1,5 punti di media raccolti negli scontri diretti, con l’Atalanta è quella che ne ha persi di meno, pesano molto però i pareggi con le romane, emblematico quello raccolto con la Roma, fatta resuscitare all’80° dopo una partita dominata.
Quarta piazza ad appannaggio della Lazio. In risalto la recente vittoria nel derby della capitale, più per demerito della Roma che per meriti suoi, ma occhio alla squadra di Inzaghi che nell’ultimo periodo sembra aver ritrovato una certa condizione, 8 punti su 18 sono meno della metà ma comunque di più di quanto raccolto da Juventus e Napoli che però hanno quella partita da giocare che potrebbe, in caso di vittoria di una o dell’altra compagine, issarle al livello dell’Inter in questa particolare classifica, in caso di pareggio classificarle a pari punti con la Lazio.
La squadra di Pirlo non ha ancora trovato la quadra, ha vinto solo contro il Milan, però ha vinto la Supercoppa, però ha perso malamente il derby d’Italia con l’Inter e in generale non è mai sembrata la corazzata che ha dominato in lungo e in largo la scena negli ultimi 9 anni, se non in occasione della partita con il Barcellona, ma qua tratto solo il campionato.
La squadra di Gattuso invece ha alternato prestazioni clamorose, come le vittoria con poker contro Roma e Atalanta, con sconfitte, dico 4 per avere almeno un raffronto completo con tutte le squadre, avendo perso la supercoppa con la Juve, da aggiungere la sconfitta casalinga per 0-2 con il Sassuolo, che ai giornalisti ha ricordato la trasferta napoletana vittoriosa della prima Atalanta di Gasperini sulle ali di Caldara, peccato che il Sassuolo del maestro De Zerbi sta all’Atalanta del Gasp come Brescia ai casoncelli alla bergamasca, sconfitta cocente perché è l’unica partita che i neroverdi han vinto contro le prime sette del campionato.
Senza la vittoria contestata contro l’Atalanta il Napoli avrebbe raccolto solo 3 punti.
3 punti miseri che ha raccolto la Roma.
E qua aprirei un ampio discorso. Della Roma si è parlato fin troppo bene anche dopo la batosta subita con l’Atalanta, ai più attenti però non è passato inosservato il fatto che la Roma segnasse fin troppo nei primi tempi per quanto creato in generale e subisse parecchie reti nei secondi tempi. Dati aggiornati al 10 gennaio (poi è stata un’altra Roma), ovvero alla sfida con l’Inter, esclusi i 3 gol subiti a tavolino dal Verona: la Roma ha segnato il 65% dei gol nel primo tempo, ma ha subito il 79% dei gol nel secondo.
L’estremo cinismo di Mkhitaryan e compagni non è arte, ma un tocco benevolo della sorte, così la Roma ammazza piccole si è riscoperta vulnerabile e non al passo con le altre grandi del campionato.
Resta la terza in classifica, ma è più vicino il settimo posto rispetto al secondo, la panchina di Fonseca traballa, la piazza romana si sa che storicamente è dura, lunatica, per cui questo terzo posto, così come viene preso con le pinze dai romani, deve essere valutato attentamente, una Roma piccola con le grandi (18 gol subiti in 6 partite, una media di 3 gol a partita) ed estremante letale nei primi tempi con le medio-piccole.
Il girone di ritorno si aprirà con Atalanta-Lazio, poi alla seconda Juve-Roma e alla terza Napoli-Juve. E si potrà raccontare già tutta un’altra storia.
Questa è un’analisi puramente numerica, più attenta per quanto riguarda le prestazioni dell’Atalanta che ho potuto guardare, un po’ più approssimativa nei confronti delle altre, che ho seguito di persona nei big match, ma di cui non ho potuto considerare al 100% il contesto, non avendo seguito il percorso di tutte le squadre.
Cagiovi
By staff